In ognuno di noi c’è un bambino ferito che vuole solo essere ascoltato

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

L’infanzia è una tappa della vita davvero cruciale per lo sviluppo della nostra personalità. È il periodo in cui tutto ciò che acquisisci definirà chi sarai. Hai mai pensato al motivo per cui ti senti sempre fuori posto e inadeguato? Ti sei mai chiesto cosa ti manca per riuscire in qualcosa o superare un determinato problema? Forse sei inconsapevole che le redini della tua vita sono tenute dalle mani di un bambino interiore ferito e dimenticato. Il nostro bambino interiore rappresenta ciò che siamo in questo momento. Se nel corso dell’ infanzia abbiamo avuto problemi legati a paure e conflitti (interiori e con il mondo esterno) possiamo sentirne le conseguenze ancora sulla pelle. Non tutti da adulti hanno un buon rapporto con il proprio bambino interiore e spesso si tende a non ricordare che le ferite emotive infantili ci condizionano, profondamente da grandi.

Bambino interiore… ma di cosa stiamo parlando?

Come accade per mamma papera e i pulcini, anche i bambini guardano, osservano e… copiano. E chi è il fulcro della loro attenzione? Sono ovviamente i genitori o le figure di accudimento. Loro sono i veri eroi di ogni bambino; i modelli da seguire, le figure che gli danno sicurezza e che lo fa sentire amato e apprezzato. Osserverà i loro atteggiamenti e i loro comportamenti, i quali avranno un forte impatto nelle sue emozioni, nella sua percezione della vita, dell’amore, del perdono, ecc. Tutte queste sensazioni – di amore o di rifiuto; di paura o di fiducia in se stesso, ecc, – rimarranno impresse nella sua memoria.

Il bambino interiore è esattamente questo, quell’insieme di credenze – buone e meno buone – che ci sono stati instillate durante i nostri primi anni di vita (sin dal grembo materno), di idee che abbiamo assorbito, che sono rimaste impresse nella nostra memoria e che oggi ci rendono ciò che siamo e che ci fanno comportare in un certo modo.

Il Bambino Interiore ferito: cosa apprende

Ci sono molti comportamenti che possono mostrarci che il nostro bambino interiore sta ancora soffrendo. Ecco cosa ha memorizzato un Bambino Interiore ferito:

  • La vita è dura e stressante
  • La famiglia e i genitori sono sofferenza
  • Marito e moglie litigano, si mancano di rispetto, non c’è amore
  • E’ colpa mia se i genitori si odiano
  • Bisogna urlare e arrabbiarsi per avere ragione e dimostrare il proprio valore
  • Nella vita si soffre perché non esiste l’amore

10 passi per guarire il tuo bambino interiore

Ecco perché se il tuo bambino interiore è ferito, la tua parte adulta avrà grosse difficoltà a relazionarsi  con il mondo esterno in modo sano! E sarà inevitabile trascinarti il senso di abbandono e le ferite emotive che hai ricevuto durante l’infanzia, fino al momento in cui deciderai di riconoscerle e fare così un percorso di guarigione interiore.

Ma attenzione, se vuoi davvero guarire il tuo bambino interiore, non dovrai cercare colpevoli o accusare i tuoi genitori di essere i principali responsabili delle tue ferite emotive. Al contrario, dovrai mostrarti benevola nei loro confronti se vuoi veramente guarire. Ecco i 10 passi per guarire il tuo bambino interiore

Primo passo. Ricerca il tuo bambino interiore

Per conciliare un vero contatto con il tuo bambino interiore dovrai “spianargli la strada”. Come? Dedicati ad attività che amavi da piccola. Ricerca il tuo bambino interiore. Anche una semplice passeggiata in un luogo del tuo passato può aiutare. Ciò che vedi, ciò che senti, i profumi, i colori, faranno scattare nel tuo cervello un meccanismo di reminiscenza che farà riemergere chi eri!

Secondo passo. Comunica con il tuo bambino interiore

Il primo passo per guarire il tuo bambino interiore è quello di comunicare con lui. Il problema della maggior parte delle persone è che non riesce ad ascoltarsi, ad ascoltare se stessa. Ancor più complicato risulta ascoltare il proprio bambino interiore. Proprio per questo devi parlargli, rivolgerti a lui quasi come se fosse una persona.

Siediti in un posto tranquillo, dove ti senti sicura, magari un posto che in qualche modo rimanda la tua mente all’infanzia. E parla, comunica con il bambino che è in te. Chiedigli cos’è che non va, ricordagli che adesso sei adulta e domandagli cosa puoi fare per aiutarlo. Non è detto che ti risponderà subito, forse ci vorrà tempo. Aiutati con delle foto risalenti al tuo passato, cerca di liberare la mente…sforzati di ricordare te stessa da piccola, come era il tuo modo di pensare e di agire. Solo quando riuscirai ad ascoltare il tuo bambino interiore potrai realmente aiutarlo a guarire dalle ferite del passato.

Terzo passo. Poniti delle domande

“Cos’ho fatto nella mia vita?”
“Perché ho fatto questa scelta e non l’altra”.

Non è cosi immediato comprendere che la situazione che vivi oggi, le scelte che hai fatto sono direttamente collegate alle ferite emotive del tuo bambino interiore. Proprio per questo, devi iniziare ad interrogarti, a porti delle domande, a ragionare su ciò che ti fa star bene e ci che ti provoca ansie e rancori. Se non riesci a comunicare con il tuo IO, difficilmente potrai stabilire un contatto con il tuo bambino interiore.

Quarto passo. Fai un disegno

Un modo per mettersi in contatto con il proprio bambino interiore è quello di fare un disegno. Tutti da bambini hanno disegnato almeno una volta. Foglio e colori sono un vero e proprio must dell’infanzia di tutti. Anche se non eri una bambina che amava disegnare, il ricordo di quel rifiuto è un modo per far riaffiorare determinate sensazioni legate al tuo passato.

Quinto passo. Individua il problema e agisci

Una volta che sarai riuscita ad aprire un dialogo con il tuo bambino interiore sarà semplice inquadrare il problema e agire per risolverlo. A volte il problema può essere legato alla famiglia, ad alcuni comportamenti, talvolta anche una frase detta in un momento di tua fragilità, può provocare una ferita profonda, la cui cicatrice può durare anche per sempre.

Chiarisciti con te stessa, piangi pure se ne senti a voglia, utilizza il raziocinio per comprendere se il problema era un qualcosa di superficiale o di più profondo. Se credi di non riuscire a risolvere il problema da sola, apriti con la tua migliore amica, o magari affidati ad un professionista (uno psicoanalista o uno psicoterapeuta potranno aiutarti!).

Sesto passo. Sentiti libera

Qualsiasi sia il trauma che ha caratterizzato la tua infanzia ricorda che ora sei adulta, dotata di una razionalità ed un potere fisico ed emotivo molto più profondo e stabile.
Forse non ne sei convinta ma fidati, tu puoi superare tutto, il passato ti ha solo condizionato, ma ti ha reso anche più forte, non dimenticarlo mai! Quella forza che non vedi è dentro di te, è una risorsa che risiede dentro di te e che non aspetta altro che esprimersi.

Settimo passo. Prendi in mano te stessa

Dunque se è vero che ciò che ti è accaduto da bambina ti ha condizionato è altrettanto vero che nella vita si cambia, ci si evolve. Se da piccola volevi fare la modella non è detto che da adulta tu voglia perseguire lo stesso obiettivo! Cerca di comprendere te stessa…di comprendere cosa vuoi adesso e cosa puoi fare per ottenerlo! Sii consapevole del tuo presente e del tuo passato. Se non apri un dialogo interiore e prendi in mano la situazione, non potrai agire e non guarirai mai dalle ferite dell’infanzia.

Ottavo passo. Gioca

Le attività ludiche, sia nel mondo umano che in quello animale, sono quelle che ci aiutano a crescere, ad imparare. Ricorda che anche a 100 anni si può ancora crescere! Giocare anche da adulti permette di mantenere vivo il rapporto con il proprio bambino interiore, aiuta a svagarsi, a liberare la mente, a sentirsi meglio!

Nono passo. Non piangerti addosso!

Piangersi addosso non ha mai portato da nessuna parte. Non sei l’unica ad avere avuto un’infanzia difficile o problematica! Lamentarsi senza agire è un gesto autodistruttivo che non aiuterà ne te ne il tuo bambino interiore ne chi ti circonda!

Decimo passo. Circondati di persone che ami

Frequentare persone che amiamo e che ci fanno star bene è un’abitudine da seguire sempre! E’ di vitale importanza se vogliamo condurre una vita serena. Anche per guarire il tuo bambino interiore è utile stare a contatto con persone positive: la positività è contagiosa, così come la razionalità, l’ironia! Anche le persone negative però sono contagiose: quindi fai attenzione! Anche se ami una persona non è detto che sia sempre il momento giusto per averla accanto!

Con la mente puoi riavvolgere il filo dei giorni. Indietro, fino all’adolescenza e all’infanzia

Quali erano i tuoi sogni di bambino? Prova ricordare che cosa ti faceva ridere; di cosa avevi bisogno, che cosa speravi. Ogni persona e situazione che affrontiamo rappresenta uno spunto che ha reso la nostra storia ricca di bivi, ostacoli, percorsi. Permetti al cuore di sentire le lezioni più importanti imparate fino a oggi. Senti quanta ricchezza c’è nella tua storia. Tieniti stretto il tuo “presente” e trasformalo nella bussola capace di fare da guida al tuo cuore.

Puoi decidere di  continuare a vivere nel riflesso delle azioni altrui, oppure puoi guardarti dentro e diventare finalmente la persona che desideri essere, pronta ad accogliere quei legami profondi e genuini che meriti! Se quei legami, fino a oggi, non sono arrivati, è perché fin da bambino non hai potuto agire ascoltando i tuoi bisogni autentici. Nel mio libro «Riscrivi le Pagine della Tua Vita», ti spiego come tracciare la tua vita agendo sempre in base ai tuoi bisogni, senza mai subire ricatti morali e costrizioni. La vita è unica e ognuno dovrebbe viverla secondo le proprie regole e non assecondando i dettami altrui! Se hai voglia di rivendicare il tuo valore, è il libro giusto per te! Puoi trovarlo in libreria e a questa pagina Amazon.

A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
Autore del libro Bestseller “Riscrivi le pagine della tua vita” Edito Rizzoli
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