I grandi errori che commettono i dipendenti affettivi

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

Ogni individuo è in qualche misura dipendente dagli altri; non è raro trovare persone che vivono dei seri conflitti sui loro sentimenti di dipendenza. Quando un rapporto affettivo diventa un “legame che stringe” o, ancor peggio, “dolorosa ossessione” in cui si altera stabilmente quel necessario equilibrio tra il “dare” e il “ricevere”, l’amore può trasformarsi in un’abitudine a soffrire fino a divenire una vera e propria “dipendenza affettiva”.

Tutti hanno bisogno di trovare negli altri approvazione, empatia, validazione e ammirazione, per sentire sostegno e regolare l’autostima. Ma quando tutto ciò diventa eccessivo ed estremo la dipendenza diventa patologica. In effetti, il dipendente affettivo è in grado di vivere nascosto nell’ombra anche per l’intera vita, ponendosi tuttavia come la radice di un costante dolore e alimentando spesso altre gravi problematiche psicologiche, fisiche e relazionali”

Caratteristiche dell’amore dipendente

Nell’individuo dipendente si innesca una necessità di essere accudito:  manifesta un comportamento sottomesso e dipendente per timore della separazione. Tale comportamento dipendente compare nella prima età adulta ed è presente in una varietà di contesti. L’amore dipendente si mostra con le seguenti caratteristiche:

  • Ebbrezza: la relazione con il partner risulta indispensabile per stare bene. E’ un sentimento passeggero, capace di fornire un’evasione dalla banalità della vita quotidiana.
  • Dose: si cercano “dosi” sempre maggiori di presenza e tempo con il partner. La sua mancanza porta in uno stato di prostrazione, si sente di esistere solo quando c’è l’altro. Non basta pensare alla relazione, si ha bisogno della presenza e di manifestazioni continue e concrete.
  • Circoli viziosi che ripiegano sempre nello stesso punto, si prova a cambiare ma si tende a ricadere sempre negli stessi errori.
  • Discontrollo: i tentativi di controllarsi falliscono sistematicamente, questo provoca un senso di sconfitta, incertezza e insicurezza.
  • Craving: disagio psicofisico provocato dall’assenza del partner per l’incapacità di tollerare la mancanza. Si riscontano sintomi di astinenza, panico incontrollabile e paura di un abbandono definitivo.
  • Impermeabilità: isolamento dalle relazioni che non includono il partner.
  • Polarizzazione: posizioni opposte ed estreme di sopra o sottovalutazione.
  • Paura: si teme di perdere la persona amata.
  • Ambivalenza: sente di non poter stare né con né senza l’amato: si avverte dolore in seguito alle umiliazioni, maltrattamenti e tradimenti, ma il pensiero di perderlo genera paura e angoscia.
  • Difficoltà a riconoscere i propri bisogni e le proprie emozioni: incapacità di prendersi cura di sé stessi, le proprie necessità sono subordinate ai problemi del partner che richiedono attenzione ed energia. Il timore della solitudine è così intenso che porta a tollerare la violazione dei bisogni personali.
  • Autostima relazionale: l’autovalutazione del proprio valore si fonda sui feedback del partner.
  • Narcisismo Covert: ci si sente speciali per la capacità di aiutare gli altri, questo fomenta il disperato desiderio di vicinanza e permette di alzare l’autostima relazionale.
  • Sessualità strumentale: non ha risvolti di intimità e piacere, ma è utilizzata per mantenere la relazione.
Nella dipendenza affettiva esistono 2 elementi distintivi della vita emotiva interiore :
  • un bisogno di sicurezza che fa da guida ad ogni comportamento
  • una tendenza a disconoscere e a fare disconoscere all’altro i propri bisogni di ricevere amore

Un’attitudine che sembra radicata in un’infanzia in cui ci si è abituati a limitare le proprie aspettative in conseguenza a delle esperienze relazionali precoci inappaganti e frustranti.

I grandi errori delle persone dipendenti

La caratteristica chiave del disturbo dipendente di personalità è l’eccessivo bisogno di cure e di protezione associato alla paura di rimanere soli. Le persone dipendenti, in effetti,  sono incapaci di vivere sole, senza un partner. Quando mettono fine a una relazione, cercano immediatamente qualcuno che colmi il vuoto venutosi a creare.

Spesso queste relazioni non si basano sull’amore, ma sulla necessità. Ciò porta, col tempo, alla noia, alle discussioni e alla rottura della coppia. Tuttavia, le persone dipendenti non sono consapevoli dei loro problemi finché l’ansia, la disperazione e l’infelicità non si palesano. Ecco cosa passa nella mente di un dipendente affettivo

Fa l’errore di porsi dei limiti

I limiti sono necessari in quasi tutti gli aspetti della nostra vita, ti basterà pensare al cibo. Se consumi eccessivamente dolciumi, magari la tua salute ne risentirà! I limiti sono ancora più importanti per chi ha una dipendenza affettiva. Queste persone, infatti, tendono a non porre alcun limite all’altro.

Nelle relazioni, la persona dipendente finisce per cedere su tutto e accondiscendere a ogni richiesta del partner, anche quando questo significa sacrificare se stesso o andare contro ai propri valori. L’assenza di limiti del dipendente affettivo rappresenta una sorta di polizza sulla vita, gli serve per non correre il rischio di perdere chi hanno accanto.

Per questo motivo, finiscono spesso per subire ogni forma di maltrattamento, finiscono per sacrificare così tanto i loro bisogni da perdere se stesso. Ma che senso ha perdere se stessi per assicurarsi la vicinanza dell’altro? È questo il paradosso intrinseco della dipendenza affettiva!

Fa l’errore di credere che il loro mondo giri attorno alla persona “amata”

Se si soffre di dipendenza affettiva la vita si modella attorno al partner. Infatti, le persone dipendenti cambiano modo di approcciarci alla relazione per meglio adattarsi alle esigenze della persona che hanno al loro fianco.

Nonostante si frequenti qualcuno, dovremmo sempre continuare a realizzare le attività che ci piacciono. Per una persona dipendente, però, le cose non vanno in questo modo. Chi soffre di dipendenza affettiva, comincia ad adeguarsi ai gusti del compagno, mettendo da parte tutto ciò che amava fare prima di incontrarlo

Perché succede? Perché le persone dipendenti non vedono la coppia come due soggetti indipendenti che condividono la vita. Intendono la relazione come la fusione di due individui in uno.

Pensa che la felicità non dipenda più da se stesso

La nostra felicità non può dipendere dal comportamento degli altri, questo però non vale per chi soffre di dipendenza affettiva. Per esempio: una brutta parola, il partner che ci ignora o cose simili, possono trasformare un giorno piacevole in un momento buio e malinconico. Il dipendente affettivo soffre dell’ incapacità di essere felice e crede che solo l’altro possa permettergli di provare qualcosa ed esistere (è come se vivesse per procura).

Fa l’errore di temere di essere abbandonato

Per il dipendente affettivo, il partner assume il ruolo del salvatore, diventa lo scopo dell’esistenza, e l’assenza dell’oggetto amato, anche se temporanea, dà la sensazione al soggetto di non esistere, di avere un vuoto, di non avere più una propria identità.

Infatti, il dipendente affettivo non lascia mai il proprio partner, a meno che non sappia, con assoluta certezza, di avere un sostituto pronto a rimpiazzarlo. In caso contrario, vive con la costante paura di essere abbandonato, per questo dà la priorità alle necessità dell’altro e fa di tutto per compiacerlo. In altre parole si sottomette. Ciò genera nel dipendente affettivo l’ossessione per il controllo della situazione.

Crede che la felicità consisti a stare accanto al partner nonostante tutto

Anche se sostiene di esserlo, il dipendente affettivo non sa cosa significhi essere felice. Ogni volta che percepisce il rischio di essere lasciato, il dipendente affettivo rischia un attacco di panico. Il partner diventa una droga a cui afferrarsi per ricevere la dose giornaliera.

Come guarire dalla dipendenza affettiva?

Chi soffre di dipendenza affettiva non deve pensare che non esista soluzione. E’ però necessario affrontare la situazione da una nuova prospettiva. La dipendenza affettiva si combatte con l’autoconsapevolezza! Affronta la spinosa questione che puoi stare da solo; non ha senso legarsi a qualcuno solo per non sentire il vuoto. Il processo di guarigione non sarà semplice, ma chi ha detto che è facile uscire da una dipendenza?

Nel momento stesso in cui imparerai a stare bene con te stesso, potrai stare con qualcuno senza averne bisogno. A tal proposito dedico a tutti i miei lettori questo aforisma di W. Riso a me molto caro “ Ti amo perché voglio amarti, perché ti ho scelto e perché mi piace starti accanto; non perché sei indispensabile per la mia felicità” 

Dipendenza affettiva: letture consigliate

Perché ho bisogno di essere amato? Perché mi sento sempre fuori posto? Perché la solitudine mi fa così paura? Il libro “Dire basta alla dipendenza affettiva. Imparare a credere in se stessi vi darà tutte le risposte che cercate.

Il libro, è rivolto a quelle persone che hanno scelto di non lasciarsi limitare dalla dipendenza affettiva e che sono alla ricerca degli strumenti e le risorse per eliminare i vincoli che questa “morsa” impone. Il libro di Marie Deetjens ripropone il percorso di guarigione di quelle persone che hanno deciso di affrontare il problema con o senza il supporto di uno psicoterapeuta.

A cura di Ana Maria Sepe, psicoanalista
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