PREMESSA: Userò il maschile molto spesso in questo articolo riferendomi al narcisista, per questioni meramente pratiche. Infatti, sebbene le statistiche mostrino una prevalenza di questo disturbo di circa il 70-80% a carico della popolazione maschile, è possibile riconoscerne una fetta anche all’interno della popolazione femminile!
Senza entrare nel merito di ogni singolo schema per descriverne origine, caratteristiche e modalità di manifestazione, ci limitiamo in questa sede a individuare quali sono gli schemi tipici dei narcisisti e quelli che essi sono in grado di ATTIVARE nell’altro (W.T. Behary, “Disarmare il narcisista”).
Tipici schemi del narcisista
- DEPRIVAZIONE EMOTIVA. “nessuno potrà amarmi per ciò che sono davvero” dice il narcisista, ergo “non devo avere bisogno di nessuno” (stile di coping si ipercompensazione). Freddezza, distacco emotivo;
- INADEGUATEZZA/VERGOGNA. Ad un livello profondo ed inconsapevole, si sente non amabile e si vergogna di sé. Tale sensazione viene mantenuta al di fuori della coscienza anche attraverso attività autoconsolatorie compulsive (troppo lavoro, sport, ecc…) e provoca il continuo bisogno di conferme del proprio valore eccezionale, di ammirazione e approvazione per il suo essere speciale;
- SFIDUCIA/ABUSO. Crede che gli altri siano gentili con lui per ottenere qualcosa; è scettico e diffidente sulle motivazioni altrui e mantiene le distanze;
- AUTOCONTROLLO INSUFFICIENTE. Rifiuta limiti e regole, che si applicano solo agli altri. Non tollera la frustrazione di non ottenere subito ciò che vuole;
- PRETESE/GRANDIOSITA’. È lo schema tipico del narcisista. Ha bisogni grandiosi, si sente speciale e unico, vuole essere trattato di conseguenza con riguardi speciali. Ha sogni grandiosi e si sente superiore: tutto questo serve anche a “consolare” la strisciante e inconsapevole sensazione di non amabilità e inadeguatezza.
- RICERCA DI APPROVAZIONE. Anche in questo caso lo schema cerca di soddisfare il bisogno di approvazione legato alla sensazione di non amabilità e inadeguatezza che viene mantenuta, per la maggior parte del tempo, fuori dalla coscienza. L’approvazione è il carburante necessario a tenere in movimento il meccanismo della perfezione/specialità. È un’ipercompensazione del profondo senso di solitudine e inadeguatezza;
- STANDARD SEVERI. La spontaneità e il lasciarsi andare rappresentano una minaccia per il senso di inadeguatezza e non amabilità sottostante, perché potrebbero lasciar affiorare il vero Sé tenuto ben nascosto: perciò si deve sempre dar da fare per raggiungere la perfezione. Tenersi sempre impegnato per fare qualcosa…
Schemi innescati nel partner
- DEPRIVAZIONE EMOTIVA. Convinti di non poter essere amati davvero da nessuno, queste persone trovano nel narcisista il “compagno di schema” perfetto per rimettere in piedi le antiche scene: si sentono tristi, soli e non amati ma è tutto ok. SI tratta di qualcosa di familiare;
- SFIDUCIA/ABUSO. Gli abusi e il comportamento profittatore del narcisista rievocano vecchi ricordi e scene del passato: ci si sente come se di dovessero comunque sopportare, come si ha sempre fatto, fatto e che nulla cambierà. È familiare anche questo;
- ABBANDONO. Tanta è la paura di restare da soli che si vorrà sopportare di tutto dal narcisista pur di non essere lasciati;
- INIBIZIONE EMOTIVA. Si tengono le proprie emozioni ben nascoste e controllate per non disturbare, per non essere inopportuni. Il narcisista si abbandona a insopportabili sfuriate, con la stessa naturalezza con la quale chi ha questo schema resta silenzioso e attonito a sopportare;
- AUTOSACRIFICIO. “Non devo chiedere nulla per me”, “devo preoccuparmi prima degli altri” dice lo schema. E il narcisista renderà questo atteggiamento ancora più radicato richiedendo attenzioni, sacrifici e premure solo per sé come un diritto acquisito;
- SOTTOMISSIONE. Chi ha questo schema attivo, ha difficoltà a far valere i propri bisogni e desideri; il narcisista, con i suoi atteggiamenti minacciosi e intimidatori renderà ancora più difficile esprimere rabbia e disappunto.
- INADEGUATEZZA/VERGOGNA. Quando è attivo, questo schema provoca sensazioni di inadeguatezza e non amabilità; ci si sente dunque in dovere di fare ciò che l’altro si aspetta, di mettersi sempre in discussione, di sentirsi in colpa per ciò che non funziona…
- STANDARD SEVERI. Figlio dell’inadeguatezza. Quando questo schema è attivo, si cerca di diventare sempre più tenacemente il partner/figlio/amico/collega perfetto facendo sforzi enormi, rinunciando a ciò che si sente nel profondo e tentando di vivere secondo gli standard degli altri.
Similia similibus
Osservando gli schemi del narcisista e del partner del narcisista, emergono alcune similitudini: entrambi infatti condividono alcuni schemi disfunzionali.
Si tratta degli schemi di: Inadeguatezza/Vergogna, Deprivazione Emotiva, Sfiducia/Abuso e Standard Severi, schemi che originano dalle precoci esperienze di deprivazione di cure amorevoli, accoglimento, protezione e rispetto, riconoscimento e amore incondizionato. Solo che essi reagiscono al dolore in maniera diversa:
- il narcisista IPERCOMPENSA attraverso la creazione di un GRANDIOSO SENSO DI SÉ e di una barriera di DISTACCO DALLE EMOZIONI (“devo essere assolutamente indipendente, attento a non farmi fregare, distaccato, capace di cavarmela da solo, devo essere il migliore di tutti”)
- il partner tipico del narcisista ha un atteggiamento diverso di reagire agli schemi disfunzionali: la RESA. Si arrende al senso di inadeguatezza e di non amabilità, si arrende alla convinzione che presto verrà abbandonato, si arrende alla voce interna che gli dice “devi fare di tutto per renderti amabile, devi tollerare tutto dall’altro o ti lascerà, non sei abbastanza in gamba, devi mettere da parte le tue necessità, devi fare di più…”
Queste similitudini di fondo tuttavia, si esprimono con atteggiamenti complementari nel narcisista e nel partner, dando vita ad una sorta di “danza degli schemi” potenzialmente infinita e decisamente dolorosa, all’interno della quale ogni passo dell’uno fa eco al passo complementare dell’altro in una spirale di insoddisfazione e sofferenza crescenti.
È quindi molto importante conoscere e riconoscere i propri schemi disfunzionali, imparando a capire:
1) QUANDO SI ATTIVA UNO SPECIFICO SCHEMA
2) QUALI SEGNALI INDICANO CHE SI È ATTIVATO: potrebbero essere sensazioni fisiche in particolari parti del corpo come lo stomaco, il petto o la gola…
3) QUALI EMOZIONI E STATI D’ANIMO SI ASSOCIANO AD ESSO: tristezza, paura e ansia, inquietudine, rancore e rabbia, preoccupazione ecc…
4) QUALI RICORDI CI RIEVOCA DAL PASSATO: immagini di episodi dell’infanzia, ricordi di cose accadute molto tempo fa…
5) QUALI COMPORTAMENTI CI SPINGE A METTERE IN ATTO: sottomissione e tolleranza eccesiva, eccessiva dedizione e trascuratezza delle proprie necessità e ragioni, fare di tutto per trattenere l’altro…
6) QUALI CONSEGUENZE SI OTTENGONO CON TALI COMPORTAMENTI: ci accorgeremmo probabilmente che si tratta di comportamenti che non fanno che ripetere sempre la stesa spirale di sofferenza
Una volta comprese queste fasi, è possibile introdurre qualche piccolo e graduale cambiamento a due livelli:
- Modificando e mettendo in discussione le convinzioni distorte che sono alla base dello schema disfunzionale;
- Modificando i comportamenti che si era soliti attuare, sostituendoli con azioni più sagge, libere e salutari;
- Lavorando sulle emozioni legate a specifici ricordi
Se è possibile imparare a fare questo lavoro su di Sé anche autonomamente, è certamente preferibile chiedere il supporto di un professionista che sia in grado di seguire questo processo con amore e preparazione e che sia soprattutto in grado di trasmettere quell’accoglimento amorevole, qual accettazione incondizionata e quel senso di “base sicura” che sono venute a mancare nelle prime importanti fasi della vita emotiva.
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