Instagram, Facebook, Twitter, Tik Tok… sono proprio loro. I social network. Ormai immancabili in ogni smartphone e utilizzati da giovani e meno giovani. I social network permettono di connettere le persone, stringere nuovi rapporti o rinforzare quelli già esistenti. I social network però permettono anche di mostrarsi attraverso foto e video. È infatti diventata quasi un’abitudine a tutti gli effetti quella di postare aggiornamenti con tanto di fotografie quando si è al ristorante con gli amici o quando si sta trascorrendo un week end al mare.
Insomma, rendere partecipi i “seguaci” e gli amici virtuali di come si trascorrono le giornate. C’è quindi un vero e proprio intreccio tra reale e virtuale, in alcuni casi i confini non sono ben distinguibili. Immancabili sono i commenti e i “like” degli altri utenti… che diciamocelo francamente, sono sempre apprezzati, quando positivi ovviamente. E sono proprio questi che rendono i social così attrattivi. S’innesca infatti una spirale di senso di appartenenza e rinforzo sociale, elementi di cui l’essere umano si nutre.
Diveniamo spettatori delle vite degli altri
Se è vero che attraverso i social è possibile mostrarsi, è anche vero che è possibile divenire spettatori delle vite degli altri. Questi “altri” possono essere amici e conoscenti, ma non solo, in alcuni casi, si ammirano le vite di vere e proprie star del web, che fanno del social il proprio mestiere. Mi riferisco in questo caso agli influencer. È possibile considerarli come i ragazzi o le ragazze della porta accanto che, per un qualche motivo, si ritrovano i VIP del mondo virtuale.
E come dice la parola stessa (influencer), sono in grado di influenzare e divenire gli esempi da seguire sopratutto per i più giovani. Il problema sorge però quando questi influencer, non offrono esempi positivi. E in questo caso è come se, attraverso queste persone si “normalizzassero” comportamenti o attività condannabili.
Oltre a questo però, c’è un altro importante fattore da tenere in considerazione, ovvero che attraverso i social viaggia la cultura dell’aspetto fisico e la “ricerca della bellezza”. Le foto che scorrono ritraggono ragazzi e ragazze con fisici scolpiti, e queste immagini, hanno il potere di parlare e inviare messaggi potentissimi che riguardano i canoni estetici.
È vero, gli ideali di bellezza sono sempre esistiti, e il confronto con essi anche. Il fatto è che quello “pre-social” era un confronto diverso, un confronto verso l’alto. Gli “old-media”, e con essi mi riferisco alla televisione, alle riviste, offrivano si corpi ed immagini comunicando così anch’essi canoni di bellezza, ma quelle persone erano considerate come “idoli”. Oggi non è così.
Sui social media le persone che si mostrano vengono percepite come più “vicine”, in alcuni casi è anche possibile averci contatti, ecco che allora viene meno la sensazione di “inarrivabilità” e così il target proposto diventa più familiare.
In tale scenario, quando il confronto con il modello proposto, non è positivo il rischio è quello di andare incontro ad insoddisfazione corporea, e questo è un dato allarmante sopratutto per gli adolescenti.
Essi infatti si trovano in una fase della vita costellata di cambiamenti, sopratutto a livello fisico. Vedono il loro corpo cambiare. Un corpo che non è bambino, ma nemmeno adulto. E non dimentichiamoci inoltre che il loro bisogno di appartenenza, passa anche attraverso l’immagine corporea. Gli adolescenti hanno bisogno di sentirsi in linea con i canoni estetici. Hanno bisogno di sentirsi “simili” ai propri pari ed ai propri beniamini del web.
La realtà pubblicata online è alterata
Molto spesso però non si tiene conto che la realtà pubblicata online è alterata. Le fotografie ( e in molti casi anche le vite) delle persone, sono di frequente “ritoccate” e non rispecchiano l’effettiva realtà. Questo comporta il problema di voler aderire ad un modello estetico illusorio. Inevitabilmente tutto ciò può avere delle ripercussioni negative sull’autostima, dal momento che questa viene alimentata anche dalla propria percezione corporea.
Non solo, ma la stima di sé può essere pregiudicata anche dalla mancata approvazione che sui social network arriva attraverso i like e i commenti. L’autostima si nutre anche di ciò che si crede gli altri pensano di noi. Va da sé che nel caso in cui dal social non arrivino le conferme attese, potrà essere pregiudicata.
Pensiamo poi per un attimo ad un’altra funzione che offrono i social network, la possibilità di utilizzare i “filtri”. Grazie ad essi è possibile modificare modificare le labbra, gli occhi, il colore della pelle. È un incentivo a non mostrarsi per quel che si è.
Un altro risvolto che l’insoddisfazione corporea può comportare, sono le problematiche legate all’alimentazione. Se il proprio corpo viene sperimentato come non abbastanza filiforme, il rischio è quello di trovarsi nella spirale delle diete drastiche e delle restrizioni alimentari. Oppure ancora, lo stress generato dal continuo confronto può predisporre a condotte alimentari alterate come per esempio le abbuffate.
I social network sono una grande risorsa, con un grande potenziale, basti vedere che possono essere un valido aiuto a livello professionale, o anche personale, permettendo di mantenere contatti anche con amici, conoscenti e familiari. Occorre però conoscere bene anche gli aspetti più insidiosi di queste piattaforme al fine di evitare di trovarsi attanagliati in una sorta di realtà parallela che può inficiare però la vita reale. E questo vale sopratutto per i più giovani, per gli adolescenti, che sono le categoria più esposte a tali rischi.
Autore: Veronica Rossi, Psicologa e Mental Coach
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