Il love bombing del manipolatore emotivo

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Dott.ssa in biologia e psicologia. Esperta in genetica del comportamento e neurobiologia. Scrittrice e founder di Psicoadvisor

Essere sommersi d’amore potrebbe rappresentare un sogno che si avvera, finché non ti rendi conto che, in realtà, si tratta di un abuso emotivo ben mascherato. Si chiama «love bombing» ed è una tecnica molto comune tra i manipolatori emotivi.

Questa tecnica ha un forte impatto perché fa leva su un bisogno universale: il bisogno di essere accolti, amati e apprezzati. Le manifestazioni d’amore del partner, in una relazione sana, funzionano come piccoli promemoria che rinforzano l’unione, migliorano la qualità della vita e sì, fanno bene anche all’autostima.

Quando il partner ti esprime il suo amore, automaticamente può allontanare i sentimenti di sfiducia e insicurezza che albergano in te. Il love bombing fa leva su questo. La questione, posta in questi termini, diviene più chiara: più sarai bisognoso di sicurezza e conferme, più elevate saranno le possibilità che tu possa cadere nella trappola manipolatoria. Più sarai affamato d’amore, più il love bombing ti catturerà. E chi, più di un bambino trascurato, è affamato d’amore? 

Gli effetti dell’amore simulato

Il «love bombing» non suona necessariamente come una cosa negativa, in fondo, consiste in livelli di affetto e adorazione eccessivi e travolgenti. Il problema si concretizza negli effetti che il bombardamento d’amore esercita. Il love bombing fa sentire il destinatario dipendente e in obbligo nei confronti del manipolatore. Il meccanismo alla base è molto semplice: «se lui mi dimostra tutto questo, allora gli devo molto, tutto!». E qui sorge un’altra questione: il manipolatore «dimostra» l’amore solo con gesti eclatanti, frasi ad effetto, attenzioni superficiali… quando entriamo in una dimensione più profonda, tutto questo svanisce. Allora cosa rimane? Solo il senso la dipendenza e il senso d’obbligo morale innescato nell’altro.

Il love bombing ha il potere di far sentire l’altro ingrato o in colpa anche solo per un semplice disaccordo. Il pensiero di sottofondo è sempre lo stesso «fa così tanto per me, non posso deluderlo». Tale pensiero verte sulle mere apparenze, perché è solo all’apparenza che il manipolatore fa così tanto. Purtroppo, molte persone non hanno mai imparato a riconoscere i segnali di un amore maturo e li confondono con le manifestazioni più superficiali adottate dal manipolatore.

In pratica, tutti i sentimenti che insorgono nel destinatario del love bombing, vertono sulla finzione, sull’amore simulato del manipolatore. Senso di colpa, il sentirsi indegni, inadeguati, in difetto di qualcosa… sono sensazioni che originano da un menzogna, da una falsa promessa di devozione assoluta. Il paradosso vuole che a questa falsa promessa di devozione, l’altro risponda con una concreta dipendenza affettiva.

Quanto dura il love bombing?

Il love bombing del manipolatore dura il tempo necessario per stabilire il controllo. Successivamente, il manipolatore passerà dalle lusinghe estreme a un comportamento intermittente, incentrato sulla svalutazione di te intervallato a temporanea gratificazione.

La biochimica del love bombing

Le relazioni basate sull’intensità estrema hanno effetti analoghi a quelli dati dalle sostanze d’abuso (droghe e alcol). Il manipolatore, inoltre, riesce a dosare bene le gratificazioni e le delusioni. Ogni relazione disfunzionale basata sull’abuso emotivo, è caratterizzata da estremi alti e bassi. Un attimo prima, il manipolatore ti fa sentire in paradiso e l’attimo dopo, ti fa patire le pene dell’inferno. Questo modello si ripete, nell’arco della frequentazione o relazione, più e più volte, talmente tante volte da innescare quello che i clinici definiscono legame traumatico.

Nelle serie TV e nei film si sente spesso parlare di Sindrome di Stoccolma, cioè quel meccanismo attraverso il quale, la vittima si lega del suo aggressore. Il legame traumatico non è molto differente, le aree cerebrali coinvolte sono le stese. Inoltre, nel legame traumatico sono attive le stesse aree cerebrali implicate nelle dipendenze da stupefacenti.

Questo gioco di gratificazione-delusione, può creare alti e bassi emotivi atti a innescare una vera e propria dipendenza. I momenti di eccessiva gratificazione come quelli innescati dal love bombing sono sostenuti dalla dopamina, che induce euforia e dalla serotonina, che mantiene elevato il tono dell’umore. Al contrario, quando la vittima sperimenta i bassi, non ha le energie e la lucidità per capire cosa sta succedendo perché tutto ciò che desidera è «un’altra dose», sperimentare di nuovo l’altezza della gratificazione, ripristinare i livelli di dopamina. Il nostro organismo risente delle concentrazioni dei neurotrasmettitori. Inoltre, la successiva gratificazione, oltre che portare alle stelle i livelli di dopamina, farà innescare una massiccia produzione di endorfine in risposta allo stimolo doloroso precedente.

Il ruolo della dissonanza cognitiva

La nostra psiche è programmata per generare coerenza. Il problema è, che quando non trova coerenza negli ambienti esterni a sé, ne crea una fittizia interna. Questo meccanismo è il frutto di una dissonanza cognitiva, cosa c’è di più dissonante di una persona che afferma di amarti con tutte le sue forze e poi non fa altro che ferirti?

Quando si stabilisce un legame di dipendenza, la persona tende a risolvere questa dissonanza incolpando se stessa. I pensieri di sottofondo sono questi: «cosa c’è che non va in me? In fondo, lui/lei fa così tanto! Perché non riesco a essere felice?».

La nostra mente farebbe qualsiasi cosa per generare coerenza, anche incolpare se stessa e adulterare la realtà, soprattutto quando questa realtà è brutta da accettare.

Immagina di aver speso 1000 euro per un paio di scarpe comprate online, che, vedendole di persona, non ti sembrano più così belle. Non puoi fare alcun reso, non avevi garanzie. Dato l’investimento, ti sentirai obbligato a indossarle scarpe e quasi sicuramente, a rivalutarle. «In fondo, non sono così male, anzi, mi piacciono!».

Questo si verifica perché è molto più comodo farsi piacere l’oggetto piuttosto che analizzare ed elaborare l’errore di aver speso tanti soldi per qualcosa di brutto! È un po’ ciò che accade anche nella relazione con un manipolatore affettivo, dove gli investimenti emotivi sono enormi così come lo sono le dissonanze vissute nel quotidiano. La vittima finirà per vivere una realtà molto diversa da quella concreta che la circonda. Distorcerà tutto fino a quando anche le briciole di un amore disfunzionale le sembreranno delle portate sublimi.

L’educazione emotiva pregressa

Se è vero che il love bombing attiva delle reazioni biochimiche, è anche vero che non tutti ne sono vulnerabili. Alcune persone, infatti, sembrerebbero essere più inclini a cadere nella trappola del manipolatore. Attenzione! Questo non è un tentativo di colpevolizzare la vittima, bensì un tentativo di accrescere la consapevolezza sui rischi di inciampare in un legame traumatico; perché se è vero che può capitare a tutti, è anche vero che quando sono presenti determinate fragilità emotive, questa probabilità diviene più concreta.

Il legame con il manipolatore è più forte se la sua vittima è cresciuta in una famiglia disfunzionale perché è più incline e assuefatta a determinate dinamiche.  Per comprendere cosa ti ha spinto tra le braccia del manipolatore emotivo e cosa concretizza quelle «fragilità» che fungono da fattore predisponente ai legami disfunzionali, ti consiglio di leggere il mio articolo: il fascino seducente del manipolatore.

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