Pensare frequentemente che succederà qualcosa di brutto, a noi o ai nostri cari. Mi sta per succedere qualcosa di terribile, ecco come funziona lo schema disfunzionale della vulnerabilità.
Cos’è uno schema disfunzionale?
Uno schema disfunzionale è un modello di funzionamento psicologico generale e pervasivo che origina durante l’infanzia o nella prima adolescenza, ed influisce su tutto il resto della nostra vita adulta.
Tipicamente uno schema disfunzionale inizia con qualcosa che ci viene detto o fatto dalla nostra famiglia di origine, o da altri bambini: ad esempio abusi o mancanza di cure da parte delle figure di accudimento, abbandono o morte di un genitore, critiche continue e svalutazioni, emarginazione e bullismo da parte dei pari;
si tratta, insomma, di una o più esperienze negative che si imprimono nella nostra mente e diventano parte di noi, del modo in cui ci consideriamo e consideriamo gli altri.
Questi schemi disfunzionali determinano il modo in cui interpretiamo ciò che accade, i nostri pensieri e le nostre sensazioni, il modo in cui ci relazioniamo con gli altri e molti altri nostri comportamenti, e sono in grado di suscitare emozioni spiacevoli molto forti come ansia, paura e rabbia. Ogni schema si attiva – o si COSTELLA – solamente in presenza di determinate circostanze o situazioni che in qualche modo richiamano alla memoria, inconsapevolmente, il trauma che lo ha originato. Uno schema comprende dunque:
- Pensieri
- Ricordi e memorie
- Aspettative su di sé e sugli altri
- Emozioni
- Sensazioni fisiche
- Comportamenti
Lo schema disfunzionale di VULNERABILITÀ è responsabile della tendenza a pensare frequentemente che succederà qualcosa di brutto, a noi o ai nostri cari. Si tratta di una paura resistente, irrazionale e molto profonda, che può riguardare diversi ambiti della nostra vita:
La salute e malattia
Pericolo
Povertà e perdita economica
Perdita di controllo psicologico ed “esaurimento nervoso”
Lo stato d’animo principalmente correlato a questo schema è costituito dall’ANSIA, associata ad altre emozioni e stati d’animo come paura, agitazione, inquietudine, presentimenti negativi.
Come agisce lo schema?
Infatti, la sensazione che stia per succedere qualcosa di terribile e spaventoso (nell’ambito della salute, degli incidenti, delle finanze o della propria presenza mentale) si associa, da una parte, ad una serie di pensieri tipici e dall’altra alle emozioni spiacevoli che tali pensieri sono in grado di elicitare, come indicato di seguito:
- Pensieri Automatici Negativi (PAN) legati allo schema di vulnerabilità’. Si tratta di pensieri tipici come: “forse sto sviluppando una grave malattia”, “finirò senza soldi come un barbone”, “perderò il lavoro e la famiglia mi abbandonerà”, “finirò per avere un esaurimento nervoso e perderò il controllo” ecc.…
- Emozioni spiacevoli da essi indotte: come ansia, paura, agitazione, preoccupazione costante, inquietudine, senso di angoscia ecc.… (con correlati psicofisiologici come tachicardia, fame d’aria, tremore, tensioni muscolari, disturbi del sonno e dell’alimentazione, disturbi allo stomaco e all’intestino ecc…).
- Comportamenti: evitamento di tutto ciò che induce la paura e l’ansia (come accade in ci soffre di attacchi di panico ed evita tutte le situazioni in cui teme di poterne avere uno), comportamenti “protettivi” inadeguati ed irrazionali che limitano la vita sociale e personale, riducendone la qualità, e che rinforzano le paure iniziali irrazionali.
Il PENSIERO CATASTROFICO
Paure ingigantite ed irrazionali e sottovalutazione delle proprie capacità – è alla base dello schema di vulnerabilità e dei disagi che esso porta nella vita di chi ne soffre: tipicamente infatti porta a saltare alle conclusioni peggiori, facendoci sentire contemporaneamente impotenti ed incapaci di fare fronte alla situazione, come se fossimo ancora dei bambini inermi.
Origine della trappola di vulonerabilità
- Un evento traumatico o la morte di un genitore che porta a vedere il mondo come una giungla di pericoli terribili.
- Dall’osservazione e dall’apprendimento che ha luogo quando un genitore soffre di questo stesso schema: un genitore fobico o estremamente ansioso su tematiche specifiche come denaro, malattie, perdita del controllo, aggressioni, incidenti ecc.
- Da bambini si è stati spesso ammalati o si è stati vittima di un incidente o altro evento traumatizzante.
- Un genitore iperprotettivo che ha trasmesso la convinzione tacita che si è troppo fragili e vulnerabili ed incapaci di cavarsela da soli (in questo caso spesso è presente anche uno schema disfunzionale di Dipendenza dall’altro), oppure un genitore che metteva costantemente ed eccessivamente in guardia contro pericoli e malattie.
- Un genitore che non ci ha protetto come avrebbe dovuto, portandoci a vivere l’ambiente circostante come estremamente pericoloso dal punto di vista psicologico, finanziario o fisico (in associazione spesso con schemi di abuso e sfiducia, o di deprivazione emotiva).
Come capire quando agisce nella relazione?
Solitamente, le persone che hanno questo schema attivo, tendono a scegliere partner che siano protettivi e che si prendano cura di loro; in questo modo però se da una parte trovano sollievo dal disagio di sentirsi perennemente in pericolo o incapaci, dall’altra si impediscono di imparare ad agire autonomamente e ad apprendere a fare fronte in modo autonomo e maturo alle difficoltà della vita.
In questo modo non fanno che rinforzare la convinzione che è alla base dello schema disfunzionale:
il mondo è pericoloso ed io non sono capace di cavarmela da solo.
Ecco alcun campanelli d’allarme che ci avvisano che agiamo nella relazione sotto l’influenza dello schema:
- Scegliete partner forti propensi a proteggervi e a sostituirsi a voi nelle scelte e nelle azioni.
- Vi preoccupate soprattutto di trovare partner forti fisicamente e molto stabili e/o forti finanziariamente.
- Vi sentite attratti da coloro che sono disposti ad ascoltarvi e darvi sostegno concreto e rassicurazioni.
Come uscire dalla trappola della vulnerabilità?
- Comprendete da dove origina la vostra vulnerabilità: chiedetevi quale dei fattori di origine indicati in precedenza vi riguarda.
- Fate un elenco delle vostre paure più frequenti e tipiche
- Scrivete le situazioni che vi preoccupano o spaventano di più e mettetele in ordine di gravità
- Stilate un promemoria di ciò che potreste fare per agire concretamente e superare tali paure
- Chiedete alle persone care di aiutarvi a superare le vostre paure, aiutandovi a ridimensionarle e stimolandovi ed incoraggiandovi ad agire autonomamente
- Valutate razionalmente il reale e concreto rischio che si verifichino le situazioni temute (fatevi aiutare da una persona cara)
- Mettetevi in contatto con il vostro “bambino interiore” spaventato e prendetevi cura di lui da persona adulta: consolatelo, rassicuratelo e ditegli che ci siete voi a prendervi cura di lui.
- Esercitatevi nelle tecniche di rilassamento per gestire l’ansia
- Fate una lista delle paure mettendole in ordine crescente ed iniziate ad affrontarle una per una nella vita reale, partendo da quella che vi preoccupa di meno
- Gratificatevi con un piccolo premio ogni volta che fate un passo avanti nel superamento delle vostre preoccupazioni.
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