La tua relazione è destinata a fallire se non ha questi 7 presupposti

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Dott.ssa in biologia e psicologia. Esperta in genetica del comportamento e neurobiologia. Scrittrice e founder di Psicoadvisor

Nelle relazioni interpersonali regna spesso il caos. Non solo in quelle sentimentali. Basterà pensare ai rapporti di lavoro che, per loro natura, dovrebbero essere più semplici. Lì è tutto definito: i ruoli sono già assegnati, due o più individui condividono responsabilità e impegni. Eppure, nonostante la chiarezza di partenza, a causa di dinamiche interiori, possono emergere invidie, opportunismi, pretese e lotte di potere. Il lavoro di squadra è una chimera.

La tua relazione è destinata a fallire se non ha questi 7 presupposti

Sebbene vengano toccate corde diverse, anche nelle relazioni d’amore succede qualcosa di analogo: personalissime dinamiche interiori ne condizionano l’andamento fino a deteriorarle. Nelle relazioni d’amore non esistono ruoli rigidi e definiti ma esistono aspettative, responsabilità e scopi condivisi. La meta comune è l’appagamento di coppia e, in questo, il lavoro di squadra diviene prerogativa assoluta. Ma perché noi umani, anche quando nutriamo sentimenti d’amore, finiamo per fare tanti pasticci? Dipende sempre dall’altro o dovremmo assumerci qualche responsabilità in più? Analizzando i tuoi vissuti personali dalla giusta prospettiva, potrai indubbiamente rispondere a queste domande. Intanto ti spiego quali sono i presupposti di partenza che dovrebbero gettare solide fondamenta. Infatti, qualsiasi relazione, se deprivata di uno o più di questi aspetti è destinata a renderti insoddisfatto e fallire.

1. Il partner non va cambiato

Se serbi il desiderio che le persone accanto a te possano cambiare, lascialo andare, non è un desiderio compatibile con la realtà. Puoi decidere di fare un lavoro su te stesso, puoi decidere di fare introspezione, cambiare… ma non puoi controllare le scelte, i gusti e la personalità degli altri. Solo perché una persona ti ferisce, non puoi pretendere che cambi. Piuttosto, potresti ambire a cambiare aria. Questo è vero anche se quella persona afferma di amarti. I legami si costruiscono con il tempo e con gli investimenti emotivi, i sentimenti non sono altro che emozioni stabili. Puoi alimentari o lasciarli morire. A volte, gli altri li lasciano morire ma noi ci affanniamo a tenerli in vita alimentandoli con illusioni e speranze.

2. Non si basa tutto «sulla chimica»

Sicuramente tu che leggi, sei bellissimo, con le tue imperfezioni, peculiarità uniche e con quei modi di fare che sono emersi nel tempo. Ciò che ci rappresenta all’esterno è prezioso, è giusto averne cura, ma non è tutto. Non lasciare che il tuo partner ti scelga solo per ciò che si vede da fuori. Analogamente, non sarebbe saggio scegliere un compagno di vita solo per il suo aspetto. Le qualità fisiche, gli sguardi e la chimica che fa scattare l’attrazione iniziale, sono solo temporanei. La chimica può essere parte del gioco ma non costituisce l’elemento essenziale. Tutte le emozioni intense che si provano all’inizio, sono soltanto delle reazioni fisiologiche e non necessariamente significano «amore». La felicità delle relazioni a lungo termine si basa sulla compatibilità. Il partner dovrebbe essere il compagno di tutti i giorni e non solo quello che per un periodo della tua vita ti ha fatto battere il cuore.

3. Pretese rigide e aspettative irrealistiche

Viviamo in un mondo che è tutto eccetto che perfetto. La perfezione è una trappola che potrebbe condannarti a vita. È l’opposto dell’accettazione. Non cercare il partner ideale e non cercare di renderlo tale. La storia ideale non esiste, esiste ciò che ti fa bene e ti gratifica a lungo termine. Concentrati solo sui progressi che fai e, quando sei scoraggiato, ripensa al punto in cui sei partito senza dare niente per scontato. Ripensa a tutte le conquiste fatte, alle sfide superate e sii sempre la voce amica che può consolarti. Non essere auto-aggressivo e rifletti prima di pretendere tutto. In genere, chi è molto severo con se stesso, pretende tantissimo anche dall’altro finendo per rovinare la relazione. È giusto voler ambire al meglio ma… a volte, nel farlo, ci scordiamo di apprezzare ciò che abbiamo.

4. La paura degli addii

Finiamo per stringere legami con persone che non ci meritano e ancora più tristemente, finiamo incastrati nelle relazioni che non ci soddisfano per un semplice motivo: siamo terrorizzati dagli addii. Ci illudiamo che le cose possano cambiare perché siamo temiamo l’abbandono. Invece di vivere con la speranza che finalmente qualcuno possa farti sentire amato e apprezzato, rallenta, concentrati su te stesso e inizia ogni legame tenendo presente che… tu appartieni a te stesso. Non hai motivo di temere gli addii. Il tuo mondo esisteva anche prima che quella persona arrivasse nella tua vita e… per quanto triste sia, continuerà a esistere anche dopo. Sarà sicuramente diverso, a tratti sconvolto… ma solo fin quando tu non avrai ripristinato il tuo nuovo equilibrio. Un addio, talvolta, è l’unico lieto fine possibile. Se riuscirai a familiarizzare con questa idea, vivrai ogni relazione con la libertà di esprimere chi sei tu!

5. I sentimenti non si barattano

Non usare i sentimenti dell’altro per decidere cosa provi tu. Siamo portati a farlo più spesso di quanto dovremmo. Pensaci. Se ti arrabbi con qualcuno perché ti ha ferito, probabilmente lui si arrabbierà con te senza riflettere a fondo su ciò che ha innescato in te quella reazione. Potrebbe chiederti scusa ma poi offendersi e arrabbiarsi se tu «al volo» non adegui subito il tuo umore alle sue aspettative… La realtà che i sentimenti non si barattano. Questo vale anche per l’amore. Non devi convincerti di amarlo solo perché lui/lei si fa delle cose per te. Non è così che funzionano le cose.

6. Alla pari

In qualsiasi relazione affettiva, dovrebbe esserci un unico piano sul quale sono posti entrambi. Se ti sembra di vivere una relazione gerarchica dove tu sei subordinato all’altro o, al contrario, dove tu prevarichi sull’altro, sappi che questo legame non potrà appagarti. L’unica via per l’appagamento è fatta di reciprocità, un unico binario, tante destinazioni condivise, una costellazione di emozioni, scambi, affetti… ma nessuno viaggia in prima classe a scapito dell’altro. Il tuo partner dovrebbe essere comprensivo,  premuroso, solidale, rispettoso, gentile e aperto al dialogo. Non accettare niente di meno!

7. La persona giusta sei tu

Ci affanniamo tanto di trovare la persona giusta, ma quanto ci preoccupiamo di esserlo per noi stessi? Tu sei la persona giusta per te? Ti accetti? Ti piace come sei? Accogli le tue emozioni? La verità è una sola: hai bisogno di diventare la «persona giusta per te» per trovare il partner giusto. Non sarà quel compagno a renderti «ok». Se senti che ti manca qualcosa sul piano personale, sappi che il partner non è lì per colmare le tue mancanze e meno che mai dovresti sceglierlo in base a un bisogno. Il compagno con cui condividere la vita si sceglie per affinità, feeling, condivisione di intenti e di prospettive di vita.

Ci inculcano (in famiglia prima e in società poi) quest’idea di un amore salvifico, ma non è l’amore di un altro che ti salverà, ad appagarti e renderti la persona giusta, sarà l’amore che riuscirai a donare a te stesso. Il partner ideale, poi, verrà da sé, perché non sceglierai più di stringere relazioni sulla base di tue mancanze, le costruirai come parte integrante di una più ampia affermazione personale. Il partner non è la torta, è la succosa e deliziosa ciliegina. La torta sei tu. Quindi… conosci chi sei, ama chi sei e abbi fiducia in te. Prima di qualsiasi relazione, diventa la corda più salda alla quale tenerti durante una tempesta. La vita ci mette costantemente alla prova e se ti fidi di te, potrai superare tutto! Con o senza qualcuno accanto.

Appartenere a se stessi

Se vuoi trasformare in realtà ognuno di questi punti, hai bisogno di spostare su te stesso tutte le attenzioni e le cure che generalmente rivolgi agli altri. Quando questo si verifica, le unioni divengono meravigliose perché, nella tua vita, avrai ben due persone che avranno a cuore il tuo benessere: tu e il tuo partner. Sembra scontato ma non lo è affatto.

Ci aspettiamo che il partner supporti le nostre aspirazioni, la nostra affermazione personale e che soddisfi i nostri bisogni… tuttavia, ci dimentichiamo che in primis dovremmo essere noi a farlo. Ignoriamo che questa è l’unica via per il benessere relazionale. Nella vita, non dovresti mai nasconderti, minimizzare o sacrificare alcuna parte di te… perché chi ti ama davvero, non ti vuole diverso, non ti ferisce, ne’ cerca di cambiarti. Quando incontri qualcuno che ti fa battere il cuore, piuttosto che chiederti «gli piaccio?», domandati, «mi farà stare bene?». L’amore e le relazioni interpersonali sono un argomento complesso che non potevo realmente sintetizzare il 7 punti. Se desideri esplorare tutte le dimensioni dell’affettività umana e iniziare davvero ad appartenere a te stesso (come nessuno mai ti ha insegnato a fare), ti consiglio la lettura del libro «d’Amore ci si Ammala, d’Amore si Guarisce». Lo trovi in tutte le librerie e su Amazon, a questa pagina.

Autore: Anna De Simone, psicologo esperto in psicobiologia
Autore del bestseller «Riscrivi le pagine della tua vita» (tradotto in 5 lingue) e del nuovo «d’Amore ci si Ammala, d’Amore si Guarisce».
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