L’esperimento di Harlow: l’importanza del legame

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L’esperimento di cui parleremo oggi è uno dei più famosi nella storia della psicologia. Seppur come vedrete il metodo utilizzato è poco umano, se non addirittura crudele, ha dato la possibilità di comprendere quanto nel bambino siano importanti l’amore, il contatto fisico e le coccole, importanti tanto quanto il nutrimento. Il contatto fisico, infatti, soprattutto nel piccolo è vitale per il suo sviluppo psicofisico e se questo viene a mancare, potrebbe compromettere la sua salute mentale e la scelta delle relazioni future.

LA TEORIA SULL’ATTACCAMENTO, LE RELAZIONI E L’AMORE

Quando parliamo di attaccamento, intendiamo tutti quegli atteggiamenti e comportamenti che vengono messi in atto per la formazione di un legame fra due persone. Bowlby, psicologo e psicoanalista britannico, è stato il padre della teoria dell’attaccamento e ha scoperto tramite diverse ricerche che il bambino è biologicamente programmato a cercare delle figure di attaccamento che gli possano dare benessere, senso di protezione e confort, oltre al nutrimento.

Per tale ragione se il piccolo viene privato dell’amore, la sua salute emotiva può essere compromessa drasticamente. Il suo modo di relazionarsi con le emozioni può diventare pericoloso, portandolo a cercare in un futuro rapporti e legami per nulla sani.

L’esperimento di Harlow

Harlow, psicologo statunitense, per verificare la teoria di Bowlby, fece un esperimento che per molti fu crudele, ma sicuramente ha dato prova dell’ importanza dell’ amore, soprattutto da piccoli. Per il suo esperimento prese delle scimmie Rhesus, una specie di macachi asiatici che hanno comportamenti nell’attaccamento simile ai nostri. Egli separò i cuccioli dalle madri e li mise in delle gabbie dove vi aveva inserito due madri surrogate:

  • UNA MAMMA DI METALLO fatta di fili di ferro su cui era attaccato un biberon per dare nutrimento
  • UNA MAMMA DI PEZZA morbida e calda che non dava nutrimento

In questo modo i cuccioli avrebbero ricevuto cibo e contatto corporeo, i due elementi principali durante l’allattamento dei piccoli. Harlow cominciò ad osservare il comportamento dei cuccioli. Avrebbero preferito chi lo nutre o chi gli da calore? Si rese ben presto conto che Il conforto affettivo e il contatto corporeo era ciò che più cercavano.

Le scimmiette infatti si volgevano verso la mamma metallica solo quando avevano fame, mentre la maggior parte del loro tempo rimanevano abbracciati alla mamma di pezza.

Insomma, l’idea rivoluzionaria (per l’epoca) è che l’allattamento materno, oltre a essere fonte di cibo, serve a rafforzare il rapporto madre-figlio grazie al contatto fisico, utile a superare anche momenti di stress durante i “test della paura”, e a infondere sicurezza al cucciolo, che in presenza della madre (anche se surrogata) riesce ad affrontare in autonomia situazioni nelle quali, appunto, prova paura.

L’esperimento non finisce qui. Harlow utilizzò altri cuccioli e diede loro solo accesso al nutrimento, privandoli del contatto corporeo.
Come sono cresciute le scimmiette? Dopo diversi mesi Harlow introdusse le scimmie utilizzate per gli esperimenti nella colonia e vide che:

  • quelle che avevano avuto entrambe le madri surrogate, avevano comportamenti antisociali: tendevano a stare lontane dagli altri e si rannicchiavano in disparte.
  • quelle che avevano ricevuto solo il nutrimento e erano state private della mamma di pezza, avevano sviluppato forti squilibri mentali, addirittura alcuni tentavano il suicidio.

IL DOLORE E LA PAURA SONO MENO POTENTI DEL BISOGNO DI CALORE

La mancanza di affetto di Harlow verso gli animali, lo portò a continuare le sue ricerche utilizzando metodi più crudeli. Voleva capire quanto fosse importante la presenza di una madre per i piccoli e per fare ciò non risparmiò delle vere e proprie forme di tortura. Creò pertanto delle mamme di pezza che potessero torturare i cuccioli. Alcune possedevano una molla che scaraventava lontani i piccoli macachi ogni volta che cercavano di abbracciarle. Altre erano dotate di spuntoni che trafiggevano il cucciolo quando provava a cercare il contatto. Altre ancora buttavano getti d’aria compressa.

E cosa è successo?

I piccoli nonostante la paura e il dolore, tentavano sempre di avvicinarsi alla ricerca del calore materno. Inevitabilmente, le povere creature svilupparono diversi problemi sia fisici che psicologici. La mancanza di calore e contatto fisico portò uno stress così forte alle scimmiette che come conseguenza ebbero problemi di digestione e spesso soffrivano di diarrea.

Addirittura uno dei cuccioli che fu privato della mamma surrogata e venne isolato per diversi mesi in quello che fu chiamato “ il pozzo della disperazione”, alla fine dell’esperimento non volle più mangiare e si lasciò morire. Il resto delle scimmie, nonostante in vita, continuarono la loro esistenza con disagi e sofferenze pesanti.

Tali esperimenti colpirono la sensibilità del popolo, poiché avevano superato ogni limite di etica e moralità. Pertanto Harlow tentò di rimediare cercando di riabilitare le scimmiette, ma non ci riuscì.

CONCLUSIONI SULL’ESPERIMENTO. IL BISOGNO DI CALORE PIU’ FORTE DEL BISOGNO DI CIBARSI

L’esperimento di Harlow , seppur macabro e crudele, ci fa comprendere che le emozioni non sono per nulla trascurabili e che il contatto fisico, il calore e il senso di protezione sono fondamentali sin da piccoli. Come abbiamo visto i cuccioli di macaco preferivano ad ogni costo la mamma di pezza piuttosto che il cibo, il calore e l’affetto è vitale per una crescita sana sia a livello fisico che psicologico.

E’ sicuramente vero che il cibo è essenziale per la sopravvivenza, ma come abbiamo visto le scimmie sottoposte a quegli esperimenti e private del calore, in età adulta non riuscirono a relazionarsi con gli altri: non trovavano un partner, non mostravano alcun interesse ad avere figli e alcuni addirittura diventarono talmente passivi da smettere di mangiare e bere fino a condursi alla morte.

Inoltre le scimmie femmine che furono fecondate contro la loro volontà furono totalmente disinteressate ai cuccioli : non li nutrivano e addirittura alcune di loro li mutilavano fino ad ucciderli.

QUANDO L’AFFETTO MANCA AGLI ESSERI UMANI

Come abbiamo visto l’attaccamento e l’amore è un bisogno necessario. Negli essere umani vale lo stesso e i bambini che non ricevono affetto, che non vengono amati, che vengono rifiutati e isolati, svilupperanno in età adulta tante difficoltà nelle relazioni e saranno facilmente esposti a creare rapporti per nulla sani. Per fare un esempio, molte persone che non hanno avuto affetto da piccoli, sviluppano un bisogno di amore da soddisfare a qualunque costo. E’ il caso della dipendenza emotiva.