L’esperimento di Kenneth: toccare un orsacchiotto mitiga gli effetti negativi dell’esclusione sociale

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

Vi sono normalmente tanti piccoli elementi che determinano le nostre emozioni e il nostro comportamento nel quotidiano che spesso sfuggono alla nostra percezione. Per esempio, i mobili con forme arrotondate ci trasmettono una sensazione di comodità e di fiducia, una stanza fredda trasmette indifferenza e solitudine. Allora … che effetto può avere accarezzare un orsetto di peluche?

Finora esistono poche ricerche empiriche che esaminino come mitigare gli effetti deleteri dell’esclusione sociale.  Alcuni ricercatori dell’Università Nazionale di Singapore Kenneth Tai, Xue Zheng e Jayanth Narayanan si sono posti la stessa domanda e per darci una risposta hanno ideato un curioso esperimento.

Attraverso due studi, Kenneth Tai e colleghi hanno osservato come gli esseri umani, qualora privati della capacità di socializzare, cadano in stati depressivi pericolosissimi, ritrovandosi prigionieri di un circolo vizioso: più si è esclusi dal contesto umano, più il nostro umore si fa nero… e più il nostro umore si fa nero più ci è difficile ritrovare un rapporto con gli altri. Tai sostiene che questo circolo può essere spezzato e che per farlo non c’è bisogno di molto: basta accarezzare un orsacchiotto. Per quanto bizzarra la trovata possa sembrare, egli è riuscito a darne prova in un esperimento.

L’esperimento: l’effetto di un orsetto di peluche

I ricercatori hanno coinvolto 181 studenti. Due terzi dei partecipanti sono stati manipolati al fine di sentirsi socialmente esclusi,  dando loro un feedback negativo su un questionario di personalità (“Sei il tipo che si ritroverà solo nella vita”) o escogitando un disagio creato in seguito ad un’attività di gruppo con altri partecipanti (“Mi spiace dirtelo, ma nessuno ti ha scelto come collega per fare questo lavoro”). Il restante dei partecipanti ha ricevuto un feedback più incoraggiante (per esempio: “molte persone ti hanno scelto per far parte del loro gruppo”).

Successivamente, tutti i partecipanti hanno dovuto valutare quello che gli è stato presentato come un “prodotto di consumo”, cioè un orsacchiotto di 80 cm, dal pelo lungo. Per metà degli studenti, il peluche è stato messo in grembo e sono stati incoraggiati a tenerlo e toccarlo per diversi minuti. Per l’altra metà, l’orso è stato adagiato su un tavolo, troppo lontano per qualsiasi contatto fisico.

I ricercatori erano interessati a sapere come il fatto di avere generato la sensazione di emarginazione avrebbe interferito sulla
volontà delle persone a partecipare a esperimenti futuri così come condividere denaro con altri attraverso un gioco a sfondo economico. Soprattutto però, i ricercatori volevano capire se l’aver toccato un peluche produceva qualche differenza in questi comportamenti.

La conclusione è stata la seguente: toccare un peluche ha un’influenza positiva!

Sorprendentemente, le persone che avevano sperimentato la sensazione di emarginazione sociale e che avevano toccato l’orsetto di
peluche, tendevano a mostrarsi più cooperative e desiderose di partecipare a esperimenti futuri e condividere denaro con altri. Inoltre, riportavano più emozioni positive. Al contrario, toccare il teddy bear non ha provocato alcuna differenza nel comportamento dei partecipanti che non si sentivano socialmente esclusi. Toccare l’orsacchiotto ha migliorato dunque il comportamento prosociale dei partecipanti esclusi, aumentando la loro esperienza di emozioni positive.

I ricercatori hanno testato questo elemento, chiedendo ai partecipanti di spiegare la loro decisione sulla condivisione dei soldi nel gioco economico. I partecipanti esclusi che avevano toccato il peluche hanno espresso frasi di questo tipo: “Non ho al momento urgente bisogno di soldi e poiché penso che ricevere del denaro sia sempre una piacevole sorpresa, anche se non conosci la persona che te lo dà, mi auguro che quel denaro possa essere utile alla persona che lo riceve”.

Per riassumere: Toccare un orsacchiotto mitiga gli effetti negativi dell’esclusione sociale per aumentare il comportamento prosociale

Da un punto di vista sociale, l’esclusione sociale aumenta il comportamento aggressivo, compromette l’autoregolamentazione e diminuisce il comportamento prosociale. Date le conseguenze negative dell’esclusione, vi è sorprendentemente poca ricerca sui modi per mitigarne gli effetti deleteri. Questo studio ha esaminato come toccare un oggetto inanimato, un orsacchiotto di peluche, possa influire sull’effetto dell’esclusione sociale sul comportamento prosociale.

Attraverso tale ricerca, i ricercatori hanno scoperto che gli individui socialmente esclusi che hanno toccato un orsacchiotto agivano in modo più prosociale. Ha evidenziato la sovrapposizione tra i sistemi del dolore fisico e sociale. Ciò suggerisce che potrebbe essere possibile utilizzare il tatto, un intervento fisico, per alleviare il dolore dell’esclusione.

Perché mai toccare un orsacchiotto, quando si è soggetti adulti più che svezzati?

Forse il risultato ottenuto potrebbe avere a che fare con il legame tra calore emotivo e fisico. Una precedente ricerca aveva mostrato che le persone socialmente escluse tendono a sentire la temperatura della stanza più fredda e a fare delle docce (o bagni) con temperatura dell’acqua più calda. Ci sono anche altri collegamenti evidenti con ricerche che mostrano i benefici emotivi e fisici del contatto con gli animali domestici (si pensi alla pet therapy).

Infine, il risultato ottenuto nella ricerca potrebbe avere a che fare con l’antropomorfizzazione dell’orsacchiotto, percepito come umano. Il contatto fisico infatti può aumentare i livelli di ossitocina, un ormone coinvolto nei sentimenti di fiducia e di vicinanza sociale: forse toccare il teddy bear produce un effetto simile.

A cura di Ana Maria Sepe, psicoanalista
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