L’immagine del narcisista bello e di successo, grandioso, affascinante, seduttivo e irresistibile è uno stereotipo sociale diffuso che intercetta le caratteristiche più evidenti del narcisismo patologico e le organizza in una rappresentazione iper-semplificata di questo disturbo della personalità.
Perciò è facile credere che il narcisista sia un soggetto palesemente pericoloso e che solo qualche sprovveduta/o possa, per ingenuità o per ostinazione dovute a una propria fragilità preesistente, lasciarsi ammaliare e poi ammalarsi d’amore.
Invece, di rado il narcisista patologico si presenta nel modo dell’autoesaltazione e della spregiudicatezza come vorrebbe il luogo comune e sono solo una parte i narcisisti riconducibili alla descrizione del Manuale Diagnostico-Statisco dei Disturbi Mentali (DSM ), la bibbia della psichiatria.
I criteri diagnostici internazionali per il disturbo narcisististico di personalità inquadrano soggetti apertamente narcisisti, individuano solo un estremo del problema, quello eclatante e a volte caritucaturale dei narcisisti palesi.
Stando agli elementi diagnostici ufficiali anche un bambino riconoscerebbe un narcisista insano per il suo egocentrismo assoluto, l’indisponenza e l’egoismo, l’ipercriticismo e l’invidia che costituiscono il sigillo scarlatto della patologia, oltre ogni ragionevole dubbio.
Infatti, il disturbo narcisistico di personalità inteso come categoria diagnostica risulta essere, nella pratica clinica e nella realtà, il prototipo all’origine di un continuum, o spettro di narcisismi nascosti, patologici e patologizzanti.
Il continnum narcisistico.
Dagli anni ’80 psichiatri e psicoterapeuti guidati dall’esperienza clinica e dalle evidenze empiriche hanno affermato la rigidità e l’inadeguatezza della diagnosi “categoriale” di narcisismo e hanno evidenziato la necessità di una diagnosi “dimensionale”, che comprenda l’intero spettro narcisistico, oltre il narcisismo palese.
Il narcisista nascosto. Kernberg (1984), una delle voci più autorevoli sul tema, ha affermato che il narcisismo si declina su un continuum compreso tra due polarità: narcisismo sano e narcisismo maligno. Tra questi estremi si trovano tipi narcisistici di gravità crescente, tra i quali molti autori situano i narcisisti nascosti o narcisisti “covert”.
A differenza dei narcisisti palesi (overt), i covert appaiono timidi e inibiti, talvolta depressi, e sempre eccessivamente preoccupati del giudizio degli altri. Mancano della spinta realizzativa tipica del narcisismo classico e perciò conducono esistenze grigie mentre attribuiscono il proprio insuccesso agli altri, alla “vita”, covando segretamente sentimenti di rabbia e di profonda invidia.
Coltivano fantasie inconfessabili di gloria, di superiorità e di successo, ma, a differenza degli “overt”, i narcisisti nascosti manifestano vissuti di inferiorità che li rendono suscettibili alla critica più lieve.
Spesso intraprendono percorsi artistici o studi ritenuti socialmente prestigiosi senza risultati, data la superficialità del loro impegno. Tuttavia non rinunciano all’etichetta di “scrittore”, “musicista” o futuro “avvocato” anche quando, con ogni evidenza, non riusciranno mai nel loro intento.
L’apparenza da “dannati”, da pulcini feriti, da “vittime della vita” può trarre in inganno chi si innamora dei narcisisti covert e precipitarlo negli ingranaggi della dipendenza affettiva che ruotano intorno al bisogno di aiutare il partner frustrato.
I covert reagiscono all’amore e alla dedizione dell’altro con riluttanza a cambiare e rispondono attraverso il trauma incessante del silenzio, dell’inibizione emotiva e del ritiro depressivo, sino all’abbandono imprevedibile inflitto alla/al partner come “rivalsa” inconscia dei propri fallimenti.
Akthar (1989) sottolinea che i narcisisti covert sono “incapaci di restare innamorati” e vivono con estrema difficoltà e disagio la differenza di interessi e valori di cui l’altro è portatore sano. L’incapacità di tollerare soggettività diverse dalla propria è tra i motivi per cui i covert non riescono a stare a lungo in una relazione: si disamorano dal giorno alla notte e per questo risultano in definitiva distruttivi e patologizzanti quanto gli overt.
Infatti, insieme al proprio narcisismo, questi soggetti celano l’aggressività, il dispregio, il fallimento personale e l’impossibilità d’amare in un sistema di sabotaggi relazionali progressivi del tutto incomprensibile per la/il partner, che rimane invischiata/o nel senso di colpa e di inadeguatezza senza intuire l’abuso grave e la trascuratezza a cui è sottoposto.
La drammaticità della dipendenza affettiva con un narcisista nascosto è accentuata dall’inconsapevolezza pressoché totale con cui il covert vive la relazione e i propri sentimenti, inconsapevolezza che impedisce alla vittima di prendere a propria volta coscienza di quanto accade e di chi ha davanti.
A cura di Enrico Maria Secci, psicologo psicoterapeuta
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