Il tuo valore lo decidi tu, non la presenza dell’altro

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

Ci piace pensare che ogni nostra relazione sia quella giusta, quella che aspettavamo da sempre! La verità è che a volte ciò che può sembrare perfetto e soddisfa un ideale, in realtà è solo un bisogno. In effetti, uno  dei problemi più frequenti quando si cerca qualcuno con cui avere una relazione sentimentale è cadere nell’estremo bisogno di avere a tutti i costi qualcuno. Quando questo bisogno diventa invadente e la maggior parte delle nostre energie viene concentrata sul colmare un vuoto che non riusciamo a vivere, allora diventiamo ciechi rispetto alla realtà dell’altra persona che a sua volta diventa funzionale alle nostre esigenze e non semplicemente un compagno/a con cui condividere le esperienze che la vita ci propone.

Chi cerca conferme del proprio valore in amore sarà sempre prigioniero di se stesso

Da piccoli impariamo a vedere noi stessi attraverso gli occhi di chi ci guarda, di chi ci cresce, di chi ci giudica. I nostri genitori ci dicono chi siamo, cosa siamo capaci di fare, cosa possiamo permetterci di sognare. Quali sono i nostri limiti, cosa otterremo o cosa non otterremo mai. E noi crediamo di essere così. Eppure siamo noi i primi a dover riconoscere il nostro personale valore che sicuramente c’è e opera nella vita quotidiana.

Nelle relazioni, così come in tutti i rapporti umani, si è tutti sullo stesso livello, ciascuno con le proprie specificità, ma mai diversi o inferiori

Nessuno può ritenersi “umanamente” superiore a qualcun altro e quando questo accade, quando si tende a prevalere sull’altro, invadendone lo spazio vitale, è indice di un rapporto non sano. Accettare e tollerare la mancanza di rispetto, soprattutto se reiterata, vuol dire concedere all’altro accesso illimitato al nostro spazio vitale e il potere di ferirci, rafforzando così il messaggio che lo stesso permesso potrà essere accordato anche nel futuro. Il rispetto è speculare, perché se è vero che l’altro ci manca di rispetto, è anche vero che noi in parte glielo permettiamo e questa è una responsabilità di cui dobbiamo farci carico

La tua attuale relazione è quella che meriti?

In qualsiasi relazione ognuno di noi si comporta in modo differente principalmente in rapporto a questa dimensione: il valore personale. Sì perché questa convinzione di fondo su quanto valiamo diventa una sorta di filtro, attraverso il quale andiamo nel mondo e accogliamo o rifiutiamo esperienze e relazioni che sono conformi alla nostra idea di noi stessi.

Se osserviamo con obiettività il rapporto con il nostro partner riusciamo ad avere informazioni preziose circa il nostro equilibrio di coppia. Sì, perché una coppia “in salute” è quella in cui entrambe le parti si attribuiscono un valore simile e ognuna delle due tutela il proprio valore proprio nella misura in cui sente di averlo. E’, questo, uno degli aspetti più importanti della vita psichica individuale e, di conseguenza, di coppia.

Attribuirsi un valore significa sentirsi amabili, apprezzabili, degni di attenzione e cura, interessanti. E quindi significa esprimere se stessi nella convinzione di incontrare la vicinanza e partecipazione altrui. Esprimersi con la sicurezza e con il piacere di farlo, a prescindere (in qualche misura) dalle aspettative, dalle richieste e dal giudizio altrui. Il che significa anche essere in grado di tutelare tutte queste dimensioni nelle relazioni con i propri interlocutori e sapersi “difendere” laddove si sente che il proprio valore non viene rispettato o riconosciuto.

Il problema centrale è proprio l’attribuirsi un valore. Da lì discendono tante difficoltà ad esprimersi, a sentirsi legittimati a dire le proprie opinioni e farle valere, con un conseguente squilibrio nel rapporto di coppia in cui nessuno dei due sta bene. Spesso chi fatica a percepire il proprio valore, in rapporto al fatto che nella sua storia non gli è stato mai attribuito, assume un atteggiamento accondiscendente e si aspetta che sia il proprio partner a riconoscerlo. Ma proprio l’accondiscendenza a oltranza, anche di fronte a palesi mancanze e inadempienze, contribuisce a togliere ulteriormente valore a chi la adotta come modalità relazionale. Si entra così in un circolo vizioso che mina tanto l’autostima personale quanto la relazione di coppia.

Cosa succede se senti di non valere, ripercussioni nella coppia

Come già accennato, quando la nostra autostima vacilla volgiamo lo sguardo all’altro affinché confermi il nostro valore e ne diventiamo dipendenti. La dipendenza ci spinge a cercare nell’altro ogni forma di rassicurazione rendendoci sempre più insicuri e bisognosi della sua presenza per poter vivere. E tutto ciò ha delle ripercussioni dolorose e tossiche nelle relazioni di coppia. Ad esempio:

  1. Fa emergere la paura di perdere l’altro e cosi fa spazio il desiderio di avere il controllo sull’altro desiderando di cambiarlo o avvertendo gelosia
  2. Porta spesso a cercare l’approvazione dell’altro attraverso conferme ai propri comportamenti e scelte
  3. Fa emergere l’istinto di prendersi cura dell’altro, come prova dell’ essere utili (se faccio tante cose per te, allora sono importante per te!)
  4. Porta a “sopportare” gesti ritenuti sgradevoli, violenti, aggressivi con la motivazione che “non è mai capitato in passato, era solo un po’ nervoso/a” oppure “forse è colpa mia”
  5. Si mette spesso in dubbio rispetto a ciò che sente e lascia definire all’altro cosa è giusto o esagerato

Non abituarti alle briciole

È molto comune intraprendere una relazione disfunzionale senza nemmeno rendersene conto, una relazione in cui si mettono i desideri e i capricci dell’altra persona al primo posto, anche al di sopra dei propri. Il problema è che lo stai facendo di tua spontanea volontà e con amore, perché pensi sia giusto doverlo fare. In realtà, stai solo elemosinando felicità della persona che ami. Inconsapevolmente hai permesso al tuo partner di svalutarti! Ma tu pensi di valere così poco? Pensi sia giusto che il tuo partner decida il tuo valore?

Non è possibile controllare il comportamento dell’altro, ma è possibile operare delle correzioni sul proprio. Avere rispetto per se stessi vuol dire difendere e preservare la propria individualità imparando a stabilire dei limiti; vuol dire chiarire cosa si è disposti a tollerare e cosa no in una relazione per poi fissare dei confini ben precisi, che, se oltrepassati porteranno a delle conseguenze. Ciascuno ne ha la capacità.

Se metti sempre chi ami e i suoi bisogni prima dei tuoi, sarai sempre infelice…e tu  non lo meriti!

Se c’è una cosa che deve esserti chiaro, è che nella vita tu meriti di essere amato, valorizzato e rispettato. E tutto questo non fa di te una persona privilegiata, egoista e tanto meno un’eterno sognatore! L’amore non reca sofferenza….l’amore reca gioia, felicità. E tu meriti di essere una persona amata come se fossi la cosa più bella e preziosa che il tuo partner abbia mai avuto. Pensare di “non valere abbastanza” è come guardarsi in uno specchio che distorce la realtà e non ci permette di apprezzare come siamo davvero.

Nel tempo può succedere di perdere se stessi

Dimenticarci di chi siamo veramente può capitare a tutti quando presi dagli eventi della vita, finiamo per identificarci con ciò che non siamo. Ma la buona notizia è che ritrovarsi è possibile! Ogni scelta e comportamento dipende da una miriade di ragionamenti inconsapevoli che si ripetono in un circolo continuo.
Occupano tempo e spazio nella nostra mente e mentre ci allontanano sempre di più da noi stessi, accorgercene diventa sempre più difficile. Quando perdiamo noi stessi perdiamo coerenza tra chi siamo dentro e chi siamo fuori, non sappiamo più chi siamo e cosa vogliamo. Tutto quello che resta è una grande confusione e la fine di ogni entusiasmo di vivere. Perdere se stessi significa perdere il senso stesso della vita!

Perdersi e ritrovarsi

Per ritrovare te stesso è necessario imparare ad esprimerti affrontando il giudizio e la disapprovazione degli altri. Esprimersi significa anche imparare a dire di no e a fare ciò che è giusto. Ritrovarti quando ormai sei arrivato a perdere te stesso vuol dire lavorare per ri-conoscerti. Riconoscere il tuo valore significa non gravarti di pesi inutili, viaggiare leggeri: per questo hai bisogno di alleggerire il tuo bagaglio iniziando a rimuovere la paura di non farcela, di non essere all’altezza, di sbagliare. Concediti anche di sbagliare, l’errore è parte dell’essere umano, anzi, è uno stimolo ad essere migliori.  Il primo passo da compiere per iniziare a stare meglio è senza dubbio quello di avere maggiore consapevolezza di ciò che provi.  A volte è necessario  prendere dei provvedimenti, che a volte fanno molta paura.

Si tratta di ascoltarsi fino in fondo, cercando di capire non tanto cosa vuoi davvero ma ciò di cui hai realmente bisogno. In certi casi basta apportare qualche cambiamento al proprio stile di vita, in altri c’è bisogno di vere e proprie rivoluzioni. Nei momenti di maggior smarrimento, quando perdere sé stessi diventa un dolore esistenziale può esserti molto di aiuto e un valido compagno verso il tuo mondo interiore il mio libro Già un famoso bestseller e il libro sulle relazioni di coppia e crescita emotiva più venduto in Italia. Il titolo? “D’Amore ci si ammala, d’Amore si guarisce“. Nel mio libro ti spiego come tracciare la tua vita agendo sempre in base ai tuoi bisogni, senza mai subire ricatti morali e costrizioni. La vita è unica e ognuno dovrebbe viverla secondo le proprie regole e non assecondando i dettami altrui! Se hai voglia di rivendicare il tuo valore, è il libro giusto per te! Puoi trovare il pluripremiato libro in qualsiasi libreria d’Italia o su Amazon, a questo indirizzo

A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
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