La scienza ci spiega cosa rende le persone introverse così attraenti

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Dott.ssa in biologia e psicologia. Esperta in genetica del comportamento e neurobiologia. Scrittrice e founder di Psicoadvisor

Sei una persona introversa e magari anche un po’ timida? Ebbene, sappi che hai una marcia in più quando si tratta di seduzione. Le persone introverse hanno sempre avuto la fama di essere misteriose, quasi inarrivabili. Inizialmente si pensava che fosse questo a renderle particolarmente attraenti. La scienza, però, ci dice che sono ben altri i fattori che rendono gli introversi più attraenti. Scopriamoli insieme.

1. Gli introversi pensano prima di parlare

Qualcuno direbbe «beh, anche gli estroversi lo fanno». In realtà, la sicurezza degli estroversi da sì che costoro pensino contestualmente al dialogo. Gli introversi non sono inclini a sparare a zero. Pensano in anticipo cosa vogliono esprimere e cercano di farsi un’idea precisa sui fatti prima di esprimere opinioni. Gli estroversi, invece, si sentono a proprio agio nel pensare mentre parlano e per quanto la spavalderia possa fare presa su qualcuno, ci sono prove che l’introversione vince. Nel comporre frasi mentre parlano, gli estroversi risultano più chiacchieroni.

Il team di ricerca della British Columbia University, in Canada, ha scoperto che i “tipi silenziosi” risultano più attraenti. In particolare, quelli che si esprimono con frasi brevi e coincise hanno un maggiore sex appeal.

2. Differenze cerebrali strutturali

Il cervello degli introversi sembra avere più materia grigia a livello della corteccia prefrontale del cervello. Se hai letto il mio libro «Riscrivi le Pagine della Tua Vita», sicuramente saprai che questo è indice di forte capacità riflessiva, capacità di pianificazione, problem solving e, in sintesi, capacità di prendere decisioni migliori! Lo studio è stato condotto nel 2012 dal team di ricerca della Harvard University.

3. Usano bene le posizioni di potere

Gli estroversi sono sicuramente bravi a creare una leadership ma quando si tratta di applicare il loro potere per scopi pratici, non reggono il confronto. Stando all’Harvard Business Review, i dirigenti introversi sfruttano meglio la loro posizione di potere. La ricerca ha analizzato 10 anni di dati, esaminando oltre 17.000 dirigenti, di cui 2.000 CEO (chief executive officer, cioè amministratori delegati). I dati raccolti hanno evidenziato che gli introversi hanno ottenuto risultati lavorativi migliori.

4. Capacità di ascolto

Gli introversi, per loro natura, lasciano spazio all’espressione altrui e sono ottimi ascoltatori. Considerato che molte persone bramano ascolto e conforto, questo può essere un enorme vantaggio in campo affettivo.

5. Effetto halo

L’effetto Halo è un bias congnitivo che influenza la percezione di chi ti osserva. In pratica, chi ti osserva fa una serie di euristiche e associa al tuo fare riservato e di poche parole, l’immagine della persona indipendente, intelligente, decisa e… quest’immagine affascina molto!

L’insicurezza dell’introverso

Anche se l’effetto halo trasmette l’opposto, è opportuno sottolineare che, generalmente, chi è introverso è anche insicuro. In questo articolo, infatti, abbiamo parlato di introversione e non di riservatezza. Anche le persone estroverse possono essere riservate! Gli introversi, per loro natura, sono accompagnati da una base di insicurezza che potrebbe remargli contro. Se sei un introverso, impara a riconsiderare questo tuo tratto.

La tua introversione, la tua timidezza, potrebbero essere qualcosa che ti connette agli altri e non che crea distanza e ti allontana. Molte persone possono identificarsi in questo tuo tratto e sentirsi, con te, molto più a proprio agio. In ogni modo, sii consapevole che in numerosi gruppi di ricerca, la timidezza è generalmente considerata un tratto della personalità estremamente attraente!

Le immense potenzialità nascoste

Secondo il senso comune l’introverso è chiuso, riservato, poco socievole e distaccato, mentre l’estroverso è aperto, espansivo, comunicativo, affabile. Gli estroversi sono “programmati” per sviluppare un adattamento al mondo così com’è e per integrarsi in esso, assicurando alla società con le sue tradizioni, la sua cultura e il suo senso comune, di perpetuarsi nel tempo.

Gli introversi non sono “programmati” allo stesso modo. Una parte della loro mente riconosce spinte motivazionali adattive, ma un’altra parte è caratterizzata dall’essere assorbita e catturata precocemente da un flusso indistinto di pensieri, emozioni, memorie, fantasie, una finestra immensa sul proprio mondo interiore che però non sembra schiudersi mai completamente.

È proprio perché questa finestra non si schiude completamente che gli introversi sono insicuri. E questo è molto triste. L’origine dell’insicurezza è legata al fatto che lo stesso introverso ignora le sue potenzialità e il suo non esporsi, le cela anche agli altri.

Se è vero che gli introversi possano avere fortuna in campo affettivo, fanno molta più fatica a emergere in quello sociale. In questo mondo frenetico, fatto di interazioni rapide e tanta apparenza, l’introverso rischia di soffrire e non trovare il suo spazio. Come permesso, la spinta motivazionale ad adattarsi al mondo non manca, tuttavia, l’introverso vaga nella vita con un freno a mano costantemente tirato. È da qui che nasce il disagio: dal frenare se stessi! Dalla rinuncia, dal vivere schiacciati sotto al peso di una diversità psichica percepita come negativa. Convinto di essere inadatto, l’introverso si ritira e si espone poco… non lo sa che, in realtà, quando si espone, il suo valore è riconosciuto da tutti, eccetto da se stesso!

L’introverso vive in un sogno infranto

Se sei un introverso, sappi che conosco bene il tuo sogno infranto. Nella tua mente, l’aspettativa che avevi del mondo superava di gran lunga la realtà. Immaginavi un universo di esseri intelligenti, riflessivi e pacati. Poi la vita a tradito questa tua aspettativa e le ferite hanno fatto il resto fino a farti ulteriormente chiudere. Sai allora a questo punto cosa può succedere? Che ti inasprisci fino a odiare tutto e tutti, fino a odiare anche te stesso e tu non lo meriti.

Sappi che quel mondo che un po’ rifiuti e un po’ vorresti conquistare, è proprio come te: pieno di sfaccettature e vulnerabilità, tutte da scoprire! Sai, le vulnerabilità non sono una colpa, ne’ una cosa brutta, sono solo un qualcosa da accogliere e comprendere. Perché se sono lì, un motivo c’è. Non nascono dal nulla: ogni vulnerabilità ha la sua storia, racconta qualcosa di te e soprattutto del tuo passato. Non aver timore di spalancare quella finestra e guardare  bene in faccia tutti i carichi emotivi che ti porti dentro, assegnargli un nome e dargli un senso.

Sai, tra le caratteristiche salienti degli introversi figura sempre l’intuito. Hai l’abilità di capire a volo molte situazioni ma non quando queste riguardano te stesso e la tua emotività. Quello è un mondo un po’ sconosciuto per te.

Nel mio libro (già tra i più venduti del 2022) «Riscrivi le Pagine della Tua Vita» ti prendo per mano per accompagnarti nel tuo mondo interiore, è lì che troverai quella parte di te spaventata, arrabbiata, delusa… che hai sepolto da qualche parte sotto strati e strati di distacco. Quella parte di te è ancora bloccata. In ogni pagina, ti insegno a rivendicare il tuo valore di persona completa, degna di stima e meritevole di costruirsi un suo ampio posto nel mondo. Ti insegno ad ascoltare i tuoi bisogni e, soprattutto, farli rispettare. Perché sì, si nasce due volte: la prima è lasciata al caso ed è quando vieni al mondo, la seconda puoi sceglierla tu, ed è quando impari ad affermare te stesso e volerti bene! Per tutte le info sul libro ti rimando a questa pagina Amazon o presso la tua libreria di fiducia (editore Rizzoli).

Anna De Simone, psicologo esperto in neuropsicobiologia
Autore del bestseller «Riscrivi le pagine della tua vita» edito Rizzoli
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