La mancanza di fiducia è la madre di tutte le insicurezze

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Psicologa e mental coach, specializzata in psicologia alimentare, gestione dello stress, psicologia dell’ansia e della coppia. Riceve online e nei suoi studi di Terni e Bellaria-Igea Marina.


Sei una persona insicura? Aristofane diceva: “La mancanza di fiducia è la madre di tutte le insicurezze”. Ed effettivamente è proprio il dubbio nei confronti di se stessi a creare quella sensazione di estrema insicurezza che può accompagnare la persona nella quotidianità.

Il senso di insicurezza può nascere durante l’infanzia, sia da una mancanza di protezione da parte delle figure di riferimento, o al contrario, a causa di un suo eccesso, che allo stesso modo può condurre l’individuo a sviluppare una mancanza di autostima ed un senso d’inferiorità.

L’insicurezza non è solamente una sensazione negativa che la persona esperisce, ma può rivelarsi un ostacolo alla realizzazione personale, alla costruzione di legami solidi. Può essere persino paralizzante nelle diverse situazioni sociali, lavorative e della vita in generale.

Le caratteristiche delle persone insicure

Ci sono alcune caratteristiche e comportamenti che sono tipiche delle persone con scarsa sicurezza in se stesse:

1- Preoccuparsi degli altri prima che di se stessi.

“Psicologicamente parlando”, equivale a dire, mancanza di assertività. Con tale atteggiamento si rischia di divenire vittime di se stessi/e. Quindi, anche a costo di sembrare egoisti/e, non bisogna avere paura di dire no se necessario, in fondo, non c’è nulla di male a vivere al meglio la propria vita, quando non si lede quella altrui. Per convivere serenamente in una società civile, il rispetto per gli altri è fondamentale, ma non di meno, quello per se stessi.

2- Aver paura di sbagliare.

Il continuo timore delle conseguenze delle proprie azioni può essere paralizzante inibendo così ogni forma di iniziativa ad intraprendere qualcosa che esuli dall’ordinario. Meglio tentare rischiando di fallire piuttosto che non provarci affatto, vivendo poi nel dubbio di ciò che sarebbe potuto essere.

Non sbagliare non fa di te una persona migliore, anzi, potrebbe voler dire che la paura ti impedisce di uscire dalla tua “zona di comfort” così da non prendersi il minimo rischio. Non aver timore di commettere errori, ed in ogni caso, dovesse succedere, non cercare giustificazioni, ma sii pronto/a ad ammetterlo chiedendo perdono.

Ricorda che con un pizzico di volontà, gli sbagli possono essere rimediati. Potrebbe verificarsi inoltre, l’eventualità che le persone direttamente coinvolte nella problematica, possano reagire in modo eccessivo a quanto accaduto. Cosa fare allora? Fregarsene! Non aver timore della reazione altrui, anche quando sproporzionata.

Tale veemenza potrebbe essere determinata da altre concause (a te non attribuibili). A tal proposito, tieni sempre a mente una frase di Abramo Lincoln: “Puoi misurare la grandezza di una persona, da ciò che la fa arrabbiare”.

3- Sentire il bisogno di doversi giustificare.

Per capire meglio cosa intendo dire, utilizzerò un esempio. Marco decide di cambiare auto. Ma contrariamente a quanto hanno fatto alcuni suoi amici, decide di acquistarne una usata e piuttosto datata. Proprio per questo motivo evita di farsi vedere in giro con la sua auto appena comprata perché vecchia di qualche anno e se dovesse incontrare i propri amici, sarebbe “costretto” a giustificarsi sul perché non abbia optato per una migliore.

Ricorda che agli altri non dovrebbe importare nulla delle scelte che fai, a meno siano lesive, o ancora, a meno che non siano persone a te care che hanno a cuore il tuo bene.

Se ami vestirti stravagante, se i tuoi gusti musicali sono differenti da quelli dei tuoi amici, eccetera eccetera… agisci e non preoccuparti dei giudizi altrui. Ricordati, se le tue azioni non ledono qualcuno, non hai motivo di preoccuparti.

4- Incapacità di ricevere complimenti.

Può sembrare alquanto bizzarro ed un po’ controcorrente. Tendenzialmente si pensa che le difficoltà nella gestione delle critiche costruttive potrebbe essere indice di insicurezza (ed anche testardaggine), invece a dispetto di questa credenza, anche l’incapacità di rispondere ai complimenti potrebbe voler dire esattamente la stessa cosa.

Come al solito, per capire meglio quanto intendo dire, utilizzerò un esempio come aiuto. Silvia incontra Giada, un’amica di vecchia data che non vede da diverso tempo. Giada, vedendo l’amica in splendida forma, non esita a comunicarglielo subito dopo averla salutata. Silvia risponde dicendo: “Beh, in realtà non è così. Dovrei perdere ancora qualche chilo”.

Potresti pensare che nella risposta di Silvia non ci sia nulla di strano, in realtà replicando in tal modo, non solo ha avuto atteggiamento svalutante verso se stessa, ma la reazione potrebbe rivelarsi irritante per Giada la quale stava semplicemente tentando di farla sentire bene complimentandosi. Anche se in buona fede, respingere un complimento potrebbe venir percepito come una forma di finta modestia.

Sincero o di circostanza, che sia (non lo sapremo mai), non ha importanza, ad un complimento è sempre bene rispondere con una semplice parola, ottima da utilizzare in diverse occasioni: grazie. Vi farà apparire sicuri e grati dell’apprezzamento.

Liberarsi dall’insicurezza

Se eliminarla è impossibile, l’insicurezza, però, è assolutamente gestibile, tutto dipende da se stessi. Ovviamente è un processo che richiede tempo, a maggior ragione se l’abitudine a sottovalutarsi è radicata e dura da molto tempo.

Oltre ai consigli prima dispensati, ce ne sono altri che possono essere d’aiuto per cominciare quel cammino che conduce a credere in se stessi, primo di tutti sicuramente accettare le proprie debolezze, esaltando invece i punti di forza ed evitando i paragoni con gli altri. Un altro aspetto molto importante riguarda le critiche. Molto spesso infatti queste possono far vacillare la propria autostima determinando insicurezza.

Un segreto, è quello di “passare al setaccio” le varie critiche eliminando quelle infondate e gratuite, ponendo invece attenzione a quelle costruttive, facendo sempre comunque attenzione a non prenderle troppo sul personale.

In ultimo, ma non meno importante, abbandona la convinzione che sia necessario essere perfetti. La perfezione è pura utopia e può solo essere che forviante al proprio benessere e alla propria serenità.
Ricorda… credere in te stesso/a è il più bel regalo che puoi farti.

Veronica Rossi, Psicologa e Mental Coach 
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