La presenza di un narcisista in famiglia: effetti e conseguenze relazionali

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Psicoterapeuta ad orientamento clinico


I comportamenti che caratterizzano la famiglia narcisistica sono: isolamento, rabbia, proiezione, svalutazione, gaslighting, triangolazione, distorsione cognitiva, campagne diffamatorie, suicidio. Uno degli aspetti più insidiosi e distruttivi della vita di una famiglia narcisistica e’ l’isolamento.

I membri della famiglia sono tagliati fuori da ogni tipo di sostegno esterno perché sono veramente poche le persone che comprendono che cosa sia il narcisismo. Inoltre, i narcisisti lavorano attivamente per alienare i loro compagni e i loro figli dal mondo esterno, tra di loro, edalla propria percezione della realtà.

Questo tipo di isolamento e’ dovuto al fatto che i narcisisti preferiscono tenere i membri della famiglia tagliati fuori dal mondo esterno per controllarli meglio ed indebolire le loro resistenze. Controllano attentamente quale tipo di informazione viene fornita agli altri e scoraggiano le relazioni con persone che vedono come minacce alla loro “facciata”.

Arrivano ad Influenzare negativamente le relazioni di sostegno che i membri della loro famiglia potrebbero avere con parenti, amici, insegnanti, colleghi, ecc. come un modo per assoggettarli al loro volere.

Per quanto riguarda l’isolamento dei componenti della famiglia tra di loro, il narcisista li divide in modo conscio o inconscio al fine di conquistarsi un ruolo primario. Uno dei metodi più usati è quello di minacciare i bambini prendendosela con alcuni e favorendone altri.

Cercano anche di creare una atmosfera minacciosa e competitiva che costringe i membri della famiglia a rivaleggiare tra loro per ottenere approvazione o per evitare di essere attaccati. Attacco che può prendere le forme della rabbia, del ridicolo , della svalutazione o della vergogna.

I narcisisti vogliono anche distruggere l’autostima e la propria connessione con la realtà. Fanno azione di gaslighting in modo sistematico nei confronti dei componenti della famiglia, mettendo in discussione o negando le loro percezioni e opinioni e proiettando il loro ragionamento corrotto su di loro.

Ciò crea una dissonanza cognitiva e un conflitto tra ciò che la persona ritiene essere vero e ciò che il narcisista afferma che stia accadendo, cosa che è fonte di confusione e dubbio e rende ancora più suscettibili a manipolazioni.

La rabbia, sia che si presenti in forma attiva o passivo – aggressiva, guida la vita del narcisista e influenza la vita della famiglia

Molte persone, facilmente irascibili, possono di solito presentare emozioni di stress e di noia che conducono ad uno stato piùo meno apertamente combattivo ma le persone emotivamente sane mostrano segni premonitori della loro frustrazione e possono tentare di comunicare i loro sentimenti prima di arrivare ad esprimere una rabbia incontenibile.

Al contrario, la rabbia del narcisista è sempre in superficie e pronta ad esplodere alla velocità della luce. In particolar modo, il narcisista di tipo esibizionista, salta tutti gli stadi ed è capace di passare rapidamente ad una rabbia devastante come un tornado che spesso sfocia in violenza fisica.

In aggiunta al trauma che provocano, i narcisisti raramente chiedono scusa edifficilmente sono pronti a riconoscere la loro rabbia, essi invece proiettano il loro comportamento irrazionale su coloro che hanno traumatizzato (che di solito è il bambino capro espiatorio o il compagno/a), aumentando a dismisura l’angoscia della persona abusata.

I narcisisti agiscono con un terribile livello di ipervigilanza che, ironicamente, generano anche negli altri. La loro sensazione di vulnerabilità emotiva e la loro grandiosità compensativa e’ così intensa che sono sempre sulla difensiva contro eventuali umiliazioni che continuano ad interpretare come esperienze reali.

I membri della famiglia,di conseguenza, sono sempre in allerta, cercando di capire come placare il narcisista e, se possibile, prevenire il confronto e la sua deflagrazione. Una delle sfide più grandi nel gestire la rabbia del narcisista è quella di disimparare l’abitudine di rimproverare sé stessi.

I mantra del narcisista sono: è colpa tua o tu mi hai costretto a farlo. E’ molto probabile che si arrivi a mettere in dubbio sé stessi di fronte a questi comportamenti fino ad assumersi la responsabilità per azioni compiute dal narcisista e che sono state subite.

La proiezione psicologica è l’atto di attribuire sentimenti negativi o positivi, inquietanti, da una persona ad un’altra

E’ normale che talvolta si tenda a proiettare su altri perché può essere più semplice attribuire ad altri le proprie emozioni. A volte quelle emozioni non corrispondono all’immagine che una persona vorrebbe avere di sé stessa o che vorrebbe dare agli altri ma, nel caso del narcisista, tutte le sue relazioni sono esercizi di proiezione negativa o positiva, aspetto che domina anche l’interazione all’interno della famiglia.

Ne consegue che, i partner e i figli lottano continuamente con una dissonanza cognitiva e con opinioni distorte a proposito di sé stessi e degli altri. Di qualunque cosa il narcisista si vergogni, è molto probabile che diventi il problema di qualcun altro. La proiezione negativa del narcisista ha lo scopo di:

  • Spostare le emozioni penose
  • Fare in modo che qualcun altro si faccia carico dei loro sentimenti insopportabili
  • Allontanare una attenzione negativa da sé stessi
  • Evitare responsabilità e rimproveri
  • Sentirsi e sembrare buono in confrontoagli altri.

Scegliere una vittima è una forma di proiezione e di strategia efficiente per riuscire a disarmare ulteriormente coloro sotto attacco facendo leva sulla loro vulnerabilità. Questa modalità è molto ricorrente nella società perché consente di ignorare l’evidenza che il mondo può essere un luogo ingiusto e rischioso.

I narcisisti attribuiscono le colpe agli altri in modo compulsivo per allontanare da sé stessi le proprie responsabilità e riescono ad indebolire ulteriormente le difese dei loro bersagli nei seguenti modi: creano confusione e dubbio nella vittima designata, conducono la vittima in questione a rimproverarsi, mettono in discussione la credibilità della vittima nei confronti degli altri.

Rimproverare la vittima e’ un modo di prendersela con il capro espiatorio che avviene in quasi tutte le famiglie narcisistiche. I membri della famiglia prendono parte a questa dinamica perché e’ più facile credere che il capro espiatorio della famiglia meriti quel trattamento piuttosto che pensare che il proprio universo familiare sia un luogo ingiusto dove crudeltà ed ingiustizie sono la norma.

Lo “shaming”è spesso confuso con la colpa che è un sentimento di angoscia circa qualcosa che è stata compiuta;“shame”, invece, è un sentimento di angoscia che riguarda chi si è

In altre parole la colpa si esprime con la frase “ho fatto qualcosa di male” mentre il concetto di “shame” è “sono cattivo”. I narcisisti raramente si sentono in colpa ma sono tormentati dalla vergogna. Provando fondamentalmente vergogna per sé stessi, le persone con DNP, sono esperte nello “shame game” con chi sta loro intorno. Gettare sugli altri la vergogna è per loro il modo migliore di esorcizzare il proprio dolore.

Tutti coloro che dovrebbero amare o che sono all’interno della loro sfera di influenza, sono vulnerabili a messaggi di “shame” poiché i narcisisti non provano rimorso nel ferire le persone ma ritengono di essere nel giusto.

I figli dei narcisisti sono le vittime più vulnerabili perché sono persone non ancora formate, portati naturalmente ad amare i loro genitori e a guardare a loro per ricevere cure, per formare la loro validazione ed il proprio senso di identità.

Un bambino che sia stato sottoposto allo “shame game”, porta con sé false e profonde opinioni che lo danneggeranno a lungo, se non per tutta la vita. I narcisisti spesso criticano gli altri per cose che sono in realtà le loro qualità come un modo per indebolirli. Le fonti di critica possibili sono molte come quella di essere egoista, brutto, grasso, ingenuo, debole, incompetente, ecc.

Lo “shaming” genera un’emozione destabilizzante potente che può emotivamente paralizzare e portare a: ansia pervasiva ed attacchi di panico, disistima, isolamento, timore dell’intimità’ e di esporsi, dipendenze di vario tipo, autolesionismo, rabbia interiorizzata o esteriorizzata, perfezionismo ecc.

I narcisisti riescono a radicare la critica in modo tale che l’altro finisce per completare il lavoro arrivando a non credere più in sé stesso e adetestarsi.

Il gaslighting è un termine che è stato preso in prestito dal film del 1944 “Gaslight” nel quale un marito affievolisce le lampade a gas dell’abitazione per spingere la moglie a credersi pazza

Il gaslighting è una forma insidiosa di manipolazione psicologica, avente lo scopo di indebolire la fiducia di una persona nella propria percezione della realtà.

Il gaslighter usa la suggestione, l’insinuazione, il rifiuto, la negazione e le false opinioni per erodere la fiducia dell’altra persona nella capacità di interpretare, giudicare, ricordare e dare un senso alle situazioni.

La persona narcisista usa questo sistema fondamentalmente per rafforzare la sua posizione ed indebolire quella altrui mettendosi in grado di apparire ragionevole, nel giusto, superiore, giocare a fare la vittima, ottenere il controllo, evitare le responsabilità e cavarsela nonostante gli abusi perpetrati.

Il gaslighting può essere semplice come, per esempio, negare gli eventi o le parole oppure più complesso arrivando a sostenere che siano accadute delle cose quando invece non è vero. Dopo aver commesso un abuso, un narcisista che usa il gaslighting, può arrivare a negarlo come non intenzionale o sostenendo di non aver arrecato alcun danno o arrivare a scaricare la colpa sull’abusato.

I genitori nelle famiglie narcisistiche spesso usano il gaslight contro i loro figli a proposito della loro personalità, dei loro sentimenti, del loro comportamento passato o delle loro relazioni come un modo per disarmarli, distorcere l’immagine che hanno di sé stessi e creare dubbi.

Questo tipo di comportamento può avvenire sporadicamente oppure in modo sistematico, nei casi più estremi può essere una campagna portata avanti ai danni di una persona per indurla a credere di non essere più in grado di giudicare la realtà. La migliore difesa contro il gaslightingè la certezza sicura e radicata delle proprie percezioni, cosa che può essere difficile da raggiungere se si e’ stati allevati con messaggi distruttivi.

Tuttavia, dopo aver capito come funziona il gaslighting, cosa è e come riconoscerlo nelle relazioni, è possibile iniziare a riconoscere il proprio ruolo in questo schema e a difendersi. Sebbene il narcisista raramente o mai ammette ciò che fa, una volta che si smetterà di reagire e di mostrare che non è in grado di esercitare alcun potere, è molto probabile che questo trattamento cesserà.

Articolo a cura di Marco Salerno, psicologo psicoterapeuta

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