Le paure dei bambini, come evitare che si trasformino in conflitti irrisolti

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor
Possiamo perdonare un bambino quando ha paura del buio. La vera tragedia della vita è quando un uomo ha paura della luce. (Platone)

La paura rappresenta una reazione naturale e istintiva di fronte a ciò che risulta ignoto, sconosciuto e potenzialmente pericoloso; per questo, oltre a colpire gli adulti, minando la loro sicurezza, è una delle sensazioni che spesso assalgono i bambini, turbandoli e scoraggiandoli dal compiere determinate azioni e dall’affrontare situazioni nuove e diverse dal solito.

Paura del buio, paura di restare soli, paura di allontanarsi dai genitori, paura di andare a scuola, paura del vento, dei temporali, dell’acqua, sono molte le paure che possono avere i vostri bambini: compito di voi genitori è quello di aiutarli a superare questi momenti di disagio e rassicurare i vostri figli che ogni problema può essere affrontato insieme, affinché le loro paure d’infanzia non si trasformino in vere e proprie ansie e traumi irrisolti, che potranno minare la loro sicurezza e autostima anche una volta diventati adulti.

In questo articolo troverete degli spunti utili per aiutare i vostri bambini a superare le loro paure e a diventare degli adulti coraggiosi e sicuri di sé, aperti alle novità e al cambiamento e in grado di gestire situazioni nuove e difficili.

Le paure dei bambini

Tutti noi conserviamo nella memoria il ricordo delle paure che da piccoli ci hanno turbato e spaventato e, nel caso siano paure risolte e affrontate, ripensarci con la mente razionale dell’adulto ci farà sorridere, ritenendole ingiustificate paure da bambini.

In effetti non è strano che i bambini abbiano paura di molte cose, per noi apparentemente effimere e irrazionali, soprattutto se ci fermiamo a riflettere su cosa siano queste paure e quali siano le cause scatenanti.

Le paure dei bambini nascono in genere da sentimenti ed emozioni incontrollati, che il bambino vive di fronte a qualcosa di nuovo e sconosciuto, oppure derivano da esperienze vissute come negative. In genere si manifestano con specifiche reazioni e comportamenti istintivi, di tipo psicologico ma anche fisico, che i vostri bimbi difficilmente riusciranno a controllare e a spiegare, senza il vostro aiuto.

Molti psicologi e studiosi di psicologia infantile si sono dedicati ad indagare e studiare questo argomento e hanno individuato diverse tipologie di paure, che potremmo riassumere in tre macro-categorie:

  • le paure innate, diverse da individuo a individuo, talvolta inspiegabili e irrazionali, che possono degenerare in vere e proprie fobie in grado di condizionare il comportamento sociale e la stabilità emotiva dell’individuo;
  • le paure transitorie, che in genere spariscono o si attenuano in età adulta perché legate alle naturali fasi di sviluppo e crescita dei bambini;
  • le paure indotte, causate da eventi o da situazioni vissute negativamente e dall’influenza dell’ambiente e della realtà circostante, percepiti come luoghi dove si può essere esposti a danni e pericoli imprevedibili.

Le fasi della paura

Nei primi anni di vita, il bambino inizia a conoscere, grazie ai suoi cinque sensi e allo sviluppo delle sue capacità psico-fisiche, e ad esplorare l’ambiente che gli sta intorno: circoscritto alla sfera domestica, dove ci sono mamma e papà che pensano ad ogni sua esigenza, nonché alla sua salute e al suo benessere, il mondo appare, caldo, familiare, sicuro e amorevole. Nei primi mesi di vita la paura primaria dei bambini concerne la perdita del contatto fisico con la mamma e l’interruzione della relazione speciale che li lega.

Con la crescita e lo sviluppo, necessariamente il bambino entra in contatto con ambienti diversi da quello a cui era abituato, e si ritrova ad arricchire il suo bagaglio sensoriale ed esperienziale e a sperimentare nuove sensazioni, ad interagire con nuove persone, a confrontarsi con eventi e oggetti del mondo reale: subentra in questo periodo la paura dell’estraneo e della separazione, che si ripresenterà poi nel momento in cui dovrà inserirsi nel mondo della scuola e dello studio.

Talvolta, la reazione emotiva di fronte a tutte queste novità è forte, soprattutto quelle meno vicine alle sue esperienze e per lui inspiegabili e non controllabili attraverso la sua volontà; per cui, di fronte a questo naturale, ma per lui improvviso, evolversi degli eventi, il bambino potrà manifestare delle emozioni e delle reazioni fisiche che noi ricolleghiamo alla paura. Pianto, urla, grida, desiderio di allontanarsi e fuggire, fino a più gravi attacchi di ansia e di panico.

Mentre l’altra faccia della medaglia può essere la curiosità, per cui di fronte a una nuova esperienza, sensazione o oggetto, il bambino viene colpito dal desiderio di toccarlo, indagarlo e farlo proprio al fine di conoscerlo, la paura si attiva come un meccanismo istintivo di difesa, messo in atto dal cervello e dal corpo, che reagisce in maniera drastica di fronte a emozioni, eventi e spazi percepiti come nuovi, inspiegabili e minacciosi.

Per esempio, pensate all’iniziale timore e paura che gli infanti possono avere nei confronti degli animali, per esempio dell’affettuoso cagnolino di casa, percepito come un essere estraneo e potenzialmente pericoloso, rispetto alle persone a cui è abituato. In questo caso, per fargli superare questa sensazione di paura e interrompere il pianto, potete fargli vedere che si tratta di un componente della famiglia e farglielo conoscere gradualmente, una carezza per volta, affinché si abitui alla sua presenza e non rappresenti più un elemento estraneo e una minaccia.

A partire dai 3/5 anni, il bambino inizierà a coltivare ed esprimere anche altri tipi di paure, spesso legate ad elementi di fantasia, come mostri, streghe, draghi e il classico uomo nero, retaggio dei libri di favole e delle fiabe lette insieme nonché delle cose viste alla televisione, ma anche ad avvertire altre forme di paura, legate al loro corpo e alle loro possibilità fisiche, talvolta caricate anche un po’ delle ansie dei genitori: si pensi alla paura di sporcarsi, farsi male, ammalarsi e così via.

Altri tipi di paura possono nascere da bambini da esperienze ed eventi vissuti in maniera negativa: per esempio, se la prima volta che portate il bimbo in spiaggia gli capiterà di andare in acqua e di essere punto da una medusa, può essere che sviluppi la paura dell’acqua o del mare, ricollegando tale spazio al dolore provato, e che non voglia più andarci. Starà quindi a voi genitori trovare il modo giusto per fargli acquisire di nuovo fiducia in questo elemento, magari facendogli prendere prima confidenza in ambienti protetti, come la piscinetta nel giardino di casa, poi facendolo imparare a nuotare in piscina e poi riportandolo al mare con voi, rimanendo al suo fianco, a incoraggiarlo e supportarlo, finché non si sentirà abbastanza sicuro per affrontare e vivere questo ambiente in tranquillità.

Superate le paure dell’età infantile, nel periodo evolutivo della fanciullezza e poi dell’adolescenza, subentrano altri tipi di paure, legate alla scuola, al proprio corpo e alla propria individualità, ossia le cosiddette paure sociali: paura di non essere abbastanza bravi, più o meno belli, intelligenti, veloci, forti del compagno, o anche di parlare in pubblico, parlare alle ragazze, confrontarsi con gli adulti, siano la maestra o l’allenatore. In questa fase, soprattutto per gli adolescenti, pesa il giudizio degli altri, talvolta più di quello dei genitori, che non possono fare altro che spiegare ai propri figli che devono imparare a puntare a migliorarsi per quanto gli è possibile e, per l’impossibile, ad accettarsi come sono, nella loro perfetta unicità.

Un sesto senso

È ciò che non si capisce e non si conosce che fa scattare il campanello d’allarme nel nostro cervello che attiva le reazioni istintive di protezione, fuga e riparo che stanno alla base della paura. Per cui in questo senso la paura, in un adulto in grado di gestirla e dominarla, è una sensazione positiva che lo avvisa del pericolo e lo prepara ad una reazione appropriata alla situazione.

Per i bambini in fase di crescita, ogni cosa è nuova e sconosciuta, quindi potenzialmente paurosa e pericolosa; sta agli adulti cercare di far conoscere loro il mondo nel modo più naturale e positivo possibile e insegnare a gestire queste sensazioni, per non privarsi di sperimentare emozioni e attività, fondamentali e formative e spesso divertenti, che il timore e la paura gli negherebbero.

Allo stesso tempo, il vostro obiettivo non deve essere che i vostri figli non abbiano più paura di niente e si fidino ciecamente di tutto quello che gli sta davanti: eliminare completamente la paura, potrebbe infatti esporli a rischi e danni che non potete prevedere, perché la sua origine è spesso inconscia e istintiva, quasi fosse una sorta di sesto senso. Avvertire la paura può essere utile per i vostri bimbi, per capire che c’è qualcosa che non va, spingendoli ad essere sempre vigili e attenti a quello che gli sta intorno e alle proprie sensazioni: starà poi a voi insegnare loro a gestire queste emozioni e a reagire nella maniera più adatta, per esempio con un gesto di protezione, allarme, di difesa, di fuga o di attacco, senza farsi sopraffare dalla paura.

Come reagire alla paura

Conoscendo bene il carattere e l’indole dei vostri bambini, non avrete problemi a distinguere un blocco e un rifiuto di fare qualcosa da un semplice capriccio: la paura infatti, oltre a manifestarsi dal punto di vista psicologico, è un’emozione intensa e istintiva che attiva anche visibili reazioni fisiche: pulsazioni del cuore e pressione sanguigna accelerati, occhi chiusi e serrati, spesso in lacrime, o spalancati con le pupille dilatate, intensa sudorazione e pelle d’oca, disturbi a livello intestinale, nonché iper-reattività, forza e velocità. Sono solo alcune delle reazioni fisiche che si possono verificare, a seconda del livello di paura, in situazioni percepite come pericolose o a rischio.

Se volete insegnare ai vostri bambini a reagire e gestire le loro paure, soprattutto quelle transitorie e naturali, legate al loro processo di crescita, la prima cosa che dovete fare è comprenderli. Dovete infatti mettere per un attimo da parte il vostro raziocinio di adulti e fare uno sforzo di immedesimazione, che non sarà difficile dato che anche voi siete stati bambini con le vostre paure, e cercare veramente di capire cosa li spaventa, chiedendo loro di raccontarvi e ascoltandoli con attenzione. Anche se in cuor vostro sapete che sono paure ingiustificate, dovete capire che per i vostri bambini non è così e che per superarle necessitano del vostro appoggio e conforto.

Come genitori, apritevi quindi all’ascolto, siate comprensivi e affettuosi e in questo modo, sentendosi capito, vostro figlio si dimostrerà più propenso ad ascoltare e a fidarsi dei consigli che gli saprete dare per imparare a gestire e vincere le sue paure.

Cercate di evitare frasi come “non ha senso avere paura, non essere fifone, i bravi bambini non hanno paura di queste cose sciocche”, perché il giudizio negativo da parte vostra, oltre ad essere una delle paure più grandi dei bambini, che rischiano di trascinarsi dietro per anni vivendo nel terrore di deludere i genitori, li farà sentire in difetto e sbagliati, interrompendo la positiva comunicazione e la fiducia instaurata nei vostri confronti e li porterà a chiudersi e a non esternarvi più i loro pensieri e le proprie emozioni.

Sospendete il giudizio e siate empatici nei confronti dei vostri figli e vedrete che vi ripagheranno con cieca fiducia e affetto, e che si sentiranno protetti e sicuri ad affrontare le loro paure in vostra compagnia. Innanzitutto potete insegnare loro a gestire lo stato di ansia e la tensione che si manifesta quando hanno paura: spiegate che è fondamentale calmarsi, facendo dei grossi respiri e magari cambiando immediatamente la cosa che stanno facendo. Ai primi sintomi di paura, possono provare a distrarsi facendo una corsetta, dei saltelli sul posto o anche mettendosi a disegnare: sfogarsi fisicamente, o tenere il cervello e le mani impegnati a fare qualcosa di impegnativo e creativo, sarà d’aiuto a calmarsi e a dimenticare rapidamente la paura.

Trucchi anti paura

Una volta che li avrete ascoltati e coccolati, potete provare a fare qualcosa di concreto per aiutare i vostri bambini a comprendere e a superare le loro paure, l’importante è fare le cose in maniera graduale, senza forzarli o stressarli, per fare in modo anche che la crescita e lo sviluppo cognitivo e psicologico facciano il loro corso e che le paure transitorie vengano abbandonate e dimenticate gradualmente.

È vero che a volte ai bambini più timidi e timorosi può servire una spintarella, l’importante è che questo non vada a ledere la fiducia che hanno nei vostri confronti: per esempio, se il vostro bambino ha paura di conoscere nuovi bambini, non è una buona idea obbligarlo a partecipare a una festa di compleanno affollata, lasciandolo lì con la raccomandazione di divertirsi.

Potete anzi aiutarlo ad abituarsi alla socializzazione in maniera graduale, iniziando con l’invitare un paio di suoi amici a casa vostra, in modo che possa gestire il rapporto e il confronto con gli altri serenamente, in un ambiente sicuro e protetto, come quello domestico. Poi potete provare a iscriverlo a un sport, per aiutarlo a sviluppare lo spirito di squadra e a collaborare con i compagni per giocare insieme, o a un corso di musica o di disegno, affinché possa usare le sue doti artistiche come strumento per comunicare e farsi comprendere dagli altri.

Lo stesso discorso vale per tutte le altre paure, quella del buio, del temporale o dei mostri: voi sapete che sono paure irrazionali e che il vostro bambino con il tempo le supererà e non avrà più paura a dormire da solo di notte, però, anziché impuntarvi a guardare la cosa con razionalità, come farebbe un adulto, provate invece ad aiutarlo a sconfiggere quelle paure, come farebbe un bambino.

Potete per esempio proporgli di realizzare dei disegni che rappresentino le sue paure e poi di rappresentare sé stesso, come un eroe dotato di superpoteri, che le sconfigge. Trasferendo su carta la possibilità di superare le sue paure, dovendo quindi in qualche modo razionalizzarle e dandogli una forma nota e visibile, gli renderà più semplice vederle come una cosa meno minacciosa e liberarsene una volta per tutte.

Allo stesso modo, affinché questa liberazione dalla paura comprenda anche una componente molto fisica e di sfogo, potete realizzare un fantoccio che incarni la sua paura, con le sembianze del lupo cattivo, o semplicemente come un pupazzo con un cartello con scritto “paura di…”, e poi sconfiggerlo in una battaglia di cuscini o, se fatto all’aperto, di bombe d’acqua. Questo può rappresentare un modo divertente per sdrammatizzare la cosa e per far capire al vostro bambino che può farsi forte del vostro appoggio in ogni circostanza.

Anche la musica può aiutare a superare le paure, specie con un briciolo di fantasia: se il vostro piccino ha paura delle streghe, o dei mostri nascosti nell’armadio o sotto il letto, potete raccontargli che la formula magica per rendere meno spaventose queste creature e allontanarle dalla sua cameretta, è cantare una bella canzoncina o una filastrocca. Concentrandosi sul canto e sulle parole della canzone, il vostro bambino si distrarrà da quei pensieri negativi e le paure svaniranno tanto velocemente come quando sono arrivate.

Se poi i vostri bambini sono piccoli e facilmente impressionabili, evitate di essere voi stessi ad alimentare le loro ansie: sono banditi tutti i riferimenti all’uomo nero, al lupo cattivo e all’orco della foresta che verranno a mangiarli o a portarli via, se non ubbidiranno alle vostre istruzioni o non faranno i compiti. Non minacciateli con cose spaventose per incitarli a fare qualcosa. Un’educazione in positivo ottiene infatti maggiori risultati e può aiutare i vostri bambini a dormire sonni più tranquilli.

Al contrario proponetegli dei modelli di eroi a cui ispirarsi e da cui prendere spunto, per imparare ad essere forti e coraggiosi, o leggete loro un libro di storie avventurose che parlino di bambini, in grado di cavarsela in ogni situazione: il racconto faciliterà l’immedesimazione e la prossima volta che avranno paura potranno avere dei modelli di riferimento per cercare di affrontarla in maniera più sicura.

Anche per quanto riguarda la televisione, state sempre attenti a cosa guardano i vostri figli, perché guardare un film di zombie o bestie feroci, non li aiuterà certo ad addormentarsi da soli nel buio della loro cameretta, con tutte quelle immagini spaventose impresse nella mente: fategli sempre compagnia quando guardano la TV, scegliendo insieme a loro dei film e dei cartoni animati adatti alla loro età, e installate nel vostro TV il parental control, per segnalare i programmi inadatti ai minori o da vedere solo in compagnia di un genitore, che potrebbero turbare o spaventare ulteriormente i vostri piccini.

Anche in questo caso potete informarvi e cercare su internet una serie di film per ragazzi, che possano essere d’ispirazione per i vostri bambini e proporre loro dei positivi modelli di comportamento.

Forza e coraggio

Molto spesso i bambini hanno paura non solo perché non comprendono alcune cose, ma anche perché si sentono piccoli, deboli e impotenti di fronte a certe situazioni o rispetto ad altre persone. Un buon modo per rafforzare i vostri bambini, nello spirito e nel corpo, facendo crescere la loro autostima e il loro coraggio, è proporre loro di fare tante esperienze, non solo in casa, ma soprattutto all’aperto e alla scoperta di nuovi ambienti, aggiungendo un pizzico di senso di avventura e sfida in ogni cosa.

Portateli per esempio al parco o nel bosco e proponeteglielo come un percorso avventuroso da affrontare: dovranno camminare in equilibrio sulla panchina come se fosse il ponte di una nave pirata, saltare da un sasso all’altro, senza toccare l’erba, come se dovessero evitare un fiume di lava bollente, arrampicarsi sulla parete delle giostre come sé fossero degli esploratori che stanno scalando una montagna.

Il gioco, uno degli strumenti fondamentali di espressione dei bambini, è anche un prezioso strumento per comunicare con loro ed insegnare a diventare grandi, imparando a fare cose nuove, ad essere coraggiosi, a pensare con la propria testa e a saper gestire ogni situazione.

Iscrivete i vostri bambini a uno sport di gruppo, affinché si abituino alla presenza degli altri e a faticare per ottenere un risultato, oppure mandateli negli scout, per imparare il senso dell’avventura, visitare posti nuovi e incontaminati, stare a contatto con la natura e imparare ad arrangiarsi, attraverso giochi e attività manuali e all’aria aperta: in questo modo i vostri bambini diventeranno forti e autonomi e troveranno da soli i mezzi per gestire e superare le proprie paure.