Le ferite d’amore vanno aggiustate

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

Le ferite d’amore sono parte integrante della nostra esperienza umana. Ognuno di noi, almeno una volta nella vita, ha provato il bruciore di un cuore spezzato o le cicatrici lasciate da una delusione amorosa. Tuttavia, nonostante la sofferenza, è fondamentale riconoscere che queste ferite possono essere guarite. Le ferite d’amore fanno parte della nostra esperienza umana, ma non dobbiamo permettere che ci definiscano o ci tengano intrappolati nel passato. Affrontando e guarendo queste ferite, possiamo liberarci dalla sofferenza e aprire la porta a relazioni più soddisfacenti e significative. La strada verso la guarigione può essere difficile, ma è un viaggio che vale la pena intraprendere per raggiungere una maggiore consapevolezza di sé e una felicità duratura nei nostri rapporti futuri.

Le Ferite d’Amore e la Nostra Natura Emotiva

Le ferite d’amore hanno radici profonde nella nostra natura emotiva e nelle prime esperienze di attaccamento che abbiamo avuto durante l’infanzia. Queste prime esperienze formano la base delle nostre capacità emotive e sociali, influenzando la nostra capacità di amare, fidarci e formare legami sani con gli altri nel corso della vita.

L’Attaccamento Primario: Le Basi delle Nostre Relazioni

Fin dalla nascita, gli esseri umani hanno bisogno di un attaccamento sicuro con i loro caregiver primari, solitamente i genitori, per garantire la sopravvivenza e lo sviluppo emotivo. I bambini imparano a fidarsi degli altri e a sviluppare un senso di sicurezza attraverso l’attaccamento primario. Se quest’ultimo è sano e affidabile, il bambino acquisirà una base sicura per esplorare il mondo circostante e sviluppare relazioni positive.

D’altro canto, se l’attaccamento primario è instabile o poco affidabile, il bambino può sviluppare uno stile di attaccamento insicuro. Questo può manifestarsi in diverse modalità: attaccamento ansioso, attaccamento evitante o attaccamento disorganizzato. Questi stili di attaccamento influenzeranno notevolmente come percepiamo e ci relazioniamo con gli altri durante l’età adulta.

L’Impatto delle Esperienze Passate sulle Relazioni Future

Le esperienze di attaccamento durante l’infanzia giocano un ruolo cruciale nella formazione delle nostre aspettative e credenze riguardo all’amore e alle relazioni. Se siamo stati esposti a un attaccamento sicuro e amorevole, tenderemo ad avere una maggiore fiducia negli altri e nelle nostre capacità di formare connessioni intime. D’altro canto, esperienze negative o traumatiche durante l’infanzia, come il rifiuto, l’abbandono o l’instabilità emotiva dei caregiver, possono lasciare cicatrici profonde. Queste ferite d’amore possono creare insicurezza, paura di essere abbandonati e difficoltà a costruire relazioni intime e durature.

Il Ciclo delle Ferite d’Amore

Le ferite d’amore non risolte possono generare un ciclo distruttivo nelle nostre relazioni future. Se siamo stati feriti emotivamente in passato e non abbiamo affrontato il nostro dolore, è probabile che portiamo con noi queste ferite nelle relazioni successive. Questo può portare a comportamenti autodistruttivi, scelta di partner poco adatti e una continua ripetizione di schemi negativi.

Ad esempio, una persona con un attaccamento ansioso potrebbe essere iper-vigilante e cercare in modo ossessivo conferme di amore e affetto dal partner, rendendo la relazione soffocante e stressante. Allo stesso tempo, una persona con un attaccamento evitante potrebbe evitare l’intimità e ritirarsi emotivamente per paura di essere ferita, creando una distanza emotiva che rende difficile per il partner sentirsi veramente vicino.

L’Impatto delle Ferite d’Amore sulla Nostra Salute Emotiva

Le ferite d’amore possono avere un impatto significativo sulla nostra salute emotiva e influenzare profondamente il nostro benessere psicologico. Esaminiamo come queste ferite possono manifestarsi e quali sono gli effetti sulla nostra salute mentale e emotiva.

Ansia e Depressione

Le ferite d’amore possono essere accompagnate da un senso di abbandono, rifiuto o perdita, scatenando emozioni intense come ansia e depressione. La paura di essere feriti nuovamente in una relazione o la sensazione di essere indesiderati possono creare una costante ansia e iper-vigilanza nei confronti delle dinamiche relazionali. Allo stesso tempo, la tristezza e la disperazione derivanti da una delusione amorosa possono portare a una profonda depressione. L’ansia e la depressione possono avere un effetto negativo sulla nostra capacità di funzionare nella vita quotidiana, influenzando la nostra produttività lavorativa, il nostro coinvolgimento sociale e la nostra autostima.

Autostima e Autocritica

Le ferite d’amore non risolte possono minare la nostra autostima e auto-immagine. Quando ci sentiamo respinti o abbandonati da un partner, possiamo iniziare a dubitare di noi stessi e dei nostri valori. Questa bassa autostima può portarci a cercare conferme esterne per sentirsi degni di amore, creando un circolo vizioso di dipendenza emotiva. Inoltre, le ferite d’amore possono alimentare l’autocritica e la colpevolizzazione di sé. Possiamo incolparci per la fine di una relazione o credere di essere “difettosi” o “non amabili”. Questo atteggiamento autolesionista ci impedisce di progredire verso la guarigione e ci intrappola in un ciclo di auto-sabotaggio.

Difficoltà nelle Relazioni Future

Le ferite d’amore non risolte possono influenzare negativamente le nostre relazioni future. Le persone che hanno subito esperienze traumatiche nelle relazioni possono sviluppare una diffidenza generale verso gli altri o un atteggiamento di chiusura emotiva per evitare il rischio di essere feriti di nuovo. Inoltre, le ferite d’amore possono farci scegliere ripetutamente partner poco adatti o ricreare dinamiche disfunzionali. Ad esempio, una persona con un attaccamento ansioso potrebbe attirare partner evitanti, creando una relazione tesa e conflittuale. Questi schemi negativi possono rendere difficile costruire connessioni intime e durature.

Coping Distruttivi

Per far fronte al dolore delle ferite d’amore, alcune persone possono sviluppare meccanismi di coping distruttivi. Questi possono includere l’abuso di sostanze, l’eccessivo isolamento sociale, il comportamento promiscuo o l’autolesionismo. Questi modi di far fronte temporaneamente al dolore possono offrire un sollievo momentaneo, ma alla lunga possono peggiorare ulteriormente il nostro stato emotivo e la nostra salute mentale.

Affrontare e Guarire le Ferite d’Amore

La separazione mette inevitabilmente l’individuo di fronte allo spettro della solitudine, del vuoto e del dolore. Comporta il dover ricominciare, il doversi mettere nuovamente in discussione e perdere i propri punti di riferimento. La fine di una relazione comporta inevitabilmente un certo grado di dolore. Il primo passo per affrontare le ferite d’amore è riconoscere e accettare il dolore emotivo che proviamo. Spesso, potremmo essere tentati di reprimere o negare i nostri sentimenti per evitare di sentirci vulnerabili o sopraffatti. Tuttavia, è importante permettere a noi stessi di vivere il dolore senza giudizio. Riconoscere e accettare i nostri sentimenti ci aiuta a iniziare il processo di guarigione.

A volte le storie iniziano per timore della solitudine, perché essendo psicologicamente poco maturi ricerchiamo l’accudimento e le cure dell’altro. O per rientrare di crediti antichi e non riscossi, come sentirci amati, capiti, sentire di valere tramite l’altro. La coppia diviene quindi una sorta di “stampella” senza la quale pensiamo di non poterci sostenere. E questo porta a volte ad accettare anche l’inaccettabile, pur di scacciare ad ogni costo la solitudine e il dover fare i conti con noi stessi. Ma le storie che nascono e si reggono solo su questi presupposti, non hanno spesso vita facile né un evoluzione gratificante per entrambe i partner.

Come superare un amore impossibile?

Sono molte le vicissitudini, ma sta di fatto che nel momento in cui una storia importante finisce dobbiamo “raccogliere i cocci”. Un po’ alla volta recuperare il nostro equilibrio, e andare comunque avanti, nessuno potrà farlo a posto nostro. Abbiamo bisogno innanzitutto di prenderci cura di noi, dei nostri bisogni e di confrontarci con persone con le quali abbiamo una relazione gratificante. Dobbiamo portare fuori la rabbia se di questa si tratta, o il dolore, o il senso di vuoto. E condividere anche bei momenti di confronto, di svago, con coloro che ci apprezzano e ci vogliono bene. Occorre saper scegliere anche le persone giuste che sappiano e siano disposte ad accompagnarci.

Il primo passo è riconoscere che, per quanto ci attragga, l’oggetto del nostro desiderio potrebbe non essere la persona con cui possiamo costruire una relazione sana, costruttiva e soddisfacente. Idealizzare è una fase naturale nel processo di innamoramento, ma anche questo sentimento con il tempo si indebolisce. L’essere umano non corrisponde mai ad un prototipo o ad un ideale di amore perfetto. Per questo motivo, la scelta del nostro partner deve partire dalla realtà e non da un’immagine idealizzata. Ciò non toglie che non si possa essere romantici o che alcuni dei nostri ideali non si possano concretizzare nella vita di coppia. È una giusta ambizione, ma non bisogna mai dimenticare i principi irrinunciabili da cui deve partire l’amore.

Tutto ciò un po’ alla volta porterà le nostre emozioni ad evolvere e a cambiare in meglio. Dobbiamo concederci del tempo naturalmente, ma solo così la nostra sofferenza troverà la giusta collocazione. Superare la fine di una storia d’amore è possibile, e nonostante il dolore possiamo tornare ad avere fiducia a stare bene e ad innamorarci. Nel mio libro «D’amore ci si ammala, d’amore si guarisce» ti prendo per mano per visitare i tuoi luoghi bui e temuti, ti insegno a chiamare col nome le tue difficoltà senza giudicarti, a donarti e donare perdono a chi ha avuto un ruolo nelle tue ferite.. perché è imparando ad amarsi che si pongono le fondamenta per un incontro autentico con l’altro. Con il libro, potrai ripristinare un equilibrio perduto: ogni pagina ti insegna a rivendicare il tuo valore di persona completa, amabile e degna di stima, ad ascoltare i tuoi bisogni e soprattutto, a farli rispettare. È vero, meriti di essere notato, ma la prima persona che deve imparare a farlo, sei tu! Perché come scrivo nel libro “Non è mai l’amore di un altro che ti guarisce ma l’amore che decidi di dare a te stesso”. Il libro lo trovi in tutte le librerie oppure su Amazon, a questo indirizzo

A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
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