Come insegnare a tuo figlio a volersi bene già da piccolo

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor
Tutti i bambini indossano un cartello con la scritta “Voglio essere importante!”. I problemi nascono quando nessuno legge questa scritta. (Dan Pursuit)

L’autostima è un processo di crescita emotiva che ci consente di condurre una vita felice; per costruire e mantenere un benessere sociale ed emotivo è fondamentale credere in se stessi.

A cosa serve l’autostima infantile?

Anche e soprattutto per i bambini, un livello di autostima sano, aiuta a costruire relazioni positive. Inoltre, un bambino che crede in se stesso avrà meno difficoltà a sfruttare quelle che sono le sue potenzialità. Infatti, l’autostima infantile è il primo passo per costruire una personalità forte e sicura. Da adulto potrà affrontare in modo adeguato le piccole grandi vittorie o sconfitte della vita. Credere in se stessi aiuta a:
• Sviluppare capacità d’amare ed essere amati.
• Affrontare in maniera sana i piccoli grandi successi.
• Superare, in maniera positiva, i fallimenti.

Come si forma l’autostima infantile?

Secondo lo psicologo statunitense Marshal Rosemberg, la formazione dell’autostima è strettamente legata alle valutazioni degli altri. Il bambino è come una spugna. Assorbe le emozioni che lo circondano, percepisce chiaramente gioie e dolori, ansie e insicurezze. Per questa ragione è importantissimo costruire un ambiente idoneo, sereno, sicuro, tranquillo.

La vita da adulti è fatta di responsabilità. Spesso però si tende ad associare il concetto di responsabilità alle esigenze materiali (come il lavoro, la casa, la disponibilità economica) trascurando la sfera emotiva. Per uno sviluppo sano del bambino, un ambiente ricco di affetti, di sentimenti positivi, è necessario quanto i bisogni materiali. Nei prossimi paragrafi scoprirete una serie di consigli per insegnare ai bambini a credere in se stessi.

Autostima: come insegnare ai bambini a credere in se stessi

1) Dedicagli del tempo, non trascurarlo!

Anche se sono piccoli, i bambini si accorgono anche delle minime sfumature. Credi che comprargli 1000 giochi possa bastare? I bambini hanno bisogno, di attenzioni vere, di tempo da trascorrere in loro compagnia. Gli oggetti sono dei semplici “contentini”, la gioia che ne deriva è fittizia e svanisce più in fretta di quanto pensi.

2) Trattalo come “piccolo adulto”

I bambini non sono stupidi. Se gli fai una promessa, mantienila! O quantomeno impara a motivare eventuali mancanze. Non credere che il fatto di essere bambino lo renda meno attento o meno legittimato ad avere delle risposte.

3) Riprendilo quando sbaglia ma senza urlare

Correggere gli errori di un bambino è normale, deve essere fatto per metterlo di fronte alla realtà, per insegnargli ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Questo però non significa che devi riempirlo di ramanzine urlando come una forsennata. Il tono di voce è importantissimo: cerca di controllare le emozioni negative. Ricorda che è un bambino, si sta affacciando adesso al mondo…ogni nuovo evento, ogni atteggiamento per lui è una scoperta. Devi essere tu adulta ad insegnargli come comportarsi.

4) Non mortificarlo

Mortificare un bambino è un gesto villano. Genera insicurezze, ansie e paure. Anche paragonarlo con altri bambini, mettendo in evidenza i suoi difetti, è qualcosa che non andrebbe mai fatto.

5) Evita di litigare davanti a lui

Questa è forse una delle abitudini più difficili da perdere ma come ti ho già accennato, il bambino è una “spugna emotiva” che assorbe rabbia e insicurezze.

6) Responsabilizzalo

Sviluppare l’autonomia dei bambini, anche nelle piccole cose, è importantissimo per aiutare a far crescere la loro personalità. Talvolta, si è spinti da un senso di protezione, vorremmo tenerlo in una campana di vetro per evitargli sofferenze. Preparare un bambino ad affrontare piccole sconfitte è invece necessario per aiutarlo, da adulto, ad affrontare i fallimenti, a renderlo razionale nelle sue scelte, a motivarlo autonomamente a sfruttare a pieno le proprie capacità.

6. Non riempirlo di complimenti, sii oggettiva

Se è vero che un bambino va in qualche modo “premiato” quando merita, è altrettanto vero che l’eccesso di complimenti fuori luogo non giova per niente. Mettere in luce un comportamento positivo aiuta il bambino a farlo sentire in qualche modo utile. Fagli complimenti quando è necessario ma motiva le lusinghe. Spiegagli perché quel comportamento è positivo, perché ti rende felice. In tal modo il bambino sarà motivato a ripeterlo per il proprio bene e per quello dei suoi cari.

7) Dai valore all’impegno, sarà ancor più motivato

Se noti che tuo figlio s’impegna in qualcosa, dai valore agli sforzi, a prescindere dai risultati ottenuti. Tessere le lodi solo nel momento in cui il bambino raggiunge risultati eccelsi non aiuta a motivarlo, anzi, spesso rischi di ottenere il risultato opposto: “non lo faccio tanto non sarò mai bravo”.

PER CONCLUDERE….

I nostri figli hanno bisogno delle stesse cose di cui continuiamo ad avere bisogno noi da adulti: libertà, ottimismo, consapevolezza, responsabilità indipendenza emotiva, autostima e amore.

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