Lezioni di psicologia: emozioni e comunicazione

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Esperta in psicologia ambientale, psicologia della casa e dell’abitare.

Concetti preliminari: ogni emozione è collegata ad un evento o un comportamento che mettiamo in atto o viviamo.  Le emozioni sono l’insieme dei cambiamenti che lo stimolo ambientale provoca; la motivazione invece si base sui feedback che la persona riceve.

Le emozioni sono state oggetto di studio e di interesse della psicologia. I primi studi sulle emozioni risalgono agli anni ’50. Gli studi e le teorie considerano le emozioni diversamente.

Teorie fisiologiche vedono le emozioni come risposte interne, esse sono responsabili dei nostri sentimenti. Le teorie neurologiche descrivono le emozioni come una attività in risposta ad uno stimolo esterno. Infine le teorie cognitive affermano che tutte le attività cognitive aiutano alla formazione delle emozioni e dei sentimenti.

Emozioni primarie e secondarie

Le emozioni possiamo descriverle come un segnale di risposta ad una situazione o un evento particolarmente espressivo per noi. Le emozioni si distinguono in primarie e secondarie.
Le 8 emozioni primarie vengono apprese già nei primi 5 anni di vita e sono:

  • rabbia: impulso molto forte verso ciò che ci ha provocati. Di solito la manifestiamo quando sentiamo di perdere il nostro status sociale o la nostra autostima.
  • paura: promuove la sopravvivenza del singolo di fronte alle sistuazioni di pericolo o di minaccia.
  • tristezza: emozione che  che manifestiamo in seguito a una serie di eventi sfortunati; il nostro umore precipita e ci critichiamo autosvaluatandoci per non aver saputo affrontare adeguatamente la situazione. I comportamenti che l’accompaganno sono crisi di pianto, passività, insonnia.
  • gioia
  • sorpresa
  • attesa
  • disgusto
  • accettazione

Le emozioni secondarie si sviluppano con la crescita della persona e l’interazione sociale, esse sono:

  • invidia
  • allegria
  • vergogna: quando qualcuno esprime un giudizio che non corrisponde alla realtà in cui perdiamo la nostra immagine e la nostra consapevolezza.
  • ansia
  • rassegnazione: la proviamo quando ci sentiamo togliere contro la nostra volontà qualcosa che ci appartiene o che vorremo ottenere (incarico di lavoro)
  • nostalgia
  • gelosia
  • speranza
  • perdono
  • offesa: sensazione che proviamo quando qualcuno esprime un giudizio che va ad interferire con il nostro valore in quanto persona
  • rimorso
  • delusione

L’approccio sistemico inquadra le emozioni come componenti della comunicazione stessa, quindi sono parti integranti del messaggio che inviamo.

Ogni informazione che mandiamo all’altro se fraintesa o insufficiente provoca a sua volta una risposta emotiva impropria e una motivazione inappropriata, quindi il comportamento risulta ovviamente improprio.

Il secondo assioma della comunicazione umana afferma che ogni scambio comunicativo ha un aspetto di contenuto e un aspetto di relazione (come si comunica); ecco perchè l’aspetto emotivo è parte integrante della comunicazione.

Il primo aspetto contiene l’informazione, cioè cosa voglio dire, il messaggio in sé. Il secondo invece è la reazione ossia come si comunica l’informazione, essa contiene l’aspetto emozionale. Il primo aspetto determina il secondo: un messaggio è diverso a seconda del contesto o del modo in cui lo diciamo determina relazioni diverse tra i comunicanti.

Quando comunichiamo con l’altro possiamo inviare tre tipi di messaggi quindi rispondere in tre modi:

  • confermando
  • rifiutando
  • disconfermando  (squalificando)

Confermando:

I segnali di conferma equivalgono al “mi fa piacere parlare con te”, “voglio parlare con te, accetto”. La conferma fa sì che ci sia un riconoscimento di sé, una consapevolezza di sé e un valore intrinseco della persona. Le emozioni all’interno di questo scambio comunicativo saranno positive e potranno variare a secondo del contesto.

Rifiutando:

Rifiutando il messaggio che riceviamo inviamo all’altro “ti ho ascolotato ma non sono d’accordo con te”, oppure “non voglio conversare con te”. C’è il riconoscimento dell’altro ma non del contenuto. Il rifiuto si applica all’oggetto e non alla persona. L’emozione nascosta può essere di delusione: non è d’accordo con me, o non vuole conversare.

Disconferma (squalifica)

A differenza del rifiuto la disconferma si applica alla persona e non all’oggetto. Il messaggio che inviamo dice “Tu non esisti”, “ti ignoro perchè non ci sei, non ti vedo”.

Il messaggio viene ignorato dal ricevente oppure frainteso sia in modo consapevole sia inconsapevolmente. Il messaggio contiene fenomeni di fraintendimento, di contraddizione, il cambiare argomento, interpretazioni di metafore letterarie. Le emozioni saranno rabbia e delusione.

La maggior parte degli scambi comunicativi quotidiani avviene a livello analogico, cioè non verbale. Pertanto i feedback che riceviamo attraverso le espressioni del nostro corpo e del viso, ci danno informazioni sul messaggio inviato o ricevuto.

Le interazioni umane si svolgono all’interno di un ambiente circoscritto e questo a sua volta influenza il comportamento degli interlocutori e il messaggio stesso. Pertanto se il contesto ambientale è favorevole per noi, cioè se ci sentiamo a nostro agio, comunichiamo meglio e le espressioni emotive che trasmettiamo saranno positive rispondendo con una conferma.

Articolo a cura di: Virna Tripodo, psicologa psicoterapeuta


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