Le persone instaurano legami fin dal momento in cui nascono. Forse amare, o il suo derivato volere bene, sono i verbi che più coniughiamo durante il nostro percorso di vita; eppure, raramente lo facciamo in modo esplicito. Ma chi ci insegna ad amare? Quali sono gli strumenti di apprendimento e le risorse che abbiamo a disposizione per farlo? Se è così importante amare, perché non c’è una materia a scuola che ci insegni a distinguere tra amore sano e amore tossico?
La risposta è semplice: raramente ci soffermiamo a pensare che si impara ad amare passo passo, che è un modo di agire che viene assimilato con l’esperienza. In larga misura, la pensiamo così perché non abbiamo dei ricordi di momenti in cui non abbiamo mai amato.
La nostra prima parola arriva dopo il primo abbraccio. Cominciamo il nostro percorso scolastico molto tempo dopo aver sentito la mancanza di qualcuno per la prima volta. Nasciamo totalmente dipendenti: dipendiamo dalla volontà degli altri, o meglio, dall’amore degli altri per sopravvivere. Inoltre, così come non teniamo conto del fatto che l’amore sano si apprende, di solito non mettiamo in discussione il nostro modo di manifestarlo.
Siamo piuttosto bravi a notare i gesti sbagliati degli altri, viceversa in genere non siamo molto abili a individuarli nel nostro modello comportamentale.
Amore e cervello
In larga misura quanto detto si verifica perché nel cervello amare implica proteggere, prendersi cura dell’altro. Verbi positivi che rappresentano, in linea di principio, un amore sano e che vanno nella direzione opposta rispetto a nuocere, ferire o trattare male qualcuno.
Inoltre, quando vediamo che una persona tratta male o manipola un’altra, di solito non pensiamo, appunto, che la ami. Mettiamo in discussione il sentimento, non il modo di manifestarlo, quando in realtà ciò che fallisce è proprio il modo di manifestarlo. Spesso ci comportiamo in modo cattivo, allontanandoci dall’amore sano. D’altra parte, ci sono persone che agiscono secondo degli schemi relazionali sistematici che sono in grado di danneggiare il partner.
In questo articolo parleremo delle principali differenze tra amore sano e amore tossico. A tale scopo, prenderemo come riferimento le relazioni di coppia, ma questi indicatori possano essere utilizzati anche per qualsiasi altra relazione tra due persone in cui l’essenza del legame è emotiva.
5 differenze tra amore sano e amore tossico
L’intensità
Nella prima fase di una relazione, l’intensità solitamente è molto alta. Cosa starà facendo l’altro? Cosa lo preoccupa? Si sente bene? Cosa posso fare per trascorrere un po’ più di tempo insieme a lui/lei oggi? In questo senso, come dice Katie Hood, non è tanto importante come inizia una relazione, ma il modo in cui prosegue.
In ogni caso, per quanto intensa possa essere la relazione all’inizio, è importante valutare come ci si sente; cioè se l’altro, animato da un forte desiderio di stare insieme a voi, sappia anche lasciarvi dei momenti per respirare. Bisogna valutare se la loro “fame” di conoscenza è finalizzata a scoprire chi siete veramente o se, al contrario, è finalizzata a controllare i vostri movimenti.
L’intensità all’inizio della relazione spesso maschera i sintomi di un modo di amare sbagliato. Eppure, in questa fase iniziale, l’amore molte volte è sano, fino a cambiare quando il rapporto si stabilizza. In questo senso, se l’inizio è importante, lo è di più l’evoluzione del rapporto.
L’isolamento
Le persone che amano in maniera patologica tendono fin dall’inizio a sottrarre il partner dalla propria cerchia sociale piuttosto che cercare di integrarsi. Giudicano severamente i possibili errori che l’ambiente può commettere con la persona che amano e, lungi dal cercare una riconciliazione, tendono a cercare di separarsi.
Redigono una lista di cose negative e la recitano all’altro, animando il confronto e, di conseguenza, l’allontanamento. “Ti ho detto che tuo fratello è un egoista”, “Il tuo amico vuole solo approfittarsi di te”, “Tu stesso mi hai detto che due anni fa sei stato male e ti ha chiamato pochissime volte”. Tutti abbiamo usato queste frasi almeno una volta. Questa condotta è molto comune nelle persone che vogliono monopolizzare tutto lo spazio del partner. Spesso questi comportamenti si verificano istintivamente, senza pensarci. A tutti capita di comportarsi in modo egoista nei confronti del partner, ma è importante tenere a mente che possiamo fare di meglio.
Il bisogno di controllo
Di norma, maggiore è il controllo sul nostro ambiente, più ci sentiamo sicuri di noi stessi. Assumere una determinata condotta e vedere che con essa otteniamo un’influenza diretta o indiretta sul comportamento altrui è sempre un rinforzo positivo. Quando amiamo nel modo sbagliato questo bisogno o volontà trascende i limiti tra ciò che è sano e ciò che non lo è.
Il problema nasce da un errore di giudizio: considerare il partner come un’estensione di noi stessi. Oppure, pensare che siamo in una posizione superiore all’altro, come un generale che guida un esercito dalla sua torre di controllo. “Devi fare quello che ti dico”, “Non fai altro che sbagliare, faresti meglio a prestarmi attenzione.”
La gelosia estrema
La gelosia nasce da un equivoco che ci porta a pensare che il partner sia di nostra proprietà. Molte volte non ci rendiamo conto del fatto che trattiamo le persone come se fossero automobili, terreni o case. Per recuperare quello che pensiamo di poter perdere, possiamo pronunciare frasi come “non mi ami più come una volta”. D’altra parte, la gelosia estrema, lungi dall’amore sano, si manifesta anche con la sfiducia.
“Perché ci hai messo così tanto tempo? “La riunione è durata più del previsto.” “Sì… certo.” Quel “sì, certo” è un “non ti credo”. È un modo codardo per dire: “Non mi è piaciuto il fatto che tu fossi in ritardo”. Voglio dire, se arrivi di nuovo in ritardo, è meglio che tu abbia una buona ragione.
Molte forme di voler male hanno a che fare con una formulazione sbagliata dei nostri desideri in cui l’altro è un bugiardo, qualcuno che ci presta poca attenzione o che non si cura di come ci sentiamo.
Amore sano e tossico: il disprezzo
“Perché ti sforzi così tanto? Sappiamo entrambi che non ce la farai”. Tutti abbiamo avuto la sensazione che il nostro partner si sia posto un obiettivo al di fuori della sua portata. Siamo stati tentati tutti di risparmiargli quella sofferenza. Ma l’amore sano implica negoziare con le nostre stesse tentazioni, con ciò che faremmo d’impulso. Tuttavia, spesso le persone possiedono delle risorse che non conosciamo. Eppure tendiamo ad ignorare queste risorse, perché richiedono un dispendio di energia maggiore. Se dessimo loro una mano, sarebbe più facile raggiungere quell’obiettivo.
Amare in modo sano significa anche permettere all’altro di imparare sbagliando e di valorizzare le proprie capacità. Forse l’obiettivo è realizzabile: si tratta solo di cambiare strategia.
Ad esempio, possiamo ridurre il nostro orario di lavoro e lasciare che il partner abbia un pomeriggio in più per prepararsi agli esami. Oppure sacrificare un po’ di tempo dopo cena per aiutarlo a prepararsi per un colloquio importante. Dare un’occhiata al suo curriculum e dargli una mano a migliorare i contenuti e il design. Amare significa costruire piuttosto che distruggere. Voler bene in modo sincero implica condividere la nostra visione della realtà, nella misura in cui aiuta l’altro.
C’è una forma di disprezzo molto più sottile che consiste nel trattare l’altro come se fosse pazzo, accusandolo di essere troppo sensibile perché ha reagito dopo aver fatto un commento molto offensivo. Molte persone criticano il partner di fronte a parenti ed amici, con azioni o parole che dovrebbero essere riservate alla sfera intima. Altri fanno notare gli errori del partner, ignorando il fatto che forse quegli errori sono la naturale conseguenza per non aver adempiuto alle nostre responsabilità.
L’amore sano inizia mettendoci nei panni dell’altro
L’amore sano comincia col mettersi nei panni dell’altro. È animato dallo sforzo di conoscere piuttosto che giudicare, dall’umiltà di riconoscere che la nostra visione sarà sicuramente molto più parziale nel prendere delle decisioni. Voler bene, nella cornice di un amore sano, implica capire che si può amare meglio. Perché si tratta di un campo in cui continuare a imparare, con onestà e tenendo per noi quella parte che potremmo considerare sincerità, ma che contribuisce poco o niente alla relazione.
Amare in modo sano significa permettere all’altro di aiutarci, valorizzare i suoi sforzi e aumentare la sua autostima. Bisogna evitare la tentazione di metterlo in una posizione vulnerabile per aumentare la sua insicurezza e ottenere il controllo sulla sua vita.
D’altra parte, può succedere anche che sia il partner ad amarci nel modo sbagliato. In questi casi, abbiamo l’opportunità di dirglielo. “Mamma, papà, nonno, fratello, so che mi ami, ma non lo stai facendo nel modo giusto.” Molti modi di amare possono semplicemente cambiare con questa frase, con un invito all’altro a riflettere. Per quanto riguarda il processo di accettazione, ci saranno dei momenti in cui dovremo allontanarci dalle persone che non sono capaci di nutrire un amore sano.
Buongiorno,
si potrebbe spiegare la dipendenza affettiva in un’amicizia? Grazie.