Il tradimento rimane per molti uno dei grandi errori dell’amore. C’è chi lo considera la fine di un rapporto e chi un diversivo per la monotonia. Di certo il tradimento è regolato da dinamiche e ragioni che variano da persona a persona.
Il profilo psicologico dell’infedele patologico si sviluppa già da piccoli, quando il bambino si sente separato dalla mamma a causa della presenza del padre. Il primo modello di fedeltà infatti è quello che esiste tra madre e figlio/a, in cui lei è colei che soddisfa tutti i bisogni del piccolo, ama e cura il suo bambino e non lo abbandona mai.
Infatti i bambini nei primi anni della loro vita sono abituati a essere al centro dell’attenzione. Alle prime esperienze di separazione, si innescano due tipi di reazione psicologica che formeranno la personalità dell’individuo: quella indolore e serena di un bambino sicuro, che comincia a esplorare il mondo, e quella difficile e problematica di un figlio che non riesce a staccarsi dalle braccia materne.
Le origini dell’infedeltà
Questo atteggiamento, oltre che per un motivo intrinseco, scaturisce dunque dal tipo di rapporto che ha avuto con la mamma.
Se il bambino ha avuto sicurezza attraverso sorrisi, coccole e atteggiamenti coerenti, il bimbo vivrà la separazione avendo nella mente un’immagine stabile della madre che gli permetterà di affrontare la lontananza con la consapevolezza che la mamma lo pensa e gli è accanto. Da qui uno stile di attaccamento sicuro.
Se invece la madre ha comportamenti ansiosi, nervosi, poco prevedibili o troppo distratti, il bambino non avrà una base sicura e al momento del distacco si sentirà incerto e indifeso.
Un bambino che non è stato accompagnato adeguatamente dall’adulto al sapere apprezzare e crescere grazie al distacco con la madre avrà forse dei problemi di fedeltà. Si innesca dunque un processo psicologico distorto che si conclama in alcuni casi con l’infedeltà patologica.
L’infedele patologico, con i suoi atteggiamenti e comportamenti ingannevoli, potrà così gratificarsi,senza farsi il minimo scrupolo, generando la sofferenza nelle loro vittime.
Pertanto l’infedele patologico non è solo colui che non riesce ad acquisire una relazione stabile o colui che si innamora continuamente, ma colui che ha bisogno di vendicarsi inconsciamente per il tradimento subito nell’età infantile.
Una condizione psicologica riconducibile al primo rapporto d’amore della nostra vita, quello con nostra madre, proiettando così la relazione adulta in quella infantile. Dunque la persona che si tradisce sarà sempre sovrapponibile alla madre che ha tradito con la speranza inconscia di soddisfare l’antico bisogno di non essere separato dalla madre. Tale sovrapposizione ovviamente avviene per la necessità di ricreare le condizioni dell’infanzia per correggerle. Una correzione che avviene in maniera distorta avendo purtroppo introiettato processi psicologici errati.
Si tratta di un disturbo grave che implica l’umiliazione del partner, conclamando un tipo di personalità patologica narcisista, egocentrica…
Un vampiro psico-affettivo che si nutre di tradimento avendo la necessità di ferire qualcuno per vivere una relazione.
Va da sè che non tutte le infedeltà hanno matrice patologica, anche se tale comportamento implica una condizione di instabilità nella coppia.
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Molto interessante e chiara l’esposizione!
Grazie