La dipendenza del narcisista: l’impossibilità di stare da solo

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Psicologa psicoterapeuta clinica, esperta nel trattamento della Sindrome da Vittima di Abuso Narcisistico.


Quando un narcisista sceglie una preda, nella maggioranza dei casi è già impegnato in un’altra relazione. È infatti raro trovare un narcisista realmente single.

Ci possono essere quelle situazioni nelle quali la vittima si è liberata dal giogo della relazione narcisistica e sta mettendo in atto il No Contact nel tentativo di difendersi dalle strategie di riaggancio del narcisista.
Tuttavia, in questi casi il narcisista non si considera un single, ma rimane connesso alla vittima attraverso il potere dato dai movimenti di riaggancio e spesso è solo questione di tempo prima che la vittima venga nuovamente riassorbita nel vortice delirante della relazione narcisistica.

Laddove la vittima si mostri particolarmente resistente alle seduzioni del narcisista, rappresentando così un dispendio di energie eccessivo, allora il narcisista si muoverà verso un nuovo bersaglio, solitamente qualcuno che è da tempo in uno stato di stand-by e rappresenta già da un certo periodo una fonte di approvvigionamento secondaria.

È quindi effettivamente raro trovare un narcisista completamente solo; sarà coinvolto in una relazione, starà cercando di riagganciare qualcuno o starà mettendo in atto il love-bombing con una nuova vittima.

Un narcisista non può immaginare di sopravvivere senza una fonte primaria di combustibile:LA SOLITUDINE, PER LUI, NON E’ UN’OPZIONE.

Di conseguenza, nel momento in cui un narcisista punta una nuova vittima ed inizia la fase del love-bombing, invariabilmente farà riferimento ad un’altra persona.

Nella maggior parte dei casi, questa persona sarà una donna che sta vivendo uno stato di profondo dolore e confusione in quanto stravolta dalla svalutazione messa in atto dal narcisista.

Sarà una donna che starà cercando di recuperare ad ogni costo la fase iniziale della relazione, senza rendersi conto che il cosiddetto “periodo d’oro” era semplicemente un’illusione, e sarà impegnata in una lotta che non potrà mai vincere.
Naturalmente, il narcisista terrà quella donna in uno stato di sospensione, continuando a ricavare combustibile negativo da lei.

Non le nasconderà la presenza di una nuova donna, ma ne mistificherà il ruolo ed il significato nella sua vita.
L’aspetto più drammatico è rappresentato dal fatto che la nuova vittima sarà un giorno tutto ciò che è stato la vittima precedente: distrutta, esausta, disorientata, come conseguenza delle numerose campagne manipolatorie che il narcisista ha messo in atto con lei.

Letture consigliate: difendersi dai narcisisti. Come non farsi rovinare la vita da chi pensa solo a sé

Oltre a identificare la figura del narcisista patologico, il testo suggerisce consigli e tecniche di distacco per la vittima che in genere vive il rapporto con una forte componente di dipendenza affettiva.

Per imparare a fronteggiare il rapporto con un narcisista: “Difendersi dai narcisisti. Come non farsi rovinare la vita da chi pensa solo a se stesso“. L’autore è Les Carter, psicoanalista esperto in relazioni patologiche e nel libro dà una serie di consigli su come gestire il rapporto con un narcisista e in generale, fa luce sulle dinamiche tipiche che il narcisista mette in atto.

A cura di Claudia Scarpati, psicoterapeuta

Note generali sul narcisismo 

Nel linguaggio corrente, la parola “narcisismo” indica: «La tendenza e l’atteggiamento psicologico di chi fa di sé stesso, della propria persona, delle proprie qualità fisiche e intellettuali, il centro esclusivo e preminente del proprio interesse e l’oggetto di una compiaciuta ammirazione, mentre resta più o meno indifferente agli altri, di cui ignora o disprezza il valore e le opere»

Narcisismo e social network
Una particolare forma di narcisismo è quella legata alle nuove tecnologie, ed alla dipendenza da smartphone, viene definita narcisismo digitale simile per certi aspetti all’egosurfing, che si caratterizzerebbe per uno smoderato culto della personalità, dell’apparire e di esibirsi sul web con i propri scritti, foto, video e messaggi; complici le applicazioni web 2.0 che sebbene consentano a qualsiasi utente di creare contenuti con facilità, sono poi fonte di mire commerciali che vanno distinte tra ricerche professionali e non, a mero sfogo di una subcultura dispersiva dove uso del sub codice e comportamenti aggressivi dstruttivi possono rivelarsi solo dopo essersi esposti, in particolar modo contro la figur femminile.

Per alcuni autori, come Andrew Keen (nel suo libro The Cult of the Amateur) il web partecipativo fatto di blog, video-audio-foto sharing (autoprodotti), twitter, mash-up facilita la creazione di prodotti autoreferenziali, autocitazioni che se vanno a gratificare il narcisismo digitale dall’altra espongono le persone a possibili interpretazioni aggressive e sub codice.

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