Vogliamo tutti l’amore, eppure la gran parte di coppie si disgrega dopo pochi anni oppure continua il suo duetto ingoiando un’insoddisfazione dopo l’altra. Quando l’amore finisce, nessuno di noi sa spiegare bene il perché. Si abbozzano ipotesi come “era cambiato” o “non riuscivamo più a trovare punti in comune…” oppure semplicemente “non era il partner giusto per me”. Se è vero che tutti vorrebbero un amore avvolgente, è anche vero che molti ignorano che l’amore vero e duratura è costituito da 5 fasi. Molte coppie si fermano alla terza, senza evolversi ulteriormente.
Il vero problema è che l’unità “coppia” è intesa, da molti di noi, come statica mentre si tratta di un insieme estremamente dinamico. Nel corso della vita le nostre esperienze ci cambiano. Siamo in continua evoluzione e anche la nostra coppia lo è. Durante una relazione, i due partner devono essere pronti ad accettarsi vicendevolmente e soprattutto a vedere il partner per ciò che realmente è, senza lasciare spazio a idealizzazioni e proiezioni.
C’è chi non riesce ad accettare la stabilità di coppia
Prima di elencare quali sono le 5 fasi dell’amore, vorrei soffermarmi su una buona fetta di persone. Alludo a quelle che “amano complicarsi la vita”… che, se una cosa è facile, semplicemente non fa per loro! Una buona parte di noi non ama la stabilità e quando la coppia si consolida, semplicemente si annoia e inizia a guardarsi intorno. Questo genere di persona non è così atipica, sono sicura che conoscerai almeno un paio di persone che, anche se vorrebbero impegnarsi, vivono relazioni pre-confezionata già destinate a finire… si tratta solo di tempo.
Questo accade per diversi motivi ma nella mia breve premessa mi soffermerò su un unico motivo: l’inabitudine alla stabilità (non so se la parola “inabitudine” esiste… semplicemente intendo la mancata acquisizione del concetto di stabilità). Devi sapere che quasi tutto ciò che sai sull’amore e sulle emozioni, lo hai appreso inconsapevolmente quando eri bambino. Durante la tua infanzia hai imparato a leggere le emozioni. Un’emotività matura riesce ad accedere a una gamma vastissima di emozioni, anche le più complesse. Chi non è stato così fortunato e ha vissuto un’infanzia emotivamente tumultuosa, inevitabilmente tenderà ad annoiarsi quando le cose sono calme e stabili.
Le 5 fasi dell’amore
Bene, sappiamo che c’è chi non riesce a superare la terza fase dell’amore perché teme la stabilità di coppia, chi non va oltre per un’ancestrale paura dell’abbandono e chi, invece, non riesce ad evolversi… ma quali sono queste cinque fasi dell’amore?
- Innamoramento
- Diventare una coppia
- Disillusione
- Amore vero e duraturo
- Cambiare insieme
Le cinque fasi dell’amore o “stagioni dell’amore” sono state delineate dallo scrittore e consulente matrimoniale dr. Jed Diamond, ma in questo articolo le modificherò… nella progettualità americana, il dr. Jed inserisce l’ideazione della famiglia e la progettualità (figli, casa… già nella seconda fase, una mossa prematura per noi europei). In più, la quinta fase è estremamente irrazionale e stucchevole, in quanto conferisce a una singola coppia il potere di cambiare il mondo… Insomma, ogni fase verrà rivisitata usando canoni che ritengo più razionali. La prima fase, quella dell’innamoramento, la conosciamo tutti!
1. L’innamoramento
Innamorarsi è un po’ come una droga: ossitocina, estrogeni, serotonina, testosterone, dopamina… sono tutte molecole segnale che regolano il meccanismo dell’innamoramento. L’innamoramento è caratterizzato dal desiderio, dall’attrazione e da una strana sensazione di benessere. In realtà siamo sotto l’effetto degli “ormoni dell’amore” ma non ne siamo consapevoli e imputiamo il nostro benessere all’altro. Così quando ci innamoriamo diventiamo “egoisti” ciò che vogliamo è trascorrere il nostro tempo con l’altro che, se ricambia il nostro interesse, non fa altro che assecondare la produzione degli ormoni dell’amore…!
2. Diventare una coppia
In questa fase, la coppia si unisce: le sensazioni predominanti sono di protezione, unione e gioia. Impariamo a capire ciò che piace all’altra persona, espandiamo le nostre vite individuali per accogliere l’altro.
La vita da “single” lascia spazio alla vita di coppia, insomma, iniziamo a vivere “il noi” in tutte le sue sfaccettature. I sentimenti dell’innamoramento lasciano spazio, via via, all’amore. Questa fase è caratterizzata da sicurezza, amore, apprezzamento, accudimento, protezione… Insomma, ci sentiamo vicini e protetti e diamo protezione e intimità. Ecco, spesso molti sbagliano e pensano che questo sia l’apice dell’amore e non fanno i conti con ciò che viene dopo!
3. La disillusione
Per molte relazioni, la terza fase è l’inizio della fine oppure l’inizio di una relazione del tutto insoddisfacente. In questa fase, le piccole cose dell’altro possono iniziare a darci fastidio. Ci sentiamo meno amati e diventiamo desiderosi di attenzioni che sembrano non arrivare. Ci sentiamo intrappolati in una relazione che (all’apparenza) non abbiamo scelto e vogliamo scappare. Se la disillusione non viene elaborata la relazione non può che portare a grosse frustrazioni. Il singolo può sentirsi ferito, arrabbiato o irritato dall’altro. Possono aumentare le distanze e la coppia inizia a perdere la sua coesione che ha caratterizzato le fasi precedenti.
Le due persone continuano a esistere insieme ma senza sentirsi veramente unite. Questo avviene perché a monte, l’innamoramento non si è evoluto in modo armonioso. La premessa dell’amore sta nell’accettazione. Se impari a vedere il partner per ciò che è realmente (e non per ciò che tu vorresti), la fase della disillusione sarebbe più facile da digerire.
Per far fronte alla disillusione ci vogliono ingredienti come: comprensione reciproca, accettazione vicendevole, rispetto e apprezzamento dell’altro. Entrambi i partner devono sentirsi apprezzati e rispettati. In questa fase può essere utile una terapia di coppia per imparare a conoscere davvero l’altro e a scinderlo dalle proprie aspettative. In più, chi è cresciuto in una famiglia disfunzionale potrebbe attribuire al partner la causa di ogni sua insoddisfazione. Quindi un percorso di psicoterapia individuale e/o di coppia, è sempre consigliato per sciogliere i nodi e risolvere le questioni lasciate in sospeso.
4. Amore vero e duraturo
Durante questa fase, si diventa alleati. Ci si accetta il per quello che si è realmente. Solo quando l’accettazione e la stima reciproca si consolidano possiamo avere una reale progettualità nella coppia perché solo superato il terzo stadio si può parlare di stabilità di coppia. La terza fase è caratterizzata da conflitti e dolori. Durante la quarta fase, si riscopre la complicità, l’intimità e la protezione. Questo è possibile, pienamente, solo quando le due persone che compongono la coppia non si aspettano che sia l’altro a dover guarire le proprie ferite interiori.
Non c’è niente di più bello e soddisfacente di essere con un partner che ti vede e ti ama per ciò che sei e non per quello che proietta o si aspetta. La visione che abbiamo del partner, durante l’innamoramento, è fortemente condizionata dagli ormoni dell’amore. Nella quarta fase, gli ormoni dell’amore non condizionano più la visione che abbiamo dell’altro. La complicità e l’intimità ritornano perché a monte c’è una forte comprensione e accettazione, di sé e dell’altro.
5. Cambiare insieme
Come premesso, nella vita siamo in continua evoluzione e anche la coppia non può essere statica nel tempo. I due devono crescere sia individualmente che come coppia. L’evoluzione del singolo dovrà verificarsi in armonia con quella della coppia. In termini pratici, ciò significa che bisogna essere disposti a compromessi (per esempio, in ambito lavorativo se il partner ha la possibilità di spostarsi per lavoro o in termini di orari se le esigenze pratiche della vita quotidiana si trovano agli antipodi…). Il cambiamento del singolo influenzerà l’intero sistema di coppia e per questo che la fase 4 e la fase 5 devono camminare di pari passo. L’accettazione, il rispetto e l’apprezzamento dell’altro, con la fase quattro, diventano elementi cardine della coppia e la guidano.
Purtroppo, molte coppie si stazionano alla fase tre e portano avanti relazioni del tutto insoddisfacenti, senza neanche avere la lucidità di capire che quella storia è stata scelta da sé e non è stata imposta da nessuno.
Una relazione non ha vita propria!
Bisognerebbe pensare al proprio rapporto come a una pianta da appartamento. La pianta non disturba, non chiede nulla e rimane lì ferma. Se ci dimentichiamo di lei e la trascuriamo, se non stiamo attenti se ha abbastanza luce o se ha bisogno di essere spostata perché ne ha troppa la pianta muore lentamente. Una relazione funziona allo stesso modo. Se all’inizio tutto andava bene, ci sembrava d’aver trovato la persona giusta e ci dimentichiamo d’investire sul rapporto, la relazione lentamente morirà.
L’appagamento di coppia non è un’utopia
Lo so, ci insegnano che l’amore è cieco e così facendo ci dicono implicitamente che dobbiamo accontentarci di ciò che capita. Accontentarsi è sbagliatissimo e se ci rifletti, lo sai anche tu! La vita è unica e non è fatta per essere sopportata, non ci dobbiamo accontentare in amore, dobbiamo piuttosto imparare ad accogliere l’amore che meritiamo. Nel mio nuovo libro «d’Amore ci si Ammala, d’Amore si Guarisce», ti parlo di relazioni ma, ancora di più, ti parto di te e di cosa puoi fare per te stesso per costruirti una storia d’amore appagante, lavorando sui carichi emotivi che ti porti dal passato. Come ti ho spiegato, le nostre esperienze ci rendono ciò che siamo ma noi non siamo impotenti. Sono molte le cose che puoi fare per te stesso e che puoi spiegare al tuo partner, nozioni che fino a oggi ignori. Il libro è disponibile in tutte le librerie d’Italia e su Amazon a questo indirizzo. Ricorda: ambisci sempre al meglio! Io te lo auguro.
Autore: Anna De Simone, psicologo esperto in neuropsicobiologia
Autore del libro bestseller «Riscrivi le pagine della tua vita» e dell’attesissimo «d’Amore ci si Ammala, d’Amore si Guarisce».
Se ti è piaciuto questo articolo puoi seguirmi su Instagram: @annadesimonepsi
Seguire le pagine ufficiali di Psicoadvisor su Facebook: sulla fb.com/Psicoadvisor e su Instagram @Psicoadvisor