Non perderti solo perché hai perso qualcuno

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

Di sicuro almeno una volta nella vita avrai perso il legame con qualcuno che per te era importante: il tuo partner, un amico, un familiare. Mi riferisco a una perdita emotiva, non fisica; quella perdita che ci lasciano delle grosse ferite al cuore.  Ogni relazione che finisce, di qualsiasi tipo essa sia, non è affatto semplice da affrontare; ci poniamo in modo negativo e autodistruttivo, invalidando di conseguenza la nostra crescita personale.

Hai perso una persona a te cara?

Immagino che la tua autostima stia sprofondando nel buio più totale. Ti senti frustrato, colpevole, il maggiore responsabile della rottura di questo legame. Senza accorgertene stai innescando un circolo di pensieri e sensi di colpa autodistruttivi che hanno come filo conduttore il “avrei potuto comportarmi diversamente”, “non merito di essere amato”, “non ero abbastanza per quella persona”…

Se sei entrato in questo tunnel autodistruttivo, voglio che ti sia ben chiara una cosa: puoi tranquillamente uscirne vincitore e più forte da questa perdita affettiva; dovrai però imparare a controllare e a gestire i pensieri che si creano nella tua mente. Devi solo fidarti dei suggerimenti che ti proporrò ma soprattutto fidarti di te.

Strategie di gestione emotiva

Non esiste peggior nemico che se stessi; agiamo come autentici carnefici quando si tratta di elaborare la fine di una relazione. Quello che hai perso, chi ti ha voltato le spalle non può compromettere la tua esistenza; hai tutta una vita da vivere devi solo permettere a te stesso di avanzare. Non possiamo riprendere in mano le redini della nostra vita con la mente piena di condanna e rabbia e voglia di vendetta. Questo significa fermarsi, riflettere, farsi le giuste domande e darsi delle risposte sincere. Per evitare di stare male con se stessi e accumulare insoddisfazione e frustrazione, dobbiamo prenderci cura di noi, in tutti i sensi e trattare con gentilezza noi stessi, la nostra mente e il nostro corpo. Se pensi che esistano persone più forti di te, ti sbagli di grosso; tutti siamo fragili, tutti soffriamo per la fine di una relazione! C’è però chi riesce a mantenere un’apparente capacità di controllo che lo aiuta a pensare che può farcela sempre, che niente può farlo soffrire.

Non è facile superare una perdita; una persona a noi cara ci fa sognare, ci da forza e ottimismo. E quando viene a mancare, perdiamo letteralmente l’equilibrio. Ci troviamo improvvisamente schiacciati dalle emozioni negative, che ci bloccano, e non sappiamo cosa fare, cosa pensare e come reagire.

Quindi so bene come ci si sente a perdere una persona importante

So bene che ora i tuoi punti di riferimento sembrano essere crollati e la tua mente non fa altro che portarti di continuo  a quella persona che ti ha girato le spalle senza capire perché. Ora è arrivato il momento di reagire! Superare la fine di una storia d’amore è possibile, e nonostante il dolore puoi tornare a credere in te e nel tuo valore

Ti invito a riflettere

Puoi aspettare che le cose accadano o trovare il modo per farle accadere. Tocca scegliere! Non c’è cambiamento vero senza richiesta, responsabilità e attivazione. Dato che parliamo di crescita personale impariamo da chi di crescita se ne intende: i bambini.

Ricordi come hai imparato a camminare? Probabilmente no, rivediamolo un attimo. Rendendo le cose molto più semplici di quelle che nella realtà sono e partendo dalla fase in cui il bambino già gattona meglio di un gatto: deve capire, guardandosi intorno, che è possibile stare dritti sulle gambe. Una volta capito che può farlo, inizia a mettere tutta la forza che ha sui piedi ma si accorge che non riesce ad alzarsi.

Prova, prova e riprova ma non ce la fa. Si alza e… oooops! Questa non se la aspettava: la testa pesa! E giù…capitomboli… e cade, cade, cade. Minuti, ore, giorni. Lui prova, prova, prova e… cade, cade, cade. E prova a controllare il peso della caviglia, del ginocchio, del bacino, del collo e dondola…e cade…e capitomboli…e cade…e si alza…e ore, giorni, settimane…e cade e dondola e capitomboli e piange…e cade…e si alza e prova, prova…e ride… prova…e finalmente un giorno è in piedi…

Ah, quel bambino eri tu!

Conosci un bambino che sta pensando a come risolvere il problema? Lo immagini, steso nella sua culletta con le mani dietro la testa e i gomiti a fare triangolo ai lati della faccia che ti dice: ”Sai com’è… finché non sono sicuro di quello che devo fare, preferisco aspettare… mi crogiolo nei miei pensieri!”? Un bambino, per fortuna, non lo sa com’è! Agisce, prova, cade, sperimenta, prova, piange, si rialza, ride, vive! Sa quello che vuole… anzi sente ciò che vuole… alla fine…cammina!

Attendere dunque va bene, riflettere certo che sì, ma come fasi di un processo circolare, dinamico e motivante.

Spesso, però, ci perdiamo nella riflessione e nella ricerca astratta di soluzioni senza attivarci. Vogliamo prima capire poi cambiare dimenticando che, a volte, vale un’altra regola: se vuoi capire bene qualcosa, inizia a cambiarla… perché se fai sempre le stesse cose ottieni sempre gli stessi risultati!

Non elemosinare amore, non chiedere ciò che ormai non può darti

Se analizzi con obiettività il fatto che ormai il tuo partner non ti ama più, che non ti vuole più nella sua vita, hai fatto il primo passo per avanzare: non c’è niente di più distruttivo che implorare una nuova opportunità. Una perdita fa male. E’ ovvio sentirsi tristi, depressi, piangere e soffrire. Ma a un certo punto dovrai avanzare; accettare con dignità quanto successo e poi riprendere in mano la tua vita. Focalizzare la mente sul passato e su quelle frasi condizionali del tipo “se mi comportassi così, forse”, “se gli/le dicessi questo, è probabile che..” non fanno altro che far divenire cronica la stessa disperazione. E sai cosa significa? Che la tua vita è in mano a qualcuno o a qualcuna che di sicuro non ti merita; non credo proprio tu voglia questo!

Sono gli altri ad aver perso te!

Tu non hai perso nessuno, sono gli altri ad averti perso. Vedere le cose in quest’ottica non è un atto di egoismo, ma di forza emotiva. Se qualcuno non era in sintonia con i tuoi sogni, se non ha compreso la grandezza dei tuoi valori, se non era in armonia con il tuo modo di fare, chi ti ha perso è quella persona, non viceversa. Che senso ha stare male per una persona che non ti vuole più?  Non umiliarti, non maltrattarti emotivamente; non devi cambiare per andar bene ad un’altra persona. La tua bellezza è dentro e se questa persona non l’ha colta è solo un suo problema.

Non perdere mai la tua identità e nemmeno il tuo modo di essere. Se non piaci agi altri, è un loro problema; se una persona non ha compreso queste tue caratteristiche, smettila di torturarti. Pensa piuttosto ad alimentare il tuo amor proprio, prenditi cura della tua autostima e non buttare nella spazzatura i tuoi pregi, solo perché qualcuno non li vede, solo perché quella persona si è allontanata

Non perderti solo perché hai perso qualcuno

Pensi valga la pena perdersi per una persona che non mostra più rispetto per i tuoi sentimenti? Non è sano smettere di amarsi solo perché qualcuno ha preferito prendere le distanze da te. Se scegli di trascurarti, è come chiedere al tempo di fermarsi. Se il tuo cuore è andato in mille pezzi,  il tempo non si ferma aspettando che tu lo ripari.

Nessuno ha il diritto di interferire sulla tua felicità

Poni fine a questo circolo di sofferenza ed esci a ritrovare te stesso. Non cercare un amore come analgesico per sopportare il dolore e riuscire a dimenticare. La cosa migliore da fare in questi casi è passare del tempo con se stessi e ricordare, nuovamente, quali sono i nostri valori.

“Amati sempre!”

Se riesci ad amarti e ad approvarti ogni giorno e ogni momento, ti sentirai continuamente bene. E una volta che avrai imparato ad amare te stesso, potrai imparare ad amare e ad accettare gli altri. Non credere di poter amare qualcuno se non ami te stesso. Tu non sei su questa terra per far piacere a qualcuno. Sei chiamato a vivere la tua vita a e percorrere la tua strada. E’ dall’amore di se stessi che bisogna partire. “Amare se stessi è una avventura meravigliosa. E’ come imparare a volare. Amare se stessi vuol dire essere consapevoli di avere un valore che niente e nessuno può alterare o sminuire. Non c’è bisogno, quindi, di convincere gli altri del nostro valore, l’importante è accettarsi interiormente indipendentemente dalle opinioni esterne.

Già che ti stai cimentando in questa impresa, è ammirevole. Come premesso, le persone che sono dure con se stesse non hanno affatto un passato leggero, quindi inizia a riconoscere che non sei stato tu l’artefice di questa forte auto-critica ma puoi essere tu l’artefice di qualcosa di bello, che parla davvero di te, dei tuoi bisogni e delle tue sensazioni. Perché ad essere troppo duri con se stessi, si rischia di non conoscersi affatto e precludersi il bello della vita.

Promettiti che ti prenderai cura di te 

Il percorso che ci porta verso il raggiungimento degli obiettivi che ci siamo prefissati assomiglia molto a quello che, da piccoli, abbiamo dovuto affrontare per imparare a camminare. Abbiamo provati ad alzarci, siamo caduti, abbiamo trovato il nostro equilibrio e, qualche anno dopo, qualcuno di noi è diventato così bravo da, camminare addirittura su una corda sottile. E tutto questo a conferma che possiamo trovare il nostro equilibrio, anche nella vita, solo se continuiamo a muoverci e se abbiamo ben chiaro perché abbiamo deciso di iniziare.

Di solito, il momento dell’anno in cui definiamo i nostri obiettivi è gennaio. L’inizio di un nuovo anno ci spinge infatti a trovare nuovi spunti e nuove sfide per cambiare quello che non ci piace delle nostre vite. L’importante è far partire questo cambiamento dall’interno, ricercando il proprio equilibrio e ricominciando da noi stessi. Ricorda che per ottenere qualcosa di diverso occorre fare qualcosa di diverso dal solito, a volte però è sufficiente smettere di fare quello che stai facendo (e che non sta funzionando!)

Se hai voglia di fare introspezione, guardarti dentro e metterti davvero in gioco, sappi che ho scritto un libro, ed è il libro che io stessa avrei voluto leggere tantissimi anni fa, prima ancora di diventare una psicologa. S’intitola «Riscrivi le Pagine della Tua Vita». C’è una persona che non dovrebbe deluderti mai: quella persona sei tu! Ricorda: anche tu meriti la tua fetta di felicità in questa vita, abbi il coraggio di allungare la mano per prenderla! È tua, ti spetta di diritto. Puoi trovare il libro in tutte le librerie e su Amazon, a questa pagina. Sarà il regalo più bello che tu possa farti.

A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
Autore del libro Bestseller “Riscrivi le pagine della tua vita” Edito Rizzoli
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