Il consiglio #1 se hai a che fare con un narcisista

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor
Non è l’amore che bisogna descrivere come cieco, ma l’amor proprio. (Voltaire)

Stare con un narcisista vuol dire vivere una relazione molto coinvolgente, in grado di regalare grandi emozioni ma ancora di più.. grandi sofferenze. Magnetico, seduttivo, passionale (almeno nelle fasi iniziali del rapporto), sa bene come suscitare nel partner un attrazione irresistibile ed è inevitabile averne un’alta considerazione (della quale ovviamente è perfettamente cosciente), nella quale adora crogiolarsi! Peccato che le sue caratteristiche di personalità renda le sue relazioni tormentate e instabili.

Ogni narcisista è in grado di dire la stessa cosa diversificandola nei modi più vari al fine di evocare le immagini più suggestive nella mente della vittima, e lo fa esattamente nel momento stesso in cui è perfettamente consapevole di star mentendo. Si determina così velocemente un torrente di banalità vuote, così come vuote sono le promesse, in un trionfo della Forma sulla Sostanza. Frequentemente, a causa della natura empatica della vittima e delle esperienze che ha patito prima ancora di incontrare il narcisista, quelle parole hanno un valore balsamico e diventa estremamente difficile resistere a quel fascino. Una persona diversa vedrebbe in quelle parole un campanello d’allarme in quella cascata di complimenti e di attenzioni; una persona diversa prenderebbe le distanze, dandosi il tempo di valutare quanto ci sia di significativo e sostanziale in quella serie di deliziosi complimenti; una persona diversa passerebbe attraverso quei monologhi vacui e leggeri.

Ma per la vittima è impossibile! E viene scelta non solo perché assolutamente sensibile a tutto questo, ma anche perché ne ha profondamente bisogno. Lo vuole ed ogni giorno che passa ne diventa sempre più assuefatta e dipendente. Le tecniche più tipiche dell’abuso narcisistico vanno dalla presenza intermittente alla svalutazione sottile e feroce, dall’adulazione smodata al silenzio sadico, dalla promessa di un sogno realizzato all’abbandono improvviso, in un costante turbinio di emozioni che hanno come principale e più drammatico risultato l’erosione dell’identità della vittima.

E chi è legato a un narcisista sa bene quanto sia difficile mantenere una relazione in modo stabile e maturo!

Il narcisista riesce solo ad arrecare ferite; proprio perché è stato precocemente ferito nelle sue relazioni. Quelle più importanti, quelle dalle quali si aspettava accoglienza e affettuosità e dalle quali è stato intimamente tradito e deluso. Spesso il vissuto più profondo è quello di essere stato umiliato. Sia chiaro, non voglio giustificare il suo comportamento; voglio semplicemente spiegarti il perché del suo comportamento… insomma perchè si innesca una relazione così tossica e devastante!

Perché chi si lega a un narcisista non abbandona il campo ai primi campanelli d’allarme?

Solitamente, nelle reazioni della vittima all’abuso narcisistico sono rintracciabili residui di esperienze avvenute nell’infanzia che ancora ne condizionano la vita adulta. Un’infanzia caratterizzata da un forte senso di solitudine, di insicurezza, dalla sensazione di non essere mai “giusti”, un’infanzia nella quale l’amore era spesso sinonimo di “a-condizione-che”, rappresenta il terreno più fertile per la strutturazione di una personalità affettivamente dipendente.

Primo punto da chiarire: il narcisista è consapevole del suo comportamento disfunzionale?

Ecco, direi nì! Il narcisista è troppo concentrato su se stesso per capire gli altri. Ha bisogno di un flusso costante di amore, rispetto e cura incondizionati per cercare di colmare quel vuoto d’amore che ha caratterizzato la sua esistenza già dall’infanzia. Ciò che pensa il narcisista è che ciò che lui è non va bene: ha lentamente interiorizzato che  per essere apprezzato deve dimostrare altro, molto altro. Paradossalmente, considera il partner come un “nemico”! Non si fida, eppure ha bisogno di lei (o di lui) per un disperato bisogno di essere riconosciuto e valorizzato. Il narcisista ha la necessità di rafforzare la facciata “perfetta” che dà di sé agli altri, che in realtà non corrisponde esattamente a come vede se stesso. Il rapporto con il partner serve a confermare il suo valore. Per questo la relazione spesso si basa sulla necessità di “compensazione”.

Secondo la prospettiva della Terapia Metacognitiva Interpersonale, alla base dei diversi disturbi di personalità ci sarebbero “schemi interpersonali maladattivi”, cioè quelle strutture mentali attraverso cui ogni esperienza acquisisce significato. Tali schemi porterebbero i narcisisti a credere e sentire che, mostrando il loro lato vulnerabile, saranno trascurati o dominati dall’altro mentre, se mostreranno la loro indipendenza, sarà il partner ad essere debole e dipendente. Per questo motivo in una relazione mantengono una “distanza di sicurezza”, comportandosi in maniera emotivamente fredda e distaccata.

So’ perfettamente com’è la tua relazione

Posso definire la tua relazione “il Vortice Narcisista”, un buco nero e profondo che ti risucchia, senza vie d’uscita. Ti sei innamorata di un’illusione, di qualcosa che non è mai esistito
Quei giorni meravigliosi vissuti insieme non erano altro che il riflesso distorto della manipolazione subìta. E a meno che tu non lo capisca, arriverai a pensare di essere pazza, non amata, o peggio ancora, di non essere all’altezza dell’amore altrui, di essere condannata a rimanere sola per sempre.

E allora il primo consiglio che posso darti è prendere consapevolezza che non sei tu il problema!

Sappi che i narcisisti difficilmente sono disposti a cambiare o magari ad ammettere colpe o torti commessi. Hanno difficoltà ad ammettere di avere un problema, anche se piccolo, perché non possono tollerare neanche il minimo accenno di senso di colpa, vergogna o paura. Perciò, anziché dire “Credo di aver bisogno di aiuto”, si auto convincono che vanno bene così come sono. In questo modo, non avranno bisogno di aprirsi con qualcuno sul piano emotivo, rischiando di essere respinti o feriti, come spesso è capitato loro da piccoli.

Vuoi provare a cambiarlo?

Non riuscirai mai a fargli cambiare idea se non è lui a fare il primo passo. Non riuscirai mai a fargli capire il tuo punto di vista senza un supporto. Per quanto continuerai a provarci, sarai sempre intrappolata nel suo vortice, senza uscita. Imparare ad avere a che fare con un narcisista non è semplice, e documentarsi non basta….e qualunque cosa tu decida di fare, non provare a farlo da sola.

Tutti possono cambiare se lo vogliono davvero, anche i narcisisti possono cambiare se imparano a rinunciare al bisogno di sentirsi speciali e dedicarsi davvero agli altri in un modo che sia vicendevolmente amorevole ed appagante sul piano emotivo. Ed è necessario un fattore perché si verifichi un cambiamento significativo e duraturo: la paura di perdere una persona cara che ne ha abbastanza.

Può guarire?

Certo!  Ma come ti ho già accennato, solo attraverso l’approccio terapeutico: una terapia “schema”, che scavi oltre la superficie del pensiero razionale, esamini attentamente e riscriva la storia emotiva del bambino vulnerabile che si nasconde dietro la maschera maladattiva del narcisista. Per approfondire: si può guarire dal disturbo narcisistico di personalità (in cosa consiste il percorso terapeutico). Ma se nonostante i tuoi tentativi, lui non ne vuole sapere di seguire un percorso terapeutico, allora la battuta sta a te: sarai tu a dover imparare a superare la paura dell’abbandono e iniziare a valutare le tue reali esigenze. Un rapporto del genere ti soddisfa? Ricorda che meriti di essere felice.

Perché gli addii definitivi ci fanno così paura?

La risposta è scontata, pensiamo che da soli non valiamo abbastanza, che se ci rifiutano, allora non siamo degni, se tradiscono la nostra fiducia, siamo stati stupidi, dovevamo prevederlo… È tutta una questione di stima di sé. Abbiamo la stessa stima di noi stessi che un allevatore industriale ha di una mucca: fin quando produce latte, la tiene, ma poi, non esiterà a mandarla al macello se non gli dà più ciò che vuole. Insomma, anche tu, proprio come chi ti ha deluso, hai imparato ad accettarti con la condizionale, solo a patto che… A patto di raggiungere un determinato peso, uno specifico standard, una carriera, una laurea, a patto di… A patto di essere accettati e amati da qualcun altro perché, da soli, proprio non sappiamo come fare. Allora l’altro è diventato un espediente mediante il quale tentiamo di accettarci. Altrimenti ci sentiamo soltanto carne da macello. Lo so, la metafora è cruenta, ma è perché parliamo di emozioni talmente forti e talmente antiche, che si sono stratificate in te, che sono entrate a far parte di chi sei.

La vita è unica e non è fatta per essere sopportata, non ci dobbiamo accontentare in amore, dobbiamo piuttosto imparare ad accogliere l’amore che meritiamo. Nei momenti di maggior smarrimento, quando perdere sé stessi diventa un dolore esistenziale, il mio nuovo libro può esserti molto di aiuto. E’ già un famoso bestseller ed è il libro sulle relazioni di coppia e crescita emotiva più venduto in Italia. Il titolo? “D’Amore ci si ammala, d’Amore si guarisce“. Nel mio libro ti spiego come tracciare la tua vita agendo sempre in base ai tuoi bisogni, senza mai subire ricatti morali e costrizioni. La vita è unica e ognuno dovrebbe viverla secondo le proprie regole e non assecondando i dettami altrui! Se hai voglia di rivendicare il tuo valore, è il libro giusto per te! Puoi trovare il pluripremiato libro in qualsiasi libreria d’Italia o su Amazon, a questo indirizzo Ecco! Io, il libro che tanto cercavi l’ho scritto. Il resto sta a te ❤

A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
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