Le relazioni sono una parte fondamentale della vita umana, ma molte persone si ritrovano costantemente coinvolte in relazioni che sembrano portare solo a problemi e delusioni. Trovare la persona giusta è il sogno di tutti, ma mai come in questo periodo storico caratterizzato da una grande precarietà sentimentale, sembra essere diventato un sogno impossibile da realizzare. Forse è anche la tua esperienza: le tue ” storie” dopo un inizio molto promettente in cui pensavi di aver (finalmente!) incontrato la persona giusta, si sono rivelate molto diverse da quello che desideravi. A volte è un copione che si ripete: incontri solo persone che con il tempo si rivelano inaffidabili e anaffettive…esperienze sentimentali molto diverse tra di loro che però sono state ugualmente insoddisfacenti. E ti chiedi (senza trovare risposta) “perché sono cosi sfortunata?”, “perché incontro solo persone sbagliate?
La scelta del partner non avviene mai per caso!
In alcuni casi, per diversi complessi meccanismi inconsci, si scelgono dei partner con cui si sa già in partenza che non potrà funzionare, (per esempio, si inizia una relazione con una persona sposata o non disponibile). Altre volte, invece, si sta con qualcuno con cui teoricamente ci sarebbero tutti i presupposti per un lieto fine ma con il tempo l’intesa iniziale si indebolisce e cominciano a insorgere problemi e difficoltà che sembrano insormontabili.
La trappola dell’innamoramento iniziale
Il tuo partner è cambiato, non riconosci più la persona di cui ti sei innamorata, vedi degli aspetti del suo carattere che ti infastidiscono e di cui non avresti mai immaginato l’esistenza. Non potevi certo pensare che la vostra vita insieme sarebbe stata cosi deludente! E coltivi l’idea che altrove ci sia ancora la possibilità di incontrare una persona più adatta a te.
Quando con il proprio partner insorgono conflitti e incomprensioni, quando ci delude e si rivela diverso dalle nostre aspettative, quando l’innamoramento iniziale si appanna, viene naturale pensare di stare con la persona” sbagliata”. Si pensa, che con la persona giusta dovrebbe essere tutto facile, tutto naturale.. o almeno più facile di cosi.
No, non è finito l’amore ma l’innamoramento, quella meravigliosa tempesta biochimica che si scatena nel nostro cervello e che indebolisce le nostre facoltà critiche, spingendoci a idealizzare il nostro partner (e più grande l’idealizzazione, più cocente la delusione). A un certo punto della vita insieme è come se l’altro smettesse di esser chi di diceva di essere per trasformarsi in un estraneo indifferente e insopportabile. Per cui può accadere che:
Lei accusa Lui di essere spesso distante e troppo impegnato nel lavoro e nelle sue cose, tanto da non riuscire ad avere momenti insieme in cui potersi confrontare ed in cui avvertire la presenza comprensiva e confortante del suo compagno; Lui al contempo vive le continue richieste di dialogo di Lei, come una sorta di interrogatorio ed una forma di giudizio per cui tende a ritirarsi a chiudersi ad essere sfuggente . Al sottrarsi di Lui , Lei diviene particolarmente irritante e giudicante, apparentemente sempre insoddisfatta non perde occasione di criticare ogni suo comportamento.
L’amore dovrebbe essere facile?
Secondo il sentire comune, l’amore dovrebbe essere facile: incontrare la persona giusta è come mettere insieme le due metà di un puzzle che combaciano perfettamente o poco ci manca. Nell’immaginario collettivo, le anime gemelle dovrebbero essere complici dentro e fuori dal letto, avere gli stessi interessi, condividere la stessa visione della vita e capirsi senza troppe parole. Niente di più distante dalla realtà come confermano le ricerche sull’argomento. J.Gottman, celebre ricercatore nonché terapeuta di coppia, intraprese una ricerca di durata trentennale per cercare di scoprire quali fattori permettono all’amore di durare nel tempo.
Le conclusioni furono sorprendenti: le coppie che rimangono unite hanno gli stessi problemi e difficoltà delle coppie che ” scoppiano”, quello che cambia è il modo in cui le coppie affiatate affrontano i conflitti e le crisi che inevitabilmente insorgono nei rapporti di lunga durata. Detto in altri termini: tutte le coppie, anche le più affiatate, sono per certi versi incompatibili e hanno delle diversità individuali importanti in ambiti come la sessualità, la religione, la gestione dei soldi, l’ordine e la pulizia, il rapporto con le famiglie d’origine, l’educazione dei figli ecc.
L’elemento che permette a una coppia di continuare ad amarsi, nonostante gli ostacoli e le difficoltà della vita, è la disponibilità a venirsi incontro e a mantenere una visione positiva del partner con i suoi limiti e i suoi difetti. Certo, con alcune persone ci sono più affinità che con altre, ma stare in coppia significa sempre confrontarsi con qualcuno che è ”altro da sé”: ovvero è una persona che ha un modo diverso di esprimere sentimenti e emozioni, ha altre opinioni e priorità, un modo diverso dal nostro di fare le cose, ha abitudini e stranezze di una vita che possono risultare fastidiose ed è circondato di amici e parenti con cui magari non c’è tanta sintonia.
Per questa ragione, anche la relazione più promettente per rivelare il suo potenziale ha bisogno di una buona dose di compromesso, disponibilità a mediare tra le proprie esigenze e quelle del partner e anche a fare qualche sacrificio. Senza questa disponibilità a costruire un terreno comune, anche la relazione potenzialmente più positiva è destinata a finire in tempi brevi.
N.B: Un rapporto di coppia richiede la collaborazione di entrambi i componenti. Se uno dei due ha delle importanti problematiche irrisolte o non riesce a stare in una relazione stabile difficilmente riuscirà a costruire qualcosa di valido. L’impegno di uno non può compensare il disimpegno dell’altro.
La persona perfetta non esiste
Tutte le relazioni umane sono imperfette e contraddistinte dall’ambivalenza (non sempre il nostro partner ci piacerà e non sempre ci capiremo). Infatti, in ogni relazione significativa in cui si trascorre una quantità consistente di tempo con un altra persona, insorgono inevitabilmente dei sentimenti dolorosi.
Prima o poi anche il compagno più devoto e innamorato avrà dei comportamenti che ti deluderanno e ti feriranno. Anche nella migliore delle unioni, i tuoi sentimenti verso il partner avranno molti alti e bassi: ci saranno momenti di completa sintonia e altri in cui ci si sopporta a stento.
Non è sempre facile abbandonare il sogno di una relazione quasi perfetta, di un rapporto che ci faccia sentire totalmente amati, soprattutto quando ci siamo sentiti poco amati e considerati nella propria famiglia d’origine o quando abbiamo avuto delle delusioni sentimentali che non si sono pienamente superate. In questo caso si rischia di aspettarsi inconsciamente dal compagno un” risarcimento” per tutto l’amore che altre persone non hanno saputo dare.
La capacità di perdonare le proprie imperfezioni rende più semplice l’atto di riconoscere e comprendere anche le imperfezioni dell’altro.
Crediamo che la persona giusta sia quella capace di essere sempre presente, attenta, premurosa, disponibile a soddisfare i nostri bisogni e abbia la capacità di farci stare sempre bene. Purtroppo nessun essere umano può soddisfare aspettative cosi elevate! Anche il partner più virtuoso ha dei periodi in cui è preso da altro o vive difficoltà e preoccupazioni che incidono sulla relazione.
Puoi trovare la persona giusta quando prima trovi te stessa
Amare se stessi è il primo imprescindibile passo per poter iniziare una relazione. Più diventiamo gentili e tolleranti con noi stessi e con le nostre parti fragili più sarà facile trovare la persona giusta. Quindi iniziamo a smaltire gli irrisolti; non possiamo iniziare una relazione sana se abbiamo ancora le scorie del nostro passato dentro.
Se non impari a prenderti cura di te continuerai a cercare nelle altre persone quello che ti manca, con il rischio di sviluppare rapporti di dipendenza, sfruttamento e manipolazione. In questo modo percepirai il tuo valore in base a come ti trattano o ti valutano gli altri: una dipendenza dannosa che ti porterà ad essere compiacente solo per ricevere approvazione.
Prova ad avere meno verità incrollabili. Prova a metterti più in discussione. Divertiti. Non svenderti in mille storielle inutilmente mortificanti (nel senso che proprio, a conti fatti, non ne vale la pena). Non essere così risentita. Non essere così arrabbiata con il mondo. Non picchiare duro i tuoi spigoli contro il prossimo, che non serve a un ca**o. Tira fuori i tuoi meriti, il tuo talento, la tua bellezza. Trasmetti soddisfazione e felicità, che attirano molto più della delusione e della lamentela.
Rifletti sull’effetto che l’altro ha su di te
L’amore vero ti avvicina a te stesso, ti fa sentire libero, ti dà coraggio e fiducia. L’amore immaturo ti allontana da te stesso, ti fa sentire schiacciato. come se da solo non bastassi, ti fa sentire spaventato e confuso. Ti proietta all’insicurezza. La mancanza di un’adeguata cultura emotiva ha fatto sì che molte relazioni (incluse quelle genitore-figlio) vertano sul surrogato patologico dell’amore e, in definitiva, sul disamore (perché, diciamocelo, l’amore immaturo è tutto fuorché AMORE, ma… chi lo attraversa, spesso non conosce la differenza).
L’aspetto positivo è che non dobbiamo necessariamente aspettare che l’amore arrivi da fuori, possiamo (e anzi, dobbiamo) iniziare a concedercelo da soli. Se vuoi iniziare una relazione d’amore con te stesso, esplorare il mondo dell’emancipazione emotiva e dell’affermazione di sé, ti consiglio la lettura del mio libro (già bestseller) «d’amore ci si ammala, d’amore si guarisce», disponibile in tutte le librerie e su Amazon.
A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
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