Perchè una frase o un semplice aforisma di Jung è così utile per la nostra crescita? Una frase può racchiudere in semplici parole un concetto o un pensiero capace, da solo, di costruire un’idea carica di significati in cui ognuno di noi può identificarsi.
Ogni frase di Jung può diventare un punto di partenza per riflettere, per mettere in pratica il pensiero che vuole esprimere e rendere, così, migliore il nostro modo, non solo di elaborare un concetto, ma anche di vivere.
In questa pagina potete trovare una ricca raccolta di frasi, citazioni, massime e aforismi di Carl Gustav Jung. Le citazioni e le frasi sulla vita di questo grande personaggio potranno ispirarvi anche semplicemente per i tuoi messaggi speciali alle persone più care.
Le più belle citazioni di Carl Gustav Jung
1) È un peccato che noi teniamo conto delle lezioni della vita soltanto quando non ci servono più a niente.
2) Conoscere le nostre paure è il miglior metodo per occuparsi delle paure degli altri.
3) A perdere potere si guadagna in serenità
4) Chi evita l’errore elude la vita.
5) La vita umana è un esperimento dall’esito incerto.
6) A quanto possiamo discernere, l’unico scopo dell’esistenza umana è di accendere una luce nell’oscurità del mero essere.
7) Abbiamo bisogno di più consapevolezza della natura umana, perché l’unico pericolo reale che esiste è l’uomo in se stesso.
8) Alla resa dei conti il fattore decisivo è sempre la coscienza, che è capace di intendere le manifestazioni inconsce e di prendere posizione di fronte ad esse.
9) Dentro di noi abbiamo un’Ombra: un tipo molto cattivo, molto povero, che dobbiamo accettare.
10) Di regola le grandi decisioni della vita umana hanno a che fare più con gli istinti che con la volontà cosciente e la ragionevolezza.
11) Il problema dell’amore è una delle grandi sofferenze dell’umanità e nessuno dovrebbe vergognarsi di pagare il suo tributo.
12) La nostra psiche è costituita in armonia con la struttura dell’universo, e ciò che accade nel macrocosmo accade egualmente negli infinitesimi e più soggettivi recessi dell’anima.
13) Non vi è nulla di più difficile da tollerare che sè stessi.
14) Mostratemi un uomo sano di mente e lo curerò per voi.
15) Non sappiamo niente dell’uomo, molto poco. La sua psiche dovrebbe essere studiata perché siamo l’origine di tutti i mali che esistono.
16) Il primo dovere dello psicologo scientifico sta nel mantenersi aderente ai fatti vitali della psiche, nell’osservare con esattezza questi fatti, aprendosi in tal modo a quelle esperienze più profonde delle quali non ha assolutamente conoscenza.
17) La vera terapia consiste nell’approccio al divino; più si raggiunge l’esperienza del divino, più si è liberati dalla maledizione della patologia.
18) Il parlare è spesso un tormento per me e ho bisogno di molti giorni di silenzio per ricoverarmi dalla futilità delle parole.Lodare e predicare la luce non serve a nulla, se non c’è nessuno che possa vederla. Sarebbe invece necessario insegnare all’uomo l’arte di vedere.
19) Lo Yoga è la più antica indagine che l’uomo abbia mai svolto sul corpo e sulla mente.
Carl Gustav Jung
20) Se c’è qualcosa che desideriamo cambiare nel bambino, dovremmo prima esaminarlo bene e vedere se non è qualcosa che faremmo meglio a cambiare in noi stessi.
21) L’uomo ha assolutamente bisogno di idee e convinzioni generali che diano significato alla sua vita e che gli permettano di individuare il suo posto nell’universo.
22) Tutto ciò che ci irrita negli altri, può portarci a capire noi stessi.
23) Ogni tipo di dipendenza è cattiva, non importa se il narcotico è l’alcool o la morfina o l’idealismo.
24) Una menzogna non avrebbe senso se a qualcuno la verità non sembrasse pericolosa.
25) L’uomo ha bisogno di difficoltà: sono necessarie alla salute.
26) Di regola le grandi decisioni della vita umana hanno a che fare più con gli istinti che con la volontà cosciente e la ragionevolezza.
27) Si sopravvive di ciò che si riceve, ma si vive di ciò che si dona.
Cenni sull’autore
Carl Gustav Jung (Kesswil, 26 luglio 1875 – Küsnacht, 6 giugno 1961) è stato uno psichiatra, psicoanalista e antropologo svizzero. La sua tecnica e teoria di derivazione psicoanalitica è chiamata “psicologia analitica” o, più raramente, “psicologia complessa”. Inizialmente vicino alle concezioni di Sigmund Freud se ne allontanò definitivamente nel 1913, dopo un processo di differenziazione concettuale culminato con la pubblicazione, nel 1912, di La libido: simboli e trasformazioni.
In questo libro Carl Gustav Jung esponeva il suo orientamento, ampliando la ricerca analitica dalla storia personale del singolo alla storia della collettività umana. L’inconscio non è più solo quello individuale, ma nell’individuo esiste anche un inconscio collettivo che si esprime negli archetipi che Jung chiama immagini originarie. Gli archetipi sono contenuti inconsci che fungono da produttori e ordinatori di rappresentazioni. Sono una sorta di modello, presente in maniera innata nella psiche umana.
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