Le responsabilità che ti scarica addosso il manipolatore (e di cui devi liberarti!)

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L’abuso emotivo non è facile da riconoscere, soprattutto da parte di chi lo subisce. Molte persone che subiscono un abuso emotivo non sono consapevoli che questo è ciò che sta succedendo nella loro relazione. Chi è vittima di un abuso emotivo spesso si chiede: “Cosa c’è che non va in me? Perché non riesco a fare le cose per bene?”; “Perché non sono capace di fare ciò che il mio compagno mi chiede di fare?”; “Perché non sono capace di dimostrare alla mia compagna che la amo?”

Quando chi subisce un abuso emotivo va in terapia, generalmente, è perché pensa di essere “difettoso” o “guasto” e di aver bisogno di essere “aggiustato”. E spesso il loro obiettivo è quello di diventare un partner migliore. Ma quando iniziano a descrivere la loro vita, ciò che diventa ampiamente chiaro, è che il problema non è che sono troppo pigri, troppo egoisti, o qualsiasi altra lamentela che il loro partner ha su di loro. Il problema di solito risiede nelle aspettative irragionevoli del partner o nel modo distorto in cui il partner vede se stesso, gli altri e il mondo.

L’inganno del manipolatore emotivo

Chi subisce un abuso emotivo tende a credere che quando il proprio partner si lamenta di qualcosa, è perché, in effetti, sta facendo qualcosa di sbagliato. E questo può anche sembrare un presupposto ragionevole. Ma in realtà, è probabile che il loro partner si lamenti così tanto per i seguenti motivi:

  1. I “manipolatori emotivi” hanno bisogno di far stare male i loro partner con se stessi;
  2. Se i “manipolatori emotivi” si concentrano sui difetti reali o immaginari del loro partner, non dovranno concentrarsi sui propri;
  3. I “manipolatori emotivi” ambiscono alla perfezione e non possono mai essere contenti;
  4. Se un “manipolatori emotivo” ti fa vergognare te, non deve riconoscere la propria vergogna.

Il primo passo per essere in grado di riconoscere che si è vittima di un manipolatore emotivo è smettere di credere sempre a ciò che dice il proprio partner. Smetti di prendere sul personale le azioni e le parole offensive del tuo partner. Ed inizia, invece, a prendere in considerazione e a capire che le percezioni, le valutazioni e le convinzioni del tuo partner possono essere difettose, distorte e irragionevoli.

Può sembrare una posizione radicale da prendere. Dopotutto, il tuo partner non può sempre sbagliare. Alcune delle cose che dice su di te sembrano accurate. Sembra conoscerti meglio di chiunque altro. Conosce la tua storia e “di cosa sei capace”. E non è sempre critico, a volte è amorevole e premuroso, e per questo credi che tenga davvero a te.

Se il manipolatore emotivo ha gioco facile su di te è perché, probabilmente, soffri di un “eccesso di responsabilità”: credi già che sia tutta colpa tua.  Se sei come la maggior parte delle vittime di abusi emotivi, non hai bisogno che il tuo partner rafforzi l’idea che hai sempre torto. È molto probabile che tu ci creda già. E questo ti rende estremamente vulnerabile ad essere incolpato e manipolato.

Ma ricorda: non è necessario credere automaticamente alle parole del tuo partner. In realtà, ciò di cui hai bisogno è il contrario. Devi iniziare a credere che non sei sempre la causa del problema. Devi renderti conto che non potresti essere così cattivo come il tuo partner ti fa credere.

Questo non è un compito facile. Può essere difficile iniziare improvvisamente a guardare ed ascoltare il tuo partner da questa prospettiva diversa. In questo post, ti darò alcuni suggerimenti su come farlo.

Le bugie che ti vengono raccontate

L’inganno (e l’auto-inganno) che mette in atto l’manipolatore emotivo si regge su 3 bugie principali:

  1. Sei responsabile della sua felicità

Questa bugia gioca sul tuo istintivo e sano desiderio di compiacere il tuo compagno. Ma nessuno è responsabile della felicità del proprio partner. Puoi fare tutto il possibile per aiutare il tuo partner a sentirsi amato e al sicuro, ma alla fine è responsabilità del tuo partner rendersi e sentirsi felice. E sfortunatamente, le persone abusive spesso hanno aspettative irragionevoli quando si tratta di ciò che sentono le renda felici, incluso che tu debba:

  • concentrare tutta la tua attenzione su di loro;
  • mettere i loro bisogni prima dei tuoi, o anche dei tuoi figli;
  • considerarli come il capo che ha l’ultima parola in tutte le decisioni.

La conclusione: non importa quanto ci provi, la loro felicità non dipende da te, quindi i tuoi tentativi di compiacerli sono inutili. Spesso l’manipolatore emotivo si sente depresso, insicuro ed inadeguato, ma non sei te che puoi e devi risolvere i suoi problemi di salute mentale.

  1. Sei responsabile della sua rabbia

I partner che tendono a mettere in atto un abuso emotivo credono che sia colpa tua ogni volta che si arrabbiano. Se solo tu avessi fatto così (o non avessi fatto così) non si sarebbero arrabbiati. E poiché li hai “fatti arrabbiare”, nella loro mente, il loro comportamento abusivo emotivamente (o fisico) è giustificato.

La soluzione al problema, per quanto li riguarda, è semplicemente non farli arrabbiare. Fai quello che vogliono, non interrogarli e non osare essere in disaccordo con loro. Questa bugia mette il partner abusante nel ruolo di capo o autorità. E mette il partner abusato sulla difensiva, causando un intenso automonitoraggio, ripensamenti e auto-colpa.

  1. Sei responsabile della risoluzione del rapporto

Generalmente i manipolatori non possono o non vogliono riconoscere i propri problemi e tendono a proiettarli sugli altri, in particolare sui loro partner. Per quanto li riguarda, i problemi relazionali sono tutti incentrati su di te: e quindi devi essere te a risolverli. Ma è molto probabile che tu non abbia alcun ruolo nei problemi del tuo partner e solo un piccolo ruolo nei problemi di relazione.

Sì, hai sentito molte volte dire che le relazioni sono una strada a doppio senso e che ci sono sempre due facce in una storia. Naturalmente, c’è del vero in questi concetti. Ma la verità più forte è che nessuno fa diventare il proprio partner violento. È entrato nella relazione che aveva già dei problemi e sono questi problemi che lo hanno portato ad essere abusante.

E anche se in genere pensiamo che sia responsabilità di entrambi i partner provare a “riparare” una relazione, è sempre responsabilità di chi abusa smettere di essere violento. Anche se potresti aver tollerato o abilitato il suo comportamento per troppo tempo, non sei responsabile dell’abuso e del fermarlo.

Come smettere di credere a ciò che dice il manipolatore

Tutto inizia con te che non credi più alle critiche del tuo partner, ai cosiddetti “suggerimenti per il tuo bene” e alle valutazioni di chi sei. Non ti vedono meglio di chiunque altro perché ti vedono attraverso una lente di vergogna, la loro stessa vergogna. La vergogna che vogliono trasmetterti per non doverla provare.

Per smettere di credere alle critiche, alle valutazioni negative e ai consigli indesiderati del tuo partner, dovrai iniziare a fare quanto segue:

1. Smettila di comportarti come se le loro parole fossero la verità assoluta. Le parole del tuo partner non sono dettate da parole dall’alto. Non importa quanto si comportino come l’autorità suprema, il fatto è che il tuo partner è solo un normale essere umano, non migliore di chiunque altro. Non solo, ma le loro parole sono spesso calcolate per farti stare male, per farti sentire inadeguato ed indegno. È così che possono mantenere il comando, mantenere il controllo. Non continuare a dare loro quel potere.

2. Smetti di credere al tuo partner quando ti dice che qualcosa che sembra irragionevole è in realtà ragionevole. Ad esempio, è un’aspettativa irragionevole che tu sia sempre pronto e disponibile per dire loro dove sei in ogni momento; che fai sesso ogni notte; che conti ogni centesimo speso. È anche irragionevole che il tuo partner si aspetti che tu sia sempre d’accordo con lui o che tu veda le cose sempre dal suo punto di vista.

3. Smetti di credere alle loro percezioni quando ti sembrano distorte. Il tuo partner potrebbe dirti che la sua percezione di come stanno le cose è quella corretta, ma la verità è che le sue percezioni sono spesso distorsioni: distorsioni create in modo che non debba mai ammettere di avere torto, distorsioni in modo che non debba mai guardare ai propri problemi. Comincia a notare che tende a vedersi sempre come vittima, non solo con te ma con gli altri, e che sembra essere in grado di vedere le cose solo dalla sua prospettiva, mai da quella dell’altra persona.

4. Inizia a fidarti delle tue percezioni ed intuizioni. Questa può essere una cosa incredibilmente difficile da fare dal momento che il lavaggio del cervello del tuo partner ha probabilmente avuto la meglio. Ma se inizi ad ascoltare il tuo istinto ed inizi a seguire il tuo istinto, troverai senza dubbio la verità che sta lì. Se ciò che il tuo partner ti sta dicendo sembra sbagliato, verifica il tuo istinto.

5. Ottieni un feedback esterno. Le vittime del manipolatore emotivo tendono a tenersi tutto per sé stesse, sia perché coloro che abusano tendono a scoraggiare o addirittura proibire stretti legami al di fuori della loro relazione, sia perché sono così piene di vergogna che non si sentono degne di amicizia o sostegno. Ma se hai ancora degli amici intimi, inizia a controllare se ciò che il tuo partner ti sta dicendo su di te è effettivamente vero. Ad esempio, invece di credergli ciecamente quando ti dice che sei egoista, chiedi ad un amico se è così che ti vede. Chiedi a familiari ed amici se ti percepiscono come ti descrive il tuo partner. Più feedback dall’esterno puoi ottenere, più realtà sarai in grado di assorbire.

La trappola del manipolatore emotivo  non è facile da riconoscere, soprattutto da parte di chi lo subisce. Scoprire le bugie del tuo partner, le bugie che racconta a te e a se stesso, sarà uno dei modi più efficaci per iniziare a liberarti emotivamente da un partner abusante. Non continuare ad essere il ricettacolo della vergogna e della rabbia del tuo partner. Non continuare ad accettare l’idea di essere responsabile della sua infelicità. Ognuno è responsabile della propria felicità.

Autrice: Corinna Dagliana – Psicologa, psicoterapeuta. Riceve online e nel suo studio di Firenze. Per fissare un appuntamento: corinnadagliana@gmail.com
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