Gli effetti del cervello quando andiamo in vacanza

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

cervello in vacanza

Possedere una mente elastica, dinamica e sana è il segreto per vivere meglio. Perché, indubbiamente, la preservazione del nostro cervello riesce ad aumentare la qualità della vita. Tra l’altro, avere cura delle nostre capacità cerebrali non è complicato, basta seguire alcuni accorgimenti e poche, virtuose abitudini.

Accorgimenti per preservare il cervello

I fattori davvero importanti, come spiegano gli studiosi della Sin, Società italiana di neurologia, sono tre:

  • Attività fisica: trenta minuti al giorno, per cinque giorni alla settimana, è quanto serve al nostro apparato neurologico per rimanere in forma. Possiamo scegliere di correre, nuotare, camminare, pedalare, l’importante è mantenere il sistema cardiovascolare ben allenato perché questo prevede un effetto di protezione del cervello.
  • Dieta mediterranea: da anni gli esperti di alimentazione favoriscono un regime nutrizionale di questo genere. Le funzioni metaboliche e cardiovascolari sono evidentemente migliori. Se fosse possibile eliminare dalla dieta cibi industriali troppo dolci e troppo grassi, la salute del cervello ne trarrebbe ulteriori e notevoli benefici.
  • Attività mentale: cruciverba, sudoku, quiz, giochi di logica ed altre prove di questo genere aiutano a combattere l’invecchiamento del cervello. Chi studia o fa lavori mentalmente impegnativi ha la fortuna di poter mantenere la propria mente più abile e lucida nel tempo.

E se andassimo in vacanza? 7 effetti positivi del cervello

1. Stimola la creatività

Come si può immaginare, mentre lavoriamo funzioniamo in “modalità concentrata”, quindi è normale che dopo un po’ il cervello sia saturo. Infatti, si stima che attualmente, tra notizie, social network, e-mail e televisione, consumiamo l’equivalente di 174 pagine di giornale al giorno, cinque volte di più rispetto al 1986.

Davanti a tanta informazione è normale che il cervello si saturi. Pertanto, le vacanze ci permettono di staccare dal mondo e lasciare che una parte del nostro cervello divaghi, proprio la parte incaricata di collegare idee apparentemente distanti tra loro e facilitarci l’intuizione. Quindi non sorprende che la ricerca confermi che le persone più creative sono proprio quelle nelle quali la rete neurale di default rimane più attiva.

2. Ci aiuta a prendere decisioni migliori

Il cervello funziona meglio quando non è sotto pressione, quando opera in modo “rilassato”. Infatti, è stato dimostrato che dopo una passeggiata nella natura o dopo un breve pisolino i nostri processi cognitivi migliorano, in particolare l’attenzione e la memoria. Uno studio condotto presso l’Università di Amsterdam, ha rivelato che anche quando si deve prendere una decisione importante è meglio prendersi del tempo e riposare.

Una volta assimilati tutti i dettagli necessari, ripassare il problema non porta sempre a prendere la decisione migliore, è meglio prendere una distanza a livello psicologico. Infatti, un periodo di vacanza permette alla nostra rete neurale di default di attivarsi e integrare le informazioni, e questo ci aiuta a decidere meglio.

3. Allevia lo stress

Le vacanze sono il miglior antidoto allo stress, una risposta che si attiva quando siamo sotto pressione e percepiamo che l’ambiente circostante non è abbastanza sicuro. In quel momento, il nostro organismo inizia a rilasciare grandi quantità di cortisolo e adrenalina, ormoni che non solo ci preparano alla lotta o alla fuga, ma a lungo andare, provocano anche una risposta infiammatoria che termina per influenzare profondamente il cervello e causa malattie croniche.

Staccare e prendersi una vacanza per allontanarsi dallo stress del lavoro e dalla routine quotidiana, ci aiuta a rilassarci, riduce l’ansia e permette all’organismo di riparare i danni e rigenerarsi. Infatti, non possiamo dimenticare che lo stress uccide i neuroni e impedisce la formazione di nuove cellule nervose.

4. Genera nuove idee

Qualsiasi interruzione fa bene al cervello, ma un periodo di vacanza lontano da casa a contatto con altre culture, è come un vero e proprio massaggio per il cervello e promuove la nascita di nuove idee. È quanto emerge da uno studio condotto presso la Singapore Management University, che sottolinea anche che il grado di creatività è più alto quanto più saremo disposti ad approfondire le nuove abitudini che troviamo nel paese che stiamo visitando.

Pertanto, viaggiare non basta, è necessario anche esplorare il luogo e aprirsi a nuovi modi di vivere, con un atteggiamento rilassato e senza giudicare. Solo allora ci renderemo conto che non esiste un modo “giusto” di fare le cose, ma solo strade diverse.

5. Ci rende più felici

Lo stress cronico contribuisce ad aumentare i livelli di depressione e ansia. Infatti, le persone che non vanno in vacanza regolarmente tendono a mostrare livelli di ansia e depressione tre volte maggiori rispetto a coloro che riescono a staccare di tanto in tanto dal lavoro.

La chiave, come dimostra uno studio condotto presso l’Università di Rotterdam, sta nella felicità. Secondo i ricercatori, due settimane di vacanza sono sufficienti per rilassarsi e sentirsi molto più felici. Durante questo periodo la quantità di endorfine che il corpo produce è sufficiente a contrastare gli effetti nocivi degli ormoni dello stress.

6. Incrementa la concentrazione

Anche se può sembrare contraddittorio, è certo che le vacanze aiutano a mantenersi più concentrati. Infatti, lo stress cronico colpisce direttamente la parte del cervello associata alla memoria e il raggiungimento degli obiettivi. Pertanto, le persone che lavorano continuamente senza andare in vacanza, si sentono spesso bloccate e hanno difficoltà di concentrazione. Invece, al ritorno dalle vacanze ci sentiamo pieni d’energia, aumenta la nostra capacità di reazione e siamo in grado di rimanere concentrati per periodi di tempo più lunghi.

7. Aumenta la produttività

Essere produttivi non significa necessariamente passare molto tempo lavorando, ma utilizzare quel tempo al massimo. Pertanto, le imprese più produttive, e anche quelle nelle quali i lavoratori si ammalano meno, sono quelle in cui i dipendenti possono prendersi più giorni di vacanza. Infatti, la maggior parte delle persone riferiscono di sentirsi più soddisfatte del proprio lavoro quando hanno la possibilità di andare in vacanza con una certa regolarità. Quel senso di soddisfazione viene reinvestito nella produttività, creando anche un ambiente di lavoro migliore.

Le 3 chiavi perchè le vacanze abbiano un effetto positivo

1. Esplorare cose nuove.

Non si tratta solo di rilassarsi restando in casa, ma esplorare il mondo e scoprire cose nuove. Quando usciamo da un ambiente familiare assumiamo nuove prospettive perché mettiamo una distanza tra noi e i problemi, che ci permette di pensare più chiaramente, come se fossimo un osservatore esterno.

Quindi non sorprende che molte persone vivano dei veri e prpri momenti di magia quando viaggiano. Pertanto, si tratta di esplorare e allontanarsi dalla routine, aprendoci a nuove esperienze che espandono la nostra zona di comfort.

2. Assumere un atteggiamento consapevole

Per approfittare veramente della vacanza, è indispensabile imparare a scollegarci dai problemi che ci lasciamo dietro ed essere pronti a vivere pienamente il presente, assumendo un atteggiamento consapevole, un concetto derivato dal buddismo che significa concentrarsi sul qui e ora. Se siete una di quelle persone che hanno difficoltà a staccare dal lavoro e dai problemi famigliari, dovreste scegliere delle destinazioni diverse dal luogo in cui vivete, luoghi dove la natura prevale e il relax è garantito, e dove tutto stimola a riflettere.

3. Non giudicare

Immergersi in una cultura diversa è benefico, ma solo se lo facciamo senza emettere giudizi di valore, disposti a non criticare e ad assorbire tutto ciò che accade intorno a noi. Infatti, è stato osservato che le persone che passano più tempo all’estero sono anche più creative e sviluppano un pensiero più flessibile. E in realtà, ciò non dipende dalla durata della vacanza, ma dal desiderio di capire la realtà locale e dalla volontà di assumere punti di vista diversi dal nostro.

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