Le 8 fasi che dovrai attraversare dopo una relazione con un narcisista

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

Vivere una relazione con un narcisista è una delle cose peggiori che possa capitare ad una persona. Si entra in loop negativo dove le giornate sono scandite da una sensazione di insicurezza perpetua ed ansia continua, che divorano tutto ciò che c’è di positivo. Inoltre, come spesso accade, ciò che viene dopo la fine di una relazione tossica è ancora peggio di quello che si è vissuto durante la stessa. Infatti, porre fine ad un rapporto malato lascia delle ferite profonde: perdita di autostima, deficit affettivo e tantissima confusione. Senza contare il fatto che, il più delle volte, i sentimenti che si provano verso la persona che ti ha fatto del male tardano ad abbandonarti, a causa della forte dipendenza affettiva

Le tradizionali 5 fasi del dolore sono: negazione, rabbia, contrattazione, depressione, accettazione ma quando termina la storia con uno psicopatico le fasi da attraversare diventano 8! Le passeremo sicuramente tutte, ad un certo punto, durante il nostro recupero/guarigione dal rapporto psicopatico (narciso). Perché perdere uno psicopatico non è come perdere un amico o un familiare; non è come perdere un normale partner amoroso. E’ un po’ più complicato.

Le 8 tappe del dolore dopo un rapporto con un narcisista

Quando finalmente interrompi la relazione patologica con un narciso, passerai necessariamente attraverso una serie di fasi emotive e psicologiche. Di seguito le trovi elencate. Sono volutamente schematiche e sintetiche, ma rendono bene l’idea del percorso che ti troverai ad affrontare.
Il testo è rivolto principalmente alle donne, in quanto il narcisismo, specie nella forma sadica e perversa, è prevalente nel sesso maschile. Esiste anche il narcisismo nelle donne, ma attenuato negli aspetti caratteristici

1. Devastazione

Ti senti annientata. Se sei stata lasciata all’improvviso, provi anche shock e incredulità. Sperimenti sentimenti di vuoto; arrivi quasi a fare pensieri suicidi, ti accorgi di non riuscire ad eseguire neanche compiti banali. Ti rintani a letto; piangi molto. Ti senti brutta, il tuo corpo cambia. Sei come una tossicodipendente in crisi di astinenza. Ti senti inutile. Ti disperi e ti dai la colpa di tutto. Ripensi in modo ossessivo a tutte le fasi che hanno portato alla rottura, e ti senti colpevole. Qualche volta sei arrabbiata, ma prevale la sensazione che avresti potuto fare di più, essere più disponibile, più accondiscendente, più….Senza di lui tu non sei nessuno. Diventi gelosa, pazza, ossessiva, lo spii. Cerchi di contattarlo, lo insegui, lo pedini, gli chiedi di poter tornare con lui.

Negazione

In genere inizia quando lo psicopatico inizia a buttarti la sua vita “felice” in faccia. Ostenta l’altra donna, o racconta al mondo come sia perfetta la sua vita (comunemente attraverso i social media). Non sei ancora arrabbiata per l’altra donna, perché probabilmente non hai idea di per quanto tempo l’infedeltà si era protratta alle tue spalle. Senti il bisogno di dimostrare che stai bene e sei felice come fa lui, perché poi magari ti vorrà riprendere. Si cambia lavoro, amici, si esce a bere, divertirsi, fare sesso senza impegno, fai insomma enormi sforzi per convincere te stessa lui che stai benone. Diventi molto impulsiva, sperperi denaro e nutri pensieri deliranti per tornare dal tuo ex. Puoi provare a replicare la dinamica esatta che hai avuto con lo psicopatico, con un altro uomo, solo per renderti conto con molta frustrazione che la tua vita sessuale non è così buona o che lui non ti riempie di attenzioni come vorresti. Non riesci ancora a vedere la tua storia con lui nella sua interezza. Hai una visione scissa. Lui è quell’uomo fantastico che ti ha fatto sentire speciale, e non quel mostro che ti ha fatto soffrire, denigrandoti, demolendoti, umiliandoti fino a lasciarti. Anche perché lui ti ha detto e ripetuto che è colpa tua, se lui ti ha trattata male. Non hai fatto abbastanza, non hai capito abbastanza, non hai amato abbastanza

Inizi a vederci chiaro

In qualche modo, ci si imbatte nella definizione di psicopatia (o di narcisismo, sociopatia, ecc). Che sia attraverso una ricerca su Internet o un terapeuta, sai che in fondo qualcosa dentro di te è profondamente rotto. Anche se vuoi dimostrare di essere felice, anche tu vuoi capire cosa diavolo è successo. Quando leggi un elenco con tutte le bandiere rosse della psicopatia, verrai colpita da estrema insicurezza.

Più apprendi sul narcisismo, più ti domandi come hai potuto cadere così in basso. Inizi a dubitare di te stessa, della tua capacità di prenderti cura di te. Scopri i suoi tradimenti e ti chiedi come hai fatto ad ingannarti così, come hai fatto a non accorgerti di niente per così tanto tempo. Tutta questa storia è talmente assurda che oscilli fra svalutazione e idealizzazione. Forse sei talmente disperata che vorresti etichettare il tuo ex come un narciso psicopatico, piuttosto che ammettere di essere tu la persona sbagliata, l’artefice del fallimento? O forse è davvero uno psicopatico? E nel frattempo stai male: tutti possono allora mentire e tu non sei in grado di riconoscere la sincerità dalla menzogna. Sei confusa.

Capire lo Psicopatico

Questa fase è fra le più importanti nel processo di recupero. Hai letto molto sul narcisismo, hai comprato dei libri, ne parli ogni settimana con la tua psicoterapeuta. Ma non ti basta. Cerchi di provare quello che provano i narcisisti, di sentire come sentono loro. Ma non ci riesci. Il loro mondo è una landa desolata, senza emozioni ne amore. Puoi solo intuire perché il tuo ex si è comportato in un certo modo con te, quali sono i meccanismi che ha adottato e improvvisamente tutto torna. Se parti dai presupposti patologici che costituiscono la loro mente, ogni cosa torna al posto giusto. Riesci a capire perché ha fatto o detto certe cose, quando stava con te. Lo schema diviene chiaro. E tu sei inorridita e disgustata. Ti rendi conto che non ti ha mai amato, perché il narciso non è in grado di amare nessuno. Lui le persone, le usa soltanto. Ti rendi conto di quanto ti sei umiliata, dei compromessi che hai dovuto accettare, per continuare a stare con uno che non ti hai mai vista per chi tu realmente sei. Arrivi a comprendere che la persona di cui ti fidavi, che amavi, ti stava solo manipolando e usando.

Rabbia

Adesso un mare di rabbia ti sommerge. Vorresti ucciderlo, umiliarlo, picchiarlo. Vorresti contattare le donne che ti hanno sostituito e dire loro chi è veramente quel mostro che stanno frequentando. In te non c’è ancora solidarietà verso un’altra vittima che sta per affrontare quello che hai passato tu; c’è solo il desiderio di smontare la recita al tuo ex, di rovinargli i suoi piani così bene architettati. Parli ossessivamente di lui con amici e famiglia cercando supporto nella tua rabbia. Per tanto tempo ti sei sentita tu la sbagliata e ora hai bisogno che il mondo intero riconosca che tu avevi ragione e che era lui invece a mentire. Che è stato lui a rovinare tutto. Lui ha ordito una campagna diffamatoria contro di te e adesso tu vorresti fare esattamente lo stesso. (Se lui è il padre dei tuoi figli la cosa si complica). Adesso senti molte emozioni, tutte quelle che hai represso quando stavi con lui. In questa fase sei ancora vulnerabile. Lui può utilizzare la tua rabbia e le azioni che compi in modo reattivo, per sottolineare quanto tu sia instabile o addirittura pazza. Ti consiglio di mantenere la calma e di non fare niente contro di lui. Se ci sono beni o figli in comune, rivolgiti ad un avvocato. Non prendere iniziative.

Depressione

Oscillerai per molto tempo fra rabbia e umore depresso. Un giorno ti pare di stare meglio e il giorno dopo ti svegli depressa o arrabbiata. Ti chiedi se ne verrai mai fuori. Ti isoli dagli amici, dalla famiglia o dai colleghi e cerchi persone come te, che abbiano avuto la tua stessa esperienza. Senti che solo loro possono capirti. In questa fase unirti ad un gruppo di supporto è fondamentale per accelerare il processo di guarigione. Continui ad avere pensieri ossessivi che si alternano a momenti di rassegnazione. Condurre la tua vita ti costa ancora uno sforzo enorme, ma vai avanti. Capisci che devi ripartire dalle cose semplici di ogni giorno. Ristabilisci dei confini, o forse li crei per la prima volta, su cosa vuoi o non vuoi dagli altri e da te stessa. Dici fra si del tipo: -mai più farò/dirò/permetterò…- ma non sei sicura di riuscire a mantenere queste promesse. Tutto è così faticoso. Ti rendi conto di quanto hai perso per stare dietro a lui: denaro, amici, anni della tua vita, occasioni. La tua comprensione del mondo è andata in frantumi. Invece di dare alla gente il beneficio del dubbio, adesso a priori non ti fidi.

Guarigione

Inizi a porti le giuste domande: perché mi è accaduto tutto questo? quali sono le mie vulnerabilità? Cosa dovevo capire e imparare? Comprendi che niente di quello che è accaduto è stata colpa tua, ma semplicemente parte di un doloroso cammino di crescita. Inizi a guardare il mondo e la vita con occhi diversi. Scopri di poter ottenere dei risultati positivi e costruisci delle relazioni autentiche, con i tuoi mezzi, senza bisogno di lui, nè di altri. Questo ti procura gioia e stupore. Fai nuove amicizie, completamente diverse dalle precedenti. Puoi iniziare anche un nuovo percorso di studi, un nuovo lavoro, una vita diversa. Il tuo cammino di crescita ti porta a leggere libri diversi, a fare dei percorsi di formazione personale. Intravedi finalmente la luce alla fine del tunnel e sai che stai andando nella giusta direzione.

Scoperta di sé

Inizi a scoprire i tuoi punti di forza. Alcuni di questi li avevi sempre avuti, ma non davi loro il giusto peso. Provi empatia e compassione; sei capace di amare e ti dispiace dal più profondo del cuore che il tuo ex sia privato di queste meravigliose emozioni. Adesso sei in grado di compatirlo. Finalmente lo vedi per quello che è: un essere umano malato e disperato, costretto a costruire un personaggio per sopravvivere al vuoto assoluto che ha dentro di se. Ma è stato proprio grazie a lui, al narciso, che hai scoperto chi tu veramente sei. Hai capito che puoi esistere, gioire, amare, costruire, anche senza l’approvazione o il sostegno altrui. Ti basti da sola. Scopri che amare un partner significa condividere, non dipendere, nè tantomeno sostentare e nutrire in via esclusiva, deprivandosi completamente. Ormai non provi più rabbia verso di lui, ma tanta compassione e una sana indifferenza ai suoi comportamenti manipolatori. Sei libera adesso. Vivi la tua vita. sei consapevole.

E’ ora di rinascere

Quando si resta coinvolti in una relazione tossica, uno dei tanti agnelli scarificati nel nome di un amore sbagliato sono le tue passioni. Del resto, sono più che certo che un passo alla volta, dalla tua vita sono scomparse tutte le piccole cose che ti facevano stare bene. Bene, adesso è tempo di andarle a riprendere. Quindi, riapri il baule che hai dentro di te e caccia fuori tutte le tue passioni. Burraco, palestra, ballo: non ha nessuna importanza di cosa si tratti, l’importante è che ti faccia stare bene. Tutte queste belle cose non sono scomparse, forse un po’ impolverate ed arrugginite, ma sono ancora dentro di te.

Allo stesso tempo, inizia ad affacciarti a nuovi orizzonti. Magari, hai sempre desiderato iniziare un corso di danza, ma il tuo partner ti diceva che non ne eri all’altezza. Oppure, se ti interessano l’arte ed il cinema, non avere paura di partecipare ad incontri o mostre. Piano piano, come quando si impara a nuotare, devi lasciare la tua zona di confort. Prima che tu te ne possa rendere conto, ti accorgerai che le tue potenzialità sono tantissime e che, anche solo facendo ciò che ami, il tuo percorso di crescita è già in atto.

Pianteresti mai un seme dove non cresce nulla?

Probabilmente no. Sceglieresti un terreno che possa accogliere e nutrire quel seme. E allora perché non fai lo stesso per la tua mente, il tuo corpo, le tue relazioni e i tuoi sogni? Nel mio secondo libro «d’Amore ci si ammala, d’Amore si Guarisce» (edito Rizzoli) ti spiego come prenderti cura di te e disinnescare le dinamiche relazionali più scomode, sia in coppia che in famiglia.  È un viaggio introspettivo che ti consentirà di trasformare le tue ferite e la tua attitudine difensiva in un’inattaccabile amor proprio. Già, perché l’armatura che più di tutte può difenderti (dalle umiliazioni, dai torti, dalle delusioni e dalla rabbia…) è proprio l’amor di sé. Perché come ho scritto nell’introduzione al mio libro: “Non è mai l’amore di un altro che ti guarisce ma l’amore che decidi di dare a te stesso”. Se hai voglia di costruire relazioni sane e appaganti, se hai voglia di scoprire le immensità che ti porti dentro e imparare a esprimere pienamente chi sei, senza timori e insicurezze, è il libro giusto per te. Il libro puoi acquistarlo in libreria o a questa pagina Amazon.

A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
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