Mio figlio è insicuro e facilmente irritabile: perchè?

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bambino insicuro e irritabile
La famiglia per un bambino rappresenta il “luogo” più importante per la sua sicurezza, serenità, autonomia; i genitori sono, infatti, un basilare elemento di riferimento che permette al bambino, nel bene e nel “male”, di imparare a ricercare le soluzioni ai problemi che si presentano e di ascoltare ed esprimere le proprie emozioni, nel rispetto di quelle altrui. E tanto altro ancora.

La famiglia è il crogiuolo in cui si fondono, in modo adeguato o disfunzionale, temperamento, apprendimento, atteggiamenti, comportamenti, emozioni, pensieri, azioni

I genitori costituiscono, che ne siano consapevoli o no, l’esempio a cui i bambini si riferiscono e con cui dovranno comunque confrontarsi, vuoi per confermarsi nel modello familiare, vuoi per discostarsene.
Purtroppo, però, a volte i genitori non costituiscono un simile modello per i figli in modo consapevole, ed instaurano un sistema educativo rigido, autoritario, sulla base dei propri bisogni e non sulle reali necessità, affettive prim’ancora che materiali e sociali, dei bambini.

Possono così instaurarsi fin dalla prima infanzia insicurezze e sentimenti di inadeguatezza, le basi delle successive carenze nel senso di fiducia in se stessi. Anche essere troppo permissivi può innescare un comportamento disfunzionale…insomma essere genitore è un mestiere molto difficile. In questo articolo approfondiremo le conseguenze di un comportamento troppo severo nei confronti dei propri figli.

Quando l’educazione diventa eccessiva e disfunzionale?

Questa forse è la domanda fondamentale per un genitore che vede nel pugno di ferro lo strumento migliore per educare i propri figli, anche al costo di risultare antipatico.

Qual è il limite? Tutti i bambini hanno bisogno dell’affetto e dell’attenzione continua dei loro genitori. Ecco perché, a volte, è difficile capire quale sia il limite. Ebbene, in realtà questo limite si trova proprio in quella sottile frontiera oltre la quale non si permette la crescita personale dei nostri figli e si cade nella tossicità emotiva.

Perché l’educazione non è controllo, non significa asfissiare e tarpare le ali a quei bambini che domani dovranno essere adulti capaci di prendere decisioni ed essere responsabili delle loro vite. Il termine “iper-educazione” comporta anche altre implicazioni che dobbiamo conoscere.

L’ipereducazione o il peso dell’essere iperprotettivi

La cosa più curiosa di questo tipo di comportamento e di approccio educativo è che i genitori interferiscono molto in ogni aspetto della vita dei propri figli: scuola, sport, passioni, alimentazione, amicizie…

Sono “iperpresenti”, pensano di agire come i migliori genitori del mondo e che questo sia il miglior modo di educare i figli. Tuttavia, l’equilibrio emotivo e personale dei bambini dista molto dall’essere il riflesso della felicità.

Conseguenze dell’ipereducazione: delusione

I genitori hanno interiorizzato quello che per loro è l’ideale del bambino perfetto e, come se non bastasse, in questa sfera includono se stessi come imprescindibili figure di riferimento. Tuttavia, man mano che passa il tempo, si accorgono che i loro figli non si adeguano a questo ideale e a quel punto compare la delusione. Quando il bambino percepisce questa delusione nello sguardo dei genitori, comincia a provare sentimenti negativi causati dalla sensazione di fallimento ed inferiorità.

Conseguenze dell’ipereducazione: ansia, stress, irritabilità

Un aspetto che dobbiamo tenere in considerazione sull’ipereducazione è che essa va a braccetto con l’iperattività educativa. È abbastanza comune che i genitori iscrivano i bambini a molteplici attività extrascolastiche che, a volte, non risvegliano neppure l’interesse negli stessi bambini.

Poco a poco avremo piccoli stressati, con un livello di ansia simile a quello di un adulto. I genitori che ricorrono all’ipereducazione non tollerano errori nei loro figli. Si sforzano di formare bambini competenti, immuni all’errore o al fallimento, e una cosa del genere è assolutamente impossibile.

Conseguenze dell’ipereducazione: proibito sbagliarsi

Ogni bambino ha il diritto di sbagliare qualcosa e di poter imparare dai suoi errori in piena libertà.
I bambini ipereducati diventano giudici di se stessi. Gli obiettivi prefissati per loro sono talmente alti che, quando percepiscono di non essere in grado di raggiungere il livello desiderato, colpevolizzano loro stessi e cedono all’autodistruzione o alla rabbia.

PER CONCLUDERE….
La virtù sta come sempre nel mezzo: è importante porre regole ma non in maniera troppo rigida e insindacabile, ma alle regole va affiancata anche la parte affettiva dell’educazione, in questo modo il bambino potrà sviluppare un carattere equilibrato e creativo.

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