Genitori narcisisti, danni psicologici sui figli

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Nelle famiglie sane i valori centrali sono l’amore, la cura, l’accoglienza e la libertà di parola di ogni singolo elemento; tutti gli elementi sono importanti, i sentimenti vengono ascoltati e rispettati senza l’emissione di giudizi, accuse o derisioni.

Nella famiglia nella quale uno dei membri è un narcisista perverso c’è posto per una sola stella: lui/lei. Ogni membro gira magneticamente attorno alla sua persona, hanno il terrore di deluderlo e vivono per soddisfare ogni suo capriccio e desiderio.

La famiglia in balia di un narcisista perverso impara una regola non scritta e che resta segreta finché uno degli elementi, comunemente uno dei figli, si stanca della dinamica e se non si ammala gravemente dà inizio alla grande crisi che metterà a repentaglio la grandiosità del perverso

Karyl McBride nell’articolo The Narcissistic Family Tree[3], dimostra con la sua esperienza clinica che adulti segnati da questa dinamica hanno difficoltà a scoprire esattamente cosa provano, non riescono a spiegare a se stessi perché soffrono o si deprimono. La negazione della realtà è molto intensa nel sistema famigliare narcisista. A forza di somatizzare l’angoscia e l’impotenza per le situazioni complesse e ingestibili del mondo degli adulti, i figli scatenano una serie di reazioni emotive che a un primo sguardo possono sembrare inspiegabili

 I figli vengono usati come un estensione del narcisista perverso “per farsi bello”

Molti diventano il quadro, la fotografia, la proiezione che rappresenta la vita della coppia e la sua conflittualità interna: il padre narcisista perverso che svaluta continuamente la moglie davanti ai figli insegnerà al figlio maschio che svalutare e minimizzare i meriti della sorella e di tutte le donne che conoscerà è normale. Lo stesso farà la madre narcisista perversa che, scegliendo uno dei figli per essere il suo diletto, assegnerà all’altro il ruolo di capro espiatorio.

Quando ci troviamo di fronte a padri narcisisti perversi, bisogna valutare sempre il ruolo delle madri nella formazione/consolidamento della loro personalità.

Il figlio “prediletto”

Quando uno dei figli è visto come più importante, oppure nel caso dei figli unici viene considerato infinitamente migliore dei suoi cugini e amichetti, diventare un prevaricatore arrogante o bullo vale come regola generale. Il “bambino d’oro” eletto per funzionare come un’estensione idealizzata della madre o del padre narcisista perverso diventa un adulto capriccioso e irascibile, a lui ogni deroga alla morale è concessa, la vita famigliare gira attorno alle sue volontà e bisogni e il mondo intero deve riconoscere la sua grandezza – esattamente come auspicato dal padre/madre narcisista per sé.

Il figlio come capro espiaorio

Il figlio “capro espiatorio”, invece, è la fogna nella quale il genitore narcisista perverso lancia tutto ciò che non riesce ad accettare in se stesso: sarà un incompetente, scarso in tutto, uno che deve sforzarsi per raggiungere i risultati del “bambino d’oro”, è il più bruttino dei fratelli, il meno brillante, quel poco creativo, troppo timido o troppo estroverso, mai all’altezza della genialità, del successo e degli altissimi livelli auspicati dalla famiglia.

Il “capro espiatorio” è la discarica, la busta nera della spazzatura nella quale la famiglia deposita le vagonate d’immondizia psichica nascoste sotto il tappeto dell’omertà e dell’ipocrisia. È colui che non sarà mai ascoltato con attenzione perché sprovvisto di ragione, perché noioso, perché si fa troppi problemi. I suoi meriti sono da sminuire, filtrare, neutralizzare per non ferire la grandiosità del fratello/sorella d’oro.

Quando tutto va male la colpa è sempre sua e quando tutto va bene si cerca un motivo per farlo comunque sentirsi a disagio. In linea di massima, se non se ne accorge della dinamica perversa, al figlio capro espiatorio toccherà sopportare il peso delle patologie famigliari in età adulta, oppure fare da bestia da somma per risolvere i piccoli e grandi problemi amministrativi dell’intero nucleo famigliare.

Soltanto al narcisista perverso e al figlio/a prescelto/a sarà riconosciuto il diritto di brillare per tenere alta l’immagine di perfezione della famiglia

Il meccanismo è abbastanza chiaro, come nello scenario di guerra nazista: per far regnare i più forti e simili, i più deboli devono ubbidire e soccombere; per far emergere i più forti, gli altri devono affondare.

Che cosa accade quando il prescelto, invece, non è pienamente soddisfatto del meccanismo che lo vede beneficiario?

Cosa accade quando si ribella, anche andando contro il proprio interesse? Oppure, cosa accade quando il prescelto decide che la luce dell’ingombrante genitore perverso rischia di oscurare la sua per sempre? Risposta: una guerra senza quartiere nella quale lui, da figlio d’oro, viene automaticamente declassato a capro espiatorio, mentre l’altro, giudicato meno bravo, sale la classifica dei più amati e ammirati di tutti i tempi dalla mamma o dal papà narcisista perverso. Se da una parte un genitore narcisista perverso vuole che i suoi figli riflettano la sua grandiosità, da un’altra teme la loro concorrenza e il confronto, quindi, DEVE schiacciare e confondere i suoi pargoli per continuare a comandare indisturbato.

Dato che i sentimenti dei figli non sono mai presi in considerazione, i genitori narcisisti perversi non identificano mai in se stessi alcun tipo di responsabilità per quanto riguarda gli eventuali disturbi psicosomatici apparsi nella prole. Non chiedono mai scusa per eventuali errori di valutazione e come strategia comune invertono i poli della verità sulle loro azioni per meglio rovesciare le colpe.

Un’altra abilità dei perversi è la capacità di raccontare fatti veramente accaduti che poi sanno interpretare da un’ottica fuorviante, che denigra e mette a repentaglio la reputazione dei figli per salvare la propria. Gli americani hanno creato il termine “crazy maker”, cioè, “fabbricante di pazzi”, per definire l’azione prevaricante dei narcisisti perversi nei confronti dei suoi cari

Il narcisista all’interno del nucleo familiare

Un genitore perverso ama diffondere la tensione grazie ai suoi improvvisi cambiamenti di umore, di abitudini e di programmi senza alcun tipo di preavviso e, certe volte, fanno ricorso a commenti sgradevoli per rompere il clima armonioso nei momenti di benessere della famiglia, accanto alle lamentele e gesti che palesano la loro eterna insoddisfazione verso tutto.

Il narcisista fuori il nucleo familiare

Fuori di casa, però, i perversi cambiano personalità e comportamento, diventano l’esatto opposto di quel che sono nella dura realtà quotidiana: sotto il vaglio del loro pubblico si travestono da persone meravigliose, attente, premurose, seducenti, servizievoli, impeccabili, leggere, sempre sorridenti e attente ai bisogni altrui.

Anche i figli devono agire come loro per dimostrare che l’educazione ricevuta da un genitore così affascinante, perfetto e brillante, ha degli standard elevatissimi. “Non farmi brutte figure!” è la raccomandazione che si ascoltano giorno dopo giorno, laddove l’immagine è tutto.

Le dinamiche disfunzionali con un genitore narcisista

Ecco in sintesi, le dinamiche intergenerazionali profondamente disfunzionali generate dal narcisista perverso:

Segreti

Il segreto di questa famiglia è che i genitori non rispondono ai bisogni emotivi dei loro figli, ma deturpano la realtà o abusano di loro. Il messaggio tramandato è: “Non dire a nessuno che qua dentro funziona così… fai finta che va tutto bene.”

Immagine

Per la famiglia narcisista l’immagine è tutto: “Cosa penseranno i vicini?” “Cosa penseranno i parenti?”. Sono preoccupazioni molto frequenti.

Messaggi negativi

I figli ricevono messaggi verbali e non verbali che restano nella coscienza. I messaggi tipici sono: “Non sarai mai bravo/a abbastanza.” “Sei valorizzato per ciò che fai e per la tua apparenza, non per ciò che sei.”

Mancanza di sintonia emozionale

Genitori narcisisti perversi non riescono a entrare in sintonia con i figli. Non c’è empatia, naturalezza o amore nei loro gesti, tutto è calcolato per il tornaconto posteriore. Distribuiscono critiche, pregiudizi e regali meccanicamente: “Quel tuo amico sembra gay”, “La tua ragazza è cicciottella, meriti di più.”, “Nella tua festa di compleanno chiamiamo anche Tizio e Caio, so che ti stanno anticipatici ma papà ci lavora insieme.”, ecc.

Assenza di comunicazione effettiva

Uso sistematico della triangolazione. L’informazione arriva attraverso terze persone. I confronti diretti si trasformano in liti furibonde. Il narcisista perverso provoca un comportamento passivo-aggressivo nei figli, reca tensione e diffidenza tra i membri della famiglia.

Assenza di limiti

Diari, poste elettroniche, social networks… i figli non avranno diritto alla privacy. Tutto viene controllato dal perverso. Ha senso sorvegliare quando sono piccoli, ma quando hanno già una vita affettiva si tratta di puro voyeurismo, magari per fantasticare di essere della loro età e guardare le foto delle loro amichette sui social.

Se un genitore è narcisista perverso e l’altro è succube…

i figli crescono da soli, soffrono e sentono in silenzio perché il genitore succube, anche avendo delle qualità che potrebbero ausiliare la crescita emotiva dei figli, è troppo occupato nel soddisfacimento dei bisogni del perverso per occuparsi della prole con la massima attenzione.

Un fratello contro l’altro

Nella famiglia narcisista i fratelli sono incitati a competere, non ad amarsi. Il paragone tra chi è meglio diventa una costante. Col procedere l’incomunicabilità tra i fratelli messi in competizione come due cavalli da corsa sarà totale. Il capro espiatorio sarà il primo ad andarsene per cercare la sua indipendenza lontano dal nucleo famigliare disfunzionale.

Sentimenti

Un genitore narcisista perverso non si assume mai alcun tipo di responsabilità, è sleale, disonesto e bugiardo a dismisura anche con i figli. I sentimenti non processati o non esternati dai figli per quanto riguarda i comportamenti scorretti del padre/madre perversi, se a lungo repressi possono trasformarsi in azioni autolesioniste, depressione o esplosioni d’ira distruttiva nei rapporti interpersonali.

Una volta adulti i figli faticano a comprendere la vera personalità dei genitori perversi e cosa provano per loro.

Subire sin da piccoli questa altalena di situazioni genera un enorme confusione che danneggia e condiziona la vita affettiva dei figli. Compiacere il genitore abusivo perché comunque “è stato bravo e ha un lato buono” è una delle trappole che ci porta a identificare nei partner narcisisti perversi quel qualcosa di famigliare che ci fa “sentirsi a casa” quando li conosciamo.

La negazione e il soffocamento delle emozioni negative nei confronti dei genitori – per le dosi massicce di sensi di colpa inferte dai perversi ai loro figli – diventeranno meccanismi di difesa privilegiati nella fragile psiche degli adulti abusati emotivamente.

Riconoscere di essere stati generati e cresciuti da un padre/madre perversi, anche quando ci siamo allontanati dal sistema è pur sempre un trauma, ma ci aiuta a prevenire l’arrivo dei nuovi vampiri affettivi che cercheranno di bere dalla fonte delle nostre ferite per rinvigorirsi e restare eternamente giovani.

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