La vita non è semplice, non lo è affatto, per nessuno. Ciascuno di noi nell’arco della vita può trovarsi in situazioni di difficoltà e non trovare in sé le risorse per affrontarle da solo. Può sperimentare momenti di malessere o di disagio legati a situazioni particolari o a eventi stressanti. Per esempio ci si può trovare a vivere un lutto o una separazione e non avere le risorse per riuscire a uscirne da soli, o vivere una fase di depressione. Anche le persone che ammiriamo sulle riviste patinate, quelle che ci propinano la loro vita apparentemente perfetta in diretta Instagram vivono momenti difficili, esattamente come noi. Problemi di salute, problemi di soldi, problemi sentimentali, in famiglia, all’università…
Lo sconforto è parte delle sensazioni normali dell’animo umano, una forma di disagio e di dolore che ci fa capire che qualcosa non va bene e va cambiato. Volere che i momenti di sconforto scompaiano per magia non è da persone adulte. Così come pretendere che nemmeno appaiano.
A volte i disagi emotivi possono rendere privi di motivazione, di energia, di scopo.
Tale senso di svuotamento purtroppo non sempre viene rispettato e compreso. Anzi! Il più delle volte veniamo giudicati. Hai presente quando ti senti demoralizzato o triste per qualcosa che ti è accaduto e incontri una persona cara che vuole trattenerti a chiacchierare? Tu a quel punto le dici: «non dirmi nulla, devo andare, sto passando un brutto periodo e mi scoppia la testa». L’altro cosa fa? Invece di mostrarti comprensione e congedarti, ti dice: «non me ne parlare, sapessi io come sto… non immagini ieri… bla bla» e inizia a svuotare il suo sacco di problemi. Se ti è capitata una cosa del genere, sai quanto possa essere svilente.
Il dolore emotivo fa male come il dolore fisico
Si è ben consapevoli che un taglio, quando col tempo diventa doloroso ed arrossato, indica un’infezione.
Invece, ad esempio, quando si è lasciati dal proprio partner è più difficile rendersi conto che un dolore correlato a tale evento, se permanente ed invalidante, può aver generato una vera e propria depressione. La realtà è che la maggior parte delle persone tende a reagire al dolore fisico molto più attivamente di quanto faccia con il dolore emotivo. La tentazione di abbandonarsi alla tristezza e al pessimismo è fortissima.
Il dolore fisico di solito lascia pochi echi in memoria (a meno che la circostanza della ferita non sia emotivamente traumatica), mentre il dolore emotivo lascia numerosi richiami e associazioni che riattivano il dolore quando riviviamo certe circostanze.
Le persone con un malessere emotivo “si accusano spesso e volentieri di colpe passate e insufficienze, si sentono inferiori agli altri. Per questo si rifugiano progressivamente in universo sempre più chiuso ed evitante, apparentemente immobile ma in realtà pieno di conflitti interni così profondi e dolorosi da farli piombare nell’apatia, modo di non sentire nulla e ripararsi indirettamente da una sofferenza ritenuta eccessiva
Le frasi tipiche che vengono dette a chi sta attraversando un malessere emotivo
È facile credere che gli altri si immedesimo nella sofferenza, ma non è sempre così! Spesso di fronte ad una persona che ha una sofferenza psicologica, mentale, o emotiva non sappiamo come comportarci. Ci piacerebbe tanto poter risolvere i suoi problemi, vederla di nuovo serena, felice, ma non sappiamo come né cosa fare. Altre volte, invece, prese dalle buone intenzioni diciamo o facciamo cose che possono ulteriormente ferirla, urtarla, metterla a disagio e accentuare le sue sofferenze.
“Ma che ti manca? Hai tutto. C’è chi sta peggio di te…Chi è depresso, spesso si sente dire frasi che non fanno altro che peggiorare la situazione; frasi che sarebbe meglio non dire. Ecco le frasi tipiche che vengono dette a chi soffre nell’animo
E’ tutto nella tua testa
C’è chi sta peggio di te
Non ti impegni abbastanza
Tirati su! Fuori c’è il sole!
Hai solo bisogno di distrarti
Abbiamo tutti dei problemi
Tu non vuoi stare meglio
Vuoi solo attirare la mia attenzione
Devi darti una smossa, devi reagire
Non devi star lì a pensare, devi svagarti, andare a divertirti
In fondo ci sono tante persone che stanno peggio di te
Non devi star lì a commiserarti, a piangerti addosso, devi reagire
Sono tutte tue fantasie
Devi crescere, non devi fare la vittima
Non ti manca nulla per essere felice
In fondo non stai così male, hai un ottimo aspetto
È solo un po’ di stress, un po’ di riposo ed un buon ricostituente e passa tutto
Le cose non sono poi così male, no?
Devi uscire di più, devi svagarti
Hai bisogno solo di una donna (di un uomo)
Dovresti fare più sesso, è quello che ti manca
Fai come me, quando sono un po’ giù mi faccio un bel bagno caldo e dopo mi sento un altro/a
Sorridi e il mondo ti sorriderà
A tutti capita prima o poi di essere depressi
Buttati nel lavoro
Ma se non sembri nemmeno depresso
Secondo me lo fai per attirare l’attenzione
I giorni neri capitano a tutti
Alla tua età dovresti goderti a pieno la vita, non stare qui a compiagerti
Facendo così, non solo fai del male a te stesso, ma fai star male anche chi ti sta intorno
Basta volerlo, con la volontà si può ottenere tutto
Devi sforzarti di più, non devi abbandonarti come stai facendo
Non avrei mai pensato che tu fossi così fragile
Esci, vai a comprarti qualcosa che ti piace, vedrai che poi starai meglio
Dovresti pregare di più, affidarti a Dio
Te lo sei cercato
Non hai nessun motivo per sentirti così
Alla tua età è normale essere depressi, la vita non ti riserva più niente di positivo
È una tua debolezza
Sono prove che ci manda il Signore
Di che cosa ti preoccupi? Dovresti essere contento, non ti manca niente
Basta non pensarci
Fai diventare depresso anche me
Il mondo non è poi così brutto
Non pensare al passato, buttati sul presente
Devi trovarti un hobby, uno svago, un interesse
E se ti capitasse qualcosa di veramente grave che cosa faresti?
Forse ti ci vuole un forte dispiacere per scuoterti e farti reagire
Butta via tutte le medicine e vedrai che starai bene
Smettila di lamentarti e datti da fare
Vai ad aiutare chi ha più bisogno di te e vedrai che ti passerà la voglia di lamentarti
Dai troppo ascolto ai dottori, a dar retta a loro saremmo tutti ammalati
Tutti abbiamo la nostra croce da portare
Nessuno è responsabile della tua depressione
Prenditi una bella vacanza e ti passerà tutto
Cos’hanno in comune tutte queste frasi?
In breve, la mancanza di empatia nei confronti della persona che sta male. Sono tutte prive di empatia e di fatto, minimizzandone la sofferenza, fanno stare peggio la persona a cui sono dirette. Chi le pronuncia può però sentirsi con la coscienza a posto, perché crede di aver detto una buona parola
Poi ci sono le frasi compassionevoli
Non sono da meno tutte quelle frasi, lacrimevoli e indiscrete, che anziché supportare il malcapitato, sottolineano la gravità del suo malessere. Interventi come: «Oh, povero, e adesso cosa farai?» oppure «Certo che proprio in questo momento, non ci voleva proprio…» sono tutt’altro che incoraggianti e hanno l’effetto di far sentire l’altra persona ancor più vittima della crudeltà della vita e senza speranza di salvezza.
Atteggiamenti da evitare con una persona che soffre emotivamente
Ciò che dobbiamo evitare, in assoluto, è banalizzare i disturbi del depresso: banalizzare non aiuta a migliorare la sofferenza interiore ma, se possibile, la peggiora.
Chi vive un disagio emotivo ha già di per sé difficoltà a convivere e ad accettare il suo malessere: spesso non riesce a darsene una ragione e, nell’ottica pessimistica che lo caratterizza, finisce per viverlo ora come una colpa, ora come una punizione per le sue colpe; prova vergogna per le sue condizioni e si sente giudicato/a dagli altri o comunque non compreso/a.
Pertanto, espressioni che direttamente o indirettamente facciano riferimento ad una presunta mancanza di volontà o di impegno o di collaborazione possono avere un effetto anche drammatico su chi vive una sofferenza emotiva. Anche stimolarlo/a eccessivamente, oltre a quelle che sono le sue possibilità in quel momento, è controproducente.
Se non sai come confortare il tuo confidente, ascoltalo e fagli capire che su di te potrà sempre contare. Se ha un problema, proponetegli/le con obiettività qualche possibile soluzione. Se la situazione necessita della consulenza di uno specialista, incoraggiatelo/a a seguire questa strada senza ritrosia o disagio. Se si ha mal di denti non ci si vergogna di andare dal dentista, giusto? Dunque, perché si dovrebbe rifuggire l’intervento di un esperto, se si prova dolore nell’animo?
Il mio libro…
Se hai voglia di fare introspezione, guardarti dentro e metterti davvero in gioco, sappi che ho scritto un libro, ed è il libro che io stessa avrei voluto leggere tantissimi anni fa, prima ancora di diventare una psicologa. S’intitola «Riscrivi le Pagine della Tua Vita». C’è una persona che non dovrebbe deluderti mai: quella persona sei tu! Ricorda: anche tu meriti la tua fetta di felicità in questa vita, abbi il coraggio di allungare la mano per prenderla! È tua, ti spetta di diritto. Puoi trovare il libro in tutte le librerie e su Amazon, a questa pagina. Sarà il regalo più bello che tu possa farti.
A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
Se ti piace quello che scrivo, seguimi sul mio profilo Instagram: @anamaria.sepe.
Se ti piacciono i nostri contenuti, seguici sull’account ufficiale IG: @Psicoadvisor
Puoi leggere altri miei articoli cliccando su *questa pagina*