Le emozioni giocano un ruolo importantissimo nella qualità della nostra vita. E’ normale e fisiologico oscillare tra emozioni positive e negative, secondo ciò che viviamo momento per momento, ma ciò che non è affatto salutare è rimanere bloccati all’interno di schemi emozionali reattivi che generano delle risposte, fisiche e psichiche, condizionate e limitanti.
Quando viviamo un evento stressante o francamente traumatico, il nostro organismo fissa la memoria emozionale dell’evento, memorizzando tutto ciò che è presente in quel momento, in modo tale che se nell’ambiente si ripresentano le stesse condizioni (un certo profumo, polvere o polline, una persona di una determinata fattezza, un colore, un cibo particolare, uno specifico momento della giornata o dell’anno, ecc.) corpo e mente entrano in stato di allerta per prepararsi a reagire al possibile pericolo.
Blocchi emotivi, esempi pratici
Se ho fatto un incidente in cui un’automobile ha urtato con violenza sul lato destro della mia auto, è possibile che tutte le volte che in futuro vedrò muoversi qualcosa, repentinamente, alla mia destra entrerò in uno stato di tensione corporea (di cui potrei anche non esserne consapevole); se mentre mangiavo a tavola del pane o della pasta ho visto i miei genitori litigare, oppure sono io stessa ad essere stata sgridata senza aspettarmelo, potrei diventare allergica al glutine in quanto tale elemento mi fa immediatamente riaffiorare lo stato di allerta pregresso; e così via…
Tutti noi siamo stracolmi di questi schemi reattivi, molti di essi ci permettono comunque di fare una vita sana ed appagante, ma alcuni la rendono davvero infernale.
Perché i blocchi emotivi sono limitanti e dannosi?
La persona non è sempre in grado di superare il blocco emotivo, a volte questo diventa un ostacolo che impedisce di proseguire sulla strada che aveva tracciato; diventa una convinzione limitante e si esprime attraverso il dolore, il senso di colpa, la rabbia, la paura e la tristezza. L’esempio classico è quello di una persona che è stata abbandonata dal suo partner e non accettando la rottura impedisce a se stessa di ricostruire la propria vita sentimentale.
Perché rimaniamo intrappolati dentro questi schemi limitanti?
In molti casi la persona preferisce rimanere nella sua zona di comfort; per esempio, sceglie di restare ancorata al passato, anche quando questo è doloroso, perché ha paura di affrontare il futuro. Tuttavia, la verità è che non possiamo crescere fino a quando non affrontiamo i blocchi emotivi, perché agiscono come delle barriere che ci limitano emotivamente e cognitivamente.
I risentimenti, le ferite non rimarginate, le cose mai dette, e, in generale, tutto ciò che viene immagazzinato e rappresenta in qualche modo un carico emotivo, ci fa molto male. A volte questo danno si traduce anche in problemi di salute
Sarà capitato a molti di noi, di ammalarci per cause non spiegabili attraverso le normali procedure mediche o aver trovato difficoltà nell’attribuire un significato da un punto di vista organico a determinati malesseri. In questo caso, il disturbo che ci riguarda si manifesta per essere compreso, non solo dal punto di vista fisico, ma anche emotivo.
Pensate al blocco emotivo come ad un pesante fardello da portare in salita che vi impedisce di camminare liberamente. Tuttavia, arriva un momento in cui se si vuole progredire è necessario sbarazzarsi della pesante pietra.
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