Il narcisista si riconosce facilmente perché cerca continuamente attenzione e consenso, è permaloso, nel profondo non gode mai di quello che ha realizzato, non è in grado di far auto ironia e di non prendersi troppo sul serio.
Sperimenta una esperienza di vuoto, di fragilità, di assenza di senso, noia, ed inconsistenza, è una persona schiacciata da un forte giudizio interiore da cui si sente svalutato in ogni momento.
Gli stati d’animo che caratterizzano il narcisista
Come è possibile capire se la persona a noi vicina è narcisista? Basta osservarne il comportamento e i seguenti stati d’animo:
La Rabbia
Una costante rabbia che a tratti esplode riconducibile ad irritabilità permanente, continui tentativi di realizzare l’impossibile e la costante sensazione che siano gli altri ad impedirlo.
La rabbia protegge il narcisista da chi cerca di minare la sua fiducia, spesso vorrebbe liberarsi da quel legame doloroso che la alimenta.
Il narcisista per tenere sotto controllo la sua vittima inoltre usa l’arma del disprezzo che ha la funzione di attutire la rabbia. Non e’ capace di godere dei propri successi, li sfiora e se ne compiace ma il tutto svanisce rapidamente poiché il suo senso di superiorità è solamente determinato dal modo con cui viene guardato dagli altri. Rileva ogni errore che nota in chi gli sta vicino e grazie alla strategia del disprezzo si protegge dal suo senso di fragilità.
Il Vuoto
Il narcisista ha la percezione continua che la vita non abbia alcun senso, si caratterizza per l’incapacità di godersi la vita e per un profondo senso di vuoto che nel tempo porta all’isolamento.
Il vuoto è l’unico spazio in cui la vulnerabilità è attenuata, la consapevolezza di non far parte della vita, di essere spettatore. Il punto centrale del disturbo narcisistico è la passività e l’immobilismo, la totale assenza di sentire qualunque desiderio o passione che guida per il conseguimento di un obiettivo.
Il senso di superiorità
Lo provano per breve tempo sotto forma di disprezzo per chi li circonda.
L’esperienza dell’abisso
Una sensazione mista di angoscia, paura, vergogna e la paura di essere scoperto per come è realmente. Il narcisista si protegge da queste sensazioni ricorrendo a strategie ben distinte.
La prima è quella di cimentarsi in azioni mirabolanti, spesso è una persona di successo, immagina una vita grandiosa ma coltiva il risentimento incolpando il mondo per le occasioni mancate e manifesta improvvisi scatti di ira quando qualcuno mette in discussione le sue idee.
La paura e la vergogna emergono saltuariamente nella psiche del narcisista ma difficilmente ne parla e difficilmente le sente fino in fondo. Paura e vergogna sono strettamente connesse poiché chi ha paura è vulnerabile e debole e il destino dei deboli è il disprezzo che per il narcisista equivale alla morte.
Il senso di colpa altruistico
Una profonda e strisciante sensazione che per vivere la propria vita ha dovuto deprivare qualcun altro e arrecargli dolore.
Spesso il narcisista è cresciuto circondato da una famiglia insofferente ad ogni tentativo di autonomia e di indipendenza. Questo sentimento accompagna in ogni momento la sua vita, ogni volta che lo sente, reagisce violentemente, in modo cinico ed insensibile.
In realtà questa strategia è l’unico modo che conosce per affrontare il ricatto affettivo ma appena vede che l’altro soffre, si sente in colpa e pensa che deve rinunciare a se stesso per farlo stare meglio. L’arroganza del narcisista in parte nasce dal bisogno di vivere e di prendere tutto per proteggersi da chi immagina possa privarlo di esistere.
Il senso di appartenere
Il senso di appartenenza, quando è presente, lo riconduce ad una ristretta cerchia di persone uniche e scelte.
Come si diventa un/a narcisista?
Il narcisista (uomo/donna) ha di solito un quadro familiare caratterizzato da particolari elementi che contribuiscono a plasmare questo genere di personalità.
I genitori del futuro narcisista crescono il loro figlio convincendolo che deve essere sempre il migliore e superare tutti. Ripongono su di lui grandi aspettative e gli dicono che nessuno sarà mai così bravo come lui, ogni qual volta che compie un errore lo correggono e lo riprendono severamente, non gli perdonano nessuna imperfezione, confrontandolo sempre con gli altri.
Quando sbaglia o non riesce a raggiungere i risultati sperati, manifestano un forte disappunto, un dolore profondo che il futuro narcisista deve essere consapevole di avere provocato e che potrebbe avere conseguenze negative per tutta la famiglia.
Allo stesso tempo i genitori ignorano tutti i suoi gesti spontanei, il bisogno di gioco e di essere riconosciuto, l’unico obiettivo è alimentare la grandiosità e trasferire l’idea che è destinato a grandi cose, altrimenti tutti ne soffriranno.
Il futuro narcisista ricerca l’ammirazione e l’attenzione dei suoi genitori che è sempre rivolta altrove o soggiace alla soddisfazione di determinati requisiti. Questa condizione crea nel bambino, sin dalla sua più tenera età, una percezione insopportabile di fragilità ed evanescenza e contribuisce a creare quella corazza che contraddistingue la sua vita adulta.
Quando le figure che si dovrebbero prendere cura del bambino e proteggerlo, stanno male, lo spaventano e lo inteneriscono, si invertono i ruoli, il bambino inizia ad occuparsi dei genitori. Sviluppa un inappropriato senso di forza e non vive più le esperienze della sua età, diventa “maturo” anzi tempo perché non ha figure solide a cui aggrapparsi quando ne ha bisogno, il senso di forza diventa narcisismo.
Il narcisismo può anche essere una reazione ad una famiglia con un basso livello di ambizione, caratterizzata da una profonda sfiducia genitoriale, tristezza, cupezza, una vita senza alternative dove l’autostima è fragile e sottile. Questo bambino lotta tutta la vita affinché gli vengano riconosciute quelle qualità in cui i suoi genitori non hanno mai creduto, ogni ostacolo ricorda la sfiducia nella quale è stato immerso, ogni conquista non è mai solida e definitiva visto che nessuno ha mai creduto in lui neanche il narcisista è mai convinto che le sue qualità siano vere.
Quali sono gli schemi di comportamento di un narcisista?
Il narcisista si caratterizza per l’assenza di consapevolezza e di autonomia delle proprie azioni, per l’incapacità di riconoscere che la spinta all’azione è dentro se stesso.
E’ concentrato solo su chi lo ostacola ed impedisce le sue azioni, per cui la sua reazione spesso è una forte rabbia verso chi lo blocca unito al senso di colpa e alla percezione della propria fragilità.
Uno degli schemi di comportamento sottostante si caratterizza per il bisogno di essere autonomo ma se agisce nel rispetto delle proprie intenzioni ha paura di far stare male l’altro, per cui subentra il senso di colpa.
Un altro schema che si attiva è quello di una profonda impotenza che si genera quando si confronta con un elemento che ostacola la propria azione il quale può degenerare in mancanza di motivazione e noia.
Il narcisista desidera essere ammirato e riconosciuto da qualcuno che ritiene essere eccezionale come lui, una persona inarrivabile in cui riconoscersi grazie a cui sentirsi unico e geniale.
Quando questo rapporto idilliaco si interrompe, il narcisista avverte un profondo senso di vuoto e di inutilità che a breve si trasforma in rabbia e rancore.
Se il bisogno di ammirazione del narcisista non viene più soddisfatto, si interrompe la relazione in modo irrecuperabile, e lascia dietro di sé una scia di rancore e di rabbia. Alla base di questo schema vi è la percezione che l’altro è sempre visto come una persona critica e svalutante da cui è meglio allontanarsi per cercare qualcuno nuovo da ammirare.
La conseguenza di questi schemi è che il narcisista è totalmente inconsapevole del proprio sé non sa chi è, cosa prova, non conosce le proprie passioni ed interessi, è costantemente affacciato all’esterno in cerca di ammirazione ma non ha alcun contatto con le proprie emozioni.
Impara dalla tenera età che non può mostrare di essere vulnerabile poiché rischia di essere controllato e criticato da chi dovrebbe prendersi cura di lui. Appena sente che un legame inizia a farsi intimo, fugge e nega il valore del rapporto, apparendo freddo e calcolatore.
Lo schema che guida la personalità di un narcisista e’ il seguente:
Mi sento solo → ho bisogno di cure → l’altro mi rimprovera → non valgo nulla → devo recuperare la sua attenzione → non sono amato per quello che sono → sarò amato solo per quello che faccio in funzione dei desideri dell’altro.
Quale è la differenza tra narcisismo grandioso e narcisismo vulnerabile?
Il narcisista grandioso presenta aspetti sprezzanti, rabbiosi, arroganti, si rende conto di ogni minimo cambiamento nell’ambiente che lo circonda e di ogni mancato riconoscimento che lo porta a reagire con rabbia e stizza più o meno manifesta o con tristezza quando si rende conto che la differenza tra sé e l’idea che ha di sé e’ incolmabile.
Il disprezzo si innesca quando qualcuno non è d’accordo con lui per cui sente di essere sfidato. L’altro lato del narcisista grandioso è la vergogna del suo lato vulnerabile, costituito da dolore, rifiuti e fallimenti, un lato che non vuole mostrare ma che allo stesso tempo vorrebbe che venga visto per non rimanere solo nella sua disperazione.
Vive un conflitto per cui da un lato si vergogna delle sue fragilità mentre dall’altro vorrebbe che qualcuno lo aiutasse ma allo stesso tempo non riesce ad affidarsi a nessuno, per cui fugge.
Il narcisista vulnerabile avverte un costante senso di isolamento e una assenza di significato dell’esistenza quando si rende conto di non essere perfetto, ristagna un profondo risentimento che vuole sempre nascondere.
Spera sempre che qualcuno possa in fondo riconoscere il suo essere speciale e quando questo non avviene cova rabbia e rancore. Il narcisista vulnerabile è un dipendente affettivo poiché non è emotivamente autonomo, tiene a distanza l’altro e allo stesso tempo ne ha bisogno per calmarsi e dare un senso alla propria esistenza.
Il narcisista vulnerabile, rispetto a quello grandioso, è travolto dall’idea di avere uno scarso valore, mai all’altezza del suo sé ideale. Si aspetta che gli altri siano al suo servizio ma non è in grado di prendersi cura di chi gli sta vicino, dipende dall’ammirazione altrui ma è incapace di trovare gioia in se stesso e di dare un senso alla propria vita. La rabbia lascia spazio solo al vuoto e alla disperazione.
Bibliografia:
- Brain D.2020, Il narcisista perverso
- Di Maggio G., L’illusione del narcisista, Baldini Castoldi
Autore: Marco Salerno, psicologo psicoterapeuta
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