Perché accetto tutto questo dolore? Il bisogno di dare un senso a ciò che senso non ha

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

Collezionare liaison deludenti e malsane capita a tutti e di solito sono il riflesso delle convinzioni inconsce negative su noi stessi e del fatto che crediamo di doverci accontentare delle briciole, invece di meritarci il meglio. Prima di tutto, non si deve pensare che l’amore debba vincere sempre o essere incondizionato. Come tutti i sentimenti, come tutte le sfide che si accettano, anche lo stare in coppia deve mantenere ben chiari dei limiti non valicabili. Il rischio che altrimenti si corre è di vivere un amore non corrisposto e pertanto di farsi o fare del male.

Le relazioni agiscono come specchi: se creiamo un rapporto sano con noi stessi, di riflesso saremo capaci di costruire un amore sano e felice

Un amore sano infatti non accade dal nulla ma si costruisce giorno per giorno con impegno, adattamento al cambiamento e una certa quota di fatica emotiva. Coltivare l’amore è un’attività costante e interattiva che richiede impegno e dedizione, soprattutto quando la prima fase di innamoramento è terminata e si è passati a un altro stadio di maturità nella relazione che ha richiesto un buona capacità di adattamento verso il suo interno, a seguito dell’evoluzione dei due partner e verso l’ambiente esterno.

Gli amori non corrisposti sono caratterizzati dall’ossessiva idealizzazione dell’altro

Nelle relazioni di coppia patologiche è frequente che invece i partner si leghino per perpetuare inconsapevolmente modalità di relazione disfunzionali ma abituali che, per quanto causa di sofferenza, forniscono paradossalmente maggiori rassicurazioni perché familiari prevedibili e, come tali, in grado di confermare l’identità e l’autopercezione che si ha di sé stessi.

E pur di avere l’oggetto del proprio amore si passa sopra a tutto!

Si accettano tradimenti, freddezze, comportamenti egoistici e anaffettivi o peggio a eclatanti mancanze di rispetto. Paradossalmente, si cerca di offrire il più possibile senza considerarne il prezzo da pagare. Come nasce questa ostinazione nel cercare di conquistare a tutti i costi una persona che sfugge e che ci fa sentire soli e poco amati?  Perché si desidera una persona che non ci ama mentre partner più disponibili e adeguati vengono bollati come poco interessanti e non suscitano nessuna attrattiva?

Come nasce un amore insano

Come diceva Friedrich Nietzsche, “c’è sempre una certa follia nell’amore ma c’è anche sempre qualche ragione nella follia”. Quindi, un comportamento che con gli occhi della normalità non riusciamo a comprendere, può avere un significato che nemmeno chi lo mette in essere conosce. Quel che è certo è che le cose non accadono all’improvviso, “dalla sera alla mattina”. Le motivazioni sono piuttosto complesse! Non vi è una una causa univoca che vada bene per tutti, a prescindere dalla propria personalità e dal proprio vissuto. Ecco le possibili spiegazioni.

1. Nel tentativo di farsi amare da una persona sfuggente e anaffettiva si sta combattendo una battaglia di vitale importanza per la propria autostima. Una battaglia che non si vuole assolutamente perdere.
Saperlo/a irraggiungibile può innescare dentro di sé una sorta di sfida, che ha poco a che fare con lui/lei, ma più con se stessi! Si cerca invano di recuperare vecchi crediti non ancora riscossi. Ma lo si fa in modo tale da rafforzare la propria mancanza.

2. Si è attratti dall’irrealizzabile: non si ha realmente voglia di avere una storia. O forse si cerca un modo per confermare a se stessi che  l’amore è impossibile. Se ciò che si ha vissuto è la mancanza d’affetto, si avrà la tendenza a scegliere persone che non ci vogliono. Che non possono darci quello che tanto vorremmo. Perché in fondo è ciò che conosciamo e a cui siamo abituati. Pertanto, non sappiamo che significa essere corrisposti e stare in una storia reale. In questo modo continuiamo a reiterare la stessa mancanza.

Amori insani e bassa autostima

In genere, chi si aggrappa a rapporti insoddisfacenti ha una bassa autostima; è cresciuto in una famiglia che non lo ha mai valorizzato e magari ripone nel rapporto di coppia tutte le aspettative di realizzazione personale. La persona che si ama  diventa la propria ragione di vita perché soltanto nella misura in ci si sente amati da lui/lei, sarà possibile sentire di essere amabili e di valere qualcosa.

Il rifiuto porta inevitabilmente a una dipendenza affettiva che si spiega come risposta dell’Io deluso, come reazione ad un comportamento che non accetta come vero. In pratica la dipendenza affettiva è rinforzata dal rifiuto. Questo avviene, in primis, perché il rifiuto viene vissuto a livello inconscio come una sconfitta e una perdita di autostima e poi perché l’Io sviluppa una reazione di rivalsa e di ricostruzione, prendendo a diretto riferimento l’oggetto d’amore non corrisposto.

Amori insani e vissuto infantile

Le ricerche psicologiche hanno evidenziato che chi tende a lasciarsi coinvolgere in relazioni difficili, ha avuto una figura di accudimento poco presente e affettuosa, in cui la figura della madre o del padre, a secondo dei sessi, può essere stata carente, e vissuta come distante e imprecisa nel ruolo, incapace di donare amore in maniera manifesta e riconosciuta. Nel cercare di avere l’amore di una persona egoista e non innamorata si cerca di vincere la battaglia che si è persa durante gli anni della crescita: quella di farsi amare da chi avrebbe dovuto farlo.

Altro aspetto da non sottovalutare è che gli amori non corrisposti arrivano con più facilità nei periodi di maggiore fragilità personale. Dopo un lungo periodo di solitudine affettiva o dopo una separazione o un fallimento sentimentale che fa ancora male. In questi casi,  si diventa ancora più tenaci nel perseguire la meta cadendo nel tipico comportamento “stavolta deve funzionare a tutti i costi”. Anche se non ci sono i presupposti, la nuova storia deve compensare l’insuccesso precedente. Più tempo ed energie si sono investite nel vano tentativo di farsi amare da qualcuno più  diventa difficile e doloroso.

Se sono abbastanza capace, tu mi amerai

Queste dinamiche partono da un presupposto fallace: quello di poter far innamorare l’altro/a grazie al proprio amore incondizionato. Coloro che vivono un amore non corrisposto sono convinti che grazie al loro amore incondizionato sarà possibile scardinare la fobia del rapporto duraturo a chi non corrisponde.

Si finisce così per aumentare le dimostrazioni di affetto e per darsi sempre più da fare nel tentativo di portare l’altro a comprendere la grandezza di questo amore: atteggiamenti non solo inutili, ma anche controproducenti perché pur di essere ricambiati, si finisce per subordinare i propri bisogni e desideri a quelli dell’amato/a.

Amori infelici: come superarli?

Uscire da un amore a senso unico e riprendere in mano la propria vita non è comunque impossibile! Se si tratta di una condizione unica può accadere che per uscirne bisogna un pò alla volta ripartire da noi e ricominciare a costruire la nostra vita. Ricominciare a vivere e coltivare la nostra individualità, i nostri bisogni, le nostre relazioni e interessi. Ricominciare a vederci come persone singole con tutto quello che ne consegue. Provando a non chiuderci, e facendo leva su tutte le risorse individuali e relazionali a nostra disposizione. Tutto ciò un po’ alla volta ci porterà ad accettare l’accaduto e a superarlo.

Le proiezioni inconsce nell’amore

In molti casi sarà necessario imparare a ricercare e costruire relazioni reali. Chi vive con un conflitto irrisolto o ha un senso dell’identità debole, è più incline a proiettare nell’altro la risoluzione di propri bisogni personali. In pratica ci si innamora per l’immagine che si ha dell’altro e non per ciò che egli è veramente. Questo scostamento ci porta a non conoscere realmente il partner “che amiamo”. Tale scostamento ci induce ad attribuirgli caratteristiche che in realtà non ha, tutto ciò si conclude con l’instaurarsi di una relazione che non rispecchia esattamente la realtà ma che si interfaccia solo con il mondo emotivo di chi la vive.

La vita è meravigliosa e ci sono molti modi per investire bene le tue energie

Trascorrere il tempo a rincorrere qualcuno non valorizza il tuo percorso. Anzi, ti allontana ancora di più dai tuoi bisogni autentici. Se qualcuno non ti vuole nella sua vita, semplicemente non ci sono motivi validi per desiderare che faccia parte della tua. Continuare ad accettare le briciole quando potresti godere di un’intera torta non fa altro che sottrarre valore alla tua già fragile autostima.

Davvero lo faresti? Davvero preferiresti annullarti e umiliarti per chi non ti merita?

Togliti dalla testa di dover cambiare per fare piacere (e per piacere) a qualcun altro. Smetti di farti carico di colpe che non possono esserti imputate, di attribuirti mancanze che non hai e di corrompere qualsivoglia entità superiore alla quale hai deciso di affidarti. Dimenticati di dover dare una svolta drastica alla tua intera esistenza solo perché qualcuno che non è in grado di apprezzarti possa trovarti interessante e notare i tuoi sforzi per attrarlo.

Tu non sei la ruota di scorta di nessuno!

Non lo sei e basta. È impossibile desiderare una cosa simile. Devi importi di comprendere che chi ti respinge dovrebbe essere respinto. Vuoi dedicarti a una persona completamente cieca di fronte ai tuoi lati migliori? A qualcuno del tutto incapace di esprimere qualsiasi apprezzamento rispetto a ciò che sei e che potresti essere? NO, NON LO VUOI…tu non meriti di accettare questo dolore! Tu desideri qualcuno che sappia amarti e che pensi che sia quanto di più bello la vita potesse riservargli/le. Se questa persona non è in grado di comprenderlo, che sparisca!

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A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
Autore del libro Bestseller “Riscrivi le pagine della tua vita” Edito Rizzoli
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