Esistono due tipi di intelligenza, una razionale con la quale capiamo le cose concrete, palpabili, e una emotiva con la quale riusciamo ad analizzare il complicato meccanismo delle emozioni umane, i nostri sentimenti e quelli degli altri e ad agire di conseguenza. Ci affidiamo alla logica e alla ragione per affrontare la vita di ogni giorno, eppure dopo lunghe pause di riflessione, arriviamo alle stesse conclusioni a cui potremmo giungere in un batter d’occhio senza pensarci troppo.
Intelligenza emotiva ed emozioni
Le emozioni, siano esse positive o negative, sono mediatori complessi fra mondo esterno ed interno e variano da soggetto a soggetto in base alla loro piacevolezza o meno, alla compatibilità con i sistemi di credenza o norme sociali di riferimento… ma non sono attivate su una base oggettiva (l’evento in sé), quanto dalla lettura che ognuno ne dà in un dato momento e che agganciano o generano ciò che la moderna psicologia chiama un ‘risentito’.
Qui entra in gioco l’Intelligenza emotiva (descritta dagli anni ’80 da “Daniel Goleman”), secondo cui le persone possono gestire e canalizzare le proprie emozioni (fino all’estremo, soffocante controllo), oppure lasciarsi andare emotivamente alle emozioni (fino all’estremo dominio di queste ultime sui vari aspetti esistenziali).
Per Daniel Goleman, il modo di comportarsi dipende da una intelligenza razionale (Quoziente Intellettivo = QI) e da una intelligenza emotiva (Quoziente Emotivo = QE). L’empatia, la gentilezza, la disponibilità, l’umiltà, l’ironia, la simpatia, la voglia di divertirsi anche lavorando: queste sono alcune delle caratteristiche presenti in coloro che invece posseggono una buona dose di QE.
Perché l’intelligenza emotiva è più importante dell’intelligenza razionale?
A differenza dell’intelligenza razionale, quella emotiva ha la capacità di riconoscere, utilizzare, comprendere e gestire consapevolmente le proprie emozioni, ma anche quelle degli altri. L’intelligenza emotiva si rivolge, quindi, all’osservazione e all’analisi del meccanismo delle emozioni umane.
Secondo questa teoria psicologica, oramai largamente accettata in seguito alle importanti scoperte della neuroscienza, l’individuo ‘eccellente’ sarebbe dotato di una migliore capacità emotiva , conoscerebbe bene se stesso e le proprie emozioni e di conseguenza possiederebbe gli strumenti per accedere anche ai sentimenti degli altri instaurando rapporti di empatia e di comunicazione molto efficaci nell’ambito della famiglia, del lavoro, delle amicizie e delle relazioni interpersonali in genere.
Frasi che dimostrano un intelligenza emotiva superiore alla media
Esistono alcune espressioni che accomunano quasi tutti coloro che hanno un’intelligenza emotiva maggiore rispetto alla media. Ecco 13 espressioni comuni che, se pronunciate ogni giorno, denotano un’intelligenza emotiva superiore “rispetto alla maggior parte delle persone”.
Nota bene: Naturalmente non è detto che tu non sia più intelligente emotivamente se non ti rispecchi in tutto ciò che trovi di seguito. Potresti anche avere solo uno o due di questi tratti tipici di chi possiede una intelligenza emotiva abbastanza spiccata. Anzi, questo articolo è un invito a riflettere sul modo di interagire con il nostro interlocutore. La capacità introspettiva è la diretta conseguenza dell’intelligenza emotiva.
1. “Potresti dirmi di più al riguardo?”
Le persone prive di autocoscienza si preoccupano solo dei propri pensieri e delle proprie opinioni. Le persone emotivamente intelligenti, invece, sono interessate a come si sentono gli altri e a cosa hanno da dire. Comunicano in un modo tale da incoraggiare le persone a parlare dei loro sentimenti ed esperienze. Fanno tesoro di come la gente si racconta perché è motivo di opportunità di apprendimento.
2. “Ti ascolto”
Dicendo a qualcuno che lo capisci, crei un ascolto empatico. L’ascolto implica riconoscere e accettare l’altro come persona, dando valore e riconoscendone la dignità. “Ascoltare” significa anche comprendere le emozioni dell’altro e ciò che non viene detto. Saper ascoltare veramente genera fiducia e accoglienza reciproca. È la base di ogni vero rapporto interpersonale e sociale
3. “Capisco quello che stai dicendo, ma…”
Questa frase evidenzia un altro aspetto importante dell’intelligenza emotiva: la capacità di agire in modo assertivo quando si tratta di persone e situazioni difficili. Se non sei d’accordo con qualcuno, esprimilo in modo delicato e non conflittuale. L’obiettivo è facilitare il raggiungimento di una soluzione reciprocamente accettabile. Essere educati non è solo un segno di elevata intelligenza emotiva, ma anche un modo di mostrare rispetto per gli altri
4. “Come ti senti al riguardo?”
Per far sentire le persone accettate e rispettate, presta attenzione e prenditi del tempo per capirle ed entrare in empatia con loro. Mentre ascolti, sforzati di metterti nei loro panni in modo significativo.
5. “Non sono sicuro di cosa c’è che non va. Potresti spiegarmi il problema?”
Con questa frase sai che qualcuno sta avendo un problema e, invece di reagire negativamente, lo inviti a condividere i suoi pensieri. Alternative simili: “Puoi chiarirmi meglio?” o “Quello che capisco è che […]. È giusto?”
6. “Cosa vuoi dire?”
Quando chiedi chiarimenti a qualcuno, gli stai chiedendo di dire qualcosa in modo diverso o di fornire maggiori informazioni in modo da capirlo meglio. Ciò è diverso dal chiedere a una persona di ripetere qualcosa.
7. “Ti apprezzo!”
Riconoscere gli sforzi e le conquiste di altre persone è un vero atto di intelligenza emotiva. Mi piace la foto che hai messo, mi piace quello che hai scritto, mi piace quello che pensi. Mi piace, insomma, come appari in quel momento… Altra cosa è comprendere il valore di quella persona, accettandone sia i punti di forza che le debolezze, a prescindere da successi o insuccessi, da pregi e difetti.
Quando fai un complimento a qualcuno, crei immediatamente un’atmosfera positiva. Un’espressione che comunica il valore a una persona. Una cosa che non ha prezzo. Dire a una persona, o sentirsi dire, “Ti apprezzo”, non ha prezzo. Sembra un gioco di parole o uno slogan pubblicitario, ma la radice di ‘apprezzare’ proviene proprio dall’assegnare un prezzo, dal comprendere il valore di una persona, di un comportamento, di un oggetto.
Dal momento che tutti abbiamo un valore, è un buon esercizio quello di osservare ciò che è da apprezzare in ciascuno, concentrandosi sugli aspetti positivi e su quelli da cui possiamo comunque imparare. Non stupiamoci se il “Ti apprezzo” che abbiamo espresso ritornerà al mittente in breve tempo.
8. “Avete tutti ragione. Vediamo come possiamo lavorare insieme”
Questa frase può aiutarti a superare diplomaticamente dei nodi problematici riconoscendo i diversi punti di vista. Dopo aver incoraggiato tutti a condividere le loro preoccupazioni, puoi risolvere più facilmente un potenziale problema. Gli studi dimostrano che la capacità di risolvere i conflitti è il punto di forza dell’intelligenza emotiva.
9. “Mi piacerebbe il tuo contributo su questo”
Questa frase e altre simili come “Posso avere qualche consiglio da te?” o “Ti dispiace se chiedo qualche spunto?”, sono preziose. Stai permettendo a qualcun altro di sentirsi orgoglioso di se stesso, il che suscita pensieri positivi su di te.
10. “Questa situazione mi rende preoccupato [o confuso o sconvolto]”
Quando si crea un clima di tensione, la persona emotivamente intelligente non si concentra sulla persona che ha innescato tale condizione, ma sulla situazione in generale. In questo modo, non andiamo a incolpare qualcuno e non lo mettiamo sulla difensiva. Invece, stiamo spiegando come ci sentiamo riguardo a quello che è successo, il che ci aiuta a evitare di sembrare passivo-aggressivo o antagonista.
11. “Mi sento così per…”
Quando sei emotivamente intelligente, ti connetti con le tue emozioni mentre accadono, nel momento. Connettersi con sé stessi significa ascoltare le proprie esigenze, osservando attentamente i segnali che il corpo invia alla mente; assecondare le proprie necessità rappresenta il presupposto per vivere in armonia. La possibilità di evolversi emotivamente, conoscendo un po’ più se stesso e ciò che vive dentro non può che portare ad una ricchezza psichica nella propria vita. Un lavoro che ha a che fare con l’implementare l’intelligenza emotiva
12. “Mi dispiace”
A volte si è consapevoli di aver ferito qualcuno… ma di chiedere scusa non se ne parla proprio. Sì, perché saper chiedere scusa…implica senso di umiltà e rispetto verso l’interlocutore. Eppure, quella semplice parolina “Mi dispiace” può diventare un modo per entrare in contatto emotivo con sé stessi e con l’altro («mi dispiace se ti ho causato del male»); per imparare a conoscere i confini della propria volontà e la responsabilità verso gli altri; per impegnarsi al cambiamento («cercherò di fare diversamente d’ora in poi»). Il chiedere scusa può assumere quindi un valore che va al di là del singolo gesto; non è solo un modo per chiudere un episodio, ma ci apre a nuove possibilità di crescita.
13. “Grazie!”
La cortesia comune è, purtroppo, non così comune in questi giorni. Dire grazie non è solo sinonimo di educazione, saper ringraziare è una vera e propria capacità emotiva, significa riconoscere, e quindi accettare, il fatto che si ha bisogno l’uno dell’altro. Concetto che è alla base della società! Ma soprattutto, la gratitudine è un valore essenziale per vivere bene con gli altri. Di cosa possiamo essere grati? Di un sorriso incrociato, di una canzone ascoltata alla radio, di una telefonata gradita, di un invito inaspettato, di un parcheggio trovato con facilità. Le cose semplici, non frequenti, non date per scontate, sono i mattoncini di un benessere più duraturo.
L’intelligenza emotiva è la chiave per aprire molte di quelle porte che hai chiuso nel corso della tua vita
Quante volte hai pensato “Se solo avessi reagito diversamente”? Per la maggior parte delle persone è difficile controllare emozioni come impulsività, irritazione o rabbia, salvo poi pentirsi amaramente di quello che hanno detto o fatto. Sviluppare l’Intelligenza emotiva ti metterà al riparo da queste situazioni spiacevoli e imbarazzanti perché ti aiuterà a riconoscere, comprendere e gestire le tue emozioni e quelle degli altri, migliorando notevolmente la qualità della tua vita interiore.
Si nasce due volte, la prima quando vieni al mondo e la seconda, quando decidi di volerti bene
Questa celebre frase è la citazione di apertura del mio primo libro e anche l’aforisma di chiusura del mio secondo manuale di psicologia. Allora, inizia ogni giorno con un sentito e profondo «mi voglio bene». Non devi pronunciarlo, ma devi sentirlo, puoi imparare a sentire l’amore che nutri per te stesso perché egli è già lì, da qualche parte.
Come avrai capito, quando riuscirai a far entrare le scienze psicologiche nella tua vita, tutto assumerà un significato diverso, riuscirai a sperimentare modalità di esistere del tutto inedite e ti sorprenderà scoprire quanti meravigliosi doni può tenderti il tuo “groviglio”. Mi sono presa due anni per scrivere i due manuali di psicologia che io stessa avrei voluto leggere prima ancora di iscrivermi alla facoltà di Psicologia! Adesso sta a te. I titoli sono: «Riscrivi le Pagine della Tua Vita» e «d’Amore ci si Ammala, d’Amore si Guarisce». Se ti senti solo, ti consiglio di iniziare da questo: d’Amore ci si Ammala, d’Amore si Guarisce, mentre se sei molto sensibile e le emozioni sono troppo intense, inizia dal primo. Li trovi in tutte le librerie o su Amazon, a questo indirizzo:
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A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
Autore del libro Bestseller “Riscrivi le pagine della tua vita” Edito Rizzoli
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