Non tutte le ansie sono uguali. Impariamo a riconoscere quale tipo d’ansia ci affligge

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor
Dentro di noi abbiamo un’Ombra: un tipo molto cattivo, molto povero, che dobbiamo accettare.Carl Gustav Jung

Definire “ansioso” chiunque viva in uno stato di perenne preoccupazione, è semplicistico. “Soffrire di ansia” è dire ben poco su di un nostro modo di sentirci. Dire per esempio “ansia” è parlare in generale di un malessere che invece presenta varie sfumature. Bisogna  sapere che non tutte le ansie sono uguali. Hanno origini, sintomi e risvolti diversi. A tal proposito, è bene non generalizzare troppo, se si vuole diventare più consapevoli di ciò che viviamo. Impariamo dunque a riconoscere quale tipo d’ansia ci affligge.

Tipologie di ansia

L’ansia si presenta sotto più forme, con sensazioni e reazioni differenti che si possono dividere indiverse tipologie principali:

  1. L’ansia da pessimismo
  2. L’ansia da panico
  3. L’ansia da trauma
  4. L’ansia da stress
  5. L’ansia da fobia
  6. L’ansia da ossessioni.
  7. Ansia da prestazione
  8. Ansia anticipatoria

1. L’ansia da pessimismo

Questo disturbo è caratterizzato da ricorrenti pensieri pessimistici e sensazioni di eventi negativi imminenti. Chi soffre di ansia da pessimismo vive perennemente nella preoccupazione e nella paura che accadano disgrazie  e vive in uno stato continuo di tensione e nervosismo. È un tipo di ansia da non sottovalutare perché in realtà molto comune. Il più delle persone infatti è portato a focalizzarsi maggiormente sui problemi e su ciò che non va rispetto a quanto invece di positivo possa accadere nella quotidianità.

L’ansioso pessimista non è mai soddisfatto del suo operato e delle circostanze; se fa un resoconto sulla giornata, sarà sempre portato a far pesare di più gli accadimenti negativi rispetto a quelli positivi. Sulla bilancia, insomma, dobbiamo stare attenti a non far pesare sempre di più il piatto degli eventi negativi. Altrimenti il rischio è proprio quello di sviluppare un’ansia da pessimismo.

2. L’ansia da panico

All’improvviso un attacco di ansia è talmente forte da diventare paralizzante. Alla sudorazione, alle palpitazioni, alla difficoltà di respirazione e a tutti gli altri sintomi fisici (neurovegetativi) si aggiunge il senso di morte, la paura che da un momento all’altro il cuore si fermi, che da quell’attacco non si uscirà vivi. È una sensazione talmente forte e devastante che da quel momento in poi si mettono in atto tutta una serie di strategie per evitare un nuovo attacco, quindi ci si isola, spesso ci si chiude in casa per paura che gli spazi aperti, i luoghi affollati, lo stare insieme agli altri possa nuovamente innescare un episodio di panico.

3. L’ansia da trauma

L’ansia da trauma può essere riconducibile ad eventi tragici del passato. Affinché si sviluppi questo tipo di ansia non è indispensabile che la situazione sperimentata sia stata effettivamente catastrofica (come una guerra, un incidente aereo, un grave incendio o una calamità naturale devastante), ma che la persona coinvolta l’abbia percepita come tale.  I sintomi di questo particolare tipo di ansia comprendono ricorrenti flashback o incubi su ciò che è accaduto, ipervigilanza estrema, nonché la predisposizione ad evitare situazioni che ricordano l’evento.

4. L’Ansia da stress

Questo tipo di ansia si presenta con reazioni ansiogene agli stati stressanti. I sintomi derivati da questo tipo di ansia sono dei fattori che coinvolgono comunemente qualunque persona nel corso della sua vita, per il semplice motivo che sono legati a tutto ciò che può causare irritazione, tensione, nervosismo o preoccupazione durante la giornata quotidiana, che come ben sappiamo al giorno d’oggi è particolarmente frenetica e regolarmente interessata da questi aspetti.

A tutti sarà capitato di perdere la pazienza per meno di zero. Il traffico cittadino, un po’ di caldo o una semplice mosca possono innescare un’autentica crisi di nervi! Episodi del genere ci avranno indotti ad affermare cose tipo “se continua così mi verrà un esaurimento nervoso!”. Questo potrebbe essere il primo sintomo dell’ansia da stress.

L’ansia da stress è poco riconosciuta eppure è un mix di causa-effetto che innesca un circolo vizioso. “Sono ansiosa e quindi affronto tutto con agitazione e il mio modo di affrontare le cose aumenta la mia sensazione di ansia”. L’ansia da stress può farci sentire inadeguati, questo si verifica perché si tratta di un tipo di ansia strettamente legato alla nostra autostima. Se non ci sentiamo all’altezza della situazione, subentrano emozioni e pensieri contrastanti e altamente stressanti che vanno a sabotare il nostro modo di agire.

La base per superare questo tipo di ansia è l’accrescimento della propria autostima. E’ necessario rafforzare il proprio sé. Chi ha una solida autostima conosce bene le proprie risorse, può cadere in stress quando le condizioni sono avverse ma questo non fa scatenare un periodo di ansia. Con una bassa autostima, condizioni di stress possono diventare così opprimenti da generare periodi di ansia, una sorta di effetto paralizzante dove l’ansia aumenta a ogni ostacolo, anche il più irrisorio.

5. Ansia da fobia sociale

È la paura di essere giudicato dalla gente e va molto al di là del desiderio normale di essere ben considerati dagli altri. Si manifesta, per esempio, con la paura di entrare in un bar e chiedere un caffè per il timore che tutti ti guardino, o che la voce produca uno strano suono. Impedisce di andare a una festa perché si teme di inciampare, di parlare inpubblico e balbettare. Lentamente quest’ansia così paralizzante porta all’isolamento dalla collettività, si sceglie di stare da soli e si rischia di cercare un illusorio conforto nell’abuso di alcool e di farmaci.

6. L’ansia da ossessioni

Si verifica in presenza di ossessioni, paralizzanti e ripetitive. È la mania per l’ordine, la simmetria, la ritualità. La persona che ne è colpita pensa in continuazione se ha messo in atto strategie per avere il completo controllo della situazione. Controlla infinite volte se il gas è chiuso, se l’interruttore è spento, se la serratura è a posto, ecc. Trova conforto in ritualità che non riesce a interrompere, come lavarsi le mani infinite volte, ripetere un numero definitivo di volte lo stesso gesto prima di passare al successivo e così via. Tutto questo genera uno stato di infinita ansia che rende impossibile una vita normale.

Per quanto riguarda l’ansia anticipatoria abbiamo dedicato un articolo ad hoc
Ansia anticipatoria: imparare a governarla senza essere terrorizzati”

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