Perché il partner tradisce? Fattori scatenanti e tratti di personalità

| |

Author Details
Dott.ssa in biologia e psicologia. Esperta in genetica del comportamento e neurobiologia. Scrittrice e founder di Psicoadvisor

Il tradimento rimane per molti uno dei grandi errori dell’amore. C’è chi lo considera la fine di un rapporto e chi un diversivo per la monotonia. Di certo il tradimento è regolato da dinamiche e ragioni che variano da persona a persona. Secondo l’approccio psicoanalitico, il profilo psicologico dell’infedele si svilupperebbe già da piccoli, quando il bambino inizia a sentirsi “tradito” dalle sue figure d’accudimento, andrebbe così a perdere la fiducia nell’altro e con essa anche la sua affidabilità-fedeltà.  Il primo modello di fedeltà, infatti, è quello che esiste tra genitore e figlio/a. Senza ignorare le teorie psicoanalitiche, vediamo cosa ci dicono oggi, le ricerche scientifiche condotte sul tradimento e su «chi tradisce».

Il profilo psicologico della persona infedele

Il tradimento non è qualcosa che si verifica dall’oggi al domani, anche quello che consideriamo tradimento «mordi e fuggi» non è qualcosa che capita per caso, deve esserci una propensione a tradire. Per queste ragioni, il tradimento può essere meglio descritto come um processo, una sorta di «strada in discesa». Sono differenti i fattori che incoraggiano o scoraggiano la progressione verso questo pendio. Il fenomeno è stato molto studiato e sono stati individuati «fattori facilitatori» (che coadiuvano o predispongono al tradimento) e «fattori inibitori» (che evitano che il tradimento si verifichi), tra questi figurano:

  • fattori individuali come i tratti di personalità e le esperienze,
  • contestuali,
  • relazionali,
  • democratici.

Diciamo subito che tra i «fattori demografici» sono state identificate differenze di genere: gli uomini tendono a tradire più delle donne. La tendenza al tradimento non varia in base all’età o allo status socio-economico.

Elementi più significativi sono emersi quando le ricerche si sono soffermate sui fattori individuali come i tratti di personalità e attitudini comportamentali. A partire dai dati evidenziati nella ricerca «Infidelty in romantic relationships» (Fincham e May, 2017) possiamo stilare due differenti profili psicologici della persona infedele uno correlato al narcisismo e l’altro al nevroticismo. Vediamoli insieme e vediamo come questi si intersecano con i fattori contestuali-relazionali.

Il peso dei tratti narcisistici

«Specchio specchio delle mie brame, chi è il più bello del reame?» Questa domanda può essere considerata un po’ il biglietto da visita del narcisista. La risposta è ovviamente un netto «sei tu mio signore!». Il narcisista non smetterebbe mai di sentirselo dire, così finisce per collezionare un buon numero di partner pronti a farlo.

Il modello di autoregolazione del narcisismo di Rhodewalt e Morf (2001) sostiene che il fulcro motivazionale del narcisista è il desiderio di mantenere un’immagine di sé grandiosa. La necessità di mantenere un’immagine di sé grandiosa influenza fortemente la dinamiche di coppia, soprattutto quando il narcisista è orientato alla sessualità.

La letteratura, infatti, ha evidenziato che alcuni narcisisti sembrerebbero dare elevata importanza alla sfera sessuale mentre altri sembrerebbero essere più orientati sul successo sociale (carriera e potere). Quando il narcisista è orientato alla sessualità, un solo partner potrebbe non bastare.

Per il narcisista, il partner ha un ruolo strumentale: fornire conferme del suo valore. Come evidenziato dagli studi di Sassaroli e Lorenzini nel 2015, se un solo partner riesce a gonfiare così tanto l’ego del narcisista, figuriamoci quanto potrebbero rifornirlo due!

Gli amanti sono la conferma del suo valore

Gli amanti (o le amanti!) servono a fornire continue conferme al narcisista così da sostenere il suo ego smisurato. È da sottolineare che l’amante non è una scelta casuale così come il partner. Il partner del narcisista è spesso una persona insicura e bisognosa di protezione. Si tratta di persone che potrebbero sviluppare una dipendenza affettiva e trovare difficile l’idea della separazione: così finiscono per tollerare i tradimenti e rinforzare l’idea di grandiosità del narcisista. Questa dinamica ricorrente fa sì che il narcisista si sentirà un consorte insostituibile e anche un amante eccezionale. Accettare qualche scappatella è il prezzo da pagare per stare stare con lui/lei.

La presenza di una o più amanti è la dimostrazione palese che il narcisista può avere tutto perché a lui/lei, tutto gli/le è dovuto!

«Se ti tradisco è colpa tua!»

Il tradimento, per il narcisista, è una sorta di riscatto personale. L’aspetto centrale del narcisista è il senso di diritto: ogni giorno, nella relazione con il partner, il narcisista si aspetta devozione e ammirazione, così vive in modo estremo qualsiasi mancanza, anche la più insignificante. Il risultato? Finirà per usare altre persone per mantenere l’immagine grandiosa di sé che ha costruito nel tempo e questo si traduce in una sistematica infedeltà.

Uno studio condotto da McCullough e colleghi nel 2016 ha evidenziato come, nelle relazioni conflittuali interpersonali, il narcisista tenda a porsi nel ruolo di «vittima» di comportamenti sbagliati da parte degli altri. Questo è vero anche nell’atto dell’infedeltà. Nella mente del narcisista, lui tradisce perché il partner non gli ha dato altra scelta. Il suo tradimento è del tutto legittimato.

Il narcisista non si sente colpevole di aver tradito il partner, è del tutto indifferente agli effetti che la sua condotta può avere sull’altro e per avallare e giustificare i suoi tradimenti potrebbe distorcere la realtà e concedersi il suo classico privilegio di manipolare gli altri per i suoi scopi.

Il profilo psicologico della persona infedele con tratti di nevroticismo

Il nevroticismo è una delle cinque dimensioni di personalità che ci definiscono. Il cosiddetto modello dei BIG FIVE è ormai condiviso e accettato dalla comunità scientifica tanto che diversi test psicometrici per lo studio della personalità ne utilizzano i fondamenti teorici.

Il nevroticismo è caratterizzato da componenti della personalità come instabilità emotiva e la tendenza a sperimentare affettività negativa. In psicologia, per «affettività negativa» si intendono vissuti quali paura, angoscia, tristezza, vergogna, colpa, rabbia… Gli affetti negativi rappresentano il nucleo del nevroticismo e sono caratteristici di una persona eternamente insoddisfatta che cerca l’appagamento mediante le relazioni affettive. In questo contesto così variegato, le dinamiche che spingono al tradimento possono essere molteplici. Vediamole insieme.

Modello di attaccamento insicuro

La nostra capacità di instaurare relazioni dipende dalla prima relazione che una figura amata (genitore) ha stabilito con noi. Questa prima relazione ci trasmette un modello di attaccamento (Ainsworth e Bowlby). Con la prima relazione che instauriamo impariamo a fissare un confine tra noi e l’altro. Questo confine scandisce la vicinanza e il distacco, la stabilità e l’instabilità di coppia nonché il grado di soddisfazione che possiamo ottenere dalla relazione di coppia.

Un genitore irrisolto non sempre riesce a trasmettere ai figli dei sani confini, ne’ tantomeno un modello di attaccamento sicuro. Un genitore irrisolto potrebbe non fornire al figlio la giusta sicurezza e la giusta dose di protezione. Con l’accudimento, il genitore trasmette al bambino il valore dei propri confini, la dignità dell’essere persone complete, rispettabili, meritevoli di fiducia, stima e amore. Chi si percepirà come degno di fiducia e stima, tenderà a trattare il partner come una persona degna di fiducia e stima. Se qualcosa va storto in questo apprendimento, le relazioni intime ne risentiranno. Chi è cresciuto con genitori invischianti, abusanti, trascuranti, eccessivamente ansiosi (…) non saprà «lasciar entrare e accogliere con piacere» ne’ saprà «tenere fuori e respingere». Non saprà trovare la giusta distanza tra sé e l’altro e finirà per fondersi (come succede con la dipendenza affettiva) oppure ricercare il distacco a ogni costo.

L’infedeltà è una forma di distacco, è la via di fuga più sicura che un soggetto può trovare per mettersi in salvo da un legame che sta diventando insostenibilmente stretto.

Paura della vicinanza e della solitudine

Per le persone che hanno paura di un’intimità profonda o paura dell’abbandono, instaurare una relazione al di fuori della coppia, diventa una sorta di salvagente emotivo: consente alla persona di mantenere le giuste distanze con il partner designato grazie a un «nuovo giocatore segreto». Anche solo l’idea di avere «un segreto «qualcosa di sé da non condividere con il partner fisso può far sentire al sicuro dall’unione più profonda. Chi ha paura della solitudine, sarà portato a instaurare una nuova relazione sentimentale con lo scopo di chiudere la precedente senza viversi il dolore della separazione o meglio, il dramma della solitudine.

Quando a indurre il tradimento è la stabilità di coppia

Anche in questo contesto vi è un elevato grado di nevroticismo: parliamo di persone che tendono ad annoiarsi subito e cercano sempre nuove forme di gratificazione, meglio se immediate. Queste persone, all’apparenza cercano qualcosa di stabile ma in realtà, non riescono a tollerare la stabilità perché sono abituate a vivere emozioni forte e relazioni tumultuose.Quando la relazione di coppia si stabilizza, fanno in modo di trovare un pretesto per litigare oppure… si guardano intorno.

Purtroppo, in questo contesto il partner infedele non ha mai sviluppato la maturità emotiva per apprezzare la vasta gamma di emozioni offerte da una storia d’amore consolidata. Queste persone, in g enere, tendono a prendere una sbandata proprio perché l’emozione dei primi appuntamenti, nella loro prospettiva, surclassa il sentimento imponente dell’amore profondo. Per queste persone è così proprio perché non hanno mai avuto la possibilità di sperimentare la sicurezza e la profondità che un rapporto umano può offrire.

Tutte le dinamiche descritte fin ora possono essere approfondite mediante il libro di psicologia «d’Amore ci si ammala, d’AMORE si Guarisce», disponibile su Amazon e in tutte le librerie. Libro bestseller 2023 e, per le ricadute positive sull’identità individuale, è anche il testo più consigliato dagli psicoterapeuti.

Autore: Anna De Simone, psicologo esperto in psicobiologia
Autore del libro bestseller “Riscrivi le pagine della tua vita” – Rizzoli e dell’attesissimo «d’Amore ci si Ammala, d’Amore si Guarisce».
Se ti è piaciuto questo articolo puoi seguirmi su Instagram:  @annadesimonepsi
Seguire le pagine ufficiali di Psicoadvisor su Facebook: sulla fb.com/Psicoadvisor e su Instagram @Psicoadvisor