Ogni giorno hai 1440 minuti per rivendicare il tuo valore

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

L’amore per se stessi nasce dalla profonda convinzione di essere degni dell’amore di qualcuno e di meritare una vita soddisfacente, a prescindere dai risultati che otteniamo. Chi non vorrebbe sentirsi sicuro, all’altezza delle proprie aspettative, determinato e super motivato sempre: credo la maggior parte di noi! Il web è pieno di articoli che trattano argomenti “positivi” ma che tralasciano a volte di accennare alla fatica, alla frustrazione, all’ascolto delle emozioni meno piacevoli. Tutto ciò fa parte della vita di ogni essere umano, a maggior ragione per chi si sente spesso non all’altezza, sbagliato, attanagliato dai sensi di colpa e insicuro.

In queste righe voglio rivolgermi appunto alle persone che non hanno la minima idea di cosa significhi vivere una vita gratificante. A chi teme il giudizio altrui e per evitarlo si sforza in ogni modo di piacere e fare ciò che gli viene chiesto; a chi è forse un po’ stanco di tutto ciò e vede “i sicuri” come una categoria di persone irraggiungibili. Beh, caro lettore, non lo sono! Anche tu puoi allenarti in questo e diventare un po’ alla volta sempre più sicuro di te!

Sentirsi in colpa e non sentirsi all’altezza sono due sentimenti spesso vissuti da ciascuno di noi

Quando non si ha una visione corretta di sé stessi, è molto facile incombere in errori di valutazione delle situazioni e quant’altro. Infatti tendiamo a giudicare tutte le situazioni negative e a focalizzarci solo sul negativo. Ovviamente questo modo di fare porta con sé delle conseguenze più o meno gravi che si ripercuotono sulla vita di tutti i giorni. Ed ecco che la vita può diventare un inferno e lo diventa quando..

Ti senti in colpa perché trasgredisci una regola, ti senti in colpa perché non rispondi subito a un messaggio. Ti senti in colpa per quel piccolo errore che hai commesso; ti senti in colpa per non aver detto il classico “Sì, certo”. E che dire di quelle volte in cui non ti senti all’altezza: quando ti reputi inferiore rispetto a come ti dicono che dovresti essere, come pensi che dovresti essere; quando ti percepisci inadeguato rispetto a dei modelli di riferimento che hai in testa, quando desideri qualcosa e pensi: “non fa per me”

Sai perché ti trascini tutta questa insicurezza?

Il senso di indegnità deriva da esperienze invalidanti differenti; ognuno ha la propria storia, con situazioni specifiche ma la tua storia non è molto diversa da chi si è sempre sentito orfano d’amore. L’origine di questo nucleo di sofferenza si colloca nell’infanzia e ha a che fare con quello che l’ambiente, i tuoi genitori e le persone per te significative, ti hanno trasmesso e come ti hanno fatto sentire.

Molto probabilmente, il senso di indegnità risiede nel non esserti sentito degno di esistere, di gioire gratuitamente, non esserti sentito degno di essere visto, voluto, amato incondizionatamente, oppure non esserti sentito degno di fiducia, oppure esserti sentito in dovere di farti carico di responsabilità altrui. Insomma, in un modo o nell’altro, determinati tuoi bisogni non sono stati considerati degni di attenzione o considerati negativamente: posticipati, trascurati, sviliti o puniti.

In generale, così come per l’autostima, da bambini possiamo accettarci solo nella misura in cui ci sentiamo accettati dai nostri genitori. Le ricerche hanno dimostrato che prima degli 8 anni, ci manca la capacità di formulare un senso di sé chiaro e separato, diverso da quello che ci è stato trasmesso dai nostri genitori. Quindi, se i nostri genitori non erano in grado, o non volevano, comunicare il messaggio che eravamo amabili (a prescindere dai nostri comportamenti, a volte aggressivi o non corrispondenti alle loro aspettative) finivamo per vederci in modo ambivalente. La considerazione positiva che abbiamo ricevuto dai nostri genitori potrebbe essere stata collegata solo ai nostri comportamenti, alcuni dei quali potevano essere considerati inaccettabili. Così, identificandoci con questi comportamenti, abbiamo finito per vedere noi stessi come inadeguati.

I genitori possono trasmetterci vari messaggi: siamo egoisti, non abbastanza attraenti, intelligenti, buoni o bravi. Ciò ci porta a sentire dentro di noi di “andare bene” solo in maniera condizionata e a comportarci in modo da non deludere i nostri genitori. Questa è una vera propria forma subdola di abuso emotivo. Quando chi si occupa di noi è estremamente critico e giudicante, impariamo che molti aspetti di noi sono sbagliati e internalizziamo sentimenti di rifiuto e inadeguatezza

Sai dove ti porta la tua insicurezza?

Spesso le persone insicure si ritirano, agendo comportamenti di evitamento che influenzano negativamente la qualità della vita e delle relazioni. Ad esempio:

1. Paura di fallire: la paura di fallire ci costringe a rimanere ancorati alla situazione in cui ci troviamo ora. Infatti abbiamo talmente tanta paura di fallire che non ci proviamo neanche. Quindi va da sé che tutte le risorse che il mondo ci ha donato non vengono utilizzate a prescindere. Quando in realtà con una buona dose di volontà si può fare tutto.

2. Occasioni mancate: quando non ci sentiamo all’altezza, ci limitiamo nel fare tantissime cose. Pensa a quel gioco che volevi fare o quella sfida che volevi intraprendere. Magari non l’hai fatta perché avevi paura di fallire, dico bene? Ecco, questo è l’esempio palese di come il non sentirsi all’altezza mette dei limiti alla vita della persona.

3. Scarico di responsabilità: quando non ci sentiamo all’altezza, pretenderemo che gli altri ci facciano sentire più grandi. Questo significa che ingiustamente li carichiamo della responsabilità di farci sentire abbastanza. Questo ovviamente non succederà in quanto questo tipo di lavoro va fatto all’interno e non all’esterno.

Ogni giorno siamo chiamati a compiere un viaggio di 1440 minuti esatti, né uno di più, né uno di meno

Nessuno di noi può sottrarsi al compito di attraversare la clessidra del tempo con i suoi minuscoli granellini che, uno alla volta, costruiscono la storia della nostra vita. Non possiamo dunque sottrarci allo scorrere del tempo ma possiamo sottrarci a tutti quei meccanismi disfunzionali che non ci consentono di vivere la vita appagante! Credo che una continua e attenta osservazione di se stessi e del proprio mondo interiore sia un requisito indispensabile per creare la vita che vogliamo e certamente meritiamo.

Ancora non lo sai ma la felicità, così come il più profondo amore della tua vita, non sono lì da qualche parte fuori nel mondo, si trovano, già da tempo, dentro di te. Per viverli a pieno hai bisogno solo di scoprirti, conoscerti e accoglierti nel profondo. Ogni giorno hai la fortuna di avere, dinanzi a te, una pagina bianca, tutta da scrivere, tutta da definire. Alcuni di noi, quando hanno un foglio bianco e una penna, sono come paralizzati: hanno paura delle sbavature d’inchiostro. Si sforzano di scegliere le parole giuste da scrivere, non vorrebbero mai sbagliare per non dover scarabocchiare il testo. In realtà, anche le sbavature sono meravigliose, perché in qualche modo ci raccontano la nostra storia, parlano di noi, di ciò che abbiamo dovuto affrontare. Guardandoci alle spalle, di certo, potremmo riconoscere molte sbavature, beh, a loro dobbiamo dedicare un bel sorriso perché noi siamo stati anche quello e va bene così, accogliamoci!

Perché è importante amare se stessi?

Amarti può farti provare fiducia, autostima e senso di soddisfazione verso la vita. Imparare ad amarti significa essere più sereno e cominciare a prenderti davvero cura di te stesso. L’amore per se stessi può essere inoltre la motivazione più grande a fare scelte sane, perché se vuoi bene a te stesso è molto più facile scegliere comportamenti ed abitudini che nutrono il tuo benessere. Ecco alcuni benefici dell’amore verso se stessi:

  • maggiore tolleranza dei difetti e delle debolezze.
  • maggiore autostima e fiducia in se stessi.
  • maggiore capacità di perdonare i propri errori.
  • minori pensieri ripetitivi e autosabotanti.
  • maggiore comprensione, accettazione e compassione verso gli altri.
  • miglioramento nelle relazioni intime e non.
  • la capacità di tollerare e vivere meglio la solitudine.
  • miglioramento nelle relazioni lavorative.
  • una maggiore capacità di instaurare relazioni più autentiche.
  • affrontare meglio lutti o separazioni.
  • minori sintomi di ansia e depressione.

Non aspettare che siano gli altri a farlo, Non aspettarti considerazione dall’esterno!

Se c’è una lezione che puoi portarti sempre dietro dal modo in cui gli altri ti trattano è questa: le loro azioni riflettono il modo in cui trattano loro stessi. Accetta che ad alcune persone non andrai bene. E cercheranno di impedirti in tutti i modi di cambiare. A volte potrebbero essere persino membri della famiglia. Non perdere tempo a cercare di convincerle: spesso non fanno altro (o lo hanno fatto per tanti anni) che buttare su di te le loro dinamiche tossiche e irrisolte che portano dietro da una vita. Quando potrai essere libero di abbracciare il tuo Sé più autentico ti renderai conto che chi vorrà starti accanto varrà davvero la pena!

Hai presente quando vedi un bambino andare per la prima volta in bicicletta sotto gli occhi ammirati dei genitori? Il bambino dice «guardami, mamma, guarda quanto sono bravo». Molti adulti vivono bloccati in questa modalità. «vi prego, mondo! Nota quanto sono bravo». Questo arresto è legato a carenze nel passato. Nessuno può tornare indietro e darti la considerazione e la comprensione che non hai mai avuto quando più ne avevi bisogno. Quel bisogno, però, ora è rimasto intatto e ciò che posso fare è darti i mezzi per soddisfarlo da solo. Perché tu puoi farlo.

Puoi guardare a te stesso come farebbe un genitore fiero e orgoglioso di ciò che sta diventando il suo bambino. Puoi e anzi, meriti di essere considerato, stimato e amato. L’unico inconveniente è che gli altri inizieranno a notarti solo quanto tu noterai te stesso. Gli altri, inizieranno ad amarti davvero solo quando tu inizierai ad amarti.

Ma come si fa ad amarsi? Ecco un’altra cosa semplice, proprio come camminare e parlare. Ti spiego come compiere questa grande impresa nel mio libro «d’Amore ci si Ammala, d’Amore si Guarisce». Ti prometto che, quando avrai letto l’ultima pagina, avrai la considerazione di cui hai bisogno. Mollerai la presa e smetterai di affannarti dietro a persone o cose che ti tormentano. Puoi trovare il pluripremiato manuale in qualsiasi libreria d’Italia o su Amazon, a questo indirizzo.

A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
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