Nella relazione con le persone, ognuno di noi sperimenta e porta con sé il bisogno della sicurezza di essere “amato” insieme al desiderio di donare “amore” per tutta la vita. In tale contesto per l’uomo e la donna, la sessualità rappresenta un bagaglio esperienziale che riguarda i vissuti affettivi, emotivi, cognitivi, sociali e corporei, aspetti che insieme interagiscono e che trovano la loro massima espressione nella procreazione, nella nascita di un figlio: a differenza degli altri mammiferi, per l’essere umano la passione e il desiderio sono elementi esistenziali fondamentali che guidano la relazione dei singoli nel rapporto sessuale.
L’atto sessuale vissuto con modalità diverse dall’innamoramento all’amore, diviene un’esperienza sensoriale che proviene da tutte le parti del corpo e non solo da quelle che riguardano l’apparato genit..e insieme ai vissuti delle emozioni, dei sentimenti, delle considerazioni di se stessi e dell’altro, alle convinzioni, al ruolo esercitato all’interno della coppia stessa.
La prima fase nella costituzione della coppia a seguito dell’incontro ove si definiscono le “regole del gioco relazionale” tra i partecipanti è l’’innamoramento
Nell’innamoramento viviamo l’illusione che, quel o quella partner, sia come “lo vogliamo”, è “perfetto”. La spinta della passione e dell’attrazione offusca la nostra capacità di vedere davvero l’altro nella sua totalità. E, quando si è innamorati le reazioni del nostro corpo cambiano perché l’inizio di una relazione amorosa è portatrice di novità ed intense emozioni che includono processi sensoriali e cognitivi.
Il tempo di durata dell’innamoramento varia da coppia a coppia: umanamente si arriva all’amore, attraverso la “disillusione” che ci permette di vedere la relazione di coppia in modo reale considerando gli aspetti positivi al fine di affrontare anche quelli negativi e modificandoli nei confronti di sé stessi e del partner.
La gioia di amare e farsi amare nella seconda fase della storia della coppia, possiede modalità diverse rispetto l’innamoramento nelle sue componenti affettive, cognitive, corporee e nei ruoli esercitati. Alcuni studi americani mettono in evidenza come la scelta del partner sia fatta sulla base della somiglianza fisica tra due persone, i geni e lineamenti. Infatti, riconoscere la familiarità può generare sicurezza interpersonale.
Correlazione tra infanzia e innamoramento
Una classificazione interessante riguardo alle diverse tipologie delle coppie si basa sulle modalità con le quali interagiscono i partner tra loro da adulti individuandone le motivazioni remote legate al vissuto infantile.
La coppia simbiotica
I singoli partner trovano nella simbiosi la loro forma d’amore: “fanno tutto insieme, hanno gli stessi interessi, le stesse opinioni, gli stessi valori, quasi mai si scontrano perché è inimmaginabile pensarla in modo differente, non possono nemmeno pensare di poter vivere senza l’altro. Gli spazi individuali si annullano via via che il tempo procede, nel loro spazio difficilmente entra linfa nuova, aria fresca, sempre e solo IO e TE”. All’inizio la loro relazione sessuale è molto spiccata ma col tempo questa loro indifferenziazione annulla il bisogno di vivere esperienze di intimità corporea.
Il prezzo che ognuno paga è la mancanza di una propria autonomia, della individualità e del proprio spazio. Di solito le coppie simbiotiche hanno avuto a loro volta un modello genitoriale di tipo simbiotico nell’esercizio del loro amore e come figli hanno vissuto una relazione affettiva di separazione, esclusione e rifiuto emotivo. In questo contesto il bambino sperimenta un grande vuoto ed orienta la propria ricerca di “essere amato” solo incontrando l’anima gemella.
Oppure, i bambini che sperimentano l’amore solo nella relazione esclusiva, profonda col genitore, in genere con la madre, andranno alla ricerca della stessa forma una volta adulti; la mancata separazione tra madre e bambino determina una mancata ricerca della propria individualità da parte del minore, il quale da adulto cercherà la stessa situazione simbiotica che soddisfa il suo bisogno di protezione e sicurezza.
La coppia accuditiva
La necessità primaria di entrambi è quella di essere accuditi, accudire e sostenersi. Quando questi aspetti prendono il sopravvento generalmente il desiderio sessuale diviene naturalmente poco importante causando spesso una inibizione sessuale in particolare per quanto riguarda le esperienze del corpo nei rapporti intimi tra i partner.
Nella coppia accuditiva il sesso si sostituisce con la tenerezza, l’erotismo e le manifestazioni affettive all’interno delle quali i partner trovano una gratificazione profonda che, tuttavia, annulla il loro modo di essere adulti sessuati: la gratificazione si presenta illusoria in quanto non rispecchia il vissuto del momento ma colma bisogni infantili e crea dipendenza dall’altro. In questo contesto entrambi i partner hanno avuto un’infanzia mancante di cure parentali dove non hanno percepito abbastanza amore e sufficiente accudimento. Da adulti, “cercano e offrono ciò che è mancato”.
Od anche, la forma di amore sperimentata nell’infanzia da parte dei partner era solo quella della cura quale unica forma di amore riconosciuta nel contesto della crescita. In tal modo se poi, il partner è simile all’altro nella dinamica preoccupata, questa dimensione prende il sopravvento e le espressioni corporee della sessualità vengono a perdersi soprattutto nel desiderio, nell’eccitazione e nel piacere sessuale.
La coppia preoccupata
Entrambi i partner vivono uno stile di vita basato sulla preoccupazione e, la preoccupazione costante innesca meccanismi neuronali ( la parte limbica) e ormonali ( produzione di cortisolo) di risposta al pericolo che inibiscono ogni altro impulso, incluso quello sessuale.
Queste persone vivono in costante allerta, per loro è impossibile rilassarsi distogliendo la mente dalle preoccupazioni nonché creare uno spazio per vivere il piacere con il partner; si sentono sempre in pericolo e mai al sicuro, risulta per loro eccessivamente difficile fidarsi non solo degli altri ma anche del/della partner scelto/a per “amare”. Il loro corpo si trova in un costante stato di rigidità e/o attracco-fuga impedendo così il rilassamento, il piacere del corpo e il pensiero positivo.
Nel caso in cui la coppia è simile nella dinamica “preoccupata” la dimensione prende il sopravvento su tutto, inclusa la sessualità e spesso il singolo si preoccupa anche di cosa potrebbe fare o accadere all’altro/a. Nella storia autobiografica di queste persone sono presenti episodi traumatici infantili e adolescenziali di varia entità legati alla relazione di attaccamento con le figure primarie di riferimento e connessi principalmente con il vissuto del corpo e degli affetti.
La coppia umiliante
Uno dei partner ferisce l’altro con critiche e frasi sprezzanti, prova disistima nei confronti dell’altro pur essendone attratto fisicamente. In questo contesto la sessualità viene vissuta solamente nel piacere del corpo fine a se stesso, modalità utilizzata spesso per agire, con soddisfazione, il potere sull’altro per sentirsi importante. Oppure è uno dei partner che disprezza l’altro per “ciò che non è”.
In entrambe le sottili situazioni, il rapporto d’amore che investe la sfera della sessualità”, il desiderio di stare con l’altro viene gradualmente a mancare perché privato da quella componente indispensabile che è la stima reciproca; il desiderio scompare anche se il rapporto di coppia viene portato avanti. Modelli aggressivi appresi e ruoli di genere fatti propri nel contesto della famiglia di origine sono molto spesso le cause del riperpetuarsi dell’amore nelle coppie umilianti, sia per chi agisce nel disprezzo e sia per chi subisce le umiliazioni.
La coppia conflittuale
Il conflitto fa da padrone: i partner vivono un amore senza essere in grado di affrontare e risolvere il conflitto. Al di là della fase di innamoramento più specificatamente passionale dove con l’adrenalina scatenata dal litigio si attivano reazioni chimiche che risvegliano il desiderio sessuale, nelle altre fasi della coppia la conflittualità non aiuta una sana relazione sessuale: anche in questo tipo di coppia vi è una caduta di stima reciproca percorrendo due strade diverse.
In questa tipologia di coppia più che in altre, si evidenzia la differenza con cui il maschile e il femminile si rapportano al sesso.
“… i maschi provano più desiderio quando i livelli di stress sono alti: a seguito di un’intensa prova fisica, per esempio, i maschi con più probabilità avranno rapporti sessuali con la prima donna ben disposta su cui poseranno lo sguardo… Al contrario, le donne sotto tensione respingono proposte o espressioni di affetto e desiderio.”
E ancora “Per provare soddisfazione in un rapporto sessuale, una donna ha bisogno di trovarsi nello stato d’animo giusto. Prima di fare l’amore, tra i partner deve instaurarsi un’atmosfera di tranquillità e armonia, lontana da ogni sorta di irritazione: la collera è una delle cause più comuni dei problemi sessuali.
La coppia non progettuale
In essa viene a mancare la progettualità perché i partner si trovano nella posizione antitetica alla coppia simbiotica cioè troppo distanti per reggere nel tempo, sono troppo distanti perché la forza di attrazione possa operare. In questo contesto il desiderio sparisce, soprattutto nel partner che vuole “costruire”.
La coppia stanca
Ha solamente la necessità di ritrovarsi nell’intimità e nel desiderio di stare insieme. Lavoro, figli e famiglia molto spesso fanno perdere ai partner la possibilità di “incontrarsi” nell’amore: la coppia stanca vive un amore “funzionale” alla gioia di amare e farsi amare, è una coppia dove i partner vivono il desiderio reciproco di stare insieme, è una coppia che ha solamente il bisogno di “rigenerarsi” in un progetto dove la sessualità va al di là della procreazione pur ritenendola una prosecuzione di se stessi.
Tutte queste tipologie di coppia o altre ancora, sono la conferma che la sessualità va oltre alla sola esperienza genitale dove le emozioni, i sentimenti e le convinzioni si intrecciano con la biologia della sessualità stessa all’interno delle esperienze vissute dal singolo nelle relazioni di attaccamento e accudimento con i caregiver infantili di riferimento.
A cura di Dr.ssa Maria Zampiron Psicoterapeuta
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