Ci sono giorni in cui ti senti insicuro e credi di non farcela, di non essere all’altezza. Momenti in cui sembra che il mondo ti stia crollando addosso. Momenti in cui senti di aver sbagliato tutto. Ti sembra che la situazione non possa migliorare, che qualunque tuo sforzo sia inutile. A lavoro devi fare i conti con quel collega che ti rende la vita impossibile, in famiglia la tua presenza diventa un inferno, in coppia qualcosa nulla funziona… insomma, nella vita, spesso, tutto sembra andare per il verso sbagliato. TI RISUONA?
Purtroppo l’ambiente sociale in cui cresciamo sottovaluta sempre la componente psicoaffettiva: i genitori sono lasciati completamente soli nello svolgere il loro gravoso compito accudente, anzi, molti devono districarsi tra la fatica di prendersi cura di sé e della prole; questo ci spiega perché molti bambini si ritrovano con aperture ristrette o burrascose attraverso le quali guardare. Ma non temere, niente è irreparabile. Imparando a conoscere profondamente i contesti sociali in cui siamo cresciuti abbiamo una grossa possibilità: analizzare le visioni che ci sono state trasmesse e, in piena libertà, decidere cosa tenere e cosa lasciar andare!
- Chi sei?
- Che cosa vuoi?
- Chi sei oggi rispecchia ciò che vorresti essere?
- Che cosa vuoi corrisponde a ciò che hai?
La verità a volte è così dolorosa che ci giriamo dall’altra parte e involontariamente ci sottoponiamo a ulteriori dolori, anch’essi insostenibili
ma, in qualche modo, “accettabili” perché coerenti con le narrazioni che accompagnano la nostra identità. È necessario attraversare molte sofferenze per restituirsi a se stessi. Ecco perché sarai chiamato a “guardare oltre” e “pensare oltre”, al di là delle credenze, delle rigidità culturali, degli apprendimenti impliciti, oltre ciò che oggi ritieni “accettabile” ma che accettabile non è.
Se sei cresciuto in una famiglia disfunzionale, che per anni ha ignorato o sminuito i tuoi sentimenti, ti sei allontanato così tanto da te stesso che queste domande possono sembrarti una sfida. Eppure, in teoria, non sono domande difficili, le risposte parlano di te, di quello che hai dentro, di ciò che è tuo.
Eppure queste domande diventano ostiche perché, quando cresci un po’ abbandonato a te stesso, nella piena trascuratezza emotiva e senza alcun riferimento psicoaffettivo, impari che i tuoi sentimenti, i tuoi desideri, i tuoi bisogni, le tue ambizioni sono irrilevanti! Anzi, se sei stato meno fortunato, forse hai imparato che tutta la tua vita è ingombrante o peggio un fallimento. Questo lo impari perché non ti è stata trasmessa alcuna abilità per sentire a pieno, accogliere la tua vera identità
Fin da bambini impariamo a incassare, a modellarci su ciò che troviamo nel mondo fuori, impariamo a sopportare ogni sorta di pressione e diamo così il via al nostro ciclo di vita dove la continuità con il passato non sempre va d’accordo con i mutamenti che ci auspicheremmo per il nostro presente. Allora torniamo alle domande: quanto di te c’è nella tua vita? Quanto pesano i condizionamenti esterni su chi sei oggi e quanto pesano gli stessi condizionamenti su chi vorresti essere?
Pensi di conoscerti davvero?
Fin dalla nascita, mentre cresciamo, da un lato affiora la nostra personalità e dall’altro il nostro senso d’identità. Personalità e identità hanno un legame indissolubile. L’identità è un contenitore enorme che, al suo interno, raccoglie anche la personalità. Per semplificare, in vero stile Psicoadvisor, ti diremo che l’identità risponde alla domanda «chi sei». Chi sei per te stesso a un livello più intimo e interiore, chi sei per gli altri in una dimensione interpersonale e, infine, chi sei per la società.
L’identità ha quindi due prospettive: una interna e una esterna. Quando non riusciamo a rintracciare e validare la nostra lente interna, finiamo spesso per osservarci con un occhio esterno. I pasticci iniziano qui: sentendoci intrappolati nelle visioni altrui andiamo avanti assecondando il modo in cui gli altri ci vedono oppure, in netta antitesi, ci sforziamo di disconfermare le visioni altrui, ci ribelliamo ma, ancora una volta, non diamo spazio a ciò che vorremmo davvero per noi stessi. È così che perdiamo la nostra autenticità. Tutto questo, infatti, si riflette sul “come siamo”, ha un impatto sul nostro comportamento, sulle nostre reazioni emotive e, in definitiva, sulla nostra personalità.
Se c’è una lezione che puoi portarti sempre dietro dal modo in cui gli altri ti trattano è questa: le loro azioni riflettono il modo in cui trattano loro stessi
Accetta che ad alcune persone non andrai bene. E cercheranno di impedirti in tutti i modi di cambiare. A volte potrebbero essere persino membri della famiglia. Non perdere tempo a cercare di convincerle: spesso non fanno altro (o lo hanno fatto per tanti anni) che buttare su di te le loro dinamiche tossiche e irrisolte che portano dietro da una vita. Quando potrai essere libero di abbracciare il tuo Sé più autentico ti renderai conto che chi vorrà starti accanto varrà davvero la pena!
Il tuo destino non è scolpito nella pietra
Presumi di conoscerti ma, in realtà, sono tantissime le cose che ignori e questo ignorare può far deragliare. Probabilmente non te ne rendi conto, perché la verità è che le cattive abitudini sanno insinuarsi in maniera così recondita nella tua quotidianità da nascondersi in maniera piuttosto subdola. Non è mai troppo tardi per iniziare a cambiare la situazione in cui ti trovi, a patto che sei disposto ad aprire gli occhi su tutti quegli atteggiamenti, le dinamiche e le persone che inconsapevolmente rovinano il tuo benessere.
Possiamo sprecare tante risorse a distruggere, curarci e ricostruire. Ma a che serve mettere bende su ferite destinate a ricomparire? Perché affannarsi tanto quando abbiamo, a portata di mano, la chiave definitiva per il benessere individuale e collettivo? Sarebbe sufficiente iniziare a guardare al mondo e a noi stessi con occhi in grado di cogliere la potente componente emotiva che muove ogni cosa.
A che serve mettere bende su ferite destinate a ricomparire?
Siamo tutti bambini feriti che vagano con i cuori bloccati, resi inaccessibili da modelli educativi che ci hanno strappati a noi stessi. Nella coppia, nella famiglia, nei condomini, nei quartieri, siamo alle prese con una realizzazione personale che non può avvenire se non diventiamo capaci di guardarci dentro. Allora facciamolo, con coraggio, ripartiamo dalle nostre nuove consapevolezze, pronti a liberarci dalle narrazioni fittizie che altri hanno iniziato per noi. Ascoltiamo ogni stato emotivo, accogliamo le voci interiori e fermiamoci più spesso a riflettere. Ogni voce, anche se all’apparenza distruttiva,
nasce da qualcosa di buono che non ha avuto modo di esprimersi, adesso lo sai e puoi accettarla!
Il libro “Il mondo con i tuoi occhi” fa questo: ci fa crescere ed evolvere come singoli e come specie
Apre la nostra mente a inedite prospettive, fa chiarezza su comportamenti umani che altrimenti sembrerebbero insensati. Perché mai dovremmo aggredirci l’uno con l’altro? (Perché distruggendo l’altro, annientiamo le parti rifiutate di noi.) Perché mai dovremmo scegliere partner sbagliati quando tutto ciò che vogliamo è qualcuno che ci ami? (Perché, pur desiderandolo, siamo bloccati nella regressione e non avendo mai fatto esperienza di accettazione, sicurezza e amore, ci vincoliamo a relazioni verticali.) Perché dovremmo spendere tanti soldi per un nuovo smartphone che fa le stesse cose di quello vecchio? (Perché non riconoscendolo dentro di noi, abbiamo spostato all’esterno l’unità di misura del nostro valore personale, abbiamo preso a guardarci con gli occhi della società.) È la mancata affermazione personale che ci fa involvere e possiamo porvi rimedio lavorando con le nostre emozioni. Se solo potessimo vederci reciprocamente per ciò che siamo stati un tempo lontano.
Siamo infatti partiti tutti dall’essere bambini fiduciosi, in cerca di sicurezza, e se solo riuscissimo a esprimere, liberamente, le nostre vulnerabilità invece delle difese, allora sì che cambierebbe tutto. Non ci sarebbero più competizioni, proiezioni e invidie, e a quel punto tutto ciò che vorremmo sarebbe avvicinarci gli uni agli altri, per sostenerci e non usarci. Un cambiamento radicale è possibile solo se siamo disposti a lavorare su noi stessi, accettando la parzialità della nostra esperienza soggettiva. In altre parole, prendendo atto del fatto che, involontariamente, spesso mentiamo a noi stessi e lo
facciamo benissimo!
Perché è importante Leggere questo libro?
Imparare a vedere il mondo con i tuoi occhi può farti provare fiducia, autostima e senso di soddisfazione verso la vita. E questo significa essere più sereno e cominciare a prenderti davvero cura di te stesso. Riappropriarsi della propria identità, porta di conseguenza a fare scelte sane, perché se sei in linea con i tuoi bisogni è molto più facile scegliere comportamenti e abitudini che nutrono il tuo benessere. Ecco alcuni benefici che riscontrerai leggendo questo libro:
- maggiore tolleranza dei difetti e delle debolezze.
- maggiore autostima e fiducia in se stessi.
- maggiore capacità di perdonare i propri errori.
- minori pensieri ripetitivi e autosabotanti.
- maggiore comprensione, accettazione e compassione verso gli altri.
- miglioramento nelle relazioni intime e non.
- la capacità di tollerare e vivere meglio la solitudine.
- miglioramento nelle relazioni lavorative.
- una maggiore capacità di instaurare relazioni più autentiche.
- affrontare meglio lutti o separazioni.
- minori sintomi di ansia e depressione.
Rifletti: quanto di te c’è nella tua vita?
Come vedi, i motivi per leggere questo libro sono molteplici. E questo nuovo saggio di psicologia serve a questo: fornirti nuove consapevolezze, nuove prospettive su chi sei e chi sei in grado di essere. In ogni pagina ti spiego come le tue esperienze passate stanno condizionando il tuo presente e ti impediscono di guardarti per ciò che sei! In effetti, se ti sottovaluti, è perché per troppo tempo sei stato sottovalutato da persone che per te erano importanti.
Riappropriarsi della propria vita vuol dire un po’ riiniziare a vivere, afferrare con convinzione e coscienza le redini delle nostre giornate e viverle come non abbiamo mai fatto. Significa vivere la propria vita in armonia con i propri valori, i propri bisogni, le proprie aspirazioni e questo senza che ci sia un prezzo da pagare per nessuno. E come scrivo nell’introduzione “Puoi continuare a vedere te stesso e il mondo come ti hanno insegnato o cominciare a guardarlo con i tuoi occhi”.
Curare i nostri legami, le nostre ferite, i nostri conflitti… curare il nostro benessere, è un dovere imprescindibile che abbiamo verso noi stessi. Allora impara a farlo, impara a rivendicare il tuo posto nel mondo a guardarti con i tuoi occhi….. Ed è quello che ti auguro. Se senti che è giunto il momento di costruire una vita che rifletta veramente chi sei, liberandoti dalle pressioni esterne e interne, questo percorso di crescita personale è ciò che fa per te. Cinque capitoli che ti porteranno alla scoperta di quel potenziale che, da troppo tempo, è assopito dentro di te e non chiede altro di esplodere! Per immergerti nella lettura e farne tesoro, dovrai aspettare un pochino: il libro è ora in pre-order (puoi ordinarlo qui su Amazon) e sarà disponibile in tutte le librerie a partire dal 29 ottobre.
A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
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