Prendi il controllo della tua vita. Come riuscirci da subito

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

L’attività della mente è intensa e vaga di qua e di là: possiamo essere in un luogo fisicamente ma essere altrove mentalmente. E questo lo facciamo di continuo… rimuginiamo, immaginiamo cose, anticipiamo con la fantasia eventi e situazioni, critichiamo, ci arrabbiamo, ci lamentiamo, ecc. Molti problemi psicologici nascono da questa condizione di non presenza. Se ci riflettiamo infatti, quando rimpiangiamo il passato ci deprimiamo, e quando siamo eccessivamente proiettati nel futuro ci sentiamo costantemente in ansia.

La tua mente è l’unica cosa su cui hai il dominio completo: il modo come pensi, determina le tue sensazioni, e le tue sensazioni determinano i tuoi comportamenti

Spesso la vita ci mette a dura prova.  La mente si riempie di paure, di frasi quali “Non credo di esserne capace…”, “e se non ci riuscissi?”, “e se faccio una brutta figura?” Se la costante sono le preoccupazioni, la variante può essere il nostro ATTEGGIAMENTO! Su questo possiamo avere il pieno controllo. Un atteggiamento positivo e attivo nei confronti degli stress quotidiani  ci permetterà di superare meglio le incertezze e le paure che ci trasciniamo dal passato.

Come prendere il controllo della propria vita

L’armonia emotiva passa attraverso l’accettazione: accettazione della realtà  e accettazione di se tessi.  “Ciò che conosciamo di noi è solamente una parte, e forse piccolissima, di ciò che siamo a nostra insaputa”, scriveva Luigi Pirandello. L’autore, ci ricorda quanto sia arduo conoscere fino in fondo se stessi e, soprattutto, quanto sia impegnativo prendere consapevolezza di se stessi…. ovvero entrare in connessione con il proprio io interiore.

Investire il tempo per rispondere ai propri bisogni è un atto di generosità verso se stessi; se non posso dedicare le energie per quelle che sono le mie necessità non posso avere il controllo sulla mia vita. E questo non significa diventare egoisti, ma al contrario di dimostrare equilibrio interiore. Sapersi prendere cura di se stessi è una prova di maturità, infatti quando si è sufficientemente responsabili da rispondere ai propri bisogni non si ha la necessità di appoggiarsi ad altre persone; significa essere completamente autonomi da scegliere in tutta libertà come gestire le proprie qualità personali.

Quando iniziamo a concentrarci su noi stessi, le uniche persone che possiamo perdere sono quelle che ci sono sempre state accanto come dei “parassiti” cioè sfruttando le nostre migliori qualità a loro vantaggio. All’inizio l’idea ci spaventa, temiamo che siano perdite significative, ma più la nostra autostima si consolida più siamo contenti che se ne siano andate. Più siamo autonomi nel soddisfacimento dei nostri bisogni, meno dipendiamo dagli altri. Per farlo, non ci serve più quindi essere servili o piegarci totalmente ai desideri degli altri, perché siamo in armonia con i nostri valori. Nel momento in cui possiamo contare su di noi, non sentiamo più le carenze che pensavamo di riuscire a colmare soltanto con l’aiuto degli altri.

La pace interiore implica la capacità di vedere la realtà per quello che è

Se stiamo bene con noi stessi riusciamo a vedere con estremo equilibrio la realtà delle cose, non vediamo di noi stessi e del mondo solo le cose positive o solo le cose negative, ma entrambe. Inoltre, riconosciamo i nostri limiti e i nostri punti di forza: i limiti non ci spaventano e i punti di forza non ci esaltano.  Questo significa che siamo in grado di lavorare sui nostri limiti e sfruttare i nostri punti di forza.

Ora ti chiederai: cosa posso fare per raggiungere un perfetto equilibrio con il mondo che mi circonda e il mondo interiore?  Il primo step consiste nel controllare le proprie emozioni.

Controlla le tue emozioni

Le emozioni giocano un ruolo da protagoniste. Imparare a controllarle  ci permette di gestire lo stress…il nemico numero uno della nostra pace interiore! Controllare le proprie emozioni non vuol dire ignorarle o reprimerle, piuttosto significa elaborarle al fine di reagire in modo sano e funzionale.

Il primo passo consiste nel riconoscere la realtà per quello che è, senza dover necessariamente cambiare quanto stiamo vivendo. Per quanto vogliamo prodigarci affinché certe cose non capitino, probabilmente ci sbaglieremo in merito al risultato! Quando iniziamo a pensare, “Oh Dio, accadrà X se farò questo,” è molto semplice iniziare a perdere le staffe. Non preoccupandoci delle conseguenze, non daremo spazio alla paura e alle preoccupazioni di prendere il sopravvento su di noi.

Il segreto per riconoscere la realtà per quello che è senza farsi sopraffare da emozioni disfunzionali sta nell’acquisire “la capacità di accettazione”. E possiamo acquisirla  già dalle piccole cose! Bisogna iniziare già dalle piccole cose. Un esempio? A chiunque è capitato di essere in ritardo a un appuntamento a causa del traffico.

Siamo lì, impazienti, a lottare contro la situazione e magari ci troviamo a premere nervosamente  il clacson, a sbraitare come se così facendo, il traffico svanisse. Il risultato? Mentre si è imbottigliati, cresce una sensazione di sofferenza, un bisogno di reagire! Certo, non è una grande fonte di sofferenza, ma è un esempio che calza perfettamente quando ci troviamo in uno stato di “non accettazione”.

Il traffico non è certo un caso isolato: questi eventi di “non accettazione della realtà”, accadono molto più frequentemente di quanto crediamo. Tutto ciò accade quotidianamente, magari sotto forme differenti o in altre situazioni e soprattutto accade senza che ce ne rendiamo conto. Il problema è che desiderare qualcosa di diverso da quello che stiamo vivendo ci mette nella posizione di negare o allontanare i nostri sentimenti o, nel peggiore dei casi, di combattere la realtà.

E’ facile farsi travolgere da un’emozione e avere reazioni indesiderate. Ma quando non siamo limitati o condizionati da quello che ci irrita, possiamo vedere più chiaramente la situazione che stiamo vivendo e possiamo trovare soluzioni più funzionali, equilibrate e flessibili.

L’autoaccettazione

A differenza di quanto si potrebbe pensare, accettare la realtà non è un atteggiamento passivo, non vuol dire che qualsiasi cosa succeda ci debba andare bene. Accettare la realtà è un modo per cambiare il nostro stato d’animo modificando quello che pensiamo e come reagiamo alle situazioni.

Se siamo consapevoli di essere trascinati in una spirale di reazioni emotive incontrollabili, proviamo a elaborare cosa sta accadendo e concentriamoci su ciò che percepiamo sia fisicamente che emotivamente. Esaminiamo consapevolmente le reazioni del nostro corpo. Immaginiamo di essere un medico che osserva un paziente: frustrazione, ansia, rabbia…iniziano a farsi spazio dentro di noi?

Cerchiamo di non reagire immediatamente e concentriamoci sulla postura: abbassiamo la spalle, apriamo il torace, alziamo il mento, raddrizziamo la spina dorsale e respiriamo profondamente. Mentre respiriamo lentamente ripetiamo a voce: “ Posso accettare questa situazione, passerà. Devo essere paziente con me stesso, mentre vivo questo momento”.

Non prendiamoci in giro, tutti noi temiamo il giudizio degli altri!

E a questo timore di non piacere si somma il nostro critico interiore, il nostro peggior nemico, pronto a sottolineare quello che non va senza tregua,  mettendo in luce solo i nostri difetti, per farci credere che valiamo meno di quello che pensiamo.

Per esempio, quante volte ci sarà capitato di camminare per strada e notare che qualcuno si gira a guardarci. La prima cosa a cui pensiamo (se abbiamo una bassa autostima) è che si è girato perché c’è qualcosa di noi che non va! E così non facciamo altro che confermare le nostre false credenze: che siamo brutti, capelli in disordine, brutto abito…. In realtà, se analizzassimo davvero la realtà, staccandola dal nostro filtro personale, capiremmo che quella persona si è girata per tutt’altro motivo…

Perché dipendiamo così tanto dal giudizio degli altri?

Siamo cosi focalizzati al giudizio altrui che ignoriamo il fatto che  non siamo perennemente al centro dei pensieri degli altri. E prenderne atto quanto prima, può solo aiutarci a uscire da quell’ansia da prestazione che ci fa sentire sempre sotto esame. Il potere che diamo al giudizio che viene dall’esterno ce lo portiamo dietro da quando eravamo bambini, perché fin da piccoli abbiamo cercato di compiacere e di essere approvati dai nostri genitori.

Il passato ci ha forgiati e la nostra storia personale può avere influito sul nostro modo di essere, ma perché sforzarsi in continuazione di piacere alle persone che incontriamo? A lungo andare diventa un comportamento deleterio, una sorta di gabbia mentale, che non fa brillare la nostra personalità. Perché nel tentativo di essere apprezzati, ci smarriamo e diventiamo uno specchio che riflette soltanto le esigenze altrui.

Perché ci ostiniamo a pensare al passato?

Ogni avvenimento umano ha un inizio e una fine, ciò che è avvenuto non sta accadendo adesso ma se continuiamo a ripetercelo, rivederlo e riviverlo, lo rendiamo non solo presente ma eterno.

Spesso la tentazione di trovare nel passato cause di immobilismo presente è forte e diciamo “Io sono fatto così perché ho avuto una vita difficile… Mi è stato negato tanto… i mie genitori non hanno… come potrei essere diverso se in passato…”. Assolutamente vero, nella storia di ognuno di noi ci sono delle tappe che ci hanno segnato.

Sfatiamo, però, un mito: l’infanzia assolutamente felice non esiste; ognuno di noi ha avuto problemi o traumi e il passato non si può cambiare. L’esperienza non è ciò che accade ma ciò che ne facciamo di ciò che ci accade. Imparare a chiudere i propri conti col passato e a voltare pagina è una delle risorse necessarie per avere il pieno controllo della propria vita!

Apri gli occhi e prendi il controllo della tua vita

La vita ti metterà a dura prova con situazioni ed eventi a cui non puoi sfuggire e che magari ti arrecheranno dolore, fanno parte di quel pacchetto che chiamiamo vita, ma sappi che non saranno mai insormontabili. Ciò che accade fuori non è mai responsabile del tuo stato d’animo interiore. Il vero e unico responsabile è il tuo atteggiamento mentale nei confronti di ciò che accade.

Chiediti: sto davvero vivendo la vita che voglio? Se la risposta è negativa, chiediti il perché, e agisci. Inizia a crearti la tua vita, non perdere più tempo, è arrivato il momento di smettere di seguire gli altri, di giudicare, di soffermarti sulle discussioni. Inizia a goderti la vita come meriti.  Ricorda sempre: tu NON sei inferiore a nessuno se credi in te stesso.

Sii consapevole di CHI SEI

Sicuramente conosci il tuo colore preferito del momento (è normalissimo se cambia!), quando sei nato e le scarpe che preferisci indossare. Ci sono, però, tantissime cose di te che ignori completamente e per questo a volte ti senti confuso, disorientato sulle scelte da prendere o addirittura incoerente (stare con chi ti fa soffrire, procrastinare cose che a lungo termine ti fanno bene, ignorare i tuoi bisogni autentici…). In realtà, non c’è niente di incoerente nel provare desideri ed emozioni contrastanti. Anche queste sono il frutto di un “giudice severo”, perché se da un lato inneggi la forza, il controllo e la determinazione, dall’altro ci sarà sicuramente una parte di te che desidera la fuga e la perdita di controllo e che quindi spingerà verso delle condotte che sembrano remarti contro.

Tutto questo è “razionale” nella logica delle emozioni… solo che non conoscendoti profondamente, non sapendo come funziona la tua psiche, tu non puoi saperlo! Se ti va di iniziare a conoscerti davvero, sappi che ho scritto un nuovo manuale di psicologia (già bestseller), s’intitola «d’Amore ci si Ammala, d’Amore si Guarisce», lo puoi trovare a questa pagina Amazon e in tutte le librerie d’Italia. Se ti va possiamo anche incontrarci! È con entusiasmo che ti dico che da due mesi Psicoadvisor è in tour in tutte le librerie d’Italia. L’accesso è gratuito. Ti lascio le date di ottobre:

  • 12 ottobre (ore h.18), LaFeltrinelli (p.zza dei Martiri), Napoli
  • 21 ottobre (ore h.11), Biblioteca Malatestiana, Cesena
  • 27 ottobre (ore h.18:30), Libreria Libraccio (via Nazionale), Roma
  • I calendari di novembre e dicembre verranno proposti a breve sui nostri canali social.

A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor
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