Perché non riusciamo a dimenticare il nostro ex anche se ci ha fatto soffrire

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

Gli esseri umani sono predisposti biologicamente e psicologicamente a costruire e mantenere legami affettivi. Ogni volta che una relazione termina, la conseguenza è un certo grado di sofferenza la cui intensità varia a seconda del coinvolgimento, della durata e della consapevolezza rispetto al rapporto.

La fine di una relazione è un evento che modifica profondamente la vita della persona, vengono meno aspettative, sicurezze e sogni

Come già accennato, la fine di una relazione comporta inevitabilmente un certo grado di dolore. Gli esseri umani (come tutte le specie animali) cercano di evitare la sofferenza. Per quanto sia naturale, lo sforzo di evitare ad ogni costo di soffrire può rivelarsi un’arma a doppio taglio. La ricerca scientifica (Capobianco et al., 2018) ha infatti mostrato come nel tentativo di eliminare la sofferenza, la mente cerchi attivamente una soluzione. Il problema nasce quando un’azione risolutiva della sofferenza non esiste, come nel caso della fine di una relazione (la cui elaborazione è un processo lento e graduale).

Per chi presenta una profonda resistenza ad elaborare la fine di una relazione, anche il passare del tempo non costituisce un balsamo lenitivo anzi il tempo contribuisce a cristallizzare il ricordo dell’amore finito a cui ci si aggrappa in ogni modo per non lasciarlo andare via. Ci si illude che se si trattiene il ricordo si soffrira’ di meno, mentre invece si andrà incontro ad una situazione di stasi e irrisolvibilità, dove il dolore e il ricordo rimarranno immobili nel tempo come un ferma immagine sempre attivo.

Il ricordo della persona amata viene tenuto attivo dalle parole dette, dalle promesse non mantenute, dai luoghi visitati insieme, ogni evento condiviso viene inserito nell’album della memoria che si sfoglia di continuo, per mantenere viva una relazione che non esiste più.

Perché non riesco a dimenticarlo?

Dimenticare un amore non più corrisposto significa liberarsi di una persona che ti ha ferito, significa dover accettare che non puoi controllare tutto e che talvolta, anche se lo desideri, non puoi chiudere il cerchio. Dimenticare il tuo ex può essere un processo difficile per diversi motivi:

Legame emotivo complesso

Nonostante le difficoltà e il dolore che hai provato, potresti ancora provare un legame emotivo con il tuo ex. Questo può essere il risultato di un’interazione complessa di sentimenti, come l’amore, la dipendenza emotiva, l’abitudine e la paura del cambiamento.

Idealizzazione del passato

Potresti idealizzare i momenti positivi della relazione e dimenticare o minimizzare i momenti di sofferenza. Questo può rendere più difficile dimenticare il tuo ex e focalizzarti sui motivi per cui la relazione non era sana o felice.

Mancanza di chiusura

Se non hai avuto la possibilità di affrontare e risolvere completamente i problemi o le ferite della relazione, potresti sentire il bisogno di cercare una chiusura. La mancanza di chiusura può mantenere vivo il ricordo dell’ex nella tua mente e rendere difficile andare avanti.

Bassa autostima

Una relazione dolorosa può influire negativamente sulla tua autostima e autoimmagine. Potresti sentirti legato al tuo ex perché ti fa sentire desiderato o amato, anche se la relazione in sé non era sana. Lavorare sulla tua autostima può aiutarti a rompere questo legame.

Paura di essere soli

La paura di rimanere da soli o di non trovare un altro partner può rendere difficile dimenticare il tuo ex. Questa paura può radicarsi nella mancanza di fiducia nelle tue capacità di affrontare la vita da solo o nella paura di affrontare l’ignoto.

Abitudini e routine condivise

Durante la relazione, avete probabilmente condiviso molte abitudini, routine e esperienze. Questi ricordi e modelli di comportamento possono essere difficili da dimenticare, poiché possono essere collegati all’immagine del tuo ex.

Paura del futuro

Dimenticare il tuo ex può anche implicare una paura del futuro e dell’incertezza che ne deriva. Puoi temere di non trovare mai più qualcuno di simile o di non essere in grado di ricostruire una connessione significativa con qualcun altro.

Come dimenticare il tuo ex e iniziare una nuova fase della tua vita

Il percorso di guarigione dalla dipendenza emotiva nei confronti di un partner, passa inevitabilmente attraverso la capacita’ di affrontare il dolore e il lutto. Sopravvivere alla perdita di chi ci ha ferito, arrivare ad accettarla e ad integrarla nella propria vita aiuta a liberare lo spazio per fare posto a nuovi affetti. La sofferenza non sara’ piu’ la tagliola sotto cui passare ciclicamente quando ci si innamora ma uno stato d’animo che acquista un nuovo significato e consente alle emozioni dolorose di venire fuori e liberarsi

Accetta la fine della relazione

La prima cosa da fare è accettare che la relazione sia giunta al termine. Nonostante sia doloroso, comprendere che il passato non può essere cambiato ti aiuterà ad andare avanti. Riconosci che è normale sentirsi tristi, arrabbiati o persino confusi, ma ricorda che queste emozioni sono temporanee e faranno parte del processo di guarigione.

Rompi il contatto

Interrompere ogni forma di contatto con il tuo ex può sembrare drastico, ma è essenziale per guarire. Elimina i numeri di telefono, blocca sui social media e evita di frequentare luoghi in cui potresti incontrarlo. Non permettere che la presenza del tuo ex nella tua vita ti impedisca di muoverti avanti.

Se sul breve termine il contatto con l’ex-partner produce un momentaneo sollievo dalla sofferenza ciò di cui la mente non si accorge è che sul lungo periodo ogni contatto rafforza l’emergere di pensieri intrusivi, ruminazione e rimuginio. Potremmo dire che ciò che alla persona manca realmente nei momenti più difficili non è tanto l’ex-partner quanto le sensazioni provate all’interno della relazione. Ad esempio il senso di sicurezza, calore o affetto.

Concentrati su te stesso

Durante una rottura, è fondamentale prendersi cura di sé stessi. Dedica del tempo a praticare attività che ami e che ti danno gioia. Coltiva hobby, fai esercizio fisico regolarmente e prenditi cura del tuo aspetto fisico. Questo non solo ti aiuterà a distrarti dalla situazione, ma contribuirà anche al tuo benessere generale.

Cerca supporto

Non affrontare questa fase da solo. Cerca il supporto di amici fidati e familiari con cui puoi condividere i tuoi sentimenti. Parla con loro delle tue emozioni e permetti loro di essere lì per te. Inoltre, se senti di non riuscire a farcela da solo, non esitare a cercare l’aiuto di uno psicologo o di un terapeuta che possa guidarti attraverso il processo di guarigione.

Evita di idealizzare il passato

È comune idealizzare i ricordi positivi della relazione dopo una rottura. Tuttavia, ricorda che questa idealizzazione può impedirti di muoverti avanti. Focalizzati sui motivi per cui la relazione sia giunta al termine e sugli aspetti negativi che potresti aver trascurato. Questo ti aiuterà a vedere la situazione in modo più obiettivo e a comprendere che il tuo ex non era perfetto.

Crea nuovi obiettivi

Per iniziare una nuova fase della tua vita, crea nuovi obiettivi per te stesso. Sia che si tratti di migliorare la tua carriera, di concentrarti sugli studi o di realizzare un sogno a lungo termine, avere obiettivi chiari ti darà una direzione e una motivazione. Concentrati sul tuo futuro e su ciò che desideri realizzare, piuttosto che rimanere ancorato al passato. L’elaborazione del lutto aiuta a ritrovare l’equilibrio, a scoprire le proprie risorse, a liberarsi dalle paure, per scoprire che si puo’ continuare a vivere, consapevoli e forti in una sana solitudine, aperta a nuovi incontri, affrancati dal bisogno dell’altro per conferire valore alla propria vita.

Un lutto vissuto in modo sano consente di riappropriarsi dello spazio emotivo precedentemente invaso dal bisogno dell’altro, per vivere finalmente uno scambio emotivo paritario e arricchente non basato sulla paura della solitudine ma sul desiderio di stare in coppia non più per necessità ma per scelta. Elaborare il lutto richiede pazienza e determinazione perché risveglia anche negazioni negative passate che si immaginavano scomparse ma insegna anche ad esprimere i propri stati d’animo, facilitando la convalescenza emotiva durante la quale medicare le ferite.

Fuggire, negare il dolore, reprimere la collera invece contribuisce solo ad indugiare in uno stato cronico di dolore. Solo confrontandosi con le proprie sofferenze e vivendole pienamente, si arriverà ad accettarle e ad archiviarle, esse costituiranno il nostro passato , la nostra storia di vita ma saremo noi in grado finalmente di scrivere il futuro libero da chi non c’è più

D’amore ci si ammala, d’Amore si guarisce

Insieme alla psicoterapia, c’è un altro strumento che può rivelarsi preziosissimo per concederti modalità inedite di esistere: il mio secondo libro. Questa volta, il tema portante è l’amore e come si evolvono i nostri stili relazionali dall’infanzia fino all’età adulta. Proprio come con il mio primo libro, anche con questo secondo manuale offro strumenti utili, esercizi psicoterapeutici e tante strategie per l’autoanalisi. Ognuno di noi dovrebbe diventare il suo oggetto di studio: mettere se stessi al centro della propria vita non è un errore, è il primo passo per iniziare a vivere relazioni, amori, emozioni e non subire. L’amore è un dono, non una condanna! Il libro lo trovi su Amazon  e su tutti gli store online. Il titolo non poteva essere che questo: «D’amore ci si ammala, d’Amore si guarisce».

A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
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