La causa delle tue frustrazioni sono quei pesi virtuali che ti trascini inconsapevolmente

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

Magari non ne siamo consapevoli, ma la causa delle nostre frustrazioni sono quei pesi virtuali che ci trasciniamo inconsapevolmente e ci accompagnano dal mattino fino alla sera. Quei pesi che un bel giorno abbiamo inserito nel nostro zaino e che ci indeboliscono e ci limitano nelle nostre esperienze. Non li vediamo ma ci sono: è come se portassimo sempre con noi un carico di 100 chili. Rimorso, nostalgia, rabbia, tristezza, rassegnazione, delusione, disperazione.. sembrano accompagnarci costantemente, provocando una grande sofferenza che non sappiamo come gestire. Ciò che stiamo facendo, è permettere che il passato ci definisca, condizionando quello che possiamo o non possiamo fare. Gli eventi accaduti, dicono delle cose di noi che, erroneamente, crediamo rappresentino ciò che siamo stati e che siamo tuttora.

Il carico emotivo del passato che ti appesantisce il presente

Se tentiamo di fare un grande cambiamento senza accettare prima il problema che lo ha generato, alla fine otterremo solo di sentirci frustrati! Sentiremo il bisogno costante di guardare dietro di noi, come se avessimo dimenticato qualcosa. Ma sappiamo bene che il nostro problema sono quei pesi che ci ostiniamo a trascinare pur non vedendoli.

Ecco una metafora per capire meglio il concetto di peso emotivo: immagina di essere il capitano di una nave a vela e vuoi salpare per andare a conoscere nuovi mari, sei stanco di stare nel porto e vuoi cambiare aria. Quindi apri le vele al vento e ti disponi ad attraversare il mare, ma, per quanto ti sforzi, la barca non si muove. Così ti senti frustrato, senti che qualcosa non va. Quello che non va è che sei ancorato al fondo del mare; si tratta di quei pesi emotivi rappresentati da tutti i tuoi problemi,  pregiudizi e convinzioni che ti impediscono di avanzare.

Questi pesi non lasciano spazio a nuove esperienze positive ma piuttosto si insinuano profondamente nell’inconscio e ti riempiono di amarezza, risentimento, rabbia e frustrazione. Per questo motivo, di tanto in tanto dovresti chiederti quali credenze ti impediscono di crescere, quali traumi o insoddisfazioni riducono le tue opportunità e quali eventi ti tengono legato al passato.

Come liberarsi da questi pesi emotivi?

Ci sono persone che non vogliono buttare via nulla. Si fanno carico di tutte le esperienze negative subite, riempendo sempre più quello zaino ormai già pesante. Mi riferisco, per esempio, a una relazione affettiva o sentimentale terminata senza una spiegazione. Quelle opportunità che, per paura o indecisione, lasciamo scappare. Mi riferisco a quei rapporti tossici con amici o parenti che non riusciamo ad allontanare per paura di stare soli o perché ci sentiamo incapaci di agire. Ovviamente, si tratta di un atteggiamento inutile che serve solo a sprecare energia.

L’arte di lasciar andare può essere considerata una vera e propria filosofia di vita attraverso la quale è possibile sentirsi meglio, riuscire ad affrontare tutto (lavoro, relazioni, passioni) con maggior serenità. Eliminare i pesi interiori non è sempre semplice ma in questo articolo cercherò di darti consigli utili a riguardo. Per prima cosa, devi sapere che tutte le questioni in sospeso si risolvono nel luogo più importante: dentro di te. Trovare l’equilibrio emotivo è il primo passo per disattivare il peso delle questioni in sospeso.

Lascia perdere!20

Per svuotare i tuoi carichi emotivi è importante attivare l’atteggiamento mentale riassunto nella frase “lascia perdere”. La gente che non sa rilassarsi si arrabbia per ogni piccolo dettaglio.  Certo, la tua collega ha più privilegi di te, il tuo ex si vede con qualcuna, il tuo migliore amico contesta un tuo giudizio; magari questi non sono piccoli dettagli….”macchissenefrega”. Impara a fare un respiro profondo, accetta il fatto che non possiedi la bacchetta magica per cambiare le cose come vorresti, e vai avanti con la tua giornata.

Vivi realmente le esperienze

A volte, tutto ciò di cui abbiamo bisogno per accettare un trauma è di riviverlo, dato che spesso ci limitiamo a nasconderlo o negarlo. In questo processo, le esperienze legate al problema assumono un nuovo significato e le emozioni negative cessano di farci del male, perché le assumiamo come parte del nostro passato emotivo, che esiste, ma non ci disturba.

Metti al loro posto le credenze positive

Quando si hanno dei pensieri irrazionali o negativi, è meglio eliminarli e sostituirli con delle idee positive. Ad esempio, l’idea: “Io non servo a niente” potrebbe essere sostituita dal pensiero: “sono una persona di valore”. Ovviamente, questo non è un cambiamento che avviene da un giorno all’altro. Se consideriamo che il nostro “zaino mentale” è rimasto pieno di cose inutili per molto tempo ci vorranno molta pazienza e perseveranza per ripulirlo.

Controlla le emozioni negative

Le emozioni negative devono essere gestite, trasformate in maniera tale da farle diventare uno stimolo positivo. Se per esempio litighi con il tuo partner, cogli l’occasione per riflettere, per capire cosa ha fatto scatenare lo scontro. In questo modo individuerai il problema e capirai come affrontarlo.

Individua i tuoi veri bisogni

Riconoscere i propri bisogni e dare loro spazio è una fase fondamentale del percorso di crescita e consapevolezza, imprescindibile per poter raggiungere la felicità. Alcuni bisogni sono dettati da una spinta interna e personale, altri sono indotti dal contesto in cui viviamo. Già riuscire a fare questa distinzione è un grande passo verso la consapevolezza. Ma attenzione! Ciò che conta è riconoscere i bisogni che derivano da spinte e necessità interiori e personali. Tutti noi tendiamo a voler rispondere a degli standard, a compiere azioni richieste dall’ambiente che ci circonda, che sia familiare, lavorativo, delle nostre amicizie. Non sempre, però, corrispondono a ciò che noi sentiamo di dover fare.

Intendiamoci: ci sono alcune azioni che dobbiamo compiere per vivere in armonia con la società di cui siamo parte. Il punto è che se riusciamo a dare ascolto alle nostre più intime esigenze, anche le azioni che sono meno nelle nostre corde non ci risulteranno così difficili o persino sgradevoli. È a questo punto che viene la parte più difficile. Capire nel profondo cosa ci serve per star bene non è sempre esercizio semplice.

Volendo fare un esempio; se senti che ti farebbe star meglio un nuovo ruolo sul lavoro, perché darebbe una risposta a un tuo bisogno di crescita personale e professionale, trova il modo di parlarne con il capo.  A prescindere dall’esito, già il solo fatto di aver trovato il modo di comunicare il tuo bisogno, ti farà sentire meglio. Per stare nella sfera più personale, immagina di aver bisogno di sentire la coppia più salda, perché pensi che il partner sia la persona giusta con cui fare un progetto a lungo termine e per te è importante la sicurezza nel rapporto. Se argomenti ciò che senti, sarà più semplice instaurare un confronto sereno e costruttivo col partner.

E invece, troppo spesso temiamo di non essere compresi e ci teniamo dentro desideri e aspirazioni. La paura di non essere accettati e di “tradire” l’idea che gli altri hanno di noi, ci rende prigionieri di noi stessi. Non è paradossale?

Ecco perché lavorare sul riconoscimento dei propri bisogni è importante, anzi, fondamentale. Ognuno di noi non potrà essere accettato dagli altri, se non è in grado di accettare le spinte interne che sente. Ciò che ci rende speciali agli occhi delle persone che contano è proprio la consapevolezza di ciò che siamo e delle nostre reali necessità. Chiediamoci più spesso cosa sentiamo e di cosa abbiamo bisogno, ne va della nostra serenità e delle nostre relazioni con chi amiamo.

Valorizza le mete raggiunte

Quando vi sono periodi particolarmente negativi o di crisi  cala vertiginosamente anche la fiducia in se stessi. L’autostima è il pilastro fondamentale della tua vita e va salvaguardata a tutti i costi. Impara a valorizzare i traguardi raggiunti! Prova a scriverli su un foglio di carta. “Vedere” nero su bianco ciò che in passato siamo riusciti a realizzare ci aiuterà a credere nuovamente nella nostra persona.

Più volte ho consigliato di scrivere un “diario delle emozioni” per riuscire a conoscere meglio se stessi e a gestire le situazioni negative. Anche per imparare l’arte di lasciar andare può essere utile un diario del genere aggiungendo una sezione dedicata alla gratitudine. Spesso il ricordo delle esperienze positive ha vita breve, cade velocemente nell’oblio. Descrivendolo su un diario lo ricorderai con maggior lucidità, con più dettagli, l’esperienza apparirà più viva ai tuoi occhi. Attraverso la scrittura la mente si “sfoga” permettendoti di rielaborare ciò che ti è accaduto, traendone il meglio.

Libera le emozioni

Oggigiorno uno dei problemi principali delle persone è quello di trattenere le emozioni. E ciò può creare seri problemi, vere e propri esploit emotivi che hanno un effetto devastante sulla propria stabilità (altro che lasciar andare la negatività!). Sei triste e con le lacrime agli occhi? Piangi! Ti hanno fatto arrabbiare? Arrabbiati con il responsabile. Esponi i tuoi stati d’animo senza reprimerti e poi portati tutto alle spalle.

Siamo stati tutti feriti dalla vita. Non esiste alcun essere umano che non abbia sperimentato alcun tipo di dolore emotivo.

Ma ricorda sempre, qualsiasi errore o brutta esperienza che hai vissuto, non deve necessariamente ripetersi nel presente o nel futuro. Hai la possibilità di rimuginare all’infinito su quanto accaduto. Se cerchi colpevoli a cui attribuire le cause delle tue ferite del passato, ne troverai in abbondanza. Ma la cosa più importante è ciò che decidi di fare del tuo dolore: riscrivere le pagine della tua vita o rimanere bloccato in un passato che non ti consente di vivere il presente.

Non sei stanco di tornare sempre dalle persone che ti feriscono? Non sei stanco delle situazioni che ti fanno solo stare male? Non sei stanco di commettere sempre gli stessi errori, come se fossi incapace di imparare? Devi riappropriarti della sensazione di essere tu a governare la tua vita. Devi affermare la volontà di essere attore responsabile del tuo destino. Non permettere a te stesso che il passato definisca la tua identità.

Una lettura preziosa che ti cambierà la vita

Ormai molti già lo conoscono, si tratta del mio libro bestseller: «Riscrivi le Pagine della Tua Vita». E’ il libro che io stessa avrei voluto leggere tantissimi anni fa, prima ancora di diventare uno psicologo. In ogni pagina, ti spiego come ridefinire la tua identità a partire dai tuoi vissuti del passato e dalle emozioni che provi oggi. Potrai finalmente concederti il lusso della politica dei piccoli passi, cioè riuscirai a migliorare la tua vita giorno per giorno, senza pretendere tutto e subito, in ogni capitolo, infatti, ci sono esercizi pratici e nozioni che possono aiutarti fin da subito a migliorare la qualità della tua vita a partire dalla relazione che hai con te stesso e con gli altri. Puoi ripartire ricostruendo quella fiducia perduta. C’è una persona che non dovrebbe deluderti mai: quella persona sei tu! Ricorda: anche tu meriti la tua fetta di felicità in questa vita, abbi il coraggio di allungare la mano per prenderla! È tua, ti spetta di diritto. Il mio libro puoi trovarlo in libreria e a questa pagina Amazon.

A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
Autore del libro Bestseller “Riscrivi le pagine della tua vita” Edito Rizzoli
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