Quello che un tempo era visto come il sentimento più nobile che si potesse provare, un punto fermo nella vita di ogni individuo, oggi in alcuni casi sembra una trappola da schivare.
L’amore può essere agognato o temuto. Nella differenza tra questi due approcci si dipanano le caratteristiche di questo sentimento. La visione che si ha dell’amore è influenzata dalleesperienze passate e dai modelli appresi in famiglia.
“Innamoratevi.
Se non vi innamorate è tutto morto.
Vi dovete innamorare e diventa tutto vivo, si muove tutto.
Dilapidate la gioia, sperperate l’allegria.
Siate tristi e taciturni con l’esuberanza.
Fate soffiare in faccia alla gente la felicità.”
– Roberto Benigni – “La tigre e la neve”
Quando tutto questo è vissuto negativamente senza darsi la possibilità di un’adeguata elaborazione, allora prevaricheranno difese e paure. Non si è predisposti a nuove esperienze e tutti gli ostacoli che si pongono non consentono di lasciarsi andare e di far entrare alcun tipo di cambiamento nella propria vita.
Ricevere amore diventa difficile perché bisogna af-fidarsi all’altro senza temere che possa ferirci
La fiducia è un presupposto importante per l’amore. Solo quando ci si sente sicuri si permette di lasciarsi amare dall’altro, cosa che spesso risulta più difficile del dare amore.
Bisogna af-fidarsi all’altro senza temere che possa ferirci, solo così ci si può unire in un legame reale. In questo modo si può conoscere l’altro per quello che è, con pregi e difetti, entrando in contatto con le differenze reciproche che saldano il rapporto. Il resto rimane solo un sentimento idealizzato, che si consuma in fretta, non destinato a durare così come spiegato nell’articolo intitolato “L’amore ha 5 fasi, ma la maggior parte di noi non supera la terza“.
Le differenze individuali in una coppia spesso vengono viste come qualcosa che allontana, un’incompatibilità che va appianata. Si rischia così di allinearsi ad aspettative reciproche che non fanno altro che impoverire il rapporto e rendere entrambi frustrati.
Sono invece le imperfezioni che rendono unica una storia, che uniscono reciprocamente in un legame che si può consolidare e durare nel tempo.
La questione della durata di una relazione nella nostra società va dalla parte opposta dei tempi dell’amore. Il desiderio viene consumato in fretta, manca appunto la fiducia che possa esserci un sentimento per cui valga la pena alimentarlo. Nel momento in cui viene meno l’impegno allora si esaurisce il rapporto. Spenta la passione iniziale non si trovano altri punti d’incontro, non ci si è realmente conosciuti e non si sono definiti gli spazi individuali. Subentra quindi la paura di sentirsi soli, per cui bisogna sostituire e riempire lo spazio con un nuovo oggetto d’amore.
Chi ha bisogno di nuove conferma, in realtà, non riesce ad amare se stesso
La possibilità di poter stare anche da soli è il presupposto per poter far durare un amore. Nel momento in cui però si ha bisogno dell’altro per alimentare nuove conferme, chi in realtà non si riesce ad amare è se stessi. Quindi questa forma di amore è necessaria per consentire un incontro reale con l’altro e permettere al rapporto di durare in modo gratificante per entrambi.
Spesso ci si chiede cosa porti all’innamoramento, alla scelta di un partner o di un altro, ci si ferma poco a chiedersi quali siano i propri bisogni di quel momento, le paure, che inevitabilmente influenzano la scelta e i comportamenti all’interno del rapporto.
C’è chi si innamora spesso, chi lo fa molto raramente, ovviamente nulla è dettato dalla casualità.
Bisogna capire quanto sia dovuto a una necessità di non stare da soli o al contrario da una paura a lasciarsi andare. Chi si innamora molto facilmente, potrebbe aver paura di rimanere solo. Chi, invece, si innamora raramente, ha difficoltà a lasciarsi andare. Per questo prima di ogni cosa è fondamentale prendersi cura di sé, conoscersi, superare gli ostacoli che si sono trovati o che si sono posti da soli per non percorrere nuove strade. In fondo l’amore è un po’ follia, rischio, avventura, non ha a che fare con la logica.
“Perché ci s’innamora?
Nulla di più complesso: perché è inverno, perché è estate; per eccesso di lavoro o per troppo tempo libero; per debolezza, per forza, per bisogno di sicurezza, per amore del pericolo; per disperazione, per speranza; perché qualcuno non ti ama, perché qualcuno ti ama.”
– Simone de Beauvoir – “Quando tutte le donne del mondo”
Lucia Cavallo, Psicoterapeuta
specializzata in terapia Familiare Sistemica Relazionale
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