Nel corso della storia, molte persone hanno cercato di definire l’amore e di comprendere le sue sfumature. Tuttavia, nonostante gli sforzi, l’amore rimane un’esperienza soggettiva e individuale che può variare da persona a persona. Non è sempre facile interpretare i sentimenti che attraversano il nostro corpo: molto spesso, siamo capaci di provare sensazioni a cui nemmeno riusciamo a dare un nome, quindi è piuttosto difficile distinguerle. Inoltre, quasi tutte le emozioni non sono separate da un confine netto e preciso, perciò capita spesso di provare più emozioni contemporaneamente che si sfumano tra loro.
Infine, devi anche ricordarti che molto spesso cuore e mente hanno due volontà che viaggiano verso direzioni opposte, ecco perché è così complicato identificare con precisione quello che provi. In particolare, l’amore è uno dei sentimenti più complessi da individuare. Il fatto è che, l’amore, è anche molto difficile da definire: chi è di noi che sarebbe capace di dare una definizione di questo sentimento?
Quando confondiamo l’amore
Per questo motivo, molto spesso avrai confuso l’amore con emozioni e sensazioni affini, ma diverse. In questo articolo, esploreremo alcune delle principali confusioni che possono sorgere quando si tenta di comprendere l’amore e come differenziarlo da altri aspetti della vita.
Confondere l’amore con l’infatuazione
Una delle confusioni più comuni riguarda la differenza tra l’amore romantico e l’infatuazione. L’infatuazione è spesso caratterizzata da una forte attrazione fisica e da una smania iniziale che può svanire nel tempo. L’amore romantico, d’altra parte, è un sentimento più profondo che va oltre l’attrazione fisica e coinvolge una connessione emotiva e intellettuale con un’altra persona. Mentre l’infatuazione può essere intensa e coinvolgente, l’amore romantico è più stabile e duraturo.
Confondere l’amore con “l’amore a prima vista”
L’amore e il concetto di “amore a prima vista” Il concetto di “amore a prima vista” può portare a ulteriori confusioni sull’amore. L’amore a prima vista si verifica quando una persona si innamora immediatamente di un’altra, senza conoscerla a fondo. Mentre può essere un’esperienza emozionante, è importante distinguere tra un’intensa attrazione iniziale e un amore profondo che si sviluppa nel tempo. L’amore richiede un’opportunità per conoscere meglio l’altro, scoprire le sue qualità e condividere esperienze significative prima di sviluppare un legame più solido.
Confondere l’amore con la compassione
Specialmente se sei una persona empatica, ti sarà capitato di confondere l’amore con la compassione. Quest’ultima è definita come la capacità di provare il dolore altrui sulla nostra pelle, ovvero provare e accettare la sofferenza in vece di qualcun altro. In fin dei fatti, è davvero una forma di amore, nel senso di emozione affettuosa nei confronti dell’altro. Però, se avrai confuso questi due sentimenti avrai anche capito che quando il dolore sparisce dalla vita della persona che stai compatendo, non riuscirai a festeggiare con lei la gioia. La compassione unisce solamente nelle difficoltà e nella sofferenza, mentre l’amore è capace di trascinarti anche nella felicità e nella gioia.
Confondere l’amore con l’amicizia
Spesso si verifica una confusione tra l’amore e l’amicizia, specialmente nelle relazioni intime. L’amicizia è basata sulla fiducia, sul rispetto reciproco e sulla condivisione di interessi comuni, ma può mancare dell’intensità emotiva e del coinvolgimento romantico presenti nell’amore. L’amore romantico, d’altra parte, coinvolge una connessione più profonda e un coinvolgimento emotivo che va oltre l’amicizia. Mentre l’amicizia può fornire un solido fondamento per una relazione amorosa, è importante riconoscere le differenze tra i due concetti.
Confondere l’amore con la dipendenza
La dipendenza affettiva si riconosce nel momento in cui relazione di coppia viene vissuta come indispensabile per la propria esistenza, quando non si percepisce più una certa autonomia, non si ascoltano più i propri bisogni, finendo per annullare sé stessi. All’interno della relazione viene a mancare uno scambio sano, una reciprocità relazionale tra i due partner: la persona dipendente investe completamente tutta se stessa sull’altro.
Sebbene l’amore possa comportare una certa dipendenza emotiva, è importante distinguere tra una sana interdipendenza e una dipendenza malsana.
La sensazione che hanno di sé le persone dipendenti affettivamente è di non essere capaci di occuparsi di sé, di avere bisogno di essere sostenute e protette e di non farcela da sole. Tutto questo ricade in una bassa autostima, senso di inadeguatezza, grande bisogno di conferme da parte degli altri e di sostegno esterno.
Al di là di quelli che sono luoghi comuni, la dipendenza affettiva non è solo prerogativa femminile ma può rappresentare un disagio anche per gli uomini : la paura di essere abbandonati, che può diventare vera angoscia, assume forme anche molto rischiose come atti impulsivi, ipercontrollo nei confronti del partner, gelosia, aggressività, fino a fenomeni di violenza vera e propria. Nonostante questo, il cervello finisce spesso per ingannarci facendoci credere di provare amore, quando amore non è. La dipendenza emotiva in realtà è semplicemente il primo step dell’ossessione. Per questo motivo fai molta attenzione quando confondi l’amore con la dipendenza.
Confondere l’amore con il possesso
Una delle manifestazioni più negative dell’amore è la possessività. Essere possessivi in amore significa avere un desiderio eccessivo di controllo sull’altro, di monopolizzare il suo tempo, di limitare la sua libertà e di sentirsi minacciati da altre persone o situazioni che potrebbero mettere in discussione la relazione.
Tuttavia, è importante sottolineare che l’amore sano e l’essere possessivi sono due concetti completamente diversi. L’amore sano è basato sulla fiducia reciproca, sul rispetto, sull’indipendenza individuale e sulla capacità di condividere una connessione profonda con l’altro. La possessività, al contrario, si basa sulla paura, sulla gelosia e sulla mancanza di fiducia, portando a comportamenti restrittivi e dannosi per entrambe le parti coinvolte.
Le persone che sono possessive in amore spesso hanno insicurezze profonde e timori di abbandono o tradimento. Queste insicurezze possono essere il risultato di esperienze passate, di traumi emotivi o di un’immagine distorta di sé stesse. Di solito, la possessività si manifesta attraverso comportamenti come il controllo eccessivo, l’isolamento dell’altro dalla famiglia o dagli amici, la gelosia estrema, l’interrogatorio costante sulla vita dell’altro e la manipolazione emotiva.
Tuttavia, la possessività in amore può avere conseguenze negative per entrambi i partner e per la relazione nel suo complesso. Limitare la libertà dell’altro, controllare i suoi movimenti e le sue interazioni sociali può portare a un senso di oppressione e alla perdita dell’autonomia individuale. Inoltre, la gelosia e la mancanza di fiducia possono erodere gradualmente la base stessa della relazione, minando la connessione emotiva e portando a tensioni continue.
Confondere l’amore con l’abitudine
Capita molto spesso di adattarsi e accontentarsi in una relazione: se lo stai facendo anche tu, stai confondendo l’amore con l’abitudine. La routine e la ripetizione all’interno le tue giornate esercitano un potere incredibile su di te: ti fanno sentire al sicuro e all’interno della tua zona comfort.
Per questo motivo, molto spesso ti sarà capitato di g: quello che stai provando non è amore ma semplicemente hai paura di rinunciare alle certezze per l’ignoto. Ovviamente, dovresti riuscire a trovare il coraggio di separarti da tutte quelle che sono le tue sicurezze se queste non ti soddisfano appieno, perché solo così facendo riuscirai a riscoprire l’amore senza scambiarlo con l’abitudine e la ripetizione.
Confondere l’amore con la gratitudine
Un’altra sensazione che è molto facile confondere con l’amore è la gratitudine. Potrebbe succedere in modi piuttosto diversi. C’è il caso, ad esempio, delle relazioni in cui il partner è incredibilmente abile nel sacrificarsi per te: riesce a farti sentire una persona importante e ti apprezza più di chiunque altro al mondo. Oppure, potrebbe accadere in un modo ancora più forte emotivamente.
Ad esempio, potrebbe capitare di attraversare un periodo della tua vita particolarmente negativo in cui la depressione ti domina. Se durante questo momento della tua esistenza una persona riuscisse a restituirti un po’ di gioia, potresti credere di provare amore nei suoi confronti. In entrambi i casi, ovviamente, non si tratta dell’amore romantico che tutti sogniamo.
Confondere l’amore con la paura di restare soli
Amare non significa aver bisogno di una persona, significa essere liberi di scegliere e voler stare con una persona. Un legame di dipendenza è condizionante e basato sulla paura di perdere l’altro. L’amore è incentrato sulla sicurezza di un legame co-costruito nel corso del tempo che unisce due persone e non condiziona, non controlla, non gestisce la vita dell’altro e alla base c’è riconoscimento, stima, fiducia e condivisione. Non dobbiamo scambiare mai la paura di restare soli con l’amore
Come capire che si tratta di vero amore?
Capire se si tratta di vero amore può essere un processo complesso e personale. Tuttavia, ci sono alcuni indicatori che possono suggerire la presenza di vero amore. Il vero amore si basa sulla fiducia, sulla sincerità e sulla volontà di impegnarsi nel bene dell’altro. Coinvolge una connessione emotiva profonda e un senso di gioia, appagamento e gratitudine quando si è con l’altro. Si manifesta attraverso il supporto reciproco, la capacità di perdonare e crescere insieme. Il vero amore è duraturo nel tempo, superando le sfide e le difficoltà. È una sensazione di completezza e di sentirsi accettati per quello che si è veramente.
L’amore si vive nel presente, non è un contratto per il futuro
Non possiamo essere certi che una persona sia quella “giusta”, anche perché le persone (e le relazioni) cambiano in continuazione: la persona che oggi è “giusta”, magari non lo sarà più domani (o non lo sarò io). Allo stesso modo, non ci sono garanzie di essere amati autenticamente dall’altro. E non dovrebbe essere questo l’intento dell’amare, perché se amo allo scopo di essere amato, allora non è amore ma “commercio”, scambio di prestazioni (cosa che non ha nulla di male, ma non andrebbe chiamata “amore”). L’amore è dono gratuito: ti amo perché sei tu, non per “comprare” il tuo amore.
Non ci sono alternative! Non possiamo dare amore a qualcuno se non lo abbiamo dentro di noi
E, anche se nessuno ci ha insegnato come fare, dobbiamo imparare. Ma in realtà, è tutto molto semplice: amo me stessa/o e mi rendo felice, mi prendo la responsabilità della mia felicità. Quando sono felice, amare qualcun altro è semplice, perché non devo volerlo sempre al mio fianco per stare bene, ma sto bene anche da sola/o.
Se ti ami, se non hai carenze emotive da colmare, allora sì che la tua relazione può essere autentica. Non stai infatti, cercando qualcuno che ti completi, o che non ti faccia sentire sola/o, o qualcuno che colmi i tuoi vuoti. Stai semplicemente cercando un partner che porti del valore aggiunto alla tua vita. A quel punto, darai amore non per essere ringraziata/o o per trarre vantaggi, ma per l’autentico piacere che trai dall’amare.
Riprenditi la tua vita: afferma la tua identità
Allontanati dalle persone che vogliono ergere se stesse affossando te. Allontanati dai luoghi dell’abbandono, del rifiuto e delle gioie negate. Ancora, allontanati da chi alimenta costantemente la tue ferite e mina il tuo valore. Se non puoi mettere uno spazio fisico, allora costruisci un enorme distanza psicoaffettiva, costruisci il tuo spazio. Uno spazio in cui i tuoi bisogni hanno l’importanza che meritano, dove hai la libertà di esprimere chi sei, dove puoi stare bene o male e di certo dove puoi concederti il tempo per guarire. Prenditi per mano e ricorda: la vita va vissuta e non sopportata! Se hai voglia di dare una svolta alle tue relazioni personali -dalle amicizie agli amori, dai familiari ai colleghi- ti consiglio di leggere il mio libro «d’Amore ci si ammala, d’Amore si Guarisce», disponibile in tutte le librerie o su Amazon, a questo indirizzo. In ogni capitolo, troverai un pezzetto di quello “spazio” che cerchi, che meriti e che metterà distanza da chi vuole solo svalutarti.
A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
Autore del libro Bestseller “Riscrivi le pagine della tua vita” Edito Rizzoli
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