Quando la depressione entra nella coppia

| |

Author Details
Psicoadvisor è la «rivista di Scienze e Tecniche Psicologiche e Neurobiologia» che propone esclusivamente contenuti redatti da Autori specializzati, psicologi e psicoterapeuti, altamente competenti sulle tematiche proposte.


Soffrire di depressione non vuol dire semplicemente essere tristi. Lo sa bene chi lo ha sperimentato in prima persona, ma anche chi si trova a vivere accanto ad una persona che soffre di depressione maggiore o nella fase depressiva di un disturbo bipolare. Avere una relazione con una persona che ha questo disturbo può essere molto difficile e spesso rischia di mettere in moto una serie di emozioni confondenti e faticose.

Il disturbo depressivo maggiore è caratterizzato da molti sintomi di natura fisica, emotiva e psicologica. Tra i più comuni osserviamo:

  1. Sintomi fisici: stanchezza cronica, fatica, disturbi del sonno, aumento o riduzione dell’appetito, agitazione motoria, mancanza di desiderio sessuale, aumento del battito cardiaco, vampate di calore o brividi di freddo, nausea, sudorazione;
  2. Sintomi cognitivi: disturbi della concentrazione, disturbi della memoria, disorientamento, distorsioni cognitive;
  3. Sintomi emotivi: apatia, incapacità di sentirsi appagati, mancanza del desiderio di intimità, senso di solitudine, nervosismo, irritabilità, tristezza, ansia, angoscia, senso di colpa, disperazione, senso di vuoto, mancanza di speranza nel futuro, perdita di interesse in qualsiasi attività.

‍Nel complesso, questi sintomi fanno sì che la persona che soffre di depressione veda il mondo come attraverso un paio di lenti scure: tutto è più faticoso, difficile, estenuante, doloroso.

‍I sintomi relazionali di un partner depresso

Vivere o con un partner depresso potrebbe farci pensare di essere in una relazione tossica, facendoci sentire messi da parte, abbandonati, arrabbiati, o ancora avere la convinzione che se il nostro amore è davvero così forte allora “potremmo salvarlo”.

‍Questi e molti altri pensieri, tuttavia, non fanno che alimentare una serie di cicli disfunzionali all’interno della relazione affettiva con il partner. Proprio per questo è importante sia per noi che per l’altra persona fare ordine e chiarezza rispetto a cosa notare, cosa non fare e come agire.

Se abbiamo una relazione con un partner depresso potremmo aver già notato molti dei sintomi sopra elencati, ma ecco alcuni campanelli d’allarme a cui fare particolarmente attenzione se pensiamo che il nostro partner soffra di depressione:

  • mostra un calo del desiderio sessuale non spiegabile con altre ragioni come una
  • disfunzione sessuale, lo stress lavorativo, la mancanza di tempo per la coppia;
  • non c’è intimità affettiva: il partner non cerca, anzi, rifiuta contatti fisici di tipo affettivo, come baci, carezze, abbracci;
  • tende ad isolarsi e a trascorrere molto tempo da solo: potremmo avere l’impressione che anche quando è in casa non sia realmente presente, che sia più taciturno del solito, che non trascorra del tempo in spazi condivisi, che cambi stanza se ci sono rumori o stimoli;
  • crede di essere incapace di esercitare una qualunque controllo sul proprio destino, spostando all’esterno il proprio locus of control e assumendo un atteggiamento di rinuncia verso la propria vita;
  • usa spesso dispositivi elettronici come cellulare, computer o console di gioco, per aumentare la distrazione e l’isolamento;
  • aumenta il consumo di sostanze d’abuso, per esempio sigarette, alcol, droghe;
  • fa fatica a dormire o trascorre molto tempo a letto;
  • si dimostra poco propositivo e declina proposte di attività condivise, mostrando meno voglia di trascorrere del tempo assieme e, allo stesso tempo, non svolge neppure le attività che un tempo erano tra le sue preferite.

‍Cosa fare per non innescare cicli disfunzionali?

Ci potrebbe capitare di provare molta rabbia e frustrazione nei confronti del partner che improvvisamente si dimostra diverso da come lo abbiamo sempre conosciuto. Questo spesso porta a innescare “cicli interpersonali disfunzionali” che però logorano la coppia e il rapporto.

‍Agire per ripicca

“se il mio partner non mi cerca, lo cercherò di meno anche io”; “se rifiuta un mio abbraccio è perché non mi ama, sarò più distaccato finché non mi cercherà”. La reazione più probabile a questo comportamento è che il partner si senta ancora più distaccato affettivamente, che si senta a sua volta rifiutato e abbandonato e che non abbia, a causa della depressione, le risorse per cercare un riavvicinamento. Questo quindi rischia di provocare una frattura irreversibile nel rapporto.

Appesantire la relazione

Parlare costantemente dei sintomi della depressione come problemi del rapporto, mettendo in discussione i sentimenti dell’altra persona nei nostri confronti. Ad esempio usare frasi come:

“se mi amassi di più, ci proveresti!”;“non mi cerchi in nessun modo, è evidente che non mi ami come prima!”.

Questo provoca nella persona con depressione senso di colpa verso il partner, inadeguatezza, frustrazione. Bisogna tenere sempre a mente che i sintomi non dipendono dalla volontà della persona e non sono una sua scelta.  Se avessimo un partner affetto da una grave patologia cardiaca, non ci arrabbieremmo perché non ha voglia di correre una maratona con noi. Allo stesso modo dobbiamo ricordarci che ha bisogno di aiuto e supporto.

‍Chiedere conferme

Ripetere domande o frasi che stimolano una risposta dall’altro, ad esempio dire

  • “ti amo” per sollecitare una risposta da parte del partner;
  • esprimere i nostri sentimenti con il fine di ottenere uno scambio equo dall’altra parte.

Esprimere i nostri sentimenti verso la persona che amiamo è giusto e salutare sia per noi che per l’altro. Dobbiamo però ricordarci di non forzare in nessun modo il partner a esprimerci lo stesso. Potremmo piuttosto rassicurare il partner con frasi che esprimano comprensione, amore e affetto, senza chiedere nulla in cambio.

La paura allontana l’amore

I meccanismi di cui abbiamo parlato potrebbero essere vissuti anche da noi, perché è difficile distinguere una patologia da una mancanza di sentimento e questo provoca frustrazione e sofferenza. Le nostre paure hanno il solo effetto di allontanare il partner, farlo sentire in colpa, farlo sentire non compreso ed estraneo al rapporto di coppia e, soprattutto, confermare la sua credenza per cui a causa di questo stato di malessere non è più in grado di dare ciò che dava prima.

‍Ricordarsi che abbiamo accanto una persona che sta soffrendo può aiutarci a non prendere come minacce al rapporto i sintomi della depressione. Può essere d’aiuto a questo scopo allenarsi a riconoscere i sintomi, documentarsi sulla depressione e su cosa comporta nella persona che ne soffre. Se il nostro partner si è rivolto ad uno specialista, potremmo chiedere, in accordo con lui, un incontro per avere maggiori informazioni o materiale informativo a riguardo.

‍Se tutto questo non basta, ricorda che andare dallo psicologo può essere un valido modo per trovare sostegno e impiegare le proprie risorse per uscire dai cicli di relazione disfunzionali.

A cura di Erika Scarano, Psicologa Clinica