Le domande che i partner dovrebbero porsi a vicenda

| |

Author Details
Dott.ssa in biologia e psicologia. Esperta in genetica del comportamento e neurobiologia. Scrittrice e founder di Psicoadvisor

Quando è stata l’ultima volta che hai avuto una conversazione significativa con il tuo partner? Le conversazioni intime possono accrescere fiducia, comprensione e complicità nella relazione, aumentando la vicinanza affettiva con il partner. Le coppie che stringono legami profondi mostrano un elevato grado di benessere e i componenti rimangono interessati l’uno all’altro per sempre o meglio, fin quando riescono ad alimentare il legame. Un buon modo per alimentare il legame prevede l’ausilio della curiosità, nello scoprirsi reciprocamente e del rinnovarsi!

Nessuno dovrebbe dare per scontato di conoscere tutto del partner, il motivo? Il tempo e le esperienze ci pongono in una continua evoluzione, sentimenti, emozioni, prospettive, si trasformano! Il partner che oggi hai di fronte è sicuramente la stessa persona che ti ha fatto innamorare tempo fa e, altrettanto sicuramente, è cambiata. Il cambiamento non è il male, anzi, è qualcosa di inevitabile che può tenere viva la coppia! Senza cambiamento, la coppia ristagnerebbe così come i singoli componenti.

Costruire un legame profondo non è facile, eppure un modo semplice per aumentare l’intimità di coppia c’è: è il dialogo! Grazie al dialogo è possibile aumentare la spontaneità e la vicinanza affettiva. Porre una certa serie di domande può aiutare ad accorciare le distanze e sentirsi più uniti.

Le domande che i partner dovrebbero porsi a vicenda

Ecco una serie di domande che catapulteranno il tuo partner nel tunnel dei ricordi e nel proprio mondo interiore. Ricorda che, se poni queste domanda, hai l’interesse di ascoltare interamente la risposta, senza interrompere e senza dare per scontato il punto di vista di chi ti parla. La curiosità è un’ottima alleata perché scaccia il giudizio e ti predispone all’ascolto attivo.

Nota bene! Le domande che seguono, non hanno lo scopo di farti “recuperare informazioni” sul passato del tuo partner, hanno l’obiettivo di aumentare complicità, fiducia e stima. Puoi dire apertamente, al tuo partner, che intendi “fare un gioco di domande” perché gli vuoi bene e ti piace ascoltarlo così come ti piace svelargli parti di te che ancora non conosce a fondo. Ecco 25 domande, per iniziare!

1. Sai quali sono state le prime parole che hai pronunciato da bambino? Quando hai imparato a camminare?
2. Cosa ti è piaciuto di più del luogo in cui sei cresciuto? Cosa ti è piaciuto di meno?
3. Che lavoro volevi fare da piccolo e perché?
4. Cosa o chi ha influenzato di più le scelte della tua vita?
5. Come sei cambiato da quando eri alle scuole superiori a oggi?

6. Ricordi cosa hai pensato quando mi hai visto per la prima volta?
7. Quali sono le mie tre caratteristiche che ti hanno fatto innamorare di me?
8. Quando mi pensi, qual è la prima immagine che ti viene subito in mente?
9. Nei primi tempi, mi racconti qualcosa che hai fatto per impressionarmi e conquistarmi?
10. Cosa, di me o della nostra relazione ti infastidiva e magari ora hai imparato ad accettare?

11. Mi dici una cosa di te che ti infastidiva e magari con il tempo sei riuscito ad accettare?
12. Una cosa che ti consola e che ti piace della tua vita quotidiana di oggi?
13. Sai qual è il tuo bene più prezioso?
14. Cosa credi che manchi nella tua vita?
15. I tuoi obiettivi sono cambiati negli anni? Come?

16. Come credi di essere cambiato nell’ultimo anno? E io, come sono cambiato?
17. Cosa ti piace, ti esalta e ti eccita di più in questo periodo?
18. Quale colore descrive la nostra relazione intima?
19. Quale parola corrisponde al colore che hai scelto?
20. Cosa possiamo fare, insieme, per migliorare la nostra intimità?

21. Se dovessi scegliere un brand (un nome aziendale e un logo) per la nostra relazione, quale sarebbe?
22. Chi o cosa, nella tua vita, ti stressa di più? Perché?
23. Come mi immagini tra 10 anni?
24. Come immagini te stesso?
25. Cosa hai fatto per uscire dal momento più buio della tua vita?

La validazione reciproca

Quando c’è ascolto e apertura reciproca, i partner si sentono validati l’uno dall’altro. Validare o con-validare significa attribuire e riconoscere il valore e la concretezza di ciò che l’altra persona prova, pensa o ha vissuto. La validazione è il fulcro della compartecipazione. Aprendosi, raccontandosi, i partner mettono in compartecipazione i rispettivi sentimenti alimentando la profondità del legame. In questo modo, i due componenti della coppia si veicoleranno un messaggio chiaro e inequivocabile: «tu per me sei importante e anche ciò che provi o hai provato lo è», «tu hai valore!».

Validare non significa andare d’accordo, condividere gli stessi interessi o avere il medesimo punto di vista. Piuttosto significa comunicare e restituire all’altra persona che ciò che ha vissuto o che sta vivendo, è del tutto legittimo, ha un senso, ha un valore, è valido…! Sentirsi validati è un po’ come trovare un ruscello d’acqua fresca in un deserto, puoi smettere di vagare senza una meta, puoi finalmente dissetarti e iniziare a ragionare sulla tua direzione!

Molti di noi sono cresciuti con costanti invalidazioni, come se i sentimenti che provassimo fossero sempre inopportuni o sbagliati. Molti genitori, con il loro fare ingombrante, finiscono per farci sentire confusi, caotici, senza senso o addirittura sbagliati. Quando accogli il vissuto dell’altro, favorisci anche la sua auto-accettazione, la sua auto-validazione. La conseguenza è che l’individuo si sente connesso, compreso, riconosciuto, accolto e valorizzato, come mai prima!

Questo non può verificarsi senza un pizzico di attenzione. Reduci da un’educazione emotiva carente, anche noi tendiamo a sminuire i sentimenti degli altri, diamo per scontato di conoscere il punto di vista dell’altro senza riconoscergli una sua concreta identità. La validazione si pone in antitesi a tutto questo.

Lavorare su se stessi

Per il benessere personale e di coppia, ognuno dovrebbe iniziare a validare se stesso, l’altro e aspettarsi validazione. Quante volte ritieni che i tuoi pensieri o i tuoi sentimenti non abbiano valore? Tutte le volte che inciampi in questa valutazione, ti stai auto-invalidando, stai applicando alla tua stessa vita quello che i tuoi genitori ti hanno involontariamente insegnato. «Stai zitto, adesso parlano i grandi!» oppure «Smettila di fare i capricci sennò la mamma si arrabbia» e ancora «Se non mangi tutto, Gesù piange…». Queste frasi insegnano l’auto-invalidazione veicolando un messaggio molto pericoloso che dice: «ciò che provi tu non è importante, ciò che provano gli altri, lo è…».

Cresciamo, dunque, non conoscendo mai una forma relazionale bilanciata e reciproca. «So che adesso ti senti pieno e non lo vuoi, ma solo un altro paio di bocconi, i nutrienti sono importanti…» oppure «cucciolo lo so che questa cosa ti fa arrabbiare, ma cosa ne diresti di trovare insieme un’alternativa?». Purtroppo, ancora oggi, non si presta alcuna attenzione all’educazione emotiva da impartire ai bambini che continuano a introiettare modelli gerarchici dove uno è subordinato all’altro. Così, da adulti, ci ritroviamo a ricercare controllo, potere o a subirne tutti gli effetti. Non solo, abbiamo anche difficoltà a riconoscere i nostri reali bisogni e farli rispettare dagli altri, abbiamo difficoltà a comprendere le nostre emozioni (…). Eppure parte tutto da lì, da ciò che proviamo, da ciò che ci portiamo dentro e vogliamo condividere con il partner.

Come avrai capito, la validazione reciproca è irrinunciabile nella coppia ma a causa di stupidi giochi di potere, spesso creiamo involontariamente distanza. Nel mio libro «d’amore ci si ammala, d’amore si guarisce» (già bestseller su Amazon e disponibile in tutte le librerie), ti spiego come avvicinarti a te stesso e costruire relazioni profonde e appaganti, comprendendo tutti i meccanismi psicologici che spingono una coppia verso la distanza o l’unione! Nel mio libro ti insegno a rivendicare il tuo valore di persona completa, degna di stima e meritevole di amore. Ti insegno ad ascoltare i tuoi bisogni e, soprattutto, farli rispettare. È vero, meriti di essere notato, ma la prima persona che deve imparare a farlo, sei tu! Perché come scrivo nel libro “Non è mai l’amore di un altro che ti guarisce ma l’amore che decidi di dare a te stesso”.

Lascia andare le persone che non sono pronte ad amarti

Questa è la cosa più difficile che dovrai fare nella tua vita e sarà anche la cosa più importante. Smettila di presentarti alle persone che non sono interessate alla tua presenza. So che il tuo istinto è quello di fare di tutto per apprezzare chi ti circonda, ma è un impulso che ti ruba tempo, energia, salute mentale e fisica. TU meriti un amore senza lacrime, pieno di parole sincere e non ironiche, TU meriti vicinanza e complicità, e non reti che ti manipolano, né un amore pieno di sofferenza o che ti imprigioni. Se la persona non può apprezzarti per quello che sei, non merita il tuo amore. Nel mio libro «D’amore ci si ammala, d’Amore si guarisce» ti spiego come prendere in mano le redini della tua vita. La vita è fatta di tante piccole cose a cui dare il giusto peso, è partendo da queste che puoi fare la differenza. Con il libro, potrai ripristinare un equilibrio perduto: ogni pagina ti insegna a rivendicare il tuo valore di persona completa, amabile e degna di stima, ad ascoltare i tuoi bisogni e soprattutto, a farli rispettare. Perché come scrivo nel libro “L’amore che guarisce è prima di tutto il tuo”. Se hai voglia di ricominciare a volerti bene, è il libro giusto per te. Puoi trovare il libro in qualsiasi libreria d’Italia o su Amazon, a questo indirizzo  Ecco! Io, il libro che tanto cercavi l’ho scritto. Il resto sta a te ❤

Autore: Anna De Simone, psicologo esperto in psicobiologia
Se ti è piaciuto questo articolo puoi seguirmi su Instagram:  @annadesimonepsi
Seguire le pagine ufficiali di Psicoadvisor su Facebook: sulla fb.com/Psicoadvisor e su Instagram @Psicoadvisor