La realtà nascosta dietro il sovrappeso

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Psicoterapeuta ed esperto di educazione alimentare, psicologia del benessere e psicologia della nutrizione.

 

dieta

In Ottobre si è celebrato l’Obesity day. Speravo di trovare nel web spunti validi per far fronte a questa epidemia sempre più dilagante.

Nel cercare aggiornamenti per il mio sito “Magrapersempre.it”, ogni volta che leggo nei media sui metodi efficaci contro l’obesità o il semplice perdere peso, o ascoltando le ultime strategie degli esperti – che si tratti di un farmaco, dell’ultima dieta, o di qualche presunto passo avanti della genetica – rimango con una sensazione di vuoto, di fin troppo sentito ma insufficiente e banale.

Siamo bloccati nella conversazione limitata intorno al peso che gira intorno ma non va da nessuna parte. Con i tassi di obesità sempre più elevati e in continuo aumento, sono sbalordito di come si trovino solo messaggi inefficaci o insufficienti come:

  • Mangiare meno, fare più esercizio fisico
  • Avere più forza di volontà
  • Provare l’ultimo farmaco per perdere peso
  • Il nuovo libro di una dieta come risposta al male del secolo
  • Restringere lo stomaco
  • Contare le calorie
  • Un giorno cambieremo il DNA
  • Se non riesci a perdere peso, accettati così (dopo aver provato solo i modi inefficaci)

Quante banalità. Intanto la gente sta a dieta per decenni, o consuma alimenti dietetici e dolcificanti artificiali dichiarati scientificamente -tossici- e pagandoli molto di più. Come se il “sugar free” e il “fat free”rassicurante i consumatori di eccessi, non avesse già ingannato abbastanza gli americani in sovrappeso.

Eppure non mancano i metodi efficaci per dimagrire che riscontro negli aggiornamenti scientifici a cui vado e di riflesso sui miei tanti clienti che hanno problemi con il peso o l’immagine corporea e comprendono la via della psicologia dell’alimentazione. L’ultimo aggiornamento effettuato sulla terapia Cognitivo-Comportamentale per l’obesità, riportava le “best practices” internazionalmente riconosciute per la loro efficacia. Peccato che i media non s’interessano a queste cure. Preferiscono fare audience con personaggi tutt’altro che scientifici del circo dietologico.

Per poter “risolvere” il problema, è meglio “vedere” il problema con occhi nuovi. Ecco alcune idee che preferisco adottare negli aggiornamenti più validi:

  • Il peso è un risultato ricco di complessità psico-fisiologiche, nutrizionali e metaboliche. Non si può ridurre la cura solo con una dieta.
  • L’eccesso di peso è un sintomo, e ogni sintomo che sperimentiamo ha una lezione che il nostro corpo ci chiede di imparare. Dobbiamo comprendere e rispettare questo sintomo, piuttosto che attaccarlo o guardare solo la sua superficie e non la causa che sta sotto.
  • Il peso in eccesso può essere causato da un numero illimitato di fattori emotivi. Vivere e trasformare le emozioni, invece che compensarle col cibo o altro, è la vera cura.
  • Occorre in molti casi imparare a nutrire noi stessi, amare ciò che è …con pazienza e umiltà.
  • I disturbi alimentari sono saliti alle stelle. In realtà non hanno a che fare con il cibo per sé. Non sono questioni riduttivamente alimentari. Sono questioni di vita, espresse tramite il veicolo del cibo. Una volta che ascoltiamo queste benedette dis-abilità più profondamente, siamo in grado di sentire come ci chiamano a crescere, con nuove abilità nei nostri stili di vita.
  • Il peso in eccesso non è una questione solo personale, ma è ormai collettiva, anche in Europa. E’ un problema dell’intera tribù. Abbiamo bisogno di guarire la cultura del mangiare, tanto quanto abbiamo bisogno di cambiare abitudini individuali. Peccato che in tanti programmi televisivi quotidiani su più canali sul come cucinare non vi sia un accenno su come mangiare consapevolmente le prelibatezze preparate – anche senza pudore di calorie.
  • Sulle persone che portano troppo peso addosso proiettiamo la nostra ombra, i nostri giudizi inconsci, le chiacchiere negative della nostra mente, il nostro disprezzo, il nostro moralismo. Come cultura, in segreto odiamo le persone grasse e ci sbattono in copertina le supermagre.

Lo stesso Donald Trump, che voleva rappresentare un intero paese, ironizzava sulle donne in sovrappeso. Per non citare i peggiori esempi nostrani come il Dr. Lemme che diventa a dir poco sprezzante sul grasso di chi non riesce a ottenere i risultati col suo metodo.

Di chi è il problema? Facile stigmatizzare solo i marmocchi che fanno cyber bullismo delle ragazze in sovrappeso. Che genitori o educatori hanno dietro quando li sentono sparare battute o offese?

Tante persone vanno in giro affermando, “Ho bisogno di perdere 5, 10, 20 chili.” Che consapevolezza lo dice? Con quali criteri scientifici intendono valutare il peso ideale invece di quello ragionevole? Una ragazza che ho in cura e perfettamente normopeso voleva calare persino 10 chili per un suo ideale estetico, senza curare altri aspetti un po’ trasandati e di ben più facile miglioramento in pochi minuti.

I problemi emotivi e psichici sono molto più pesanti per la gente che il peso stesso che portano. La quantità di dolore e sofferenza che ci portiamo in giro per il grasso corporeo è enorme. Immaginate cosa accadrebbe nella società se tutti noi rispettassimo la nostra forma. Saremmo liberi di fare il nostro lavoro, senza discriminazioni. Tanta energia sarebbe liberata. Saremmo più creativi, più sicuri, più collegati l’uno all’altro. Il sesso sarebbe preservato e non negato. E il peso più facilmente sciolto.

Ma rispettare la nostra forma non vuol dire: “Prima perdo peso, così posso amare me stessa” Vuol dire che iniziamo ad apprezzarci da ora. Direste al vostro figlio “Ti amo quando sarai magro“? Terribile. Come quella mamma che combattendo da anni con le sue diete improduttive, pretende che la figlia faccia lo stesso calvario denigrandola per i pochi chili in più e continua a disprezzarla se non la ascolta. Così la figlia va in crisi e si abbuffa. Non basterà curare la figlia con in casa una mamma così diseducativa. Eppure è una mamma con laurea in scienze mediche. Non insegnano nulla in certi atenei sui soliti metodi impropri di gestire epidemie come l’obesità e i disturbi alimentari? Non spiegano che le diete sono le prime cause scatenanti la fame emotiva?

Siamo in balia di un mercato aggressivo del dimagrimento innaturale che non è mediato dalla cultura scientifica e tantomeno televisiva. Basti vedere le tante pubblicità dove si promettono miracoli solo con la chimica.

L’amore esiste solo nel momento e nel presente, non in un futuro ipotetico.

Gli integratori A e S per perdere peso

–Amore-, è stato a lungo l’ingrediente mancante, ma importante nel prevenire i disturbi alimentari.

L’amore ha bisogno di essere guidato anche da una sana dose di integratore S –Saggezza-. E’ di questa chimica naturale di cui abbiamo bisogno. Ma non è in vendita, né tantomeno in offerta. Abbiamo bisogno non solo di essere rispettosi, ma di crescere più saggi.

E’ il momento di guardare oltre al solo cosa mettere nel piatto, non distinguendo nemmeno le persone diverse che stanno dietro il piatto. Come sarebbe se il rispetto e la saggezza facessero parte dell’educazione alimentare nelle scuole, nelle TV e nelle università per far fronte a questa sfida dei nostri tempi chiamata sovrappeso, obesità e ormai diabesità per le complicanze diabetiche –e non solo-?


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Dr. Gianpietro Rossi,
psicoterapeuta,
esperto in psicologia dell’alimentazione.