Si impara a stare in coppia oppure la coppia è il risultato delle singole esperienze? Ne l’uno ne l’altro, o meglio, entrambe le affermazioni hanno una loro verità. Oggi, infatti, è diventato sempre più importante “esercitarsi” insieme, imparare “l’arte del vivere in coppia“, stabilendo un significato comune e condiviso all’interno della relazione stessa.
Tale significato è in parte costruito sulla base di copioni individuali, come vedremo poi, e in parte sulle norme sociali, culturali e religiose che per secoli hanno forgiato un modello di coppia basato sulla netta divisione dei ruoli, sulla sopravvivenza socio-economica e sull’aderenza alla norma religiosa che determina l’essere o meno “fuorilegge” anche nella vita sociale.
In poche parole, fino a qualche decennio fa, le coppie erano tenute in piedi dal legame indissolubile del matrimonio, indipendentemente da come questo fosse poi vissuto internamente e dalla qualità del rapporto. Il restare insieme era quindi determinato più da fattori esterni che non dal reale amore e dall’effettiva armonia all’interno della relazione.
Oggi, tuttavia, tali condizioni non hanno più ragione di sussistere: donne che si affermano nel lavoro, uomini casalinghi, coppie di fatto, hanno segnato un nuovo passo per gli equilibri all’interno della coppia. Non più interdipendenza ma complementarietà: ci si sceglie non più per bisogno ma per la volontà di percorrere un tratto di strada insieme e la durata del rapporto dipenderà dalle rispettive capacità, dai limiti individuali e dalla volontà di impegnarsi nella costruzione della relazione.
Ne consegue quindi che:
1) l’amore è un processo di sviluppo, all’insegna della collaborazione attiva dei partner. Bisogna lavorare in coppia affinché l’amore non sia un sentimento passeggero, ma diventi qualcosa di più profondo e duraturo, che vada ben oltre la “magia dell’inizio”.
2) il rapporto prevede necessariamente alti e bassi: le crisi sono da mettere in conto e sono funzionali alla maturazione della coppia, perché permettono di accedere a risorse impensate e di dare vita ad un profondo scambio emotivo che diviene così opportunità esso stesso.
3) all’interno della coppia è fondamentale stabilire limiti, spazi e “punti di non ritorno” come li definisce Alberoni (Sesso e Amore, 1998). Si tratta di un compito indispensabile all’interno del rapporto: ognuno di noi necessita di uno spazio fisico e mentale, uno spazio ben definito e che si auto delimita, bilanciando bisogno di indipendenza e bisogno di sicurezza e protezione. Vengono così stabilite regole più o meno tacite che permettono di sviluppare la propria individualità, negoziando costantemente le esigenze dell’uno e i limiti di tolleranza dell’altro.
E’ chiaro quindi che, la completa maturazione dell’amore e del rapporto di coppia, richiede tempo ed impegno. Forse molte coppie non se ne rendono conto ed alle prime avvisaglie di tempesta abbandonano la nave, oppure pretendono di vivere sempre la fase “luna di miele”.
In realtà, affinché un rapporto di coppia funzioni, è importante conoscere e ri-conoscere i propri copioni e modelli, portarli alla luce, interrogarci sui nostri bisogni e sulle nostre aspettative, sulle regole e sui divieti insiti nel significato che attribuiamo alla parola amore.
Già perché se ben ci pensate ci sono molteplici significati dietro alle due parole “ti amo”: può infatti voler dire “provo amore per te” nel senso di benessere e gioia legati alla presenza dell’altro, oppure “ho voglia di abbracciati, toccarti e coccolarti”, nell’intento di comunicare la tenerezza che permea il rapporto.
Ma non solo. Ti amo può voler significare “ti desidero fisicamente”, come anche “voglio una relazione profonda e duratura con te” e non a caso per questo ci aspettiamo che il partner ci risponda “anche io ti amo”. Al di là di questi significati piuttosto espliciti, esistono altre sfumature che vanno ad interessare le aspettative più recondite e di cui spesso si è poco consapevoli.
Ti amo può infatti significare, per chi lo considera un sentimento esclusivo, “amo solo te”, salvo poi restare disillusi quando si scopre che esiste anche l’attrazione per gli altri. Ti amo può inoltre voler dire “sei in cima alla lista delle mie priorità” ( ah quanti danni fa questa interpretazione quando spiana la strada alla dipendenza affettiva!), come anche “voglio essere sincero con te in tutto e per tutto”, “mi impegno a restare con te per tutta la vita” e “voglio avere una famiglia con te”.
Questi sono solo alcuni dei significati più importanti che si celano dietro ad una dichiarazione d’amore ma, quando la pronunciamo, di solito non siamo consapevoli di tutto ciò che in realtà essa implica e tantomeno di come essa viene interpretata dal partner.
Il più delle volte diamo infatti per scontato che il significato sia lo stesso e, quando ci rendiamo conto che non è così, lo accusiamo di averci preso in giro, mentito, tradito, senza soffermarci su questa piccola grande verità: dobbiamo essere consapevoli delle nostre aspirazioni più profonde all’interno di un rapporto d’amore, confrontandosi su di esse con il partner e accettando una lettura diversa che nel tempo può tuttavia modificarsi.
La cosa fondamentale è non mollare la presa: se l’altro attribuisce significati diversi, non andiamo a cercare altrove chi ha una lettura uguale alla nostra, perché finiremmo solo per rimettere in atto un copione già noto, ovvero “trovare chi la pensa come noi è garanzia di maggior riuscita della coppia perché ci si capisce di più”, salvo poi scoprire di aver fatto un altro buco nell’acqua e ripartire alla ricerca dell’uomo perfetto.
Ecco quindi che, di fatto, è fondamentale scoprire le credenze radicate in noi e su cui basiamo, più o meno consapevolmente, le trame delle nostre relazioni.
Questo spiega molto delle ripetizioni incontrate sinora nella vita. Solo un cambiamento del copione potrà tuttavia portare a delle modifiche significative nel nostro modo di vivere l’amore e la coppia. A tal fine è necessario prendere consapevolezza delle nostre aspettative implicite. Cominciamo da qui con un semplice esercizio per scoprire il nostro modo di amare:
Cosa volete implicitamente dir quando usate le parole “Ti amo”?
Ti amo= _____________________________
Ti amo= _____________________________
Ti amo= _____________________________
Ti amo= _____________________________
Ti amo= _____________________________
Ti amo= _____________________________
Quali sono le vostre aspettative segrete nei confronti di colui o colei a cui dite “Ti amo”?
Mi piacerebbe che tu = ________________________________________________
Mi piacerebbe che tu = ________________________________________________
Mi piacerebbe che tu = ________________________________________________
Mi piacerebbe che tu = ________________________________________________
Mi piacerebbe che tu = ________________________________________________
Mi piacerebbe che tu = ________________________________________________
Avete notato fino a che punto le due liste sono simili?
Le risposte a queste domande permettono di svelare una parte del vostro copione amoroso inconscio. E’ quest’ultimo che detta i vostri comportamenti amorosi e ne fissa la trama, determinando in parte le ripetizioni che incontrerete sulla vostra strada.
A cura di Anna Chiara Venturini, psicoterapeuta
Riceve nel suo studio a Roma in Zona Termini. Tel. 3895366568